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Kaledon (Alex Mele)

Di - 27 Novembre 2007 - 23:12
Kaledon (Alex Mele)

Intervista a cura di Luca Palmieri.

Dopo le tormentate vicende dell’improvviso split con l’ormai ex cantante Claudio Conti, i romani Kaledon si ritrovano a incidere un nuovo album con un nuovo frontman. Mi son ritrovato a fare questa piacevole chiacchierata con la mente dell band, Alex Mele, il quale s’è mostrato disponibilissimo ma allo stesso tempo irremovibile a tirar fuori qualche notizia davvero bomba! Buona lettura!

Buongiorno Alex, come va?
Tutto bene, grazie Luca! A te?

Bene, grazie. Allora, come stanno procedendo i lavori per il nuovo album?
Beh, siamo in piena fase di pre-produzione, abbiamo tutti i brani pronti, e ora stiamo lavorando sugli arrangiamenti finali, sui soli di tastiera e chitarra e ovviamente alle melodie vocali.

Entriamo subito nel vivo, allora: chi è il vostro nuovo cantante?
Il fortunato uomo si chiama Marco Palazzi. Ovviamente abbiamo sentito moltissimi demo che ci sono arrivati persino da New York ma, alla fine, la scelta è ricaduta su di lui per diversi motivi, il primo è senza dubbio che lo abbiamo visto in azione dal vivo, perchè aprì un nostro concerto a gennaio dell’anno scorso e quindi ci siamo resi conto subito delle sue possibilità scenografiche sia a livello canoro che di presenza; inoltre ha una voce molto diversa da Claudio. Vedi, “Chapter 5” sarà molto diverso dalle nostre produzioni precedenti, sarà più hard rock oriented e la sua voce stile Coverdale è praticamente quanto di migliore potesse esistere per noi. Ha fatto molte prove con noi e siamo tutti molto felici di lui.

Mi fa piacere, Alex. Ma prima di parlare di questo nuovo capitolo, puoi raccontarci qualche retroscena di questo split? Io vi ho visti all’Agglutination ad agosto, e sembravate abbastanza solidali tra voi.
L’apparenza inganna! Vedi, tra noi c’erano molte tensioni ormai da molto tempo. Claudio è una persona che, seppur molto valida a livello musicale, era particolarissima a livello personale. Aveva delle convinzioni e delle teorie su cose di vita quotidiana e di come comportarsi a dir poco assurde. Per forza di cose, cinque persone, tra virgolette, normali si sono stufate di dover tenere conto dei suoi, chiamiamoli così, capricci, per tutto questo tempo. Purtroppo le cose si sono aggravate nel momento in cui abbiamo cominciato a girare! Inutile entrare nei particolari perchè non sarebbe corretto nei confronti di nessuno!

E questo suo comportamento dunque andava a creare problemi anche nella vita di band, giusto?
 Ovviamente. Anche a livello band c’erano dei problemi. Il fatto che si ostinasse a non voler essere un vero frontman, per dire, sostenendo cose del tipo “Io sul palco non mi muovo. Non farò mai quelle cose tipo “Dai, su! Alzate le mani” oppure “Cantate con me!”

Nonostante tutto, è stato con voi per molti anni.
Quando sai di essere bravo credi di poter fare e dire quello che ti pare, tanto nessuno ti dirà mai niente. Ebbene che si sappia, lui è durato tutti questi anni solo perchè era bravo.

 Va bene, pensiamo al presente allora. Questo Marco Palazzi che stile vocale ha?
La sua voce è senza dubbio un incrocio tra David Coverdale e Ronnie James Dio, e ti dirò, sai come considero questo cambio di cantante? A mio modo di vedere è  Kiske – Deris!

Personalmente, trovi un acerrimo dissidente, allora.
Tralasciando le epocali diatribe su questo punto, vedila dal punto di vista storico. Un ottimo cambio, ma distanti anni luce l’uno dall’altro.

L’importante è che non vi mettiate a fare della roba tipo “Mrs. God”!

(risate generali, ndL)
 
 Ma dici che se lo chiamo Serj si incazza?

(ride, ndL) Personalmente credo che non sappia nemmeno chi sia! Lui è un rocker, un amante di band come Deep Purple, Rainbow… Quindi per arrivare ai SOAD… la vedo dura!

