Intervista Vicolo Inferno
Negli ultimi anni gli imolesi Vicolo Inferno sono apparsi sul nostro sito per la diffusione di alcune notizie riguardanti la loro attività, in occasione della recensione dell’album di debutto “Hourglass” e molto recentemente in un live report che ha immortalato la loro apparizione sul palco prima dei Crying Steel e dei Vicious Rumors. Pochi mesi fa il quartetto è tornato alla ribalta: i Vicolo Inferno hanno infatti pubblicato il terzo full-length della loro carriera, intitiolato “Circles“. Quella che state per leggere è la prima intervista che i ragazzi ci hanno concesso, quindi, senza ulteriori indugi, andiamo a conoscerli meglio. Buona lettura!
Ciao ragazzi, bentornati tra le pagine di Truemetal.it! Iniziamo l’intervista in modo canonico, strizzando un occhio ai Lettori che ancora non Vi conoscono. Come, dove, quando e perché sono nati i Vicolo Inferno?
(Igor) IL COME su una bacheca di una scuola di musica, trovai il classico annuncio con il contatto telefonico a strappo di ‘un chitarrista Metal con esperienza…’ era quello di Marco, mannaggia a me, ahahah!
IL DOVE la scuola su cui ho trovato l’annuncio di Marco è di Imola, e benché siamo quasi tutti dislocati in città diverse diciamo che i Vicolo Inferno sono based in Imola.
IL QUANDO correva l’anno domini 2003, infatti l’anno scorso abbiamo festeggiato con 4 date dedicate i nostri…primi…20 anni!
IL PERCHE’ la passione per la musica prende a volte strade impreviste lastricate di buone intenzioni ma può capitare che imbocchi il…Vicolo Inferno.
Il nome della Vostra band è infatti molto evocativo e curioso. A cosa fanno riferimento le parole vicolo inferno?
(Igor) Fanno riferimento al cambio di nome di una via della nostra città: lo stretto vicolo in epoca medievale fu teatro di una spietata e sanguinosa battaglia tra le due famiglie contrapposte della città, tanto che i cittadini nei giorni a venire lo ribattezzarono il ‘vicolo dell’inferno’.
Ho avuto modo di conoscervi in occasione di un concerto a Torino, tenutosi il 31/05/2024, in cui avete suonato prima dei Crying Steel e dei Vicious Rumors. Nei giorni precedenti al concerto non ero minimamente al corrente che in quella data avreste pubblicato “Circles”, terzo capitolo della Vostra discografia. Prima di parlare un po’ più diffusamente di quest’ultimo disco vorrei che spendeste qualche parola sui Vostri precedenti lavori, “Hourglass” del 2013 e “Stray Ideals” del 2016. Cosa è cambiato, e cosa eventualmente è migliorato, nel Vostro stile musicale durante gli 11 anni che separano “Hourglass” da “Circles”?
(Igor) Credo che il nostro sound si sia affinato in qualcosa di non spesso etichettabile a rimandi mainstream, credo che abbiamo mescolato sempre più le nostre influenze fino a trovare un nostro ‘colore’, un nostro ‘umore musicale’ riassumibile con tre aggettivi: cupo, energico, melodico. Sono poi cambiate molte formazioni ed ora che sentiamo ‘in bolla’, abbiamo una line-up che ci permette di divertirci e di fare il possibile per portare la nostra musica sui palchi al meglio delle nostre possibilità. L’approccio alla scrittura invece, anche se affinata, è rimasta la stessa, si scrive in saletta, partendo da un riff o da un linea vocale come nel 2011.
Passiamo ora a “Circles” come se prendessimo per la prima volta in mano il disco e soffermiamoci innanzitutto sulla copertina. Cosa vi ha spinto a scegliere questo titolo? In che modo l’illustrazione si adatta al contenuto musicale dell’album?
(Igor) La copertina è stata disegnata ascoltando il disco e l’artista (Daniela Romagnoli) ha percepito bene le sfumature cupe del nostro sound. Se guardate con attenzione le due mani che ‘comprendono’ come due parentesi la copertina sono la mano di un giovane e la mano di un anziano, segnata dal passare del tempo: la vita è un cerchio. Detto questo è una copertina volutamente enigmatica che invita chi la guarda a vederci ciò che la musica e il suo umore gli suggeriscono.
“Circles” è uscito nel 2024, a distanza di 8 anni da “Stray Ideals”. Quali sono i motivi di questa attesa? Immagino che la pandemia ci abbia messo lo zampino, considerando anche il titolo di uno dei brani contenuti nel disco, “Sneeze in a Mob”…
(Igor) Devo parzialmente disattendere la tua intuizione, il testo e il titolo di “Sneeze in a Mob” è nato prima della pandemia, diciamo una casualità, ma che sicuramente ha aggiunto ancora più forza dopo il periodo che abbiamo tutti affrontato. Il tempo passato non è dovuto a un periodo di inattività, ma è stato un processo fisiologico seppur lungo (forse troppo) di scrittura, registrazione, e pubblicazione del disco, ci e ci siamo ripromessi di non fare passare più così tanto tempo prima di pubblicare qualcosa di inedito.
