Intervista Tremonti (Mark Tremonti)
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Qualche settimana prima della pubblicazione del nuovo album “Dust”, seconda parte di “Cauterize” uscito l’anno scorso, abbiamo intervistato telefonicamente un impegnatissimo Mark Tremonti.
Ciao Mark innanzitutto benvenuto sulle pagine di Truemetal.it! Come va?
Bene.
Ok, allora cominciamo! È un periodo molto denso di impegni per te, a partire dall’uscita del tuo terzo album solista fino alle lavorazioni sul nuovo album degli Alter Bridge e senza dimenticare che “Cauterize” è uscito l’anno scorso: che sensazioni hai in merito a tutti questi nuovi progetti? E come fai a gestire così tanti impegni?
Semplicemente lavoro duramente, questo è decisamente quello che faccio, lavoro il più duramente possibile.
“Dust” uscirà a breve e si tratta del seguito (sia dal punto di vista cronologico, sia dal punto di vista dei contenuti) di “Cauterize”. Come mai la scelta di un doppio album? Qual è il concept o se vogliamo il filo conduttore tra le due opere?
Ho pensato che 25 canzoni fossero troppe da pubblicare in una volta sola, quindi ho deciso di dividerle così che ogni album potesse avere la sua giusta fetta.
Per quanto riguarda il concept non ce n’è uno vero e proprio a parte la copertina.
Qual ‘è il significato delle copertine di “Cauterize” e “Dust” che come dicevi sono collegate?
Il primo album, Cauterize, parlava di una specie di mostro fantascientifico che veniva sulla terra per purificarla e cauterizzare tutte le impurità della terra e Dust è più o meno un encomio di ciò.
Pur trovando di buonissima resa (e anche con un certo stupore, visto che tutti ti conoscevamo come chitarrista piuttosto che come cantante) la tua prestazione al microfono in “All I Was”, ascoltando Cauterize” devo dire di aver ravvisato dei notevoli miglioramenti. Qual è stato il tuo percorso come vocalist da “All I Was” fino a “Dust”? Hai avuto modo di perfezionare il tuo stile magari con l’aiuto di qualche vocal coach?
E’ semplicemente l’andare in tour e fare esperienza, ha aiutato molto.
Puoi prendere quante lezioni vuoi, ma finché non vai la fuori e canti davanti ad un pubblico non ti cambia davvero le carte in tavola.
Il grande passo per me è stato andare a cantare ad un pubblico.
Tra “All I Was” e “Cauterize” oltre alle alla differenze dal punto di vista del cantato di cui parlavamo poco fa, ho trovato anche una certa evoluzione dal punto di vista del sound, sound che si è fatto più cupo ed oscuro e, se vogliamo, più lontano dall’alternative/hard rock da cui nasce il tuo background. Che ne pensi?
Non direi, trovo I due dischi piuttosto simili.
E oggi quali sono i tuoi ascolti abituali? Esclusi Alter Bridge, Tremonti e Creed, ovviamente
La musica con cui sono cresciuto, sai, il vecchio Speed Metal e questo tipo di musica.
Molti – tra cui il sottoscritto – ti vedono, sia grazie a quanto finora proposto con gli Alter Bridge sia grazie a quanto proposto con il tuo progetto solista, tra i maggiori esponenti della musica hard/heavy/alternative moderna, nonché tra i pochi a poter in qualche modo affiancare per qualità i grandi del passato. Ti riconosci in questa descrizione o la trovi in qualche modo “esagerata” e/o pesante come fardello da portare sulle spalle?
Direi che è un onore essere considerato nella stessa lega di alcuni dei musicisti con cui sono cresciuto, io cerco solo di lavorare più duramente che posso, tenendo la testa bassa.
Apprezzo i complimenti ma cerco solo di lavorare duramente con solo questo in mente.
Tornando alla musica suonata (e cantata) nel tuo progetto solista come nascono le canzoni? Nasce tutto da una tua idea successivamente sviluppata perlopiù da te o c’è anche un contributo da parte degli altri membri della band? E per quanto riguarda i testi?
Io scrivo le idee originali e le suono ai ragazzi, poi insieme cerchiamo di arrangiare le canzoni e vedere come vengono i pezzi, ma le idee originali le porto io sul tavolo.
Sei contento di come sono stati accolti i tuoi album solisti sia da parte della stampa specializzata sia da parte del pubblico? E cosa ti aspetti per il nuovo album?
Assolutamente, ho ricevuto un feedback grandioso finora, migliore di quanto avrei mai potuto sperare.
E come ti aspetti per un prossimo album?
Cerco di evolvermi sempre, ma ci vorrà un po’ prima che cominciamo a mettere roba insieme, quindi ho ancora molta esperienza da guadagnare prima di allora.
Hai in programma di passare dall’Italia prossimamente?
Sì, passerò, spero, entro la fine dell’anno.
Bene Mark, sei stato molto gentile e ti ringrazio per il tuo tempo, arrivederci alla prossima!
Grazie a te, ciao!
Intervista a cura di Davide Sciaky con la collaborazione di Stefano Burini