Intervista Vypera (Andreas Wallström)
Tra le cose più interessanti uscite nell’ultimo periodo ci sono sicuramente i Vypera. Band totalmente sconosciuta, composta da musicisti alla prima esperienza di rilievo, eppure in possesso di un album sorprendente, “Eat Your Heart Out“, solido ed efficace come se a comporlo fosse stato un nucleo di veterani navigati.
Abbiamo voluto saperne qualcosa di più, scambiando qualche parola con il singer Andreas Wallström…
Intervista a cura di Fabio Vellata
Ciao Andreas, sono Fabio di www.truemetal.it, è un piacere poterti conoscere. Benvenuto sulle nostre pagine!
Ciao Fabio, grazie mille per l’opportunità!
Il vostro primo cd è uscito da pochi giorni: da esordienti assoluti che sensazione avete provato?
Eh sì…sì, ci siamo sentiti un po’ eccitati e un po’ nervosi…sai, il nostro suono è un po datato e vintage. Non sapevamo come avrebbe reagito il pubblico.
Ma è un segno distintivo troppo importante per noi.
È stato tutto strabiliante e travolgente. Anche lo straordinario supporto che abbiamo ricevuto e non ci aspettvamo!
Siete un gruppo tutto nuovo. Raccontateci un po’ di voi: come vi siete formati, quali sono state le vostre esperienze precedenti?
Vero, in effetti il mondo non aveva mai sentito parlare di noi!
Nessuno della band aveva mai avuto esperienze precedenti o ha avuto altri gruppi. Considera però che ci siamo formati nel 2013 come coverband: ci chiamavano Madhouse e abbiamo fatto un paio di concerti in onore dei nostri musicisti preferiti. Non molto di più. Dopodiché siamo arrivati ad un punto in cui abbiamo pensato fosse il momento di provare a fare qualcosa di nostro e continuare con lo stile di tutte le band del passato, per lo più scomparse, che amiamo.
Ed eccoci qui!
Come avete fatto ad arrivare subito su Frontiers? Chi vi ha presentati a quella che è, al momento, una delle label più importanti del settore?
Questa è una gran bella storia! In realtà sembra piuttosto che siano stati loro a trovare noi…
Il merito principale è di un nostro amico che lavora allo Sweden Rock Magazine e che ha chiacchierato con uno dei ragazzi di Frontiers. Parlavano del fatto che la label era in cerca di nuove band, al che lui ha fatto il nostro nome. Appena abbiamo saputo dell’opportunità li abbiamo contattati al volo! ..haha!
Conoscete già qualcuno dei vostri compagni d’etichetta? Pensate che in futuro potrebbe nascere qualche tipo di collaborazione con qualcuno di loro?
Uhmm.. no in realtà no. Siamo stati ad alcuni afterparty con musicisti Frontiers in vari posti. Tuttavia no, non possiamo dire di avere familiarità con qualche nostro compagno d’etichetta, ne dalla Svezia o altrove. Ovviamente non vediamo l’ora di conoscerli tutti..e speriamo che alcune collaborazioni con altre band possano nascere e realizzarsi. Sarebbe a dir poco stupefacente!
Ascoltando il vostro cd emerge un grande rispetto per tutto quello che è classico, a cavallo tra anni settanta e ottanta. Possiamo dire che l’heavy classico e l’hard rock di quell’epoca sono la vostra stella polare?
Oh sì! Respiriamo letteralmente quell’epoca! Siamo molto interessati agli anni ’70 e anche a cose più pesanti. E ovviamente anche ad alcune cose dei primi anni ’90.. è strano parlare in questo modo di un tipo di musica che si dice sia “morta” ma che continua a esistere. Tuttavia c’è qualcosa di speciale nell’atmosfera di quella vecchia roba. Materiale magnifico: non smetti mai di scovare qualcosa di interessante che non conoscevi legato a quegli anni.
Dal canto nostro, come abbiamo detto prima, vogliamo continuare a suonare questo tipo di musica come se non fosse mai passata di moda o in qualche modo “morta”.
Ovviamente non è morta, ne passata…
Beh, dai, hai capito cosa intendo… ahah!
I brani che compongono il vostro disco d’esordio sono stati tutti composti per l’occasione o c’è qualcosa che avete ripescato da vecchie idee che conservavate nel cassetto?
Tutte le canzoni sono state composte interamente per questo album, ad eccezione di “Spellbound”, “Fantasia” e “Piano – Standing on the edge”…
Ecco, lì abbiamo fatto una specie di remake di nostri vecchi brani. Li abbiamo trovati utili e perfetti per avere un po’ di canzoni in più da aggiungere all’album dopo che abbiamo firmato per Frontiers. Sono calzate a pennello perché in realtà il disco avrebbe dovuto uscire originariamente come autoprodotto ed indipendente, con qualche pezzo in meno.
Poi ci hanno preso, e…
Anche la copertina ha uno stile molto vintage, esattamente come il logo del vostro moniker. Avete scelto tutto voi o c’è stato qualche suggerimento esterno?
No, no, scelte nostre. È tutto come lo desideravamo. Sono scelte precise: vogliamo che sia così, che questa sia la nostra immagine. Ci viene naturale: non abbiamo necessità di provare cose diverse o pensare troppo per sapere qual’è lo stile che ci appartiene. È tutto molto spontaneo e coerente: si adatta tutto alla musica ed alla nostra proposta come dovrebbe. Abbiamo offerto alla label un prodotto completo in ogni sua parte e a quanto pare è piaciuto ed è andato bene così.
Benissimo, insomma…
Quali sono le band a cui, al di la delle solite frasi di circostanza, pensate di esservi ispirati maggiormente?
Uhmmm…abbiamo un grande amore per le band degli anni ’70 come Kansas, Shooting Star e altri nomi più sconosciuti come Prism, Wrabit e cose del genere. E poi i Phenomena, che sono sicuramente un punto cardine per i Vypera. Quindi alla tua domanda, risponderei sicuramente Phenomena, Triumph, Kansas e ovviamente i soliti caposaldi come Icon, King Kobra, London.
Ecco, tutti loro ci ispirano.
Se doveste scegliere due soli brani d’esempio per presentarvi al pubblico, quali sarebbero e perché?
“Fantasia” e “Straight for the Kill”… questi due sono piuttosto diversi e forse potrebbero incuriosire le persone ed invogliarle ad ascoltarci.
Che aspettative avete per il vostro debutto?
Vogliamo farci un nome e sperare che alla gente piaccia. Ovviamete speriamo anche che ci dia la possibilità di metterci in viaggio ed andare in tour per promuovere la nostra band!
Come vi vedete tra cinque o dieci anni?
In 5-10 anni ci vediamo suonare ai festival con 3 album alle spalle. Con i fan consapevoli del fatto che siamo una band su cui si può contare per assistere ad un bello spettacolo!!
In realtà non abbiamo un piano preciso per la nostra musica. Ma detto questo a noi interessa suonare hard rock classico: non vogliamo essere messi in qualche genere di trappola, facciamo quello che vogliamo purché sia hard rock vecchio stile. A volte canzoni dure, a volte lente e dolci… sentiamo di avere troppa musica nelle vene per non continuare con il nostro viaggio!
È stato un piacere conoscerti. Vi mando un sincero in bocca al lupo per la vostra carriera. Spero di potervi incontrare di nuovo in futuro, magari proprio in occasione del vostro secondo cd!
Grazie ancora per averci ospitato, è stato un piacere! Spero di vederti in giro!
Buona estate!!