Kaledon (Alex Mele)
In occasione dell’uscita del loro nuovo disco, siamo entrati nello studio di registrazione dei Kaledon. Oltre a sentire un’anteprima del disco, che analizzeremo in altra sede, abbiamo avuto modo di intervistare il portavoce del gruppo, il chitarrista Alex Mele.
-Intervista a cura di Damiano Fiamin e Michelangelo Lubrano
– A 10 anni esatti dal vostro esordio discografico, per gennaio 2012 è prevista l’uscita di “Mightiest Hits“, una raccolta con un inedito,con un secondo cd pieno di demo e rarità,ce ne parlate?
Beh, quello che sta per uscire, è un best of, una raccolta dei nostri brani più importanti. La cosa che lo caratterizza è che, tranne i brani estratti dai dischi con Marco Palazzi alla voce, tutti gli altri sono stati riregistrati. Alcuni in parte, altri per intero. Abbiamo rifatto da capo i brani estratti dai primi due album, e abbiamo remixato e ricantato i brani scelti dal terzo e quarto disco. Inoltre ci sarà un brano inedito dal quale abbiamo realizzato un video clip e tanto altre sorprese. Siamo molto orgogliosi del lavoro fatto fino ad ora e questa raccolta è sicuramente il miglior modo per celebrare questi anni fantastici. Come già accennavi ci sarà una nuova canzone dal titolo “Steel Maker” che farà da apripista dell’antologia dei Kaledon. Abbiamo raccolto quelle che secondo noi sono le canzoni più significative dei Kaledon,quelle che ci piace più suonare dal vivo e con tutta probabilità saranno quelle che andremo ad eseguire nei nostri prossimi show. Il lavoro di stesura e arrangiamento non è stato facile,si pensa sempre di poter far meglio ma posso dire con tutta tranquillità che abbiamo ottenuto il risultato che volevamo.
– Quali sono le vostre principali fonti d’ispirazione durante la composizione di un nuovo disco?
Mah, a dire il vero, tutti i nostri dischi sono collegati da un fattore comune, che è la “Legend of the Forgotten Reign Saga“, da me scritta diversi anni fa ormai. Io scrivo il 90% dei testi e della musica basandomi sul romanzo. E’ tutto un unico concept… La musica segue quindi le emozioni che quel passaggio particolare del testo deve trasmettere.
– Chi gestisce il processo creativo? C’è una mente che sovrintende tutte le attività o ognuno realizza la propria parte e poi vi riunite per limare le asperità?
Come dicevo prima io scrivo il 90% della musica e dei testi ma… l’apporto che tutti gli altri danno è quanto meno fondamentale! Io non scrivo mai le parti per gli altri strumenti proprio per lasciare totale carta bianca agli altri. Scrivo ovviamente la melodia della canzone ma per il resto… libertà totale. Sull’ultimo disco ad esempio, il sesto, c’è un brano scritto per intero dal cantante Marco Palazzi e una scritta da Marco e Daniele Fuligni (tastierista). Daniele cura anche le orchestrazioni e quindi ecco… ognuno mette del suo in fase di arrangiamento del brano.
– Recentemente, avete interrotto la collaborazione con il vostro batterista storico, David Folchitto; avete già trovato un sostituto definitivo o vi siete messi al lavoro sul nuovo disco con un rimpiazzo temporaneo?
Con David abbiamo passato degli anni stupendi,è un amico e un bravissimo ragazzo,vi garantisco che dietro il nostro divorzio non c’è nessun segreto, problema caratteriale o quant’altro.Dopo tanti anni passati insieme a suonare forse ha avuto bisogno di cercare altri stimoli e confrontarsi con altre sfide e altri tipi di musica. Considera che ci sentiamo sempre con lui,parliamo di tutto e se capita si esce anche insieme. Stiamo facendo i provini e abbiamo già alcuni nomi papabili tra le mani… ovviamente ancora è presto per parlare di sostituto fisso… chi passerà i provini in studio, farà con noi dei concerti prima di essere ufficializzato.
– Adesso che siete alla ricerca di un batterista,hai mai pensato di reclutare Jorg Michael,come è stato lavorare con lui?
Pensa che quando contattammo Jorg per lavorare alle nostre canzoni,lui si dimostrò da subito molto entusiasta e disponibile. Rimanemmo da subito colpiti per la sua umiltà e professionalità. Ha impiegato davvero pochissimo a calarsi nella parte e da subito ha messo la sua tecnica al servizio del pezzo e mai fine a se stesso. Naturalmente oltre all’aspetto professionale Jorg Michael è anche un ragazzo molto divertente e ironico che và pazzo per il salame… peccato poi non sapesse fosse di maiale (ride ) Comunque stiamo facendo dei provini per scegliere il nuovo batterista dei Kaledon ma posso dirti che è già stato individuato e scelto,verrà presentato a gennaio prima dell’uscita dell’album.
– Avete alle spalle dieci anni di carriera e sei dischi; sicuramente, di esperienze ne avrete vissute a bizzeffe. Avete qualche aneddoto che volete condividere con i nostri lettori?
Beh, di cose curiose e buffe più che aneddoti ce ne sono moltissime… in tutti questi anni di cose ne sono successe a tonnellate… Nell’ultimo tour ad esempio, durante uno scherzo che abbiamo fatto ai The Dogma, per poco non perdevamo il tastierista che… ha accidentalmente sbattuto la faccia contro la paletta del basso del bassista…. finendo dritto in ospedale 🙂 Abbiamo perso l’aereo per colpa di autista pauroso del tourbus che andava a 3 km/h e venivamo superati dalle biciclette… una mattina ci siamo svegliati con le unghie con lo smalto nero senza avere ricordi di chi ce le avesse pitturate… per la serie… oh yeeeees… that’s metal!!!!!
