Heavy

Italian Metal Legion: recensione libro

Di Stefano Ricetti - 19 Maggio 2005 - 0:00
Italian Metal Legion: recensione libro

“ITALIAN METAL LEGION 1980-1991, the Days of Dream”

di Gianni Della Cioppa
Andromeda Relix Edizioni, 350 pagine
Art director: Stefano Torregrossa
2005

 

Premessa
Qui di seguito, precedentemente alla mia recensione, troverete un commento al libro da parte dell’amico Beppe Riva, che su mia precisa richiesta ha gentilmente fornito il suo parere al riguardo. 

Parere di Beppe Riva
Ha scelto un tema che meritava l’approfondimento Gianni Della Cioppa con questo corposo volume, “Italian Metal Legion”, sviluppando la storia dell’heavy metal italiano degli anni ’80, già abbozzata dalle Enciclopedie Arcana (Hard’n’Heavy e Rock Italiano) ma mai affrontata con tale completezza. Giustamente Gianni parla di “giorni del sogno” perché davvero nella prima metà degli anni ’80 si assistette in Italia al germogliare di una scena che coltivava la speranza di emulare le imprese metalliche dei paesi anglosassoni. Così il critico veronese non si accontenta di compilare schede e discografie dei gruppi assolutamente esaustive (comprendendo anche gli autori di soli demo-tapes…), ma si prefigge di ricostruire tutto l’habitat che circondò la “via italiana del metallo”, dalle origini nel prog dei ’70 alle riviste e fanzines che contribuirono a sostenere tale scena. La ricostruzione è effettuata con grande oggettività, qualità rara in questo ambito, dove spesso non si è voluto riconoscere il lavoro altrui per ripicca o invidia.  Della Cioppa avrebbe potuto fermarsi qui, invece ha aggiunto un’interessante serie d’interviste sui protagonisti (affermati e dimenticati) dell’heavy metal italiano anni ’80, che in qualche caso danno una versione un po’ “romanzata” degli eventi. Ma anche questo fa gioco per ravvivare l’attenzione nei confronti  di gruppi che hanno gettato le basi per il successo internazionale di loro conterranei del decennio successivo. Come al solito, Gianni descrive il tutto con quel genuino entusiasmo che l’ha reso, legittimamente, assai popolare.  Per ogni cultore e nostalgico del metal boom tricolore, “Italian Metal Legion” è dunque un compendio essenziale.

       BEPPE   RIVA     

 

 

Intro
Questo è quanto scritto nella retrocopertina dell’opera:
Il libro definitivo di un’epoca musicale indimenticabile! Racconta la storia dell’heavy metal italiano degli anni ’80. Un viaggio attraverso la musica e i sogni, di un decennio di forti passioni, ma di pochi risultati, che però non hanno mai inficiato l’entusiasmo dei protagonisti. Dai veterani Vanadium, Vanexa, Steel Crown, Strana Officina, Bulldozer, Death SS, Paul Chain, Hocculta, Royal Air Force, Skanners… Fino ai gruppi sconosciuti e dimenticati. Tutti documentati con schede esaurienti e discografie dettagliate.Il libro è arricchito da una ampia sezione dedicata ai gruppi che hanno inciso solo “demo tape”, ovvero le famose cassette dimostrative e da un’analisi delle antologie su disco. Non mancano fanzine, programmi radio e un resoconto sui principali festival dell’epoca. In chiusura oltre cento pagine di interviste ai protagonisti di quegli anni e uno spazio anche per i gruppi principali degli anni ’90.

