Intervista Vanadium/Fire Trails (Pino Scotto)
Cari lettori, qui di seguito potete leggere una corposa intervista a Pino Scotto, icona dell’HM made in Italy nonché indimenticato mastermind di Vanadium e ora frontman dell’ultima sua creazione: i Fire Trails. Come sempre, si è distinto per dire quello che pensa e anche in quest’occasione ha rilasciato dichiarazioni dirette che potrebbero dare fastidio a qualche benpensante, anche all’interno del nostro ambiente HM. Ipocrisia, populismo e leccate varie non fanno parte del suo Dna e l’intervista ne è un’ulteriore testimonianza.
Buona lettura.
Steven Rich.
Nella foto: Steven Rich e Pino Scotto il giorno dell’intervista
Pino, come dicesti su Database di Rock Tv, lo scorso 11 ottobre hai compiuto 56 anni. Hai un figlio (Brian) di 33 anni e Third Moon dei Fire Trails rappresenta il tuo sedicesimo album… Sei sempre stato un vizioso e non lo hai mai nascosto: sigarette, alcool, donne etc. etc. Fino a quando durerai ?
In eterno, per metterlo in c..o a questo sistema di m…a! Alcuni amici mi chiamano highlander… in realtà sono uno che ha avuto una fortuna sfacciata, una specie di miracolato. Nella vita ho fatto tanti incidenti: in moto, in macchina e sono sempre sopravissuto… mi uccido di sostanze chimiche e di alcool da più di trent’anni e sto ancora bene, inoltre ho la fortuna di avere ancora tutti i miei capelli in testa. Mi merito di vivere in eterno: nella vita credo di non aver mai fatto male a nessuno e questo augurio lo estendo a tutti quanti!
Vivi di musica oppure devi fare anche altri lavori? Ricordo che in una vecchia intervista di tanti anni fa dicesti che ne avresti fatto volentieri a meno (di fare il magazziniere di una industria farmaceutica).
Ho lavorato 34 anni in fabbrica, proprio per non vendere il c..o e continuare a suonare la mia musica senza imposizioni e senza mai scendere a compromessi e oggi sono fiero di avere ancora più palle che in passato e ancora una grande voglia di fare sempre meglio. Comunque è da un paio d’anni che non lavoro più (in senso tradizionale).
All’inizio degli anni ottanta una delle formazioni con la quale aveste dei rapporti furono i Vanexa. Cosa ricordi di loro?
Ammetto di non ricordare tantissimo… so che erano di Savona: una ottima band e dei ragazzi in gamba che credevano nel rock n’ roll.
Sempre anni fa, in piena esplosione thrash, dicesti che per fare un disco di thrash ci voleva molto meno impegno e preparazione che non fare un disco di hard rock/ HM classico. Il riferimento era chiaramente ai Bulldozer che in qualche modo rubarono un po’ di attenzione della piazza milanese ai Vanadium. Hai cambiato leggermente idea negli anni o ne sei ancora convinto? Hai mai avuto scazzi con il Bulldozer?
Sinceramente non mi riferivo di sicuro ai Bulldozer anche perché anche attualmente non so esattamente cosa facevano… mi riferivo a un certo tipo di thrash della prima ora che stava uccidendo l’hard rock e ancora oggi direi la stessa cosa anche se mi sono ricreduto un poco grazie a band come gli Slayer e pochi altri. Certo comunque che le capacità tecniche di quei musicisti si sono poi evolute notevolmente e oggi mi sembrano molto più preparati a livello musicale. Comunque Steven, ti assicuro che dei Bulldozer mi ricordo a malapena…quindi scazzi mai in assoluto!.
Ti sembrerà alquanto strano ma l’album dei Vanadium che preferisco in assoluto, e senza ombra di dubbio è Seventheaven. Italian Girls è il pezzo che mi sono risentito all’infinito. Evidentemente tu non la pensi così, visto che sul disco Vanadium Tribute dei Fire Trails non hai proposto alcun brano da quel disco…
Hai perfettamente ragione, Seventheaven pur essendo stata a tutti i livelli una ottima produzione,
non e’ tra i miei dischi preferiti della discografia dei Vanadium Non c’è nessun brano al quale sono particolarmente legato… non so spiegartene il perché, ma è così. Il bello dell’HM e della musica in generale è proprio questo: un intenditore come te preferisce Seventheaven rispetto ad altre cose dei Vanadium mentre io la penso esattamente in un altro modo.
