Ivory Moon (Fabrizio Zucchini)
Ho scambiato due chiacchiere con Fabrizio Zucchini, chitarrista dei romani Ivory Moon, da poco sul mercato con l’album Human Nature.
Ciao e benvenuti su Truemetal.it
Complimenti per il nuovo album, “Human Nature”. per voi deve essere
motivo di grande soddisfazione…
Sì, è un album in cui crediamo molto, abbiamo lavorato oltre un anno sulla composizione
e registrazione dei brani, abbiamo curato molto la produzione e questo disco è una fotografia
delle diverse anime della band sia dal punto musicale che dei testi.
Quali sono le tematiche affrontate? Mi sembra di capire che non si
tratti di un concept album, ma che ci siano diversi legami tra le song.
Tutte le canzoni sono legate dal filo conduttore della manifestazione della natura umana
e di come questa si esprima nelle diverse fasi dell’esistenza. Trattano di molte tematiche che ci coinvolgono,
dai sentimenti alla politica, dall’introspezione alla religione.
Tra le novità da annoverare c’è sicuramente l’entrata stabile in line-up
di Sandro Manicone alla voce. Che cosa vi ha spinti a cambiare, e,
soprattutto, siete soddisfatti del suo lavoro? E’ cambiato il sound
degli Ivory Moon in seguito all’avvicendamento?
Sandro è stata una bellissima sorpresa, abbiamo lavorato benissimo con lui, è un professionista e la sua prestazione
è stata ottima. La sua voce e la sua timbrica pulita si adatta perfettamente alle nostre canzoni, quindi non
potremmo essere più soddisfatti. Inoltre speriamo di poter utilizzare sul prossimo album anche le sue buone capacità compositive
e ampliare ancora i nostri orizzonti.
Uno dei punti di forza del sound degli Ivory Moon è l’alternanza tra
voce maschile e femminile. Pensate che ormai sia un trademark della
vostra musica?
È qualcosa che ci è piaciuto fin dal 1999 quando abbiamo formato la band. È una caratteristica che sicuramente ci appartiene
anche se penso che il nostro punto di forza sia quello di comporre metal a trecentosessanta gradi, senza porci limiti, unendo così tutte le
influenze musicali della band tenute insieme dal nostro songwriting.
A differenza del precedente album mi sembra che siano state quasi del
tutto abbandonate del sonorità più heavy e oscure, a vantaggio di
passaggi ariosi, corali, ai limiti del musical. Sei d’accordo?
Si, l’album precedente era più oscuro ed epico, in questo invece abbiamo voluto muoverci con più libertà.
Abbiamo canzoni heavy e oscure come “Phantom Ship” e “In The Deep Forest”, canzoni symphonic-prog come “The Journey”, “Crimson Horizon”,
canzoni rock come “Golgotha”, canzoni con atmosfere ariose come “Overflow” e “Clown In The Mirror”, e anche l’epicità è stata mantenuta
nella ballad “The Second King”. In generale è un disco molto più maturo e più diretto pur mantenendo intrecci compositivi spesso complessi.
Come siete entrati in contatto con la Ulterium Records? Siete
soddisfatti del lavoro che l’etichetta svedese sta svolgendo?
Siamo entrati in contatto con l’Ulterium records abbastanza casualmente, abbiamo visto che producevano buoni gruppi
e così abbiamo provati a contattarli. Il loro entusiasmo è stato contagioso e ci ha convinti a lavorare insieme.
Devo dire che il loro lavoro è veramente ottimo, dobbiamo ringraziare Emil che sta spendendo tutte le sue energie per la distribuzione
del nostro disco e grazie a lui abbiamo ottenuto anche la distribuzione in Nord America.
Immagino che ora si stia preparando qualche data di supporto…
Dici bene. Vogliamo entro fine anno portare live il disco. Penso che la prima data sarà a Roma, ma a seguire, ovunque potremo suonare
noi ci saremo, vi terremo informati sulle date.
Qual è il vostro punto di vista, parlando del panorama metallico in
Italia? La scena che non c’è, le difficoltà incontrate per farsi largo,
le band sempre più accanite a farsi la guerra…
Il panorama nel nostro paese non è florido, per questo secondo me bisogna essere solidali tra band, altrimenti diventa una
guerra tra poveri che non giova a nessuno. A questo proposito invitiamo altre band a contattarci per scambiarci date, penso che questo
sia un modo per collaborare e suonare live.
Nel marasma di band emergenti, secondo voi qual è la percentuale delle
band veramente meritevoli? E quale quella delle band sopravvalutate?
La possibilità di registrare un disco a casa con pochi soldi ha permesso in questi anni a moltissime band di autoprodursi i dischi
e questo ha portato ad avere moltissime band emergenti. Penso che molte siano meritevoli e alcune no, ma il punto è che è venuto meno
il ruolo delle case discografiche, alcune delle quali ti chiedono di produrti il disco, stamparlo, pensare alla promozione e comprarti
in anticipo un numero di copie, così per loro è solo guadagno a completo danno dei musicisti.
Quanto è importante, per una band del vostro livello, il supporto
promozionale? E’ giusto secondo voi che le band debbano caricarsi gran
parte di questo onere sulle proprie spalle?
Devo dire che noi siamo fortunati perchè Ulterium Records ci sta dando tutto il supporto promozionale possibile, e questo
è fondamentale al pari della qualità delle proposta musicale. Senza promozione è difficile farsi notare tra le oltre 100 (aumenta, aumenta, n.d.r.)
uscite mensili di album e ritengo sia assurdo lasciare questo compito solo al musicista.
Vi ringrazio dell’attenzione e vi auguro il meglio. C’è qualcosa in
particolare che volete dire ai lettori di Truemetal.it?
Ringraziamo Truemetal dello splendido lavoro che fa per tenere vivo il metal in Italia, e invito tutti i lettori a venire sui nostri
siti così da poterci conoscere direttamente: www.myspace.com/ivorymoonofficial e www.ivorymoon.it