Intervista Titans Rage (Olivier Bourgeois)
Fra le nuove uscite legate all’heavy metal più classico e tradizionalista spicca Never Surrender (qui recensione) dei francesi Titans Rage, una formazione atipica, composta tanto da vecchie triglie dell’Acciaio quanto da giovani forze emergenti.
Di seguito il resoconto della chiacchierata con Olivier Bourgeois, il cantante.
Buona lettura
Steven Rich
Quali le vostre influenze musicali degli inizi?
Direi che non sia esistita una band che ci abbia influenzato a livello di gruppo nella sua interezza. Piuttosto figura una sommatoria di influenze personali da parte di tutti quanti. Io, come cantante, sono sempre stato attirato dalle realtà dell’hard rock melodico degli anni ’70 e ’80. Guy, il bassista, invece, dalle heavy metal band sullo stile dei Judas Priest. Thomas, il nostro chitarrista, essendo più giovane di noi, è influenzato da gruppi più recenti e comunque permane un fan degli Iron Maiden.
Da dove ha preso origine il vostro nome Titans Rage?
Guy gestiva il Titan’s Club, un posto in Belgio dove si facevano un sacco di concerti. A causa di un incendio però poi è stato costretto a chiudere. Penso che “la rabbia dei Titani” sia scaturita proprio in quell’occasione! Ah,ah,ah!
Qual è il significato della copertina di Never Surrender?
Un attacco da parte di Titani belli incazzati! Ah,ah,ah!
Avete preso spunto dal famoso pezzo dei Saxon “Never Surrender” per stabilire il titolo del Vostro album?
In realtà no, è venuto fuori man mano che componevamo le varia tracce. Fondamentalmente è la storia di un Re che sogna di raggiungere il Valhalla, a tutti i costi, passando sopra a dolori e paure, senza mai arrendersi di fronte alla difficoltà. Never Surrender, per l’appunto!
Olivier Bourgeois
Scriverete in futuro un album cantato in francese?
Personalmente amo interpretare canzoni nella nostra lingua madre, ma come Titans Rage ci siamo posti l’obiettivo di allargare il nostro raggio d’azione al di fuori della Francia, e l’inglese in questi casi è l’idioma più appropriato.
Come definiresti il vostro Never Surrender?
Un album concepito nella più pura tradizione dell’heavy metal. Il giusto compromesso fra melodia, potenza, aggressività con chitarre belle in evidenza.
Guy Duvy
Spiega la genesi del Vostro pezzo “Lemmy”.
Noi tutti siamo abbagliati ancora oggi dal carisma di uno come Lemmy, un personaggio unico nella storia dell’heavy metal. Un vero mito. Gli abbiamo idealmente dedicato un testo umoristico immaginando Lem in presenza di una improvvisata reunion di suoi amici musicisti proprio alle porte del Paradiso. Tutto bene finché non si è accorto che non vi era né un bar né una sala prove, nei dintorni, a quel punto ha deciso di lasciare il Paradiso per altri luoghi a lui più consoni…
Dopo poche passate di Never Surrender emergono chiaramente le influenze di uno come Bruce Dickinson nei tuoi confronti così come degli Iron Maiden sul resto della band.
In qualità di cantante non posso prescindere dalla lezione di gente come Ian Gillan e Bruce Dickinson. Quando si scrive un album però, le cose nascono naturali, senza una direzione imposta ed è quanto è accaduto a noi. Per una band è sempre difficile, lungo la lavorazione, cogliere le eventuali influenze che si vanno a manifestare man mano. Si è troppo coinvolti ma il fatto di sapere da te che Never Surrender richiami qua a là qualcosa degli Iron Maiden non può che farci piacere, ovviamente.
Zagam
Tuoi pensieri e parole sulle seguenti band francesi.
ADX – pilastri dell’heavy metal del nostro Paese. Con la mia precedente band, i Rozz, ho suonato parecchie volte con loro.
Sortilège – autori di ottimi album, hanno fra le loro file il miglior cantante di heavy metal francese.
Trust – i campioni indiscussi dell’hard rock dalle nostre parti. Sono quelli che hanno ancora oggi il maggior seguito.
Vulcain – leggende. I Motorhead francesi.
Malediction – Potenza e melodia con un cantante con i controcolleoni.
Tentation – band solida, di prospettiva.
Thom Vanhorebeek
Stessa domanda per altri gruppi, non francesi.
Manowar – metal warrior autori di inni immortali
Sword – ottimo il loro nuovo album, III, uscito da poco
Vicious Rumors – una garanzia, visti più volte dal vivo
Tyrant (Usa) – dark e melodia in salsa HM, li amo
Saxon – colossi. Una delle mie band preferite di sempre. Li avrò visti più di venti volte, dal vivo.
Mercyful Fate – leggende. Una voce così ce l’ha solo King Diamond.
Exciter – powerful trio. Ritengo però che far cantare il batterista faccia perdere un po’ in termini di scena, dal vivo.
Virgin Steele – così come per Kamelot, Blind Guardian e Medieval Steel amo gruppi di questo tipo con cantanti eccezionali.
Grim Reaper – nulla di eccezionale, ma un gruppo di qualità.
Anvil – Una delle band preferite da parte di tutti noi Titans Rage, speriamo di poter suonare con loro, un giorno.
Running Wild – autori di inni metallici immortali
Thomas Decrucq
Com’è la situazione in Francia al momento riguardo il seguito legato all’heavy metal?
Nel nostro Paese permane un grande interesse, vi è anche un buon ricambio generazionale, questo in generale. Se poi si fa riferimento all’Hellfest lì è l’apoteosi.
Vi sono giovani band interessanti, quindi, che stanno crescendo?
Si, ne segnalo tre: Loudblast, Black Bomb e Ultra Vomit. Questi ultimi giocano molto sull’umorismo nei loro testi.
Come vedi il futuro dell’heavy metal fra dieci anni?
Bella domanda! Quello che so è che stiamo assistendo pian piano all’impoverimento del patrimonio fondante dell’heavy metal, per chiari motivi anagrafici. Oltre non ti saprei dire.
Prossime mosse?
Moltissime! Stiamo scrivendo i pezzi per il prossimo album, abbiamo un videoclip in preparazione e in stiamo fissando le date dal vivo per il 2023, che toccheranno Belgio, Olanda e ovviamente Francia. Feedback positivi sono giunti sia dal Vostro Paese che dalla Spagna, due nazioni ove “il Metallo è Metallo”, senza tante balle! Stiamo muovendoci per capire se esiste la possibilità di esibirci anche lì.
Quale sinora la maggiore soddisfazione (e anche la maggiore delusione).
Sinora solo soddisfazioni, legate al nostro album Never Surrender. Abbiamo potuto registrarlo in maniera ottimale, grazie al lavoro in studio di Mr Tayze Patrick. Stesso discorso per l’approdo alla Shark Records, un’etichetta che tiene ai Titans Rage e che dispone di un raggio d’azione anche al di fuori della Francia.
Spazio a disposizione, Olivier, chiudi a tuo piacimento l’intervista.
Ci teniamo a ringraziare te, in primis, per lo spazio concesso qui su Truemetal. Poi tutte le webzine, radio e televisioni che ci hanno supportato sin dagli inizi così come tutti quanti quelli che ci seguono sia dal vivo che sui social.
Stefano “Steven Rich” Ricetti