Parliamo un po’ della situazione attuale del metal. Ti va di aggregarti alla pletora di persone che confrontano gli ultimi album delle zucche e dei rayz?
Ok… Li ho sentiti entrambi molto attentamente, e devo dire che questa volta gli Helloween vincono 6-0 6-0, cioè, mi spiego: seppur siano entrambi ottimi dischi a livello strutturale, trovo che punto primo gli Helloween stiano facendo un lavoro di cambiamento molto importante, cioè questo nuovo disco è micidiale, forte, aggressivo, mantenendo però sempre lo spirito Helloween. I Gamma Ray invece oltre che a riproporre la stessa solfa, hanno fatto, spero involontariamente, un copia copia generale dai molti dischi dei Maiden, c’è un pezzo pari pari a “The rime of the ancient mariner”, tanto per dirne una, ma uguale proprio. Comunque, ripeto, sono due dischi molto validi, e li andrò a vedere al loro prossimo  concerto a Roma.

Torniamo a voi. Questo capitolo 5? Possiamo sapere il titolo, e soprattutto scopriremo chi o cosa è It?
Dunque, il disco si chiama “Chapter 5: A new era begins” e, sì, lo scoprirete e vi renderete conto di quale mostruosa creatura è diventato.

Diventato?
Sì, ha trascorso molto tempo insieme ai demoni infernali che si trovavano nelle viscere della terra che gli hanno conferito nuovi poteri malvagi. Prenderà il posto del creatore Azrael e ne farà delle belle.

E Daeniel
Daeniel diventerà il nuovo Re di Kaledon, e qualche cosa di molto più importante. Ma ora non farmi rivelare altri particolari!

Va bene, Alex, parliamo del sound allora. Hai detto sarà un disco molto hard-rock oriented, dobbiamo aspettarci una virata stile Tobias Sammet?
No! (ride, ndL) Nulla di tutto ciò. Vedi, dopo chapter 4, considerato da noi il nostro top a livello power metal, abbiamo deciso di non copiarci da soli, quindi, anche se qualche brano power ci sarà lo stesso, troverai una nuova vena artistica dei Kaledon ma niente di snaturato. Siamo sempre noi, stai tranquillo.

Che mi racconti dei membri dei Kaledon? Come lavorate insieme?
Siamo una grande famiglia, ci vogliamo molto bene, e… Sì, posso dire che siamo quasi come fratelli. A livello di composizione mi occupo io quasi di tutto, ma poi insieme a loro i brani vengono arrangiati e sistemati qua e là.

Claudio contribuiva a scrivere le liriche?
Sì, alcuni testi li scriveva lui.

E quindi ora hai “carta bianca” su tutto, praticamente.
Beh, diciamo che ho sempre avuto carta bianca. Claudio si limitava a scrivere quello che gli dicevo di scrivere.

Anche perchè la storia di Kaledon è una tua creatura, giusto?
Sì, la storia è mia.

Da dove è derivata l’ispirazione?
Mentre facevo il servizio militare, ero di guardia, e siccome ero dalle parti di Sulmona avevo davanti a me alcune colline. Ebbene, la visione di quelle colline, di notte, mi hanno causato una specie di visione. Ho visto passare davanti a me tutta la storia ho iniziato subito a scrivere tutto, ed eccoci qui!

Hai scritto tutto di getto?
L’embrione si, poi nel giro di qualche settimana ho finito il resto. E’ stato un lavoro no stop, praticamente non dormivo per scrivere quello che avevo in testa, e ti dirò, ignoravo nella maniera più totale chi fosse Tolkien.

Quanto credi che la storia di Kaledon abbia influito nel legare a voi i vostri fans?
Credo moltissimo negli amanti del fantasy, praticamente nulla negli altri che magari non hanno mai letto nulla di nostro.

E quanto credi invece abbia contato la personalità di Claudio per i vostri detrattori? Credo sia superfluo dire che mi sto riferendo a QUEL video su youtube…
Diciamo che il 90% delle critiche che abbiamo ricevuto erano indirizzate a lui. Quel video ne è stato  l’esempio più eclatante. Non c’è stato verso di non farlo vestire di bianco, e questo è stato il risultato.

Parliamo un pò dell’ambiente musicale italiano, da Roma direi. Com’è l’ambiente per il metal?
Posso dire una parolaccia?

