Intervista Tarchon Fist (Luciano “Lvcio” Tattini) 2023
I Tarchon Fist sono delle certezze assolute in ambito heavy metal italiano, ma non solo. Da quando esiste, quindi a partire dal 2005, il gruppo facente capo a Luciano “Lvcio” Tattini (chitarra) e Marco “Wallace” Pazzini (basso) non ha mai sbagliato un colpo: cinque album di puro Acciaio in carniere, un paio di compilation, singoli ed Ep, tutti all’insegna dell’ortodossia siderurgica applicata alla musica. Qui di seguito la cronaca della recente chiacchierata con Luciano “Lvcio” Tattini.
Buona lettura
Steven Rich
Allora, Lvcio, partiamo subito “full gas”. Quali le cinque band più defender della storia, secondo te.
Ciao carissimo Steven!!! Innanzitutto grazie per avermi invitato sulle pagine del mitico TRUEMETAL!!! Una grande icona del metal nazionale! A mio parere, ovviamente il tutto dettato dal mio gusto personale, al primo posto metto i RAINBOW, seguiti da DEEP PURPLE, MOTORHEAD, HELLOWEEN e SAXON. Ce ne sarebbero anche altre… solo cinque sono un po’ poche!
Tarchon Fist, The Flame Still Burns, 2023
Come sta andando il vostro ultimo The Flame Still Burns? (qui recensione)
Dal punto di vista vendite e ascolti sulle piattaforme piuttosto bene grazie. La cosa che mi stupisce è l’incredibile varietà di apprezzamenti che sta ricevendo quest’album. E’ altrettanto vero che, data la scelta di sconfinare in tanti generi che abbiamo sempre portato avanti, tutti gli album sono stati oggetto di critiche variegate, ma TFSB in maniera particolare…
Com’è nato il vostro rapporto con la Underground Symphony di Maurizio Chiarello?
Conosco (di persona) Maurizio dal 2012. Cercavo un’etichetta che producesse il nostro album di allora, “Heavy Metal Black Force”, in quanto la nostra label storica “My Graveyard Productions” di Giuliano non si sapeva se sarebbe riuscita a farlo. Di lì a poco, infatti, si sarebbe arresa, purtroppo… Da allora ho sempre proposto i nostri lavori anche a Maurizio, un Pilastro del metallo italiano! Cosa che finalmente siamo riusciti a concretizzare con The Flame Still Burns.
Luciano “Lvcio” Tattini
Heavy Italiano: tuoi pensieri e parole, e anche aneddoti se ne conservi su:
Crying Steel – chiaramente con CRYING STEEL, essendo della stessa città, ci conosciamo fin da giovanissimi, in particolare potrei citare Franco, con il quale in diverse occasioni abbiamo anche suonato insieme, e Simonini, il chitarrista eclettico che ha forse più rappresentato la band fino a che non si è ritirato. Piccola chicca: potrebbe essere presente con un solo nell’album su cui stiamo lavorando. Personalmente idealizzo la loro formazione storica, quella con Bonzagni, Franchini e Ferri oltre a Nipoti e Simonini, anche se non è quella che mi è piaciuta di più dal vivo.
Sabotage – penso che l’ultima volta che suonammo insieme fu nel 2008 all’interno del festival “Play It Loud”. Morby è probabilmente uno dei migliori singer italiani, ricordo sempre molto volentieri Dario, il batterista, bravissima persona…
Vanexa – ho incontrato personalmente solo Artan, il chitarrista, in quanto conosco la sua compagna. Purtroppo non abbiamo mai avuto il piacere di suonare insieme, speriamo di rimediare il prima possibile.
Skanners – che dire? un mito!!! Claudio e Fabio sono icone del metal italico!!! Abbiamo suonato diverse volte insieme e ci conosciamo piuttosto bene, umiltà da regalare, che farebbe comodo a parecchi musicisti, carenti sotto questo aspetto!
White Skull – sono un fan dei WS, mi piacciono molto, personalmente ho conosciuto solo Tony, dal vivo devo dire che la band mi piace un sacco!!!
Death SS – non li conosco personalmente anche perché non abbiamo mai avuto la possibilità di condividere il palco insieme, discorso a parte per ex come Simonini e Paul Chain, ovviamente, che ho incontrato svariate volte. I Death SS li conosco poco dal punto di vista musicale, tendo a farmi un’idea dei gruppi più in situazione live che in studio, ma cercherò di mettermi in pari al più presto.
Strana Officina – gruppo eccezionale. Li ho visti anche di recente al “Gasoline”, in zona Brescia, con il nuovo chitarrista, niente male! Poi che dire… con il Bud ci si conosce bene… tra “Ancillotti” e “Bud Tribe” ci siamo incontrati un sacco di volte sia sul palco che da spettatori!
