Avantgarde Black

Intervista The Magus

Di Mickey E.vil - 24 Gennaio 2024 - 8:00
Intervista The Magus

Terzo e ultimo “episodio” della nostra breve serie di interviste volte alla glorificazione della mitologica scena black metal ellenica. Il tutto in collaborazione con il nostro Marco Donè, vero e proprio ierofante di tale scena! Si alzi il sipario per una figura davvero mitologica, quella di The Magus, da noi già intervistato qualche tempo fa – intervista che oltre alla musica approfondiva anche la sua passione per la scherma antica. Il debutto Βυσσοδομώντας è come da tradizione un disco originale, senza precedenti e sicuramente senza successori. Feroce, occulto, vario: fatevi un favore e acquistatelo se siete stanchi degli stereotipi che da ormai troppo tempo attanagliano il black metal su scala mondiale. E ascoltate attentamente le parole di The Magus…

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(MICKEY) Come descriveresti questo nuovissimo progetto chiamato The Magus ai tuoi fedeli fan?

THE MAGUS non è un progetto. È una band al completo. Dopo il finale di NECROMANTIA e per un po’ di tempo, non ho sentito la voglia di scrivere nulla. Così, dopo una lunga pausa, un giorno ho ripreso in mano il mio basso. E all’improvviso ho sentito questa fiamma oscura della creazione diventare più grande e potente. Nel momento in cui ho deciso di creare qualcosa di nuovo però avevo tutto nella mia mente in una forma caotica: direzione musicale, testi, concept, foto, copertina. Ogni cazzo di cosa era nella mia testa.

(MICKEY) Perché la decisione di chiudere con Yoth Iria, è qualcosa a cui pensavi da un po’ o una decisione improvvisa?

Ci sono alcune differenze di opinione con Jim, riguardo alla direzione musicale e al modo in cui gestisce le cose nella band perché YOTH IRIA è suo figlio, io ero solo un patrigno, LOL!. Ma negli YOTH IRIA aggiungevo anche musica e non solo testi. Sapevo già che dovevo concentrarmi sull’album THE MAGUS. Pertanto ho deciso di separarmi da loro in modo amichevole. Siamo ancora amici, ancora in contatto.

(MICKEY) Puoi dirci qualcosa sulla genesi, la registrazione e la produzione di Βυσσοδομώντας?

Come ho detto sopra tutto era dentro di me. El – il nostro chitarrista – è stata la persona con cui abbiamo composto tutta la musica. Tutto è iniziato con alcune mie idee e poi siamo partiti da lì, espandendo, aggiungendo, mutando e trasformando ogni riff, ogni melodia. La cosa importante era che El capisse e condividesse la mia visione del sentimento generale dell’album. Inoltre il nostro batterista Maelstrom ha aggiunto il suo materiale. E credetemi, dopo aver registrato le sue parti abbiamo dovuto cambiare le cose sulle chitarre e sul basso per adattarle alle sue idee brillanti. La mia squadra per THE MAGUS è di prim’ordine! E se aggiungi George Emannuel come produttore e tecnico del suono, si scatena l’inferno.

(MICKEY) Puoi spiegare gli argomenti che hai sviluppato nei testi dell’album? E qual è il significato esatto del titolo dell’album?

ΒΥΣΣΟΔΟΜΩΝΤΑΣ significa letteralmente “costruire nelle profondità” ma nel linguaggio comune il termine è usato come “cospirare nelle tenebre”. L’idea principale è la delusione di Lucifero nei confronti dell’umanità. Pertanto sta cospirando per la distruzione dell’umanità e la sua rinascita da zero. Vedi, considero Lucifero un benefattore dell’umanità. È incazzato perché l’umanità ha sprecato tutti i suoi doni preziosi ed è diventata quello che è oggi. Credo fermamente che stiamo vivendo in tempi apocalittici… L’unica canzone che si discosta da questa idea è Ama Lilith, che è un inno al grande potere femminile oscuro nel cosmo, un potere che può essere creativo e distruttivo allo stesso tempo e pure Give The Devil His Due perché dietro c’è una storia molto specifica, anche se vediamo anche lì un Satana vendicatore…

(MICKEY) Give The Devil His Due è un episodio decisamente bizzarro in un album black metal, eppure sappiamo che il blues è assolutamente la musica del Diavolo! Puoi condividere i tuoi pensieri su un problema del genere?

