Intervista Vicious Rumors (Carl Albert) 1990
Intervista a Carl Albert dei Vicious Rumors da parte di Alex Ventriglia, da sempre direttore della rivista Metal Maniac, quando ancora scriveva sulle colonne del magazine H/M. Il resoconto della chicchierata è tratto dal numero 95 uscito nell’anno 1990. Per molti ancora oggi “IL CANTANTE” per antonomasia dei Vicious Rumors, Carl Spencer Albert lascerà purtroppo questo mondo il 22 aprile del 1995, a causa di un incidente automobilistico. Buona lettura, Steven Rich
INIZIO INTERVISTA H/M
Nuovamente sulla breccia, il buon Alex “Ventresca” Ventriglia, scambia questa volta quattro interessanti chiacchiere col singer del quintetto statunitense autore alcuni mesi fa di un LP omonimo da molti ritenuto fondamentale. Il Power Metal ha i suoi nuovi alfieri…
Altra eccezionale band targata Bay Area, i Vicious Rumors composti da Geoff Thorpe (guitars), Carl Albert (vocale), Mark McGee (guitars), David Starr (bass), Larry Howe (drums). La line-up originale comprendeva Vinnie Moore alla chitarra solista (si parla di lui come probabile successore di Steve Vai nei Whitesnake), strumentista geniale e versatile, e l’ottimo vocalist Gary St. Pierre. Dopo l’abbandono di due calibri del genere, ci si domandava come sarebbero sopravvissuti i Vicious Rumors; ciò è avvenuto grazie all’abile leader Geoff Thorpe, che ha reclutato due personaggi veramente ottimi, il vocalist Carl Albert, ex-Ruffians ed ex Villans, e Mark McGee alla solista.
Gli inizi della band non sono molto chiari; la band fu scritturata per la Shrapnel – label molto svelta ad accalappiarsi i talenti del settore fino a qualche anno fa – per la quale fece uscire nel 1986 il primo “Soldiers Of The Night—, ricco di riferimenti epici. La band passò poi alla Roadrunner, che le diede la possibilià, nel 1988, di sfornare il secondo album “Digital Dictator”; più fortunato del suo predecessore, esso riscosse notevole successo soprattutto in Germania ed Olanda, arrivando ai vertici delle classifiche specializzate.
Definiti un incrocio fra Judas Priest e Scorpions, non disdegnano lo Speed e l’Epic, dimostrando ciò soprattutto on stage, loro autentica dimensione; sono considerati uno degli ultimi gruppi di puro Heavy Metal (della serie: c’erano una volta i dinosauri… Mah!), e sapranno farsi ben valere in futuro. Hanno appena fatto uscire il nuovo “Vicious Rumors”, che li vede debuttare per la major Atlantic Records; il platter in questione è molto valido ed ambizioso; oltremanica hanno già espresso lodi sperticate ed entusiastiche, arrivando, un po’ esageratamente, credo, a definirlo il disco che caratterizzerà gli anni novanta! H/M ha voluto porre qualche quesito al vocalist dei Vicious Rumors, l’affabile Carl “Ace” Albert…
Come siete pervenuti al contratto con l’Atlantic Records?
I rappresentanti dell’Atlantic Records ci venivano appresso da parecchio tempo; comunque , anche se v’erano alcuni problemi, pure noi eravamo interessati all’accordo.
Tutto si è risolto bene grazie soprattutto al nostro manager Bob Zemzky, che aveva delle conoscenze all’Atlantic, e ci a dato una mano ad entrare nella sua scuderia. Comunque il momento determinante è stato allo show di Paul Stanley nella Bay Area, due anni fa in agosto; stavamo suonando con Paul ed alcuni emissari dell’etichetta ci sono venuti a vedere, quella era la terza volta che ci contattavano.
Hanno riposto molta fiducia in noi: infatti ci hanno proposto un contratto per sette LPs, che noi abbiamo firmato, naturalmente!
Parlami della registrazione dell’album…
Ehm, il lavoro è stato prodotto da Michael Rosen (già con Testament e Forbidden) e co-prodotto dal nostro guitarist Geoff Thorpe; è stato registrato nel Fantasy Studio di Berkeley, un luogo fantastico ed accogliente e soprattutto vicino a casa. Sono stato soddisfatto tantissimo della scelta di questo studio, tutto è andato per il meglio.
Come avete lavorato sugli arrangiamenti?
Ci siamo stati sopra per circa tre mesi con il nostro produttore, il tutto è avvento fuori dallo studio, poi abbiamo incominciato a scrivere testi.
Perché Vinnie Moore ha lasciato lo Band?
Sarai la milionesima persona che me lo chiede, ma forse io sono quello meno indicato per rispondere a questa domanda, in quanto ancora non facevo parte della band. So che era un guitarist eccezionale; mi hanno raccontato che preferiva dedicarsi ai suoi solos, la band veniva in secondo piano per lui.
Fortunatamente Geoff (guitarist e leader Iella band), quando Vinnie se ne andò, riuscì a trovare un altrettanto valido guitarist, Mark McGee, tra l’altro dotato di uno stile diverso da quello di Vinnie; siamo molto contenti di Mark.