Un lavoro MONUMENTALE, questo mi sento di poter scrivere dopo aver letto (o, per meglio dire, “divorato”), il libro. Gianni Della Cioppa (ricordo le sue collaborazioni con le riviste Flash!, Metal Shock, Psycho!, Andromeda e Classix!), l’ho sempre considerato più un entusiasta che non un giornalista. La passione che ha profuso in questi ultimi dieci anni per poter confezionare Italian  Metal Legion è stata smisurata. Il tempo che ha letteralmente rubato a famiglia e altri hobby per raggiungere questo importante traguardo non è quantificabile. La sua determinazione è stata così forte che gli ha permesso di “passare sopra” ai due di picche che si è preso da alcune HM band nostrane che si atteggiano a rockstar, alle promesse non mantenute, alle delusioni e ai sogni infranti che stanno dietro a una raccolta di materiale e di informazioni di questa portata. Gianni non ha mollato, e a testimonianza di quanto da me detto sopra riporto uno stralcio del suo pensiero contenuto nelle pagine introduttive del libro:
“In tanti abbiamo sognato in quegli anni forse senza futuro, ma irradiati dalla passione.
Anni dove l’heavy metal era tabù. Anni dove ci siamo sfiorati, conosciuti e forse dimenticati.
Chi c’era conosce molte di queste storie, ma si divertirà a vederle con un sentimento diverso, chi non c’era forse avrà voglia di leggerle, chi verrà saprà… A tutti voi dico comunque grazie.
Scrivere questo libro è stata un’impresa, ma adesso, a partita giocata, posso dire che è stato bellissimo.”        

Il libro
Dopo l’introduzione dell’autore, il primo capitolo è un interessante excursus di tre pagine dedicato ai gruppi di rock progressivo/hard rock italiani degli anni ’70 (Biglietto per l’Inferno, Balletto di Bronzo e Moby Dick fra gli altri), gli antesignani, spesso inconsapevoli, di tutto il movimento legato al rock duro. Subito dopo inizia la parte più corposa del libro: le biografie delle italian HM band che hanno raggiunto il tanto agognato traguardo dell’Lp o del Cd, superando lo scoglio, a volte insormontabile, del demo. Le pagine dedicate a questo argomento sono addirittura 170: ci sono tutti, ma proprio tutti (almeno così mi pare), i gruppi hard’n’heavy dell’epoca. Oltre a quelli più famosi citati in apertura di recensione – spesso vecchie conoscenze del nostro portale – si trovano altre glorie intervistate in passato su Truemetal: Crying Steel, Fil di Ferro, Strike, Domine, Morgana, Gunfire, White Skull, S.N.P. e Rain. Seguono, (fra i tantissimi altri), Adramelch, Airspeed, Alter Ego, Astaroth, Axton, Backfire, Berserks, Black Hole, Black Jester, The Black, Bloody Skizz, Braindamage, Broken Glazz, Bud Tribe, Cappanera, Creepin’ Death, Crossbones, Danger Zone, Dark Ages, Dark Lord, Dark Quarterer, Deus ex Machina, Drunkards, Eldritch, Elektradrive, Evelyn, Evil Wings, Extrema, Fall Out, Feline Melinda, Fingernails, Firehouse, Flight Charm, Glory Hunter, Gow, Halloween, Headcrasher, Hot Pets, Hyaena, Incenerator, In.si.dia, Jester Beast, Kina, Knife Edge, Lipstick, Love Machine, Mad Poltergeist, Marshall, Alex Masi, Maxx Dolls, Miss Daisy, Mondocane, Moon of Steel, Mortuary Drape, Necrodeath, Negazione, Not Moving, Overlord, Oxido, Pat Heaven, Purple Angels, Raff, Royal Air Force, Randagi, Raw Power, Requiem, Revenge, Rex Inferi, Rising Power, Rollerball, Run After To, Schizo, Sadist, Pino Scotto, Severance, Shabby Trick, Sharks, Shining Blade, Smash Hits, S.P.A., Spitfire, Swords, Synthesis, Time Machine, Tombstone, Tossic, Unreal Terror, Upset Noise, Warhead, Wicked Minds, Wyvern e X-Hero. Questo solo per darvi un’idea di quante band siano state trattate che, come ripeto non sono tutte. Spesso le biografie sono accompagnate da foto in bianco e nero dell’epoca che impreziosiscono ulteriormente il lavoro. Gli Shining Blade, pur non avendo mai pubblicato un Lp per dei motivi che leggerete nel libro, sono stati elencati insieme alla moltitudine di cui sopra, proprio per il valore della loro proposta e il carisma che esercitavano nel Sud del paese.    

