Judas Priest: Ian Hill, “La breve era di Tim Owens? Non è stata colpa di Rob Halford”
Durante un’intervista con Mark Frankhouse della stazione radio 107.7 RKR, Ian Hill ha riflettuto sui due album che la band ha registrato con Tim “Ripper” Owens: “Jugulator”, del 1997, e “Demolition”, del 2001.
Quando Rob è andato via, trovare un nuovo cantante è stato piuttosto semplice. Non volevamo un grosso nome, poiché questo genere di vocalist portano sempre con sé il loro bagaglio tecnico e artistico, e questo avrebbe cambiato troppo la band, cosa che certamente non volevamo. Volevamo, invece, qualcuno che fosse bravo con le nostre cover, e Ripper era la scelta ovvia. Aveva una voce straordinaria e, suonando in una tribute band dei Priest, conosceva la maggior parte delle canzoni, il che era un bel vantaggio. Tim è un bravo ragazzo, un tipo accomodante, quindi il tutto è stato, ripeto, un processo facile e naturale, davvero. E il problema che ruotava intorno a Tim non era Rob: era quello che voleva la gente voleva, e cioè la formazione classica. Alla fine, Rob ha iniziato a far capire che non gli sarebbe dispiaciuto tornare, e penso che Tim abbia accettato questo fatto. Anche lui era un fan della band e capiva la questione. Quindi, fu anche un processo relativamente fluido, quando Rob tornò.
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