Quali sono le vostre influenze musicali?
Nei Vicious Rumors ci sono svariate influenze: dai Kiss periodo d’oro ai Judas Priest, dalle fenomenali Heart ai Sex Pistols e al Punk inglese in generale, insomma un po’ di tutto! Anche se penso che la nostra primaria influenza sia Judas Priest, al cui sound si avvicina il nostro. Ah, dimenticavo, siamo tutti ammiratori dei Metallica, perché hanno iniziato suonando Thrash, si sono evoluti poi fino a produrre un sound di non facile assimilazione (vedi l’ultimo LP), riuscendo, con un genere musicale tutt’altro che commerciale, ad arrivare al successo e ad ispirare una miriade di bands.
Ho notato un certo cambiamento nei vostri testi: nei primi lavori erano incentrati su argomenti epici, narrazioni di guerre e guerrieri, ecc., adesso, anche se affrontate sempre un genere epico, proponete tematiche più sociali, me ne parli?
Sì, è vero; i nostri primi lavori sono stati sempre infarciti di questi temi, soprattutto il primo “Soldiers of the Night”. Già dal successivo “Digital Dictator” abbiamo iniziato a cambiare, infatti le tematiche principali erano i problemi che derivano dalla continua ricerca tecnologica, dalla trasformazione umana dovuta all’automatismo.
Sul nuovo “Vicious Rumors” le tematiche sono praticamente tutte incentrate sulla vita sociale e sulle nostre esperienze on the road; eh sì, siamo molto cambiati dai tempi di “Soldiers of the Night”. Comunque non vogliamo essere considerati una band presa politicamente, diciamo solo le cose come stanno, per il resto il nostro obbiettivo principale è il divertimento.
Carl, tu hai cantato prima con i Ruffians e poi con i Villans, cosa è accaduto con loro?
E’ una storia lunga, c’erano soprattutto problemi d’incompatibilità caratteriale fra i membri della band, ed inoltre il rapporto con il management era pessimo. Ci siamo separati in brevissimo tempo; sono contento però che ci siamo lasciati amichevolmente. Con i Villans è stata un’esperienza velocissima, pochi gigs ed è finito tutto. Proprio ad un concerto con i Villans sono stato notato da David Starr, bassista dei Vicious Rumors. Nel momento che il vocalist Gary St. Pierre lasciò i Vicious Rumors, si sciolsero anche i Villans, ed è così che fui assoldato da loro.
Dopo la tua dipartita, i Ruffians hanno continuato?
Per un po’ sì, con un cantante nuovo; ma non fecero più niente, ognuno andò per la propria strada; mi aspettavo un nuovo lavoro, invece non uscì più nulla.
Un giudizio sugli altri gruppi del tour.
Beh, è molto divertente essere tutti insieme nello stesso tour; i Forbidden e i Death Angel sono due grandi bands, con notevole seguito; e poi ci conosciamo bene, siamo tutti della Bay area ed abitiamo vicino; lo trovo simpatico, è come portarsi un grande pezzo di S. Francisco dietro. Come musicisti sono veramente in gamba, non ti fanno pesare il fatto di essere famosi; sono molto alla mano, disponibili con tutti.
Carl Albert
Come definisci il sound dei Vicious Rumors?
Molti ci hanno etichettato Epic, altri Power, penso che siamo una band puramente Heavy Metal, però ci piace sperimentare sonorità come lo Speed, l’Epic ed altri generi musicali. Non mi piace essere etichettato, è molto riduttivo: mi affascina l’idea che debbano essere i kids a decidere il nostro stile.
“Hellraiser” è dedicata all’omonimo film tratto dal libro di Clive Barker?
No, il pezzo non parla del film, è dedicato ai nostri fans scatenati che ci seguono fedelmente; il film però mi piace moltissimo, Clive Barker è uno dei migliori horror writers in circolazione; hai visto “Hellbound”, il suo secondo film?
Sì, è molto bello, anche se io preferisco “Hellraiser”, è più immediato, comunque, se ti può interessare, adesso è in uscita “Nightbreed”, creato dal binomio Barker/Cronemberg. Il libro “Cabal” scritto da Barker, dal quale hanno tratto questo film, è uscito da parecchio negli USA.
Ah sì? Non lo sapevo, appena torno negli USA lo vado a comprare, mi appassiona quel genere.
Tornando alle tematiche dei vostri pezzi, sono rimasto positivamente sorpreso dal testo di “World Church”…
Come ti avevo già detto, trattiamo anche fatti sociali adesso; il testo rispecchia la voglia di tutti noi di vivere pacificamente, senza il timore ogni giorno di saltare in aria. E’ un invito a non pensare alle guerre ed alle armi, spero che molti lo capiscano.
Lo spero anch’io e vi faccio i complimenti, trattate di argomenti veramente importanti, Good Luck!
Ti ringrazio, continueremo a trattare tematiche a sfondo sociale, e complimenti per la rivista, è grandiosa, chi c’è in copertina (Bruce Dickinson, H/M n. 88) è uno dei miei singers preferiti; continuate così, grazie e a presto!
Alex Ventriglia
Articolo a cura di Stefano “Steven Rich “Ricetti