Progressive

Intervista Sojourner (Mike Lamb)

Di Tiziano Marasco - 23 Aprile 2018 - 10:00
Intervista Sojourner (Mike Lamb)

 

Due ottimi album hanno portato parecchia attenzione sul progetto Soujurner, band giovane dedita a un metal dinamico e di difficile catalogazione. Per saperne di più TrueMetal.it incontrato uno dei mastermind, Mike Wilson

Ciao Mike, benvenuti su Truemetal. Lasciami iniziare dicendo che il vostro nuovo album “The shadowed road” è un ottimo lavoro!

Grazie! Sono davvero contento che ti piaccia.

Secondo la biografia i Sojourner vengono dalla Nuova Zelanda, ma in realtà siete sparsi ai 4 ancoli del mondo. Come vi siete conosciuti?

Sì, per ragioni biografiche abbiamo scelto il paese principaletra quelli di provenienza, e va bene così perché il nocciolo della band è originario della Nuova Zelanda. Ho conosciuto Emilio (il cantante, ndr) quando mi ha contattato perché gli piaceva un’altra delle mie altre band, i Lysithea. Abbiamo parlato un po’ di fare cose assieme e alla fine ho scritto la canzone che è diventata ‘Heritage of the Natural Realm’. Sentivo che le mie sezioni di Tin whistle erano un po’ povere, così ho coinvolto Chloe (mia moglie e collaboratrice di lunga data) per sistemare alcuni dei miei pezzi che avevo scritto. Li ha migliorati all’infinito, e in seguito Chloe e io abbiamo finito per scrivere tutta la musica insieme da quel momento in poi. Tecnicamente Chloe e io siamo i chitarristi e i compositori, ma ci occupiamo anche delle tastiere e del Tin whistle, che si tratti di registrazione o di scrittura degli album. Poi c’è anche un altro dei miei compagni di lunga data, Mike Wilson, al basso. Poi nel 2017 abbiamo reclutato Riccardo dall’Italia alla batteria. Quindi, in effetti, siamo una band saldamente basata in Nuova Zelanda con elementi internazionali.

Vedo che viviete anche in diverse parti del mondo. Come vi comunicate le idee mentre scrivete un album?

Le canzoni sono tutte scritte da Chloe e me (anche se Mike Wilson ha contribuito con un paio di riff alla canzone “Our Bones Among the Ruins” nel nuovo album), quindi fondamentalmente è tutto scritto e registrato in un posto solo da noi due. Poi mandiamo le linee di batteria a Riccardo e lui le ririscrive o aggiusta, poi va in studio per fare le sue registrazioni. Mike Wilson scrive i suoi pezzi di basso per le versioni finali delle canzoni, ed Emilio fa lo stesso con la voce. Poi tutti mi rimandano i file, e li mescolo nel mix finale dell’album e chiedo qualsiasi modifica di cui ho bisogno da qualcuno di loro. Quindi, in realtà non c’è molta necessità di  condividere le idee poiché è tutto deciso in un unico posto in un singolo studio, sarebbe piuttosto complicato cercare di farlo online. È piuttosto semplice alla fine.

Come ci si sente a lavorare con una leggenda del viking e dell’avantgarde come Oystein G. Brun?

È stato incredibile, visto che Oystein è stato uno dei miei eroi musicali da quando ero un adolescente. È incredibilmente professionale nella sua produzione e lavorerò sicuramente con lui in futuro.

Secondo me, il vostro suono richiama i Barren Earth. Vi sentite simili a loro?

Grazie! Mi piacciono davvero tanto, lo ritengo un ottimo confronto. Penso che se dovessi dare una breve lista di band che hanno influenzato il nostro suono in particolare, direi Moonsorrow, Wintersun, Borknagar, Mgła, Rotting Christ, Dissection, Gallowbraid, Alcest, Draconian, My Dying e molti altri.

Avete anche altri tipi di influenze?

Ci sono anche molte influenze dalla letteratura e dal cinema, anche le colonne sonore sono una grande fonte d’ispirazione. La natura, lo splendido scenario della Nuova Zelanda, della Scozia, dell’Asia e dell’Europa… siamo influenzati enormemente dai luoghi in cui siamo stati. È difficile determinare le influenze esatte, sarebbe dura.

Puoi dirmi qualcosa sull’artwork, che secondo me è molto bello?

L’artwork di “Shadowed Road” è stata realizzata dall’artista rumeno Sebastian Luca, su richiesta della band. Ho lavorato a stretto contatto con lui per creare quello che vedete in copertina. Volevamo qualcosa che rappresentasse la Scozia (dove io Chloe viviamo da un paio d’anni), e in particolare alcuni degli scenari visti sull’isola di Skye. Siamo molto attenti all’artwork, essendo una cosa che fa piacere il tuo album a prima vista. Ma deve anche riflettere ciò che la tua musica evoca.

Suonerete a Glasgow, alla fine di quest’anno. State pianificando anche un tour europeo completo?

Suoniamo al North of the Wall il 26 aprile, seguito dal Dark Troll Festival in Germania il 10 maggio. Non posso dire molto di più al di là di questo, ma ci sono sicuramente dei piani per andare un po’ in giro il prossimo anno.

Ultime parole famose…

Grazie per l’intervista e grazie a tutti per il vostro supporto!