Intervista The Strigas (Phobo e Ray)
Facciamo una chiacchierata con i pugliesi The Strigas approfittando dell’uscita di ‘The Loner’, il loro nuovo EP pubblicato via Volcano Records.
Ciao Ragazzi, benvenuti sulle pagine di TrueMetal.it. Allora, chi sono i The Strigas? Volete raccontarci la vostra storia?
(Phobos) Siamo un band gothic rock / alternative metal nata in Puglia, formata da persone che amano la musica e che hanno scelto quest’ultima come medium comunicativo preferenziale. Siamo: Phobos Storm (autore e voce), Liboria (basso), Andrea e Ray (chitarre) e Nitro (batteria).
Ne abbiamo vissute tante di storie, quindi perché no? Le interviste servono soprattutto a questo.
Perché la scelta del monicker The Strigas? Cosa significa?
(Phobos) Appena riuniti in una prima formazione arrivò il momento di cercare un nome. Desideravamo un nome che fosse unico. Ci mettemmo circa un mese prima di trovarlo, poiché ogni scelta risultava essere già presente sul web e a consigliarcelo fu un ragazzo appena conosciuto in un negozio di strumenti musicali di Bari. Il ragazzo era convinto che la ‘Striga’ fosse un mostro mitologico. Essendo io appassionato di mitologia classica e non ricordando nessuna correlazione, decisi di approfondire la mia conoscenza sul web, scoprendo che in realtà poteva riferirsi agli Strigoi, creature simil vampiriche del folklore centro europeo, risultando, quindi, un monicker perfetto per la nostra band.
3) Tra il vostro album d’esordio, ‘A poisoned Kiss To Reality’ ed il nuovo EP, ‘The Loner’ sono trascorsi circa cinque anni. Cosa hanno fatto i The Strigas in questo tempo?
(Phobos) Abbiamo avuto l’opportunità di calcare un po’ di palchi fighi, di fare da opener a band come Moonspell, Behemoth, Kreator, di fare un tour all’estero e di essere gli opener ufficiali delle tappe Italiane del tour mondiale dei 69 Eyes. Abbiamo scritto nuovi pezzi, cestinati tanti altri, incisi quelli che più ci convincevano, abbiamo costruito i nostri home studio, per essere più autonomi nonostante le distanze e Francesco ‘Nitro’ Sguera ha anche avviato una start-up per un progetto utile a tutti i batteristi (www.hooplug.com) … insomma, guardandoci alle spalle, ne è passata di acqua sotto i ponti, adesso ci stiamo riconcentrando sulla produzione di nuovo materiale e prestissimo annunceremo un nuovo full length.
Com’è nato ‘The Loner’? Quanto tempo avete impiegato a scrivere i brani presenti nell’EP e, vista l’ottima produzione, quanto tempo avete impiegato ad inciderlo?
(Ray) Il tempo non ha mai aiutato i The Strigas: i pezzi di ‘The Loner’ sono nati per il nuovo album, ma la produzione di nuovo materiale è stata così massiccia, e l’ispirazione cosi forte, da spingerci a dilatare i tempi per l’uscita del nuovo album, preferendo dare al nostro pubblico quattro pezzi che potessero in parte ridurre l’attesa, fornendo comunque un prodotto di qualità e, vista la risposta, decisamente godibile.
Per fare le cose bene occorre tempo!!!
Quali sono le principali differenze tra i due lavori?
(Ray) Le differenze sono molteplici, a partire da tutto quello che è cambiato in questi anni, sia a livello di esperienze personali, sia a livello musicale…
I pezzi risultano più heavy e più incalzanti, con atmosfere più cupe: lasciano spazio comunque ad una fuga dalla realtà soprattutto nel main lyrics e ad una ricerca di libertà musicale che non ci vuole troppo ghettizzati nel genere gothic.
Riassumete la vostra ultima fatica nella frase ‘Un breve viaggio tra le Prigioni delle nostre anime verso gli orizzonti del Nulla’. Cosa si deve intendere con questa frase?
