Isole (Crister Olsson)
Ritornati sul mercato con lo splendido Bliss Of Solitude, gli svedesi Isole si sono confermati come una delle realtà più promettenti della scena doom europea. Abbiamo raggiunto il chitarrista e membro fondatore Crister Olsson per parlare del nuovo album. Buona Lettura.
Intervista a cura di Angelo ‘KK’ D’Acunto.
Ciao Crister, benvenuto sulle pagine di Truemetal.it. Che ne dici di presentare la band ai nostri lettori?
Gli Isole prendono vita nei primi anni ’90 con il monicker di Forlon, proponendo principalmente un sound fatto di testi malinconici e oscuri adagiati su ritmiche lente e pesanti. Dopo ben dieci anni passati a registrare demo e a girovagare nell’underground svedese, nell’anno 2000 è arrivata finalmente l’opportunità di dare alla luce il primo full-lenght che ci ha dato la possibilità di farci conoscere al di fuori dei confini nazionali.
Quali sono le vostre influenze come musicisti?
Beh, diciamo che ogni singolo componente del gruppo ascolta i più svariati generi musicali. In questo caso posso parlarti di quelle che sono le mie influenze come musicista; fra i gruppi che preferisco ci sono sicuramente i 3rd And The Mortal, Landberk, Krux e Anathema. Ho sempre adorato questo tipo di atmosfere cupe e malinconiche, le quali vanno a caratterizzare quello che il sound della mia band.
Quello che mi ha colpito di più durante l’ascolto di Bliss Of Solitude è questo particolare equilibrio fra pezzi più aggressivi e parti più lente e riflessive. E’ stato un tentativo di rendere il disco più vario e flessibile?
Sì, è veramente così. Questa volta volevamo comporre un disco che risultasse essere il più vario e dinamico possibile. Ci sono molti passaggi più tranquilli, con tanto di inserti di chitarra acustica, che vanno in qualche modo ad armonizzare le parti più violente. Penso che siamo riusciti a comporre un album veramente vario, grazie anche a tutto il lavoro speso nella fase di composizione dei pezzi.
Le tracce migliori dell’album sono Imprisoned In Sorrow, Dying and Aska. Ci sono brani che preferisci all’interno del disco?
I miei pezzi preferiti sono By Blood e Bliss Of Solitude. Anche leggendo le recensioni del disco, sembrano che sia uscito bene tutto il disco. Alla fin fine è tutta una questione di gusti personali, tu hai menzionato le tue tracce preferite, io le mie e altri magari, preferiranno altri pezzi ancora.
Che ne dici di parlarmi dei testi della canzoni? chi si occupa di trascriverli?
Inizialmente, eravamo io e Daniel ad occuparci della trascrizione dei testi. Per questo nuovo disco è Henrik l’autore principale di tutti i testi. Penso che questo avvicendamento abbia giovato molto alla band, lui ha un modo di scrivere totalmente diverso da quello mio e degli altri componenti, e devo dire che il risultato è stato sicuramente fra i migliori che si potessero ottenere. Per quanto riguarda i testi delle canzoni, posso menzionarti giusto qualche pezzo: From Clouded Sky parla delle bombe lanciate sul Giappone durante la seconda guerra mondiale, Imprisoned In Sorrow narra di un uomo racchiuso nella disperazione dopo aver perso il suo più grande amore e Dying come dice lo stesso titolo, si riferisce a tematiche riguardati la morte.
Possiamo considerare Bliss Of Solitude come un passo avanti rispetto alle precedenti release?
In un certo senso sì, anche se a mio avviso, non lo considero il nostro miglior lavoro per il semplice fatto che spero di migliorare di album in album. Spero che il prossimo disco possa essere un ulteriore passo in avanti rispetto a quello che è Bliss Of Solitude, senza però abbandonare quelle che sono le nostre radici come doom metal band.
Sei soddisfatto di come è uscito fuori il lavoro?
Certamente, è venuto fuori un bel lavoro, ma non saremo mai soddisfatti completamente per qualsiasi risultato ottenuto, è giusto un nostro modo di pensare che ci permette di migliorarci di volta in volta.
Molto spesso, alcuni gruppi scandinavi hanno spesso dichiarato di essere influenzati in qualche modo dal clima e dai lunghi mesi invernali. La situazione climatica svedese influisce in qualche modo anche sulla vostra creatività?
Sì, in effetti i nostri inverni sono decisamente molto lunghi. Per quanto riguarda me, sarei capace di scrivere musica anche durante le stagioni estive, anche se devo ammettere che la nostra musica è influenzata in qualche modo dai nostri umori e quindi, anche il clima può influire in qualche modo sulle nostre composizioni.
Nel 2003 c’è stato il cambio di monicker da Forlon ad Isole, perché questo cambiamento? Cosa significa Isole?
Per ben dieci anni d’attività non ci siamo resi assolutamente conto che esistesse un’altra band con il nome Forlon, e quindi abbiamo deciso di cambiare il nostro nome in Isole. L’idea del monicker è venuta in mente al nostro primo chitarrista ed è semplicemente un riadattamento della parola “isolée” che in francese vuol dire “isolato” “solitario”.
Cosa vi ha portato a firmare il contratto con la Napalm Records per la release del nuovo disco?
Inizialmente non avevamo la minima intenzione di cambiare label. Ci trovavamo veramente bene con la I Hate Records. Ma all’inizio del 2007 venimmo contattati da etichette più grandi e pensammo che fosse arrivata l’ora di farci conoscere anche al di fuori dei confini nazionali. Così scegliemmo la Napalm, la quale era quella che ci dava più garanzie per quanto riguardava la produzione del nuovo full-length. Ci riteniamo veramente soddisfatti del lavoro di promozione e distribuzione del disco, è bello trovarsi a contatto con persone così serie e professionali.
Che ne dici di darmi la tua definizione di doom metal?
Il doom metal ha subito diverse mutazioni partendo dalla sua forma classica, per poi suddividersi in diversi sottogeneri nati dalla contaminazione con altri generi musicali quali il death o il black . In ogni caso, il doom è un genere di musica pesante, oscuro e malinconico che deve trasmettere principalmente sensazioni negative.
Come vedi la scena doom attuale? c’è qualche band che apprezzi in particolare?
Ascolto diversi generi diversi l’uno dall’altro, ma chiaramente vivo principalmente di doom. Ho potuto constatare che la scena europea si sta espandendo e c’è una nutrita rappresentazione di gruppi realmente validi, soprattutto per quanto riguarda i paesi scandinavi. Per quanto riguarda i gruppi che apprezzo, non ti faccio nessun nome particolare oltre ai soliti Candlemass e gli altri della vecchia scuola. Però devo ammettere che anche le nuove leve stanno riuscendo ad imporsi veramente bene.
Avete già pronte le date di supporto al nuovo disco?
Meglio non parlare delle date del tour, ogni volta che lo facciamo, succede qualcosa che ci impedisce di esibirci in sede live… è come una maledizione. Posso solo dirti che faremo di tutto per andare on-stage il prima possibile.
Cosa vedi nel futuro degli Isole?
Continueremo a fare quello che abbiamo sempre fatto; comporre dischi e suonare del sano doom metal. Per quanto riguarda me, sicuramente continuerò a suonare questo genere fino a quando non arriverà l’ora della mia morte.
Questa era la mia ultima domanda, a te gli onori per i saluti finali.
Vorrei ringraziarti di cuore per avermi dato l’opportunità di questa intervista e salutare tutti i doomster italiani.
Angelo ‘KK’ D’Acunto