I Vanadium sono stati veramente vicini al raggiungimento del successo, quello vero. Cosa pensi sia mancato per completare l’opera? Ritieni che se aveste avuto anche voi le opportunità che si sono (meritatamente) ritagliati Lacuna Coil e Rhapsody oggi sareste in una situazione diversa?
Nonostante a quei tempi fossimo con la Durium, una major a tutti gli effetti, non ci ha mai supportato a livello internazionale: potevamo veramente andare alla grande, oddio… in Europa ci siamo andati ma avremmo sicuramente potuto fare molto di più.
Io penso che comunque essere stati allora un gruppo che ad ogni album vendeva intorno alle 60.000 copie solo in Italia, senza contare il resto del mondo, sia un traguardo ragguardevole. Penso che nessuno in questo paese sia ancora riuscito a fare nel rock quello che facemmo con i Vanadium.
Da personaggio simbolo dell’italian metal dammi un tuo pensiero sulle seguenti band, sia datate che relativamente “nuove”
STRANA OFFICINA – grandissimi, veramente dei fratelli, li tengo nel cuore.
DEATH SS – ti stupirò ma di loro non ho mai sentito niente, mi ricordo che c’era Pul Chain agli inizi ma niente di più… Steve Sylvester non l’ho mai conosciuto
CRYING STEEL – di Bologna, ottimi, avevano quel cantante con i capelli corti… veramente bravo, poi c’era il chitarrista, Simonini, dal grande feeling…
RAIN – suoneranno con noi a Firenze, di più non so
DOMINE – li ho sentiti poco, li ho visti quando hanno aperto per i Judas… e poi c’è Morby, un grande cantante
Ti ho visto al Tradate Iron Fest. Sei stato soddisfatto del vostro concerto?
L’organizzazione ci ha tratto benissimo, l’impianto era buono,ci meritavamo forse di essere nella scaletta un po’ più su, ma io non sono il tipo che si perde per queste cose…Del concerto sono stato molto soddisfatto. Comunque, come tu mi hai detto precedentemente all’intervista ,se penso ai Gunfire che sono in giro da una vita e hanno fatto da opener… a noi è andata decisamente meglio!
Ti hanno mai proposto di entrare a far parte di una band estera?
Ho avuto delle ottime offerte in almeno un paio di occasioni. Jorg, il manager dei Virgin Steele, all’Agglutination festival di tre anni fa mi chiese di entrare a fare parte del nuovo gruppo che stava formando con ex-membri degli Helloween. Domandò a me e anche al mio chitarrista
Steve di trasferirci in Germania ma eravamo già troppo in là con il progetto Fire Tails, ci credevamo e abbiamo quindi rifiutato. Comunque è stata una bella soddisfazione!
Quali sono stati o quali sono i gruppi stranieri con i quali avete legato di più?
Motorhead, Glenn Hughes, Iron Maiden e Pantera.
Sei conosciuto per essere uno che dice sempre quello che pensa… Hai incontrato mezzo mondo di artisti HM. Quali sono quelli che detesti di più a livello personale? Intendo sia stranieri che italiani.
A livello personale gli unici due che ho visto comportarsi come due m…e sono stati Dee Snider dei Twisted Sister e Bruce Dickinson degli Iron Maiden… pensa che al Monsters of Rock l’avrei menato!
Su Rock TV hai un contenitore che ti ospita chiamato Database. Come è nata questa iniziativa?
Inizialmente per gioco, poi, dopo il successo delle prime puntate è’ diventato un appuntamento settimanale che mi permette di dire la mia e mandare a fare in c..o il mondo. Mi lasciano dire tutto quello che voglio senza censura, cosa incredibile per certi versi!
Sempre riferendomi a Database, mi lasci perplesso quando i fan ti domandano dove poter acquistare i tuoi dischi e non sai dare loro un riferimento… Come mai? Hai “pressioni” esterne per non dire niente e non far pubblicità?
No, assolutamente, la questione e’ che io i dischi li faccio e non li vendo, quindi non mi occupo
di dove si possano reperire. Io sono un artista… non me ne frega un c..o di chi li vende e dove si possano trovare… la verità è questa!
Dopo tanti anni vuoi spiegare perché in occasione del Monsters Of Rock di tanti anni fa , pur essendo riconosciuti i Vanadium come il più importante gruppo italiano vennero invitati i, seppur validi, Royal Air Force?
