Intervista Tailor’s Wave (Rik Forsenna)
Abbiamo scambiato qualche parola con Rik Forsenna, vocalist dei nostrani Tailor’s Wave, parlando del loro nuovo album, ‘Alchymja’ e dei loro programmi. Di seguito il risultato dell’interessante chiacchierata.
Intervista a cura di Andrea Bacigalupo
Ciao Rik, come va? Per prima cosa benvenuto sulle nostre pagine e grazie della tua disponibilità.
Ciao’n’roll Andrea…intanto Grazie a te. Diciamo che siamo molto entusiasti riguardo l’uscita del nuovo lavoro, questa è la sensazione che respira in noi.
Partiamo subito: come nascono i Tailor’s Wave?
Siamo nati come progetto musicale nel segno del metal a novembre 2020 dal mio incontro con il polistrumentista Samuele Sarti (Thee Outlaw/Thorobred’s) e, durante le registrazione del primo album, si è unito a noi Fabio Bucci (Hellblade) ai cori.
Perché ‘Tailor’s wave’, che, se non erro, significa (o può significare) ‘ondata su misura’?
Significa ‘onda del sarto’. Nasce da una mia idea. Ho messo al singolare il cognome di Samuele ed ho aggiunto ‘Wave’, che è il nome del suo studio di registrazione. Il senso è che il sarto, in questo caso, è il musicista che crea delle onde sonore che diventano musica. A lui è piaciuto subito e così sono nati i Tailor’s Wave.
Due album in due anni, prima ‘Embroider’, forse un po’ più esplorativo, per saggiare il vostro potenziale (correggetemi se sbaglio), ed ora ‘Alchymja’, più completo e definito. Non ci sono, però, solo queste differenze. Cosa mi dite? Che evoluzione c’è stata tra i due lavori?
Sei un attento osservatore, è andata proprio così. Tutto è avvenuto spontaneamente e non ci siamo posti quale direzione prendere, se non appunto esplorare e vedere la cosa dove ci portava. L’evoluzione è venuta di conseguenza attraverso la crescita esponenziale tra di noi, che ci siamo conosciuti artisticamente lavorando insieme e scoprendo le corde musicali di entrambi, per poter esprimere noi stessi in modo genuino. Questo ci ha portato verso un sentiero con contorni più netti e stimolanti, per cercare anche di avere un nostro sound riconoscibile, un impronta personale.
Quanto tempo ha richiesto scrivere le canzoni di ‘Embroider’ e quanto quelle di ‘Alchymja’?
Forse non ci crederai ma…pochissimo tempo per entrambi. Funziona così: Samuele ha un idea e in poche ore incide chitarra/basso/ batteria. Mixa il tutto velocemente e ci spedisce il file audio. Io scrivo il testo e lavoro sulla linea melodica della voce, compresi i cori. Fabio sui cori e vari fraseggi. Passa qualche giorno e fissiamo la data per incidere, uscendo con un pezzo nuovo alla fine della stessa giornata. La cosa particolare è che Samuele non sa assolutamente cosa canterò ma lo scopre nel durante il momento del rec. Così è tra noi. Fiducia, stima e rispetto nel segno della follia… quella sana.
Nel Booklet di ‘Alchymja’ tenete a precisare di appartenere tutti e tre ad altre band. Cosa differenzia Tombstone, The Outlaw, Thorobred’s e Hellblade dai Tailor’s Wave?
Diciamo che ogni nostra band di appartenenza ha un proprio stile diverso, la differenza è questa. Anche se in tutte le band il metal è sempre comunque presente, seppur con varie sfumature.
Sulla pagina FB dei Tailor’s Wave, spieghi che il titolo ‘Alchymja’ è attinente alla vostra coesione ed al metodo compositivo: Samuele traccia le basi della musica e su queste scrivi i testi mentre Fabio narrazioni e cori. Come vengono scelti i temi da trattare e come riuscite ad amalgamare le idee ed i pensieri di Rik con quelli di Fabio?
Praticamente, come avrai notato, ti ho già risposto sopra. Aggiungo, infatti, che tra noi è appunto un ‘Alchymja’ che dà il titolo all’album stesso.
Cantate in inglese, ma sul CD riportate i testi tradotti in italiano. Come mai questa scelta?
La scelta dei testi in italiano è per dare immediatezza, facilitando chi si inoltra a leggerli, così che possa sapere subito di cosa trattano.
Denunciate problemi sociali contemporanei considerevoli, senza mezzi termini, ma date la stessa importanza anche a sentimenti interiori e spirituali (non nel senso religioso del termine). Possiamo dire che i vostri testi siano uno stimolo ad osservare fuori, ma anche a guardarsi dentro?
Sì anche, per osservare fuori bisogna partire da dentro. Lo stimolo deve essere la voglia di migliorarsi sempre ogni giorno con curiosità, per comprendere tutto ciò che ci circonda in maniera più consapevole. Di solito scrivo i testi in pochi minuti, lasciando fluire ciò che sento all’istante.
Chi è, per Voi, Wakan Tanka e da cosa è nato l’impulso di scrivere un brano che parla della spiritualità dei Nativi d’America (‘Eagle Feather’)?
Per Wakan Tanka intendiamo tutto ciò che è desiderio, speranza, sogno, in un qualcosa che è presenza e vive in ogni creatura che ci circonda, ma anche in ogni pianta, albero, roccia. L’impulso di scrivere un pezzo del genere, è nato proprio dalla spiritualità e saggezza di un popolo meraviglioso che era un esempio di civiltà. Il titolo nasce dal nome indiano che mi sono dato anni fa.
Secondo voi com’è la scena Metal nella nostra penisola? Ritenete ci sia un movimento o che ognuno, essenzialmente, suoni un po’ per conto proprio?
Riguardo la scena metal, ci sono band vere che si sbattono sudando sangue, per tenere in vita movimenti, ed organizzare live e festival nel segno dell’unione e fratellanza e quello che ottengono è veramente meritato. Allo stesso tempo, purtroppo, ci sono anche diversi musicanti che fanno solo lecchinaggio artistico e sono opportunisti, competitivi, invidiosi, negativi. Triste gentaglia che con l’arte non ha niente a che fare.
Vi state preparando a salire sui palchi. Ci potete anticipare qualche indiscrezione? Che tipo di spettacolo state preparando? Farete un tour o delle date sparse?
A settembre partiranno le audizioni per far diventare questo nostro progetto una band dal vivo a tutti gli effetti al più presto. Per ora posso dirti soltanto questo.
So che siete in cerca di musicisti per completare la lineup dal vivo. Come stanno andando le audizioni? C’è già qualche nome?
I nomi saranno svelati nel momento che il musicista che parteciperà all’audizione diventerà un valore aggiunto per i Tailor’s Wave.
Chiudiamo qui questa breve intervista e ringraziamo i Rik per il tempo concesso, lasciando a lui i saluti ai lettori di TrueMetal.it. Grazie.
Ancor Grazie a te Andrea per l’intervista. E’ stato davverock un piacerik, ci sentiremo nel tempo quando ci saranno altre news. Un abbraccio forsennato.