– Continuiamo a rivangare il passato: il momento più bello della vostra carriera musicale e quello che, francamente, vorreste cancellare dagli annali.
Cancellare??? assolutamente niente… io personalmente rifarei ogni singola cosa… per quanto riguarda i momenti belli beh che dire… ogni momento sul palco, il disco con Jorg Michael, il Gods of Metal, il Metal Camp… ecc… come vedi le cose belle sono tante!!!
– Siete un gruppo piuttosto prolifico per quanto riguarda le esibizioni live; avete suonato in Italia e all’estero, durante grandi festival e in piccoli locali. Cosa provate durante i concerti e qual’è, secondo voi, il vostro punto di forza dal vivo?
Adrenalina pura… il contatto coi fan è veramente importante per una band come noi… Cerchiamo di suonare il più possibile, ma solo nelle situazioni consone e degne di nota. Dopo l’uscita del best of torneremo subito on the road per promuovere al meglio il disco.
– Quali sono i gruppi su cui avete fondato la vostra cultura musicale? Chi sono i vostri maestri?
Parlo per me… i Queen sono il gruppo che mi ha più ispirato in assoluto e il mio maestro è Brian May. Sono profondamente influenzato dal suo guitar style.
– Torniamo ai giorni nostri: quali sono i gruppi che amate ascoltare quando avete un attimo di tempo libero? Non pensare che mi bastino i nomi, voglio anche sapere perché!
Sento tutto il power metal… gruppo come Helloween Gamma Ray, Stratovarius, Iron Savior, Rhapsody perché rappresentano comunque i portatori della bandiera del power metal, ciòè il genere che suoniamo anche noi. Sento i Queen perché mi trasmettono emozioni forti ogni volta che li sento. Ascolto comunque tanti altri gruppi di generi diversi come Metallica, Megadeth, Judas Priest E Ovviamente Iron Maiden perché ci sono cresciuto e continuano ad emozionarmi ogni volta che li sento.
– Riprendiamo con i salti temporali; potete tracciare un affresco dei vostri progetti futuri? Vi siete prefissati degli obiettivi da raggiungere o suonerete fintanto che ne avrete voglia?
Il musicista VERO suona finchè gli batte il cuore nel petto…per quanto riguarda noi, faremo sicuramente un nuovo album nel 2012 e suoneremo in tutte le occasione e date che il nostro management ci troverà.
Vi ritenete soddisfatti degli obiettivi raggiunti con la band in questi anni e soprattutto cosa avete in cantiere per il futuro?Avete altri capitoli della saga scritta negli anni dalla band?
Come ti dicevo prima siamo molto esigenti e perfezionisti con noi stessi,non ci accontentiamo mai e forse è giusto così. In questi anni abbiamo raggiunto dei livelli che forse 10 anni fa potevano sembrare sognare ad occhi aperti. Il solo fatto di suonare come special guest al concerto di Ronnie James Dio è una cosa che ancora oggi ci emoziona. Siamo un gruppo che lavora sodo e si impegna per raggiungere sempre nuovi obiettivi.Ci tengo ad aggiungere che la nostra fortuna è anche il fatto di essere tutti amici indipendentemente dalla musica.Passiamo molto tempo a divertirci e cazzeggiare in giro,facendo della leggerezza e ironia una nostra grande arma. Siamo i primi che ironizziamo anche su noi stessi,avendo un grande rispetto e amore per quello che facciamo e quello che suoniamo. Sicuramente ti posso anticipare che la storia di Kaledon continuerà con nuovi capitoli della saga,di cui sono già state fissate le prime idee e abbozzate le storie future. Ma questo è ancora top secret. Quindi ci avrete in mezzo ai piedi per un bel po di tempo ancora.
– Mi è capitato per caso su internet di imbattermi in discussioni che cercano di screditare il vostro lavoro,il genere viene preso continuamente di mira, come vivete questa situazione?
Durante questi anni di gavetta abbiamo incontrato tutti i tipi di pubblico,complice il nostro grande senso dell’umorismo a volte abbiamo assecondato delle situazioni molto ironiche. Quello che non capisco è perché parecchie persone cercano di screditarti solo perché tu fai quello che ami. La cosa importante è che non siamo mai caduti nella trappola della provocazione,abbiamo sempre pensato a suonare bene e cercare di chiudere la bocca dei contestatori con il lavoro e mai con la risposta gratuita. Ormai abbiamo fatto il callo a certe situazioni e non ci toccano più di tanto,noi continuiamo a suonare la nostra musica,magari chi critica in maniera gratuita stà a casa sul divano a guardare la tv.
– Come giudichi la scena underground del nostro paese?
Oggi nel music business è davvero difficile emergere e raggiungere una certa credibilità,ci sono tantissime band di altissima qualità che non riescono a fare nemmeno un concerto solo perché i gestori dei locali preferiscono ospitare le cover band che gli garantiscono maggiori guadagni. Siamo andati in alcuni locali dove il direttore artistico non ti chiedeva nemmeno il genere musicale suonato ma bensì quanta gente avevi al seguito. In questa situazione e davvero dura avere una visione rosea della musica originale,l’unica cosa che posso dire è impegnarsi a fondo e credere in quello che si fa.
– Grazie per il vostro tempo ragazzi
Grazie a voi, è sempre un piacere!