Io penso che tu sappia come funzionano queste cose… è mafia. Non ci contattarono nemmeno… questo è sempre stato e sarà il paese dove una mano lava l’altra e tutte e due si fregano l’asciugamano.
Dopo le reunion vere dei Crying Steel e dei Gunfire ritieni che si potrebbe pensare anche a una ricostituzione dei Vanadium o lo consideri un capitolo definitivamente chiuso?
Lo considero un capitolo chiuso , anche perché io in tutti questi anni ho continuato a fare musica, a fare dischi, gli altri si sono messi a fare cover, non so neanche se ci abbiano mai provato a fare qualcosa. Far resuscitare gente che si è spenta vent’anni fa secondo me non ha senso. In questo momento c’e’una macchina da guerra che si chiama Fire Trails e non posso desiderare niente di più.
Dopo tutto questo amarcord parliamo un po’ dei Fire Trails… Come è andato al livello di vendite il Vanadium Tribute del 2004?
Molto meglio di quello che ci aspettavamo soprattutto all’estero, tenendo conto che siamo usciti per una etichetta indipendente. Colgo l’occasione per ringraziare Roberto e Maurizio della Undergrond Symphony che sono due grandi persone: si sono comportati da signori con noi e tutto quello che hanno detto hanno fatto, cosa che non succede neanche con le major, che ti promettono tanto e poi non fanno un c..o! E’ mancato solo il supporto live.
Spiegami quali sono stati i presupposti per la composizione del materiale presente sull’ultimo Third Moon.
La ricetta di Third Moon è molto semplice: il cuore, le palle e tanta voglia insieme a Steve di
scrivere grande musica.
Avete in programma qualche evento live? Pensi di fare un videoclip da qualche pezzo estratto da Third Moon?
Abbiamo fatto il nostro primo video estratto da Third Moon presso uno studio qui a Milano con la canzone Space and Sleeping Stones che è poi il pezzo che abbiamo dato a Mario Riso (ex batterista dei R.A.F.) per il suo progetto per l’Africa. Per quanto riguarda il live, ci stiamo
organizzando insieme alla nostra etichetta per partire al più presto on the road e fare più date
possibile per promozionare il nuovo album. L’obiettivo comunque è quello di puntare all’estero… vedremo!
Se non erro ci fu un periodo, parecchi anni fa, nel quale scegliesti di smettere di fumare per “schiarirti” la voce… In una puntata di Database hai asserito di viaggiare sui quattro pacchetti di Lucky Strike al giorno… evidentemente la voce non ti si era schiarita a sufficienza e hai deciso di riprendere… Cos’hai da dire in merito?
Mai pensato di smettere né con il fumo né con l’alcool né con altre sostanze, e a me sembra che la ricetta funzioni alla grande.
Pesco a caso: dimmi quello che ti viene in mente riguardo le seguenti testate giornalistiche:
ROCKERILLA – bei ricordi, un gran bel giornale
H/M – è stato il primo di settore, onore al merito
METAL HAMMER ITALY – una delle tante riviste che ci sono in giro
KERRANG! – Avevano fatto parecchie cose sui Vanadium … ho avuto anche un “contatto ravvicinato” con una loro giornalista in occasione della nostra trasferta a Londra quando registrammo con Lou Austin e suonammo al Marquee.
Nella foto: un numero di H.M. del 1987. Corruption of Innocence era.
Ti mancano un po’ le fanzine? Cosa pensi dei portali HM come il nostro?
E’ un’ottima via nuova per aiutare le band minori che hanno poche possibilità promozionali
a farsi conoscere. Al posto delle fanzine cartacee oggi ci sono le webzine che sono molto importanti in un paese come il nostro dove l’HM non viene supportato. A proposito, per quello che ho visto io, a TrueMetal, rispetto ad altri, il livello qualitativo delle recensioni e delle interviste l’ho visto molto professionale e non lo faccio per piaggeria perché ci sei tu a intervistarmi oggi…
Sempre con i Vanadium hai fatto un tour con i Motorhead, fianco a fianco insieme la tuo idolo Lemmy. Hai qualche aneddoto da raccontare?
Mi ricordo la prima volta che ci siamo incontrati e di come ci siamo conciati quel pomeriggio al Palasport di Bologna. Non ti dico cosa abbiamo ci siamo pippati e cosa ci siamo bevuti… è stato devastante! Il bello è che quando toccava a noi Vanadium salire sul palco, lui era a bordo palco e rideva come un pazzo… io ero schizzato da far paura! Comunque lui è sempre il più grande.
