Italian Gods of Metal 2008 Festival (Andrea Pieroni – Live)
Intervista con il “lìder màximo” della Live riguardo l’Italian Gods of Metal 2008 Festival, che si terrà presso l’Alcatraz di Milano il prossimo 2 marzo: bando alle ciance e fuoco alle polveri di un’intervista dove Andrea Pieroni non si è sottratto anche alle domande più spinose.
Buona lettura.
Stefano “Steven Rich” Ricetti
Allora Andrea, iniziamo da un anno e mezzo fa: tue valutazioni sulla giornata tutta italiana al Gods 2006.
Le mie valutazioni sono molto positive. Ricordo che, a parte uno sparuto drappello di sostenitori, la giornata italiana, al suo annuncio venne accolta con molto scetticismo. Era diffusa l’opinione che le band italiane non fossero in grado di reggere l’impatto da sole nel contesto di un festival come il Gods. Fortunatamente queste Cassandre vennero smentite e la giornata fu un successo.
Nel 2006 si celebrava il decennale del Gods Of Metal e ci sembrava doveroso dedicare una giornata agli artisti italiani. Abbiamo delle grandi band in casa nostra e troppo spesso non ce ne accorgiamo. Credo che quella giornata ne sia stata una ampia dimostrazione: ci siamo trovati di fronte ad artisti professionali, preparati, in grado reggere il confronto con i loro colleghi stranieri e, cosa più importante, autori di grande musica.
Nella foto: uno spaccato della prima fila al Gom 2006 durante l’esibizione dei Domine
Sempre riferito alla domanda di cui sopra, sinceramente, sei stato soddisfatto dell’afflusso di pubblico o ti aspettavi di più?
Sono rimasto molto più che soddisfatto. Abbiamo registrato oltre 5000 paganti per la giornata italiana al Gods 06 e questo credo che sia un risultato senza precedenti. E’ vero che il biglietto a 10 Euro e l’effetto traino delle altre giornate hanno influito, ma il pubblico presente era davvero numerosissimo e partecipe. Ciò significa che chi ha partecipato a quella giornata è venuto perché voleva assistere ai concerti delle band italiane, non era lì per caso. E questo credo sia una grande vittoria per la scena metal italiana.
Venendo al prossimo appuntamento del marzo 2008, cioè l’Italian Gods of Metal, come ti è venuta in mente l’idea di organizzare un evento del genere?
Inoltre, Andrea, questa te la devo proprio fare: come se riuscito a proporre una giornata del genere a soli 10 Euro come prezzo di entrata? Allora è vero che le band coinvolte non le paghi? Ah,ah,ah…
Innanzitutto dobbiamo considerare che non si tratta del primo evento metal tricolore che organizziamo. Nel passato ci fu infatti un Italian Monsters che ebbe luogo a Firenze nel ‘97 e il primo Italian Gods Of Metal che organizzammo al Palaquatica di Milano nel ‘98. A distanza di dieci anni ci è sembrato giusto riproporre un evento interamente dedicato al metal italiano. E’ ovvio che la grande partecipazione di pubblico alla giornata italiana del Gods 06 ha dato una grossa spinta in tal senso, ma questa volontà da parte di tutti noi della Live, e mia in particolare, c’è sempre stata.
Quest’anno poi l’intenzione è quella di fare dell’Italian Gods Of Metal non solo un festival fine a se stesso. L’intenzione è quella di creare una sorta di convention, una fiera del metal, dove accanto ai concerti, ci siano anche incontri tra addetti ai lavori, incontri tra band e fan, per cercare di creare una vera e propria scena metal italiana esportabile quantomeno in chiave europea. Infatti ho personalmente invitato al festival, oltre alla maggior parte dei gestori dei club italiani, anche i promoter dei principali festival europei, tra cui Sweden Rock Festival, Wacken, Metal Camp, Up From The Ground e Bang Your Head. Voglio dimostrare Loro che le band italiane sono valide e si meritano il loro spazio a livello europeo.
Tutti questi festival si sono dimostrati entusiasti dell’iniziativa e parteciperanno al I-GOM 08. Sporadicamente sono riuscito a far suonare artisti italiani a festival europei: ricordo Extrema lo scorso anno allo Sweden Rock, oppure Sadist quest’anno al Metal Camp e all’Up From The Ground, ma si è sempre trattato di situazioni estemporanee che sono andate a buon fine grazie alle mie buone relazioni con i vari promoter europei. Bene, non deve più essere così. I vari festival europei devono sapere che ci sono grandi band anche in Italia e nel momento in cui fanno booking per il proprio festival devono ricordarsi di considerare anche l’Italia tra le nazioni in cui andare a cercare gruppi. In quest’ottica va visto Italian Gods Of Metal 2008. Uno spot pubblicitario a livello europeo per le band di casa nostra.