Dopo questa ubriacatura di gruppi, seguono cinque pagine dedicate alle raccolte (compilation) di HM italiano uscite su vinile. Si trova la mitica Heavy Metal Eruption, la non meno importante Metallo Italia e altre molto interessanti.

Successive alla sezione compilation, ci sono trenta pagine fitte fitte dedicate alle band che in quegli anni hanno registrato dei demo tape ma che non sono riuscite ad approdare al traguardo dell’ellepi.
Qui c’è di tutto e di più. Solo per farvi capire che tipo di lavoro abbia svolto Gianni Della Cioppa, elenco qui di seguito i gruppi che in quegli anni hanno colpito il sottoscritto (chiedo venia per i tantissimi altri da me non riportati): Acido, Anathema, Angelkillers, Ascia, Black Swan, Crotalo, Devil’s Claws, Dies Irae, Excidium, Exile, Foxy Lady, Havoc, Hell’s, Hurtful Witch, Jailbait, Loadstar, Messerschmitt, Nasty Licks, N.I.B., Ransackers, Rio Bravo, Scarlet, Stiff, Techrome, Thunder, Touch of Evil, Twilight Zone, Wizard, Wotan, Xipe, Zora. Dopo gli Zora, ultimi della serie, vi è una mezza pagina dedicata alle raccolte su cassetta, se ancora ci fosse bisogno di capire di che razza di onere si sia sobbarcato l’autore. Si trovano, fra le altre, le musicassette Black & Metal del 1984, Italia Heavy 1 e 2 e Italian Devils 1.

Non mancano poi una decina di pagine riguardanti i festival HM italiani di quegli anni, con il bill e delle brevi cronache. Si passa dal mitico raduno di Certaldo (FI) del 1983 a quello di Cava Manara (PV) fino all’Italian Monster of Rock del 1987, solo per riportarne alcuni. Altra ottima intuizione di Della Cioppa riguarda il fatto di dedicare spazio alle fanzine (Godzilla, Metal Chaos, Metal Forces, Metallo, Metal Thunder e Welcome to Hell e altre), ai programmi radio (Fuckin’ Noize, Godzilla, Heavy Metal, Inferno, Linea Rock, Rocktime, Wild Metal etc. etc.) e infine alle riviste: Rockerilla, Hard’n’Heavy, Thorr, Inferno Rock, HM, Metal Shock, Flash! e Metal Hammer. Un piccolo appunto mi sento di muovere al buon Gianni a tal proposito: avrei gradito un maggiore approfondimento legato alle riviste ufficiali HM, quattro pagine mi sembrano veramente poche per descrivere cosa abbiano rappresentato quelle testate negli anni ottanta… Anche perché ci sarebbero stati fiumi di inchiostro da ‘sprecare’ (in senso buono) sull’argomento.
 
Ben settanta pagine sono invece dedicate alle interviste, che coinvolgono personaggi noti e meno noti di quel periodo. Stavolta, per riabilitarmi agli occhi di chi legge, li elenco tutti: Andrea Castelli (Airspeed), Alex De Rosso (Dark Lord), Alex Masi, Vittorio Magro (Backfire), Gianni Nepi (Dark Quarterer), Steve Sylvester (Death SS), Enrico Paoli (Domine), Simone Favolo (Elektradrive), Robert Drake (Gunfire), Ronnie Angel (Halloween), Stefano Toni (Lunar Sex), Mercy (Zess), Roberta Delude (Morgana), Spitfire, Lorenzo Dehò (Time Machine), Pino Scotto (Vanadium) e Giorgio Pagnacco (Vanexa). Qui c’è veramente da fare una “piena” di notizie e aneddoti, le domande sono poste da persone che in quegli anni “c’erano”, quindi pertinenti e mirate. Spesso si leggono le amare disamine dei protagonisti riguardo ai sogni infranti, alle telefonate mai arrivate e tanto sperate, gli inevitabili problemi interpersonali che nascono fra i componenti delle band in queste situazioni di precariato. I ricordi, nonostante all’epoca molti degli intervistati fossero poco più che adolescenti, sono vivi, segno tangibile delle sofferenze e delle gioie che li hanno accompagnati. Quello che accomuna comunque tutti è la consapevolezza di avere vissuto un’era irripetibile di fermento ed entusiasmo, condita da improvvisazione e popolata da innumerevoli voltafaccia, ma comunque formidabile. Mi permetto di dire che, a mio parere, questo capitolo rappresenta il fiore all’occhiello di Italian Metal Legion.
 