Da singer, esprimi un pensiero sui seguenti cantanti:
David DeFeis (Virgin Steele) bravo ma non è la mia voce preferita….
David Coverdale (Whitesnake) era grandissimo
Biff Byford (Saxon) ancora in ottima forma
Marc Storace (Krokus) è da tanto che non lo sento, secondo me doveva essere il sostituto di Bon Scott negli AC/DC al posto di quel co…ne di Brian Johnson…
Tony Martin (Black Sabbath) grande, se non fosse esistito Ronnie sarebbe lui il Ronnie della situazione…
Morby (Domine) ottimo
Aggiungerei Glenn Hughes che anche dopo trent’anni è il più grande di tutti
Adesso un mio sfizio: le stupende gambe immortalate sulla copertina di Game Over dei Vanadium di chi sono?
Sono di Grazia, una ragazza di Genova, gran bella donna… pensa che l’avevamo conosciuta al concerto dei Metallica a Milano. L’abbiamo vista io e Lio (Mascheroni, drummer dei Vanadium) in mezzo al pubblico e siamo rimasti così…bionda, alta, indossava una minigonna e un giubbettino di pelle, stivali… una straf… disumana… credimi! Le abbiamo chiesto se fosse stata disposta a posare per noi, le ha accettato e poi siamo diventati amici. A proposito di belle donne, la ragazza nel video dei Vanadium You Can’t Stop the Music era di Cremona.
Nella foto: le “grazie” di Grazia.
Non pensi che l’ultimo album dei Vanadium in italiano fosse una mossa in qualche modo un po’ strana che poteva magari essere evitata?
Quell’album l’ho quasi rinnegato, io volevo i pezzi più duri, anche negli arrangiamenti, poi non andò così… in buona sostanza quel lavoro non lo considero neanche!
Tutti quelli che mi conoscono sanno che quando discetto dei Saxon la mia obiettività va a farsi benedire… dammi una soddisfazione: cosa pensi di loro e delle loro musica?
Miiiinchiaaa… mi ricordo il loro primo concerto al Palasport di Torino: sono letteralmente impazzito per la loro prova on stage! Avevano quel misto di blues, di hard, di rock ‘n’ roll e quel modo comporre e di scrivere che mi piaceva un casino. Fino a Crusader sono stati irresistibili poi si sono un po’ snaturati. Come del resto gli Iron Maiden: nel periodo con Di’Anno erano proprio un’altra band, un altro gruppo… poi con Dickinson sono irrimediabilmente cambiati!
Il gruppo più sottovalutato dell’HM italiano?
Sicuramente la Strana Officina di Fabio Cappanera, il chitarrista, che era fantastico. Cito anche gli Elektradrive di Torino, che avevano un gran cantante… davvero! Poi i primi Dark Lord, i primissimi però! Il problema è che anche allora c’erano band validissime, ma le major (Emi Italia, Sony Italia e compagnia bella) ieri come oggi non investono su di loro… cercano la copia della Pausini, delle Vibrazioni e non vendono una copia… non sanno che investendo su questo genere potrebbero vendere bene in Italia! Ma molto più probabilmente i loro padroni, che sono in Inghilterra e in America (dai quali ricevono lo stipendio), dicono semplicemente: lasciate stare l’HM e l’HR che è roba nostra… voi continuate a occuparvi delle vostre cag..te italiane!
Pino come hai fatto a perdere tutti i tuoi dischi?
Li ho lasciati a casa delle donne… e lì sono rimasti ogni volta che finiva un rapporto. Io vivo per il presente e per il futuro, non sono legato alle cose materiali e ai ricordi… forse è un male, ma è così! Pensa che gli altri Vanadium avevano a casa loro l’equivalente dell’altarino di San Gennaro sul gruppo, con tutte le foto dei concerti e memorabilia varie… io non l’ho mai fatto!
CAPITOLO UNDERGROUND
– cosa ricordi di quei tempi?
La magia che c’era nell’aria
– cosa ti senti di dire ai ragazzi che oggi sono nella situazione in cui tu
eri 10/15/20 anni fa?
Divertitevi !
– qual è stata la cosa più difficile?
Rifiutare tanti soldi così tante volte.
– quanto conta la scena underground nel metal?
E’ il vero cuore della verità che ancora esiste.
Grazie di Tutto Pino.
Grazie a te
Stefano “Steven Rich” Ricetti