Intervista Vanexa (Silvano “Syl” Bottari)
Nati nel 1979 ad Albissola Marina (vicino a Savona), i liguri VANEXA sono veramente tra i prime mover del nascente movimento heavy metal italiano. Il loro stile è indissolubilmente legato ai gruppi più potenti della emergente NWOBHM ( come Saxon, Jaguar ecc…) e a nomi già consolidati come Judas Priest, Motorhed, Riot. La formazione annovera Roberto Merlone alla chitarra, Silvano “Syl” Bottari alla batteria, Sergio Pagnacco al basso e Fabrizio Cruciani alla voce che lascerà la band per essere poi sostituito da Marco Spinelli con il quale registreranno nel 1982 il loro, a mio parere, capolavoro, ovvero l’omonimo Vanexa (leggi qui la recensione). Il prodotto viene giustamente osannato dal maestro di giornalismo italiano in ambito heavy metal BEPPE RIVA sul magazine mensile ROCKERILLA. Nel 1995 è stato ristampato su CD con l’aggiunta di 3 bonus tracks antecedenti alla pubblicazione del disco stesso. Nel 1988 esce il loro secondo Lp intitolato BACK FROM THE RUINS con la stessa formazione del precedente “VANEXA”. Il lavoro, pur essendo di buona fattura , ha un effetto meno dirompente del suo predecessore sul mercato. Le coordinate stilistiche sono sempre improntate al miglior metallo di casa britannica anche se i VANEXA riescono a dare una connotazione tipicamente latina ai pezzi contenuti. Nel 1994 , dopo anni di silenzio , esce inaspettatamente sul mercato il CD AGAINST THE SUN che purtroppo sarà anche il canto del cigno dei VANEXA. Al posto di “SPINO” alla voce troviamo nientemeno che un giovane ROB TYRANT , poi diventato ugola dei LABYRINTH. Oramai nonostante siano passati ormai 10 anni da loro scioglimento , i VANEXA mancano ancora tantissimo. Mi permetto di rendere nota un’ idea che da sempre mi frulla per la testa : secondo il mio personalissimo parere se i VANEXA avessero avuto la possibilità economica di far uscire il loro primo omonimo con una vera produzione roboante e se al posto di “SPINO” ( con tutto il rispetto , un grande frontman sulla scena ma tecnicamente non eccezionale ) avessero avuto un fuoriclasse come MORBY o ROB TYRANT anche l’Italia avrebbe avuto un gruppo di caratura pari ad altre mega-band d’oltreoceano o d’oltremanica e chissà che piega avrebbero preso le cose.
Passiamo ora alla vera e propria intervista con Silvano “Syl” Bottari , motore inesauribile dei VANEXA dalla loro nascita fino al loro glorioso epilogo. Tengo a precisare che Silvano a qualche domanda ha risposto in maniera essenziale ed io , sia per etica personale che per rispetto nei suoi confronti , non ho insistito nell’approfondire l’argomento.
Buona lettura.
Steven Rich
Syl, se possibile, racconta come hai conosciuto gli altri VANEXA e come è nato il gruppo.
Io ( batteria – ndr ) , Sergio ( basso – ndr ) e Roby ( chitarra – ndr ) ci conoscevamo gia’ da diversi anni quando iniziammo a suonare. Allora avevamo tutti lo stesso obiettivo, vivere suonando musica Rock. Spino lo abbiamo conosciuto piu’ tardi dopo la dipartita di Fabrizio Cruciani,tramite un inserzione su “Ciao 2001”. Anche lui era molto motivato e dopo averci raggiunto per la prima audizione, noi gli trovammo un lavoro e si trasferi’ a Savona. Poco dopo usci’ il primo album dei Vanexa.
Siete stati il primo gruppo HM italiano o nel 1979 esistevano già altre band?
Siamo stati il primo gruppo ad incidere un album di Heavy Rock in Italia. Siamo stati credo dei veri pionieri, il nostro primo album vide la luce ufficialmente nel 1982. Altre Band cominciarono ad uscire anni dopo.
Fammi una cronaca dei tuoi ricordi legati alla data di Certaldo (data fondamentale per il metallo tricolore).
Grande Concerto di importanza storica per la scena Metal Italiana. C’erano diverse Band tra le quali ricordo con piacere i DEATH SS di PAUL CHAIN (mitico). I Vanexa erano Headliner della serata ed era realmente un ottimo momento per noi perche’ presentavamo in concerto il nostro primo album. Eravamo molto ispirati in quel periodo e credo che la nostra sia stata una grande performance. Piu’ di tremila kids erano presenti a quell’incredibile evento ( il metal era nato da poco ed era realmente una ventata di novita’ nel panorama internazionale) e non capisco ancora adesso come abbiano fatto ad organizzare un concerto del genere in Italia nell’ 83.
