James LaBrie
Cinque anni dopo la pubblicazione del controverso Elements of Persuasion, torna sulle scene James LaBrie con un nuovo album solista, il quarto della carriera, intitolato Static Impulse. Abbiamo approfittato dell’occasione per raggiungere il frontman canadese e fargli alcune domande a proposito del nuovo disco, del passato e dei progetti futuri. Buona lettura!
Ciao James e benvenuto sulle pagine di Truemetal.it! Iniziamo subito a parlare di Static Impulse, un disco che ho trovato piuttosto ibrido e sfaccettato. Ascoltando le canzoni si può infatti notare come, a fianco del “solito” progressive metal, siano presenti anche varie influenze che vanno dal thrash all’heavy, passando addirittura per il death metal. Tu come descriveresti la musica di Static Impulse?
Sinceramente le etichette non mi entusiasmano troppo, quando si parla di musica trovo sia abbastanza inutile rimanere chiusi nelle solite classificazioni. Penso sia un ottimo disco metal, tutto qui. Un disco metal davvero potente e trascinante. Poco importa che sia progressive, heavy, thrash o altro, queste etichette mi interessano poco.
Quando hai cominciato a lavorare su questo Static Impulse e quanto tempo ti ha preso nel complesso?
Io e Matt (Matt Guillory, il tastierista, ndr) abbiamo iniziato a lavorarci sopra a partire dal gennaio 2009, ci siamo incontrati una mattina e abbiamo cominciato a gettare le prime basi di questo lavoro. Con il passare del tempo il disco ha cominciato ad assumere una sua identità ben definita, abbiamo composto le canzoni e infine ci siamo dedicati alle registrazioni. Verso giugno 2010 l’album ormai era terminato, mancavano solamente gli ultimi dettagli.
Che significato ha il titolo dell’album, Static Impulse?
Static Impulse vuole essere una metafora, una sorta di descrizione del fatto di essere uomini e di provare di conseguenza una vasta gamma di sensazioni, talvolta contrastanti tra loro. Static deve essere interpretato come “grezzo”, non lavorato, mentre Impulse rappresenta invece la nostra interiorità, la somma dei nostri sentimenti. La puoi vedere come una gigantesca massa ancora allo stato grezzo che, a seconda delle situazioni e degli imprevisti che incontriamo ogni giorno nel corso della nostra vita, viene costantemente rimodellata in qualcosa di diverso, di inaspettato.
Di che cosa trattano i testi? Sono per caso collegati tra loro da un concept o da una tematica comune?
Parlano della vita comune, delle esperienze che si fanno ogni giorno. Non c’è nessun concept vero e proprio, ma più o meno tutti i testi trattano questa tematica, anche se da punti di vista piuttosto diversi tra loro.
Rispetto ai due Mullmuzzler, che erano due dischi spiccatamente melodici, il sound di Elements of Persuasion e Static Impulse, è profondamente cambiato, diventando via via sempre più moderno e pesante. A cosa è dovuto questo cambiamento? C’è una ragione particolare?
Nessuna ragione particolare, è accaduto e basta. Non c’è mai stata una direzione particolare da seguire, abbiamo sempre composto la nostra musica basandoci sulle nostre sensazioni, senza mai decidere a tavolino quale filone seguire o meno. Le persone cambiano con il passare del tempo, tutto qui.
Per caso il cambio che c’è stato a livello di monicker, da Mullmuzzler a James LaBrie, ha qualcosa a che vedere con questa parallela evoluzione musicale?
Effettivamente potrebbe sembrare, ma in realtà si tratta solamente di una coincidenza. Il monicker è stato cambiato solamente per questioni legali, ci sono stati infatti dei problemi con la mia precedente etichetta. Niente a che vedere con la musica in senso stretto.
Qual è il pezzo che preferisci all’interno di Static Impulse? Per quale motivo?
E’ abbastanza difficile risponderti. Su tutte direi I Tried, si tratta di una canzone molto pesante e potente ma che, al tempo stesso, ha delle ottime melodie. Devo confessarti però di essere molto soddisfatto di tutto il disco. E’ molto complicato trovare un solo brano da menzionare a questo proposito.
Questo è il quarto disco che componi con Matt Guillory alle tastiere. Com’è cominciata questa lunga collaborazione tra di voi? Come l’hai conosciuto?
Matt l’ho conosciuto poco prima di cominciare a lavorare sul primo Mullmuzzler. Stavo discutendo con il mio management della possibilità di pubblicare un album solista, e mi è stato consigliato di mettermi in contatto con Matt, allora in forza ai Dali’s Dilemma. Ci siamo conosciuti, abbiamo discusso un po’ di musica, e siamo andati subito d’accordo. Matt è un gran bravo ragazzo, un ottimo musicista e un fantastico compositore.
Questo è anche il secondo disco con il nostro connazionale Marco Sfogli. Che ne pensi di lui come chitarrista?
Marco è un grande, non c’è altro da dire, penso sia il musicista più dotato che abbia mai conosciuto in tutta la mia vita. Con la chitarra è capace di fare davvero di tutto, ed è molto bravo anche a scrivere musica. E’ un fenomeno.
Pensi di supportare l’uscita di Static Impulse con un tour?
Mi piacerebbe molto, ci stiamo lavorando sopra. Al momento non c’è ancora nulla di certo, ma ci sono molte possibilità che ciò avvenga. Ne sarei molto felice, ma non dipende solo dalla mia volontà.
Parliamo un attimo di Dream Theater; dobbiamo aspettarci qualche novità per quanto riguarda il 2011?
Immagino che non ti aspetterai questa risposta, ma, a meno di improvvisi cambiamenti, nel 2011 i Dream Theater dovrebbero prendersi una piccola pausa. Sai, passiamo moltissimo tempo in giro per il mondo, ora siamo reduci da un tour di supporto agli Iron Maiden, e tutti noi avvertiamo, chi più e chi meno, il bisogno di fermarci un po’ di tempo per ricaricare le batterie. Mike (Portnoy, ndr), dal canto suo, ora come ora è impegnatissimo a suonare la batteria con gli Avenged Sevenfold, per cui penso che fermarsi per qualche tempo sia un’ottima idea.
(Quest’intervista è stata raccolta un paio di settimane prima della notizia della separazione tra Mike Portnoy e i Dream Theater, ndr)
Che opinione hai dell’attuale scena progressive metal internazionale?
Penso che sia in ottima salute, ci sono in giro molte band interessanti e capaci di scrivere della buona musica. Negli ultimi anni per ciò che concerne il progressive metal c’è stata una grande crescita sia a livello quantitativo che qualitativo, e questo mi fa sicuramente piacere.
Altri eventuali piani per il futuro?
Non c’è niente di particolare, la nostra priorità al momento è promuovere adeguatamente questo Static Impulse e, come ti ho detto in precedenza, portare questo progetto in giro per il mondo. Per il momento non c’è altro.
Ok, questa era la mia ultima domanda. Grazie per il tempo che ci hai concesso James, a te un’ultima battuta per chiudere l’intervista come preferisci.
Un saluto ai nostri fan italiani, vi aspetto per cantare a squarciagola con voi le canzoni di questo nuovo album.
Lorenzo “KaiHansen85” Bacega