(Phobos) È sostanzialmente il concept alla base dell’EP ‘The Loner’. Si apre con ‘Prisons’, la cui tematica si riferisce al nostro bisogno di cercare la libertà mentre costruiamo prigioni per noi stessi, si chiude con ‘To Nowhere’ nel quale canto la fuga da questo ‘mondo’ di tristezza e dolore. ‘The Loner’ rappresenta un viaggio dove il punto di partenza è il nostro ‘Io’ più intimo e quello d’arrivo e situato nel nulla. A livello compositivo, ha una struttura circolare: il tema iniziale del primo brano è richiamato dalla parte orchestrale dell’ultimo.
Parlando di alcune tracce, cosa ci dite di ‘Deliverance’ e di ‘To Nowhere’, per le quali avete girato anche un video?
(Ray) I testi sono frutto di un unico songwriting come anche la musica, frutto dell’esperienze personali del nostro cantante Fabio.
La chiave di lettura degli stessi, tuttavia, deve essere nel cuore di chi li vuole ascoltare…
I video vogliono essere uno specchio di quello che sentiamo dentro al momento della composizione…
sono collegati tra loro come parte 1 e parte 2 della stessa storia… con finale a sorpresa…
Andiamo all’artwork di ‘The Loner’: una sedia che sembra sospesa e rovesciata su uno sfondo chiaro, in contrasto con il vostro sound, il vostro logo ed il titolo scritto con caratteri semplici. Cosa volete rappresentare con questo? Chi è l’autore?
(Phobos) Come cover volevo creare qualcosa che rappresentasse il sentimento della solitudine. Ho analizzato diverse foto su cui lavorare.
Orientativamente cercavo qualcosa di apocalittico, ma la mia scelta, infine, è ricaduta sulla foto di una stanza vuota, chiara e una sedia, senza persone, a rappresentare qualcosa che c’è e, contemporaneamente, qualcosa o qualcuno che c’è stato. Volevo che tutto fosse semplice, ma allo stesso tempo vagamente inquietante, come, appunto, la solitudine: semplice in sé per sé, ma infinitamente complessa poiché è l’incipit per il confronto con noi stessi, i nostri problemi, le nostre paure.
Si può dire che il vostro sound è un alternative con sfumature gotiche?
(Phobos) Assolutamente sì! Il nostro sound , attualmente, si sta evolvendo in qualcosa di più personale, ma è ciò che ascolterete nei nostri prossimi lavori e noi non vediamo l’ora di pubblicarli.
I vostri progetti per il futuro? Avete in programma un nuovo album o delle attività live?
(Ray) L’album è la conseguenza dell’uscita dell’ep che lo ha preceduto.
Seguirà l’attività live di promozione, cercando di prediligere situazioni più congeniali alla band visto che i componenti sono sparsi per l’Italia.
Cosa ne pensate dell’attuale scena Metal italiana?
(Ray) Guarda, ti faccio un esempio: qualche tempo fa i Freedom Call hanno suonato in Veneto: prezzo biglietto 22 euro, locale non tutto esaurito, il gruppo smonta la backline a fine concerto… e stiamo parlando di una band conosciuta nel mainstream del metal ed attiva dal 1998.
Ci piacerebbe vivere di musica, ma sappiamo che la realtà italiana è difficile: lo spazio per band come la nostra lo devi conquistare scendendo a compromessi e facendo a gomitate con gruppi altrettanto validi in cerca di visibilità e di un pubblico che in Italia difficilmente appoggia band dell’underground.
Da noi a differenza di quello che abbiamo visto in giro per l’Europa, il fruitore della musica ‘metal’ non esce di casa per sentire una band che, per quanto valida sia, non si chiama Metallica, Anthrax e compagnia a seguire… Questo non ci ferma però dall’andare avanti a comporre musica e a portare live il nostro messaggio.
Chiudiamo così questa breve intervista. Ringraziamo i The Strigas per la loro disponibilità, lasciando a loro i saluti finali ai lettori di TrueMetal.it. Grazie!
Grazie mille staff di TrueMetal.it per averci dato l’opportunità di raccontarci e parlare dei nostri lavori e grazie mille a tutti i lettori per mantenere ancora vivi l’interesse e la passione!
Se volete seguire le nostre avventure e ascoltarci cliccate sul nostro sito www.thestrigas.com dove troverete tutti i link utili alla nostra musica , i video e i social network. Se volete anche supportare la nostra band acquistando i nostri lavori, cliccate qui www.thestrigas.bandcamp.com.
Stay rock!