Joe Satriani: “Se la canzone non richiede shred non lo uso, non sono come Yngwie Malmsteen e gli altri shredder”
In una recente intervista con MusicRadar, Joe Satriani ha discusso di come venga spesso identificato come shredder, e di come abbia sempre cercato di distanziarsi da questa definizione:
Dall’inizio, da quando firmai un contratto con la Relativity Records, il presidente era molto preoccupato perché nel mio primo disco c’era qualche momento di shred, ma c’era anche molta roba diversa da quello che facevano le superstar della Shrapnel [Records, etichetta specializzata in shred negli anni ’80 N.D.R.] come Yngwie Malmsteen e quella gente lì.
Il 99% di ogni loro canzone era shred, mentre per me era, “No, io sono diverso, io non faccio così”.Il presidente era molto preoccupato, la prima volta che entrai nell’ufficio di New York disse davanti a tutto lo staff, “Non capisco, tu non hai l’aspetto di una Rock star!”.
Mi ricordo che pensai, “Be’, questa è una cosa molto poco carina da dire!”.Quella sera suonai per vedere se avrebbero approvato il disco che diventò “Surfing With the Alien“. Quando mi sentì suonare ‘Satch Boogie‘, e forse anche ‘Crushing Day‘ o qualcosa del genere, vide il potenziale guadagno e fortunatamente firmò il contratto.
Poi però consegnai il disco pronto e sentirono canzoni come ‘Midnight‘ e ‘Echo‘ e dissero, “Che ci fanno queste qui?. Se non era roba veloce non la capivano.
Poi con l’album successivo, “Flying In a Blue Dream“, li feci davvero incazzare perché ci sono canzoni su quel disco senza neanche un po’ di shred.
La storia della mia carriera – tutti i dischi che sono diventati platino – hanno tutti canzoni che non c’entrano niente col resto del disco. Ho sempre cercato di dire a tutti, “Sono un songwriter, scrivo musica, e se questo richiede una specifica tecnica per esprimere quel brano allora la imparo e registro quel pezzo’.
Ma se il brano non la richiede non la uso.