Il libro si chiude con una carrellata di band nate successivamente, dagli anni ’90 in poi, anche in quest’occasione ne elenco solo alcune: Athena, Caravanseraj, Centvrion, Desdemona, Doomsword, Drakkar, Arthur Falcone, Fiaba, Giuntini, Heimdall, Highlord, Jolly Power, Kaos Lord, Labyrinth, Lacuna Coil, La Rox, Last Warning, Malombra, Mesmerize, Rhapsody, Secret Sphere, Shadows of Steel, Skylark, Stramonio, Thunderstorm, Vision Divine, W.I.N.D., Wounded Knee e Zess.  
                                                         

Chicche/imperfezioni
Oltre alla quantità industriale di chicche e curiosità (memorabile quella di Steve Sylvester avvenuta al concerto di Pesaro nel 1981, quando fu inseguito da un tizio della security, dopo che aveva ricevuto dallo stesso Steve un gatto morto putrefatto in faccia accompagnato da una secchiata di sangue di maiale raggrumato), come ogni buona opera riguardante gli anni ottanta italiani, anche Italian Metal Legion presenta qualche imperfezione. Oltre ai classici errori di battitura, si scopre che Montecatini Terme da ridente città toscana in provincia di Pistoia è ora in provincia di Potenza, Ronnie Angel degli Halloween è diventato Ronnie Angle, Marco Garavelli di Peter Flowers ha cambiato il proprio cognome in Caravelli, gli Heroes del Silencio si sono italianizzati e hanno cambiato il monicker in Heroes del Silenzio, Carletto Ancelotti deve guardarsi le spalle da tale Daniele “Bud” Ancellotti (al posto di Ancillotti) già singer della Strana Officina che a questo punto, se toglie una “elle” dal suo cognome, rischia di insidiarlo sulla panchina del Milan.       
Questo insieme di sviste conferisce però al libro l’odore e l’atmosfera che si respirava negli eighties nello stivale. Chi non ricorda gli strafalcioni inglesi all’interno dei testi, gli errori nei titoli dei pezzi e in qualche caso addirittura nei titoli degli Lp? I fun club al posto di fan club nelle retrocopertine cartonate si sprecavano e così via…  
Come scritto prima, le chicche abbondano: solo il fatto di trovare la biografia dei Knife Edge rappresenta uno scoop, e non vado oltre per non rovinarvi il gusto della scoperta.  

Conclusioni
Personalmente, non appena uscito, ho inviato senza indugio il denaro a Gianni per far mia quest’opera che considero un’autentica chicca del 2005. Un libro stampato in sole 500 copie destinato negli anni a venire a diventare una rarità, alla stregua dei vecchi numeri di Rockerilla, dei primi H/M e dei tre Hard’n’Heavy di metà anni ottanta. Noi italiani, (ahimè) siamo portati sempre a vedere le virtù degli altri e a buttarci la croce addosso, anche quando fuori dai nostri confini accadono scempiaggini di portata devastante: questo libro ci aiuta a scrollarci di dosso questo fastidioso cliché, a parere di chi scrive altamente penalizzante. A tal proposito amo citare una frase di Curzio Malaparte (riferita agli USA ma estendibile in ogni dove): “val più un rutto del tuo pievano/che l’America e la sua boria/dietro all’ultimo italiano ci sono cento secoli di storia!”

Cari e fedeli lettori di Truemetal, rinunciate per una volta all’acquisto di poco più di un Cd e procuratevi Italian Metal Legion: vi assicuro che si tratta di soldi ben spesi!

Stefano “Steven Rich” Ricetti

Per ulteriori informazioni: www.andromedarelix.com

 

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