Mah, direi anche di sì!
E’ una merda. Roma forse è la peggiore città che esista per la musica metal. Allora, al sud sono tutti molto calorosi, al nord tutti si muovono per i concerti, tutti vanno a vedere i loro gruppi preferiti. Qui a Roma no. Non parlo dei Kaledon. Parlo di nomi grossi sul serio. Si fanno serate con 100 paganti… E’ assurdo, la gente ha il culo pesante, e si muovono solo se arrivano gli Iron Maiden, che, con tutto il bene che gli voglio, non sono i soli.

Personalmente, di Roma conosco qualche gruppo, ma di veramente interessanti devo ammettere che siete voi e i vostri colleghi The Prowlers. Credo valga anche per loro questo discorso, no?
Beh, credo di sì. Dimentichi però i mitici DGM del mio grande amico Andrea Arcangeli!

Non li dimentico. Li conosco, sono molto apprezzati, ma personalmente mi ispirano poco. Tra l’altro, nel “Capitolo 4” Titta Tani fu vostro ospite per i cori, o sbaglio?
Non sbagli!

Sono previste altre guest star per il capitolo 5?
Qualcosa ci sarà ma per ora non posso dire nulla. Ordini superiori!

Sicuro che non vuoi dirmi QUEL nome che io conosco?
Guarda Luca, come sai è solo una trattativa in corso che a come stanno oggi le cose non porterà a nulla. Anche se c’è interesse da entrambi i lati. Purtroppo è presto per parlarne.

Capisco, ma non vuoi far giocare gli utenti di TrueMetal al toto-guest? Dai qualche indizio!
Se la mia casa discografica lo sapesse mi farebbe lavare i piatti in cucina, non mettermi in difficoltà!

E va bene, terrò il nome per me allora! Ma tornando al discorso di prima, dicevi che in Italia, al nord e al sud, la situazione è diversa da Roma.
L’Italia in generale si sta smuovendo da paese di merda, e sta esportando molta buona musica. Però abbiamo ancora molto da imparare, a noi piace buttare merda addosso ai nostri musicisti mentre adoriamo quelli stranieri a priori, anche se non hanno nulla di buono.

Sono fondamentalmente d’accordo. Senti, dammi un parere su questi gruppi italiani che ti dirò, ok? Partiamo dal buon Pino Scotto, coi suoi Firetrails…
Ah, un grande, l’essenza del rock italiano. Un mito, ho avuto modo di parlare con lui all’Agglutination e devo dire che è veramente un grande! Non c’è altra parola per descriverlo.

Rhapsody of Fire
Un’ottima band grazie alla quale il metal tricolore è arrivato all’estero.

Vision Divine?
Ottimi. Voce da urlo. Mitico Olaf.

Labyrinth?
Non mi piacciono più. Sono diventati l’ombra di loro stessi.

Concordo, Alex, non credi che la ricerca della sofisticatezza musicale a tutti i costi li abbia portati su binari forse troppo poco appetibili?
Sì. Direi quasi inascoltabile. Sull’ultimo disco ci sono delle cose che definire contorte è poco.

Elvenking?
Conosco pochissimo. Non mi posso sbilanciare.

Sadist?
Una vecchia gloria del passato che torna di moda.

Finiamo con i Lacuna Coil
Che figa!
(risate generali, ndL)

Che figa la musica, intendi, vero?
Hai ragione, diversa da quello che ascolto di solito ma, come dire, encomiabile!

Ah dimenticavo! I Kaledon?
(ride ancora, ndL) Mai sentiti…

Partirete in tour dopo la release dell’album?
Cercheremo di fare più date possibile e senza dubbio cercheremo di tornare nei posti dove siamo stati accolti meglio! Ci piacerebbe tornare in Germania.

E’ in progetto un DVD, per caso?
Direi di… Sì… Ma anche questo è classificato altamente top secret.

Bene, siamo quasi alla fine dell’intervista. C’è qualche evento del passato dei Kaledon che vorresti fosse andato diversamente?
Oggi come oggi rifarei tutto esattamente da capo. Anche se forse, ripensandoci… Mi porterei dietro un completo nero, e non bianco… A buon intenditor…

Non so se è giusto domandarlo a te, ma sentiremo un progetto solista di Claudio?
Non lo so. Glielo auguro.

Siamo dunque giunti alla fine di questa bella (e lunga) chiacchierata. Ti lascio le ultime righe per salutare i fan che leggeranno questa intervista su TrueMetal.
Bene. Faremo del nostro meglio per regalarvi un nuovo grande album prima della prossima estate, spero di vedervi numerosi nei nostri futuri concerti e…. MAY THE DRAGON BE WITH YOU!