Sono noto per fare cose bizzarre. Ricordi il sassofono nei primi NECROMANTIA? Non esito mai a provare cose purché alimentino la mia sete artistica. Credimi, per noi che abbiamo più di 30 anni di esperienza nel fare black metal sarebbe molto facile scrivere dei “brani BM true o commerciali”, ma cerchiamo sempre di seguire la nostra strada… Comunque la storia dietro la canzone è un classico “accordo col diavolo” ma con una svolta… L’uomo che ha venduto la sua anima è lì per fare una brutta fine… Questa è la canzone più teatrale dell’album e quando la storia inizia in un bar di New Orleans il blues è una necessità. Sono davvero grato al modo in cui KING DUDE ha prestato la sua voce. Si adattava come un guanto. In questo brano si può effettivamente “ascoltare” tutta l’evoluzione del metal: dal blues all’hard rock, all’heavy metal, al thrash… E alla fine un blastbeat in pieno black metal.

(MICKEY) Che ci dici degli incredibili artwork e delle versioni fisiche di Βυσσοδομώντας?

Se includiamo anche il boxset ho utilizzato 4 artisti diversi, più la nostra fotografa Stella Mouzi. Harshanand Singh, Michal Karcz, Rizleydidthis e Zbigniew Bielak. La maggior parte di loro sono artisti di alto profilo che hanno lavorato con band e progetti titanic ma hanno amato i NECROMANTIA e sono stati di grande aiuto nell’aggiungere le loro opere d’arte! Sono davvero grato a tutti loro!

(MICKEY) Cosa puoi dirci della tua apparizione come ospite al concerto solista di Sakis Tolis per eseguire una canzone dei Thou Art Lord? Quali sono state le tue sensazioni considerando che non ti piacciono molto i concerti, sia come artista che come membro del pubblico?

Ho cantato una canzone di THOU ART LOD. Una vera tempesta thrashy black metal! Il che è perfetto per gli spettacoli dal vivo! Me lo ha chiesto Sakis e ovviamente ho detto di sì perché è un buon amico e partner musicale nei TAL ormai da molti decenni. La sensazione: sono salito, ho buttato fuori le budella e mi sono divertito. Anche il pubblico sembra averlo apprezzato. A dire il vero mi sono emozionato quando la band ha suonato Non Serviam. Mi ha ricordato quando lo stavamo registrando in studio molto tempo fa… Quando eravamo più giovani.

(MARCO) Hai una carriera ricca di dischi seminali: hai creato Necromantia, hai avuto l’opportunità di suonare nei primi Rotting Christ, Thou Art Lord, Yoth Iria e hai la tua carriera da solista. Sei una figura-chiave della scena black ellenica e mediterranea e della scena metal internazionale. Supponendo però che tra i nostri lettori ci sia qualcuno che non conosca la tua musica, la tua arte, se dovessi consigliare tre dischi con cui avvicinarti a te, quali dischi sceglieresti e perché?

Hmmmm… Scarlet Evil, Witching Black dei NECROMANTIA perché era un album in cui abbiamo investito molta della nostra anima ed era molto in anticipo sui tempi. 666 dei DIABOLOS RISING perché è stato il mio primo esperimento non-metal e Vissodomontas dei THE MAGUS perché artisticamente copre molto di me stesso.

(MARCO) I primi anni Novanta vedono l’uscita degli album di debutto di Necromantia, Rotting Christ, Varathron e Thou Art Lord. Come descriveresti quel periodo e, perché no, vorresti condividere un pensiero su ognuno di quei leggendari esordi?

I ROTTING CHRIST sono stati i primi del malvagio tridente black metal greco che ha infranto i confini. Noi e i VARATHRON li abbiamo seguiti subito dopo. Sai, il fatto allora era che ognuno di noi cercava di trovare la propria identità. È stato un periodo molto creativo e ricorda che non molte band in giro suonavano BM. Noi tre, a modo nostro, siamo stati tra i primi… Eravamo all’inizio dell’esplosione dell’underground metal estremo mondiale. Pertanto le nostre prime uscite sono significative per il genere in modo storico. Abbiamo aperto la strada – insieme ad altre band ovviamente – secondo le nostre convinzioni e valori. Nel bene o nel male. Allora non ce ne rendevamo conto, ma ora capiamo di aver fatto la storia.

(MARCO) Questa è una domanda difficile, ma credo che un pensiero su Baron Blood sia necessario, sia per il suo valore artistico che per il lungo viaggio che avete condiviso insieme…

Con Baron Blood ci siamo imbarcati su una nave che abbiamo chiamato NECROMANTIA e insieme abbiamo navigato in acque inesplorate. Abbiamo affrontato tempeste, mostri, momenti difficili ma anche sentimenti gratificanti e gratitudine. Rimarrà una parte importante della mia vita come musicista e come caro amico per sempre….

(MICKEY) Quale messaggio finale e quale saluto condivideresti con i tuoi fan italiani?

Sostienete la grande musica, da ovunque arrivi. Musica dal cuore e dall’anima. Come serpenti dagli abissi noi ci alziamo.

Dimostra la tua fedeltà a THE MAGUS e acquista musica originale esclusivamente: https://necromantiaofficial.bandcamp.com/album/vissodomontas