Con il senno di poi , se allora vi foste trasferiti in Inghilterra secondo te avreste “sfondato” ?
Penso che avremmo avuto delle buone possibilita’. Forse un’ incognita sarebbe stata quella del cantante. “Spino” era sicuramente un ottimo frontman, serio e professionale sul palco, ma le sue doti vocali forse non erano pari ai suoi colleghi stranieri ( non dimentichiamo che vocalist c’erano in quel periodo sulla scena Metal inglese e americana).
Se i VANEXA fossero nati in un momento diverso e quindi con una realtà italiana più evoluta come per esempio quella attuale , avrebbero potuto raggiungere quel successo internazionale che per ora ha baciato RHAPSODY, LABYRINTH, LACUNA COIL ed in parte DOMINE e WHITE SKULL?
Credo di sì, ma come tutti i vecchi nostalgici, alla realta’ musicale attuale preferisco sicuramente aver vissuto il periodo della NWOBHM.
Ai vostri inizi all’interno del gruppo c’era qualcuno più motivato degli altri o eravate un blocco compatto?
Non vedo nelle Band attuali il feeling e lo spirito di squadra che avevano i gruppi degli anni 70’s e 80’s. Noi ad esempio avevamo un affiatamento nel suonare e un legame di amicizia molto forte, che ci dava la forza di essere veramente un’entita’ unica e sul palco tutto questo usciva in maniera dirompente .
Se tu avessi la bacchetta magica rifaresti qualche esibizione live con il gruppo nel 2004 o la consideri una parentesi chiusa della tua vita ?
Sicuramente una parentesi straordinaria ma definitivamente chiusa.
Risenti mai gli album dei VANEXA ?
Ogni tanto.
Qual è il brano più bello mai scritto dai VANEXA a tuo avviso?
Il primo album contiene decisamente tutte ottime canzoni, ma mi ha sempre particolarmente eccitato l’ incredibile riff di I WANNA SEE FIRES con a mio avviso una delle migliori performance di Spino e Roby ( allora considerato uno dei migliori chitarristi del panorama italiano). Anche le ballads tipo NIGHT RAIN ON THE RUINS o ACROSS THE RUINS sono ancora oggi nel mio cuore. Stefano , dal punto di vista del musicista la canzone la godi in due modi : uno nella tecnica della tua esecuzione e l ‘altro nell’ascolto del brano. Un brano eseguito con ottima tecnica e virtuosismo non e’ necessariamente una buona canzone ma provi una grande eccitazione nell’ eseguirlo, mentre un brano tecnicamente semplice dal punto di vista dell’esecuzione come HIGHWAY TO HELL degli AC/DC puo’ essere un capolavoro.
Come mai non avete partecipato alla primissima compilation di HM italiano HEAVY METAL ERUPTION ed invece avete “ripiegato” sulla successiva “sorella minore” METALLO ITALIA?
Sinceramente non lo ricordo (gli anni si fanno sentire).
Qual è stato il miglior concerto dei VANEXA della carriera ?
Ne ricordo tre in particolare: come gia’ ti ho detto quello del festival di Certaldo, poi uno al teatro Verdi di Genova Sestri verso la meta’ degli anni ottanta (periodo di grande feeling e creativita’ live), e l’ ultimo devastante concerto di Brescia con Roberto Tiranti, con distruzione finale degli strumenti.
Quale sarebbe stato il gruppo ideale straniero per il quale vi sarebbe piaciuto fare da supporter per 5/6 date in Italia?
Non ce n’era uno in particolare, ci sarebbe piaciuto suonare con tutti.
Perché il nome VANEXA? Da cosa deriva?
All’ inizio era Vanessa ( la farfalla ) e cantavamo in italiano, poi passando all’inglese e a sonorita’ piu’ dure, abbiamo dovuto “indurire” anche il nome.
E’ vero che alla fine degli anni ’70 per procurarvi gli allora introvabili giubbotti di pelle detti “chiodi” avete dovuto fare dei numeri cinesi?
Io possiedo ancora oggi il mio chiodo usato acquistato credo nel 1983 dal padre di un amico ( credo sia della fine degli anni sessanta ).
Sinceramente avete mai pensato di “farcela sul serio” e quindi un giorno o l’altro di poter vivere di sola musica?
Si, e mi ricordo anche il momento preciso in cui lo pensai.
Di contro , quando hai realizzato che non ce l’avreste mai fatta?
Quando anno dopo anno mi accorgevo che non potevo dedicare tutte le mie energie e la mia vita esclusivamente alla musica come facevo all’inizio.
Come è nato in te e negli altri l’amore per un fenomeno musicale come l’HM inteso in senso stretto che a quei tempi era praticamente sconosciuto in Italia?
Abbiamo iniziato a suonare alla meta’ degli anni settanta con l’hard rock. Quando hanno cominciato a soffiare i venti del Metal ci siamo ritrovati in mezzo alla bufera in modo spontaneo e naturale, ma c’erano anche tante idee e creativita’.