Parliamo delle tematiche affrontate dai testi: che messaggi vogliono veicolare le 10 canzoni che compongono il disco? Seguono un filo logico o, per così dire, sono ‘staccate’ l’una dall’altra? Immagino poi di non essere il primo ad essere molto incuriosito da un titolo come “Gummy Bears”…
(Marco) Effettivamente “Gummy Bears” è il brano con contenuto più distante dalle altre canzoni…si ispira ad una tradizione del backstage della band. Gli orsetti gommosi affogati in qualche superalcolico da Lidl che vengono distribuiti ai fan di lunga data ed alle groupies più estreme…di questo rito di solito gli adepti ricordano soltanto alcune sensazioni, ma non tutti i dettagli 😉
Ipotizziamo che qualche Nostro Lettore, incuriosito da questa intervista e intrigato dalla Vostra musica, volesse completare l’espressione ‘Vicolo Inferno: FFO (for fans of)…’. Quali gruppi e/o musicisti inserireste al posto dei tre puntini? Scrivendo il live report della data a Torino ho accostato la Vostra musica alla produzione di gruppi come gli Alter Bridge e i Godsmack. Ho azzardato un po’ troppo oppure in qualche modo ho centrato il bersaglio?
(Marco) Non conosco i Godsmack così bene, dopo li ascolto e la prossima volta ti dirò se si sono ispirati un po’ ai Vicolo Inferno, ahaha… del resto è un po’ di tempo che facciamo gavetta ed avrei piacere che qualcuno ci plagiasse finalmente un pezzo!
Se non sbaglio tutti i testi delle vostre canzoni sono scritti in inglese. A cosa dobbiamo la scelta di utilizzare la lingua d’Albione? Sentiremo mai i Vicolo Inferno cantare in italiano?
(Marco) Non ascolto musica in italiano…penso che la metrica dell’inglese sia vincente in ambito rock e metal. Ricordo che qualche tempo fa provammo però un esperimento di un pezzo tratto da “Stray Ideals” (il nostro album precedente) in italiano. Igor era riuscito a trarre una rivisitazione dei testi ‘molto credibile’ anche come intenzione, quindi chi può dirlo…potreste trovarvi una edizione a tiratura limitata con qualche sorpresa!
Per promuovere il Vostro penultimo album, “Stray Ideals”, avete diffuso il bel videoclip del brano “Rude Soul”. Avremo la fortuna di vedere qualcosa del genere anche per uno o più singoli estratti da “Circles”?
(Marco) Il primo singolo “Cold Surface” è uscito con un videoclip che ha incontrato un buon riscontro di ascolti e critica (recuperalo se te lo sei perso 😉), ora stiamo parlando da qualche tempo di un secondo video, magari con una base di alcune buone riprese live che abbiamo…non sveliamo troppo pero!
Come procede la promozione dal vivo di “Circles”? Avete già qualche data programmata per i prossimi mesi che possiamo anticipare in questa sede? Qualche Lettore potrebbe iniziare ad organizzarsi per presenziare…
(Wallace) Abbiamo da non molto preso accordi con una giovane agenzia di Booking; con l’autunno inoltrato dovrebbero cominciare a concretizzarsi date su tutto il territorio nazionale, e non è detto che non scappi pure qualche capatina all’estero. Nell’immediato abbiamo giocato in casa in occasione della manifestazione ‘Imola in musica’ calcando il palco mercoledì 4 settembre, poi sarà la volta di Bologna all’Alchemica il 25 di ottobre e al Sidro il 26 ottobre. Seguite comunque i nostri canali social (Facebook ed Instagram) per tutte le informazioni del caso.
In che modo possiamo ascoltare “Circles”? Immagino che le consuete piattaforme streaming vi vedano presenti, però a chi possono rivolgersi i vecchi dinosauri amanti delle antidiluviane copie fisiche? Io sono parte integrante di questa categoria, ovviamente!
(Wallace) Da dinosauro a dinosauro: Per le copie fisiche chiedete direttamente a noi, ma quale modo migliore per accaparrarsi una copia fisica se non venendo ad un nostro live? Per le piattaforme digitali come dici tu, dove ci cerchi ci trovi.
Lo spazio dedicato a questa interessante intervista sta per esaurirsi e Vi ringraziamo per la Vostra disponibilità. Adesso spetta a noi appassionati, addetti ai lavori o meno, proseguire con l’ascolto e l’approfondimento della Vostra produzione musicale. Spetta a Voi invece, se Vi fa piacere, rivolgere un saluto ai Nostri Lettori per convincerli a fare un’elettrizzante passeggiata in certi vicoli poco raccomandabili…
(Wallace) Intanto grazie davvero, e che dire, se vi piace ancora l’atmosfera torrida dei club dove si suona musica dal vivo col sudore che cola dai muri, dove si respira l’aria rarefatta di un tempo glorioso che non abbiamo nessuna intenzione di far tramontare, beh non potete non venire a fare un po’ di casino ai nostri live! E tra una birretta e qualche “Gummy Bear” ci facciamo anche quattro chiacchiere! 😉
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