Ho spiegato bene il concetto alle band coinvolte e tutte lo hanno recepito con entusiasmo. Ciò non significa che non verranno pagate. Tutte le band verranno regolarmente pagate, ma hanno capito che si tratta di una grande occasione per tutta la scena italiana e di conseguenza si sono dimostrate disponibili con quelle che sono le economie del festival. Stesso discorso vale per l’Alcatraz, la struttura che ospiterà l’evento. Utilizzeremo entrambi i palchi, quindi faremo andare due impianti, ci sarà un maggiore dispendio di energia, servirà più personale, ma anche l’Alcatraz ha capito la filosofia di I-GOM e ci è venuto incontro.
Grazie agli sforzi di tutti è stato possibile avere un prezzo promozionale d’entrata di 10 Euro fino al 31 gennaio e di 15 Euro dal 1° febbraio in avanti. Ripeto, si tratta di un’occasione irripetibile per il metal italiano e così come tutti gli addetti ai lavori coinvolti si sono dimostrati entusiasti di essere coinvolti, mi aspetto che anche il pubblico partecipi numeroso, perché solo se ci sarà tanto pubblico si potrà dire che questo festival è stato un successo. Ma devo dire che i primi dati di prevendita sembrano premiare le band italiane e I-GOM. Dopo la prima settimana di vendite il dato è superiore alla giornata italiana del Gods 06. Quindi, se il buongiorno si vede dal mattino, non c’è che da essere soddisfatti.
Nella foto: la Strana Officina headliner della giornata tutta italiana al Gods of Metal 2006
Numericamente parlando, quanta gente ti aspetti?
Mi aspetto il sold out, che nel caso dell’Alcatraz significa 3000 persone.
Se ipoteticamente dovesse andare male finiresti di organizzare cose del genere per le HM band italiane?
Chi fa questo lavoro è ottimista per natura. Non pensa mai che un concerto o festival possa andare male. Non si può mettere in piedi un evento sapendo già di perdere soldi. Se faccio Italian Gods Of Metal è perché ci credo ciecamente, perché le risposte che abbiamo avuto quando abbiamo proposto eventi similari sono sempre state molto positive. Poi, certo, non possiedo la sfera magica e può anche essere che il festival non raggiunga le aspettative, ma ciò non significa smettere di investire sul metal italiano. Se tutte le volte che si perdono soldi con una band si dovesse smettere di promuoverla, probabilmente in un anno ci sarebbero pochissimi concerti. Sugli artisti bisogna investire, farli crescere. L’artista che una prima volta non vende biglietti non è detto che poi non li venda la volta dopo. Questo vale per gli artisti internazionali e vale anche per gli artisti italiani.
Altra domanda che non posso esimermi dal porre è: come mai l’idea di organizzare la data dell’Italian GOM nella stessa giornata del concerto dei Nightwish???
Beh, è esattamente il contrario. E ci sono i comunicati stampa a dimostrarlo. Abbiamo annunciato Italian Gods Of Metal a metà settembre, il 19 se non vado errato. I Nightwish hanno annunciato il loro show la settimana dopo quando I-GOM era già stato annunciato. Quindi non credo di essere la persona giusta a cui rivolgere la domanda, dal momento che lo show dei Nightwish non è prodotto da Live. Live produce Italian Gods Of Metal e sono sicuro che il risultato sarà quello che ci aspettiamo. Come ho detto i primi dati di vendita sono estremamente soddisfacenti e dimostrano che il pubblico ha capito in pieno la filosofia del festival.
Ci sarà stato sicuramente qualcosa che avresti voluto organizzare per il 2 marzo e che invece non sei riuscito ad allestire… vai avanti tu Andrea…
Si in effetti c’è una cosa che avrei voluto realizzare e che purtroppo non è andata in porto. Come alla giornata italiana del Gods 06 ero riuscito a far rimettere insieme la Strana Officina, mi sarebbe piaciuto anche per questo festival far riunire un gruppo storico italiano, Sto parlando dei Vanadium. Ne ho parlato con Pino il quale non avrebbe avuto niente in contrario. Anzi era felicissimo della cosa. Purtroppo però sembra che non riescano proprio ad andare d’accordo e questa cosa non è stata possibile. Peccato perché sarebbe stato un grande avvenimento. Non importa, Pino sarà comunque presente con i suoi Fire Trails e sono sicuro che ancora una volta ci saprà dare grandi emozioni.
Nella foto: i Vanadium ai tempi di A Race With the Devil (1983)
Avevi pensato anche ai Rhapsody of Fire oppure li hai scartati fin da principio?
Certo che ho pensato ai Rhapsody Of Fire. Ho parlato con i ragazzi e ho trovato l’accordo in dieci secondi netti. Loro non vedono davvero l’ora di poter suonare dal vivo e di farlo in Italia. Purtroppo hanno dei rigidi vincoli contrattuali e al momento non gli è possibile svolgere alcuna attività dal vivo. Sono in trepidante attesa che la situazione si sblocchi perché sono assolutamente convinto che ci sia una gran voglia di vedere i ROF in concerto. Speriamo di poterli riproporre presto al pubblico italiano. Ricordo che nel 2004 riempimmo l’Alcatraz con loro. E’ giunto il momento che tornino a suonare dal vivo.