Qual’era il gruppo italiano con il quale in quegli anni vi sentivate in diretta concorrenza?
In concorrenza in senso stretto direi con nessuno.
Dimmi 3 concerti memorabili che hai visto in qualità di spettatore.
Tre sono pochi, ne ho visti veramente tanti e non solo Metal. Comunque parlando di puro metal, duri come Saxon e Judas Priest pochi altri… (Grande Syl! – ndr)
Da batterista , dammi un giudizio sui 5 seguenti :
PETE GILL ( EX SAXON , EX MOTORHEAD )
SCOTT TRAVIS ( JUDAS PRIEST )
DAN BEEHLER ( EX EXCITER )
TOMMY LEE ( MOTLEY CRUE )
PHILTY ANIMAL TAYLOR ( EX MOTORHEAD )
Buoni tutti, ma i miei preferiti esulano dall’ambiente Metal, il mio background e’orientato piu’ sui batteristi Rock degli anni settanta.
Dimmi il nome del gruppo italiano più sottovalutato e di quello più sopravvalutato.
Piu’ sottovalutati sicuramente VANEXA ed ELEKTRADRIVE , ma non mi sembra che ci sia stato qualcuno sopravvalutato bensì amichevolmente aiutato ( comprensibile, e’ il grande amore che ha sempre contraddistinto la fauna Metal ).
Avete mai avuto nella vostra carriera “scazzi veri” con qualche altro gruppo nostrano?
Sì!
Come mai nella copertina di AGAINST THE SUN avevate adottato un logo anonimo al posto di quello “consolidato” e ben identificabile di BACK FROM THE RUINS?
Poca preparazione al marketing e allo studio di immagine, ma tanta nel suonare…
Sinceramente non ricordo… siete mai stati recensiti e/o intervistati dal magazine inglese KERRANG! ?
Sì con il secondo album, ma ricordo non fosse stata una recensione entusiasmante.
Cosa pensi della stampa italiana specializzata?
Se ti riferisci a quella attuale molto scadente e non preparata culturalmente.
Dammi i nomi dei 5 LP HM più belli degli anni ’80 secondo te.
AC/DC “Back in Black” ( lo so , non e’ metal , ma e’ troppo bello ), JUDAS PRIEST “Point of Entry”, IRON MAIDEN “The Number of the Beast” ( un Must! ) , SAXON “Strong Arm of the Law”, ROUGH CUTT “Same”
Dei gruppi italiani attuali c’è qualcuno che ti piace particolarmente?
Dei LABYRINTH (mitico Rob), apprezzo soprattutto la tecnica, ma il Metal attuale ormai e’ molto lontano dai miei gusti.
Che opinione ti sei fatto delle recenti o meno recenti riappacificazioni tra Halford e i Judas Priest e fra Dickinson e i Maiden?
Mi pare che ormai mirino tutti a campare.
In questi anni hai notato come l’heavy metal classico sia tornato pesantemente alla ribalta? Cosa ne pensi?
Lo seguo troppo marginalmente per potermi esprimere.
Cosa sente Silvano Bottari oggi?
In questi ultimi anni ascolto molta musica nera, Funky, Soul e Jazz ma sempre degli anni d’ oro cioe’ fine sessanta primi settanta.
Conservi ancora il tuo “chiodo” d’ordinanza e più in generale la tua tenuta da concerto?
Sì.
Della scena estrema tipo BLACK METAL o DEATH METAL cosa pensi?
No comment.
Cosa fanno gli altri VANEXA oggi? Hanno chiuso definitivamente con l’heavy metal?
Io e Sergio abbiamo prestato la nostra base ritmica per la tournee estiva 2003 dei Klasse Kriminale (Band Savonese di Street Punk). Ora ci riposiamo in po’. Gli altri credo non stiano suonando attualmente.
Ti senti di consigliare qualcosa ad una giovane band agli inizi che vuole suonare HM in Italia?
Consiglierei sicuramente di suonare anche non necessariamente Metal, ma suonare tanto perche’ fa bene alla salute e allo spirito. Rimane comunque ancora un bel modo per socializzare senza rimanere sempre e solo chiusi in casa davanti al PC come fanno molti giovani d’ oggi.
Cosa ti resta di quegli anni? Sono di più i ricordi positivi o le amarezze derivanti da una scena musicale ancora “impreparata”?
Uno e l’altro, comunque straordinari ricordi ed emozioni che con il passare degli anni diventa sempre piu’ difficile avere, e la convinzione di essere stati privilegiati ad aver vissuto un periodo musicale così creativo ed eccitante.
Syl, grazie ancora per l’intervista. Non capita tutti i giorni di sentire il parere di un vero pioniere del metallo di casa nostra come te…
Grazie a te! 😉
Stefano “Steven Rich” Ricetti