Tarchon Fist line-up 2023, con il nuovo batterista Mattia “Matt” Vescovi, a sinistra nella foto
Stessa domanda ma per band straniere:
Riot – da ragazzo era una delle mie band preferite. La canzone “Swords and Tequila” la adoravo!!!
Running Wild – altro gruppo che ho molto amato in gioventù, come per “Swords and Tequila” dei Riot, alcune loro canzoni hanno fatto da colonna sonora della mia vita.
Saxon – ed eccoci ad uno dei miei gruppi preferiti di sempre!!! Amo a dismisura la versione più datata di questa band ma non sono male anche nella loro dimensione più attuale e moderna, se così si può definire! Ho fatto mesi con in macchina la cassetta di “The Eagle Has Landed” dei Saxon sulla side “A” e “No Sleep ‘Till Hammersmith” dei Motorhead sulla side “B”. Se si saliva in macchina con me questo si sentiva!!!
Exciter – bravissimi!!! Ma non è un gruppo che mi ha mai appassionato tanto, probabilmente bisognerebbe che mi applicassi di più…
Tyrant (USA) – belli tosti!!! Grande band, personalmente mi sarebbe piaciuta una voce leggermente più melodica… bravissimi ad ogni modo!!!
Warlord – spettacolo!!! Atmosfere incredibili, grandissimi musicisti, anche se a mio parere un pizzico di cattiveria in più non avrebbe fatto male! Purtroppo dal vivo non li ho mai visti, mi accontento dei filmati sul tubo….
Tarchon Fist, Proud To be Dinosaurs, Ep, 2017
Ritengo il vostro Ep Proud To be Dinosaurs una dichiarazione d’intenti inossidabile di fedeltà alla Sacra Fiamma dell’Acciaio e nello stesso tempo una presa per i fondelli per tutti quelli che “sperimentano” a prescindere per “sentirsi vivi” snaturando poi il genere e facendo uscire il più delle volte dei prodotti deludenti. Avanti tu, Lvcio…
Reputo la “sperimentazione” cosa buona e giusta rimanendo però fedeli a sé stessi! Quello che mi fa incazzare è chi rinnega le proprie origini prendendo per i fondelli chi ci crede: mi rivolgo non solo ai musicisti ma anche ai “leoni da tastiera” che dopo due concerti rigorosamente di band storiche, magari viste dal “golden circle” (mamma mia che cosa orribile) si ritengono già dei veterani dell’heavy metal. Insomma, mi sento di dire che: si può contaminare la nostra amata musica con qualsiasi altro genere, ma il cuore pulsante di metallo delle nostre creazioni deve sentirsi, nelle canzoni…
Ricollegandomi alla domanda sopra. Secondo te, fino a che punto si può “sperimentare” nell’heavy metal tradizionale e tradizionalista?
Credo che i Tarchon Fist siano la risposta a questa domanda, le persone più attente possono riconoscere vari stili/generi musicali che contaminano le nostre canzoni, quelle che saltano subito all’orecchio nel nostro ultimo “The Flame Still Burns” sono alcune songs che hanno un retrogusto folk, ma che, a mio parere, si sposano bene con l’attitudine “metallona” o “hard’n’heavy” di altri brani. In chiusura “So Thank You All”, che sostanzialmente è un valzer… o “The Legend Of Rainbow Warrior” che forse è più vicina al prog che al metal… In tutte queste canzoni il filo conduttore è la nostra passione per la musica heavy metal, come dicevo prima si può tentare di tutto ma il cuore deve essere d’acciaio!!!
Sempre rimanendo in ambito, è già stato scritto tutto quanto era possibile in ambito heavy metal classico a livello mondiale? E, se vi sono ancora degli spazi scoperti, quali sono?
Credo che lo “spazio scoperto” possa consistere nel dedicare più tempo allo studio di scale meno usate nel nostro genere, tipo scale arabe/orientali, alcuni gruppi già lo fanno con buoni risultati (mi vengono in mete i Myrath)
In piena sincerità, quale la più grande soddisfazione raggiunta e quale la maggiore delusione patita da quando hai messo in piedi i Tarchon Fist?
Probabilmente suonare a Wacken è stata la più grande soddisfazione in ambito musicale ottenuta, la più grande delusione sicuramente quando ci hanno eliminato dal contest che poi ci avrebbe portato a Wacken, ci fecero risultare terzi, quindi eliminati, favorendo proprio i miei ex compagni, i “Rain”, quando in realtà eravamo risultati addirittura i migliori della serata! PRIMI!!! Fortunatamente poi la verità è saltata fuori in tempo utile per farci partecipare e vincere la finale che ci ha permesso di calcare il palco più prestigioso del mondo!!!
Quando hai fondato la band ti eri prefissato qualche obiettivo? L’hai raggiunto? Pensavi, nel 2005 di essere ancora qua nel 2023 a “combattere”?