Finora hai avuto più soddisfazioni o più “rotture di…” trattando con le band HM tricolori?
Per quella che è la mia esperienza, ogni volta che mi sono trovato a trattare con band italiane mi sono sempre trovato molto bene. Ho sempre trovato una grande disponibilità e professionalità, nonché umiltà che è una dote fondamentale per fare strada nel mondo della musica. Raramente ho avuto a che fare con persone prive di buon senso. La realizzazione di questo Italian Gods Of Metal ne è la dimostrazione. Ho letteralmente ricevuto centinaia di proposte, telefonate, e-mail di band che volevano suonare al festival.
Avrei veramente potuto mettere in piedi un evento con oltre cento band, la quasi totalità delle quali meritevoli di esibirsi. Purtroppo però dobbiamo fare i conti con i tempi e gli spazi a disposizione e per forza di cose abbiamo dovuto fare delle scelte. Ma ti assicuro che nessuno di quelli che è rimasto fuori ha reagito in maniera sconsiderata. Tutti hanno capito e con signorilità accettato le scelte. Mi auguro davvero che questo I-GOM sia un successo in modo da poter essere in grado di mettere in piedi in futuro un altro evento anche per quegli artisti che non hanno avuto la possibilità di esibirsi in questa sede.
Hai avuto qualche tentennamento nel collocare le varie band coinvolte all’interno del bill? Intendo come posizione e quindi come orario di inizio dei vari show…
Come ho detto prima, ho ricevuto veramente centinaia di proposte di partecipazione al festival e quindi ho dovuto fare delle scelte. Visto che lo scopo è quello di creare un mega spot pubblicitario per il metal italiano la scelta è stata fatta in base alla popolarità delle band, cercando quindi di richiamare quanta più gente possibile al festival, in modo che i vari festival stranieri che verranno al I-GOM sappiano che anche gli artisti italiani richiamano tanto pubblico. Se ciò avverrà ne trarranno beneficio tutti, anche i gruppi che non sono stati inseriti nella line-up.
Ci sarà tempo e modo di organizzare altri eventi simili e le band rimaste fuori potranno far vedere quanto valgono. Insomma, credo che sia un evento che non possa far altro che bene alla scena italiana. Per quanto riguarda le varie posizioni, le discussioni ci sono e ci saranno sempre. Resta il fatto che una volta che si accetta di partecipare a un festival e di accettarne la filosofia se ne accettano anche le decisioni. Quindi, qualche mugugno ci può anche essere stato, ma tutti sono consapevoli di far parte di qualcosa di importante per tutto il movimento metal italiano e non è il caso di rovinare il risultato con polemiche sterili che lasciano il tempo che trovano
Probabilmente il “Farewell Show” dei Death S.S. è solamente riferito al suolo italico, in quanto suoneranno anche da headliner all’Headbangers Open Air in Germania il 25 luglio 2008. Tengo a precisare che si tratta comunque di un evento irrinunciabile, ma tu eri a conoscenza della cosa?
Si, è riferito all’Italia, in quanto questa sarà l’ultima occasione vedere Death S.S. dal vivo nel nostro paese. Steve e soci faranno una serie di “Farewell shows” in Europa in occasione del trentennale della band. Per l’Italia è stato scelto l’Italian Gods Of Metal e la cosa mi fa enormemente piacere. Tra l’altro verranno ripescati anche costumi e scenografie dell’epoca, oltre alla scaletta che conterrà i grandi classici della band. Uno show assolutamente da non perdere.
Nella foto: una delle prime line-up dei Death S.S. (fine anni Settanta)
Di tanto in tanto mi sento con Max Bronx, un personaggio che considero un vero rocker, uno che è ancora animato dal sano spirito dell’heavy metal e ha entusiasmo da vendere. A distanza di anni, che ricordi hai dei tuoi trascorsi negli Shabby Trick? Suonerai mai più con loro?
Max è un amico e ci vediamo spesso e sono perfettamente d’accordo con te che sia un vero rocker. Il periodo con gli Shabby Trick è stato molto bello e sicuramente divertente. Ma è successo venti anni fa e ora non mi è possibile pensare a dedicarmi ad una band in veste di musicista. Ormai sono assorbito totalmente dal mio lavoro e non saprei proprio dove trovare il tempo da dedicare alla band. Lo dico a malincuore perché veramente mi piacerebbe poter essere ancora parte della band, ma purtroppo non è possibile.
Ho finito Andrea, grazie per la disponibilità.
Grazie a te e a tutta la redazione di Truemetal, arrivederci a marzo!
Stefano “Steven Rich” Ricetti