Combattere è un po’ la nostra natura, siamo stati costretti a farlo fin dai primi faticosi passi della nostra realtà, il mio compagno storico, il bassista Marco “WALLACE” Pazzini ne è testimone, ma non sono da meno il nostro singer Mirco “RAMON” Ramondo e il chitarrista Sergio “RIX” Rizzo, che dal 2010 mi affiancano nel cercare di poter portare avanti la nostra passione, ed hanno dimostrato in parecchie occasioni di essere dei combattenti! Purtroppo combattere per cercare di prendere fiato nel mondo della musica, metal in particolare penso che sarà un’attività che ci accompagnerà finché decideremo di proseguire il nostro cammino… Quindi probabilmente per sempre… colgo l’occasione per presentare il nostro nuovo batterista Mattia “MATT” Vescovi … lo potrete vedere dal vivo il 23 settembre a Bologna!
Come ti prefiguri la situazione riguardante l’heavy metal fra dieci anni? Intendo a livello di band, concerti, seguito etc etc…
A mio parere negli ultimi 10 anni la situazione è ulteriormente peggiorata, la gente non si interessa più alla musica, troppe basi e artifizi vari fanno sì che chiunque possa esibirsi, in molti casi musicisti senza particolari doti, per cui le band sono tantissime… i palchi pochi e normalmente riservati a cover/tribute band senza contare che il pubblico si muove solo per grandi nomi a cifre esorbitanti e spesso con il cavolo di golden circle… cosa che personalmente mi fa imbestialire… Io, sempre a livello personale, non vado quasi più a vedere i grandi nomi, ma vedo volentieri i gruppi “minori” a costi accessibili e senza nessuno che mi dica da dove sentire/vedere il concerto!!! E poi diciamolo… noi che abbiamo vissuto gli anni ‘80 vivevamo così… andando a vedere le band minori…. Spero che le nuove generazioni rinsaviscano e non uccidano la musica! Per cui i prossimi dieci anni sono in mano degli stessi fan, se si continuerà in questa direzione probabilmente saremo spacciati… è ora di virare!
Quali i vostri concerti passati che ricordi con maggior piacere e perché?
Beh, sono tanti…. Chiaramente i più blasonati sono tutti nel mio cuoricino, ma vorrei ricordarne uno in particolare, tutt’altro che il “concertone”, penso fosse il 2007 in un pub ad Arezzo, l’ ”Easy Rider”. In quel periodo eravamo molto seguiti in Toscana, con i Tarchon Fist eravamo in sella da poco e volevamo lasciarci alle spalle i problemi che avevamo dovuto affrontare per riuscire a partire. Vidi arrivare una dozzina di ragazzi con le nostre maglie, entusiasti, carichissimi solo perché ci avrebbero incontrato e avrebbero passato una bella serata di musica insieme alla band, quella sera ho capito che eravamo sulla strada giusta e che portavamo con noi un pezzettino di anni ‘80…
Boyler Fest 2023
Prossime mosse e concerti con i “Tarconti”?
Il prossimo 23 settembre, come già detto prima, suoneremo a Bologna, al “Boyler Fest”, una kermesse musicale dedicata ad un personaggio mitico: il “Boyler”, alias Mauro Mazzoli, che ha dedicato la sua vita alla musica rock. Purtroppo non è più fra noi ma il suo ricordo vive, noi saremo ad omaggiarlo con la nuova formazione in compagnia di parecchie ottime band… un’ evento che sconsiglio di perdere, questo il link:
Poi stiamo lavorando ad un album dove riproporremo alcuni nostri vecchi brani tratti da “Tarchon Fist” del 2008 e “Fighters” del 2009 (purtroppo non abbiamo più la possibilità di utilizzare i brani originali e di conseguenza siamo costretti a registrarli nuovamente) oltre ad alcuni inediti. Come sempre stiamo anche pianificando alcuni live in Italia e all’estero.
Spazio a disposizione per chiudere l’intervista come meglio credi, Lvcio, grazie.
Intanto caro Steven, grazie, ci sei sempre vicino, grande! Sei un vero defender della musica che noi tutti amiamo! Grazie anche a chi ha perso qualche minuto della propria vita per soffermarsi a leggere la cronaca di questa chiacchierata fra due vecchi lupi dell’heavy metal!
Per chi volesse sapere qualcosa di più sui TARCHON FIST questi i link:
TF YOU TUBE: https://www.youtube.com/user/tarchonfistofficial
TF FACEBOOK: https://www.facebook.com/tarchon.fist01
OFFICIAL: www.tarchonfist.com
INSTAGRAM: https://www.instagram.com/tarchon_fist/?hl=it
SPOTIFY: https://open.spotify.com/artist/26hm52yXmuQRSR0687HyOt
Un abbraccio grande a tutti i cultori della musica rock/metal in generale!
Speriamo di poterci incontrare presto dal vivo!!!
STAY HEAVY
Stefano “Steven Rich” Ricetti