Kamelot (Thomas Youngblood)
Ci siamo, Ghost Opera è sugli scaffali dei negozi e, puntualmente, il compassato Thomas Youngblood ci raggiunge telefonicamente per affrontare il discorso sui pregi e i difetti del nuovo disco dei Kamelot, con uno sguardo sul futuro della band. Buona lettura!
Ciao Thomas e bentornato sulle pagine di Truemetal, come stai?
Ciao Gaetano, ci risentiamo dopo pochi mesi dall’uscita del nostro live. Come sto? Tutto bene, siamo un po’ stressati per via della promozione del nuovo disco, inoltre stiamo programmando qualche show estivo. Nel complesso, tutto procede con regolarità.
Bene, hai introdotto il nuovo disco: Ghost Opera. Pensi sia la naturale prosecuzione del discorso cominciato con The Black Halo?
Naturalmente, anche se ritengo siano presenti tutti gli elementi che hanno contraddistinto i Kamelot in questi ultimi anni. Ci sono diverse idee strappate ai dischi vecchi e racchiuse all’interno del nuovo album.
Eppure, penso che Ghost Opera sia meno ispirato di The Black Halo, forse troppi mid-tempo e il mirino continuamente puntato sulla sezione orchestrale. Sembra quasi una colonna sonora di un film, non un disco heavy metal. Non che mi dispiaccia, però…
Eheheheheh. Accetto la tua critica senza problemi. The Black Halo è un concept album e l’atmosfera del disco è suggerita dalla storia che gli sta dietro. Ghost Opera, invece, è un collage delle diverse sfumature che abbiamo ricreato con tutti i nostri dischi, come ti dicevo prima, forse questa cosa spiazza un pochino durante l’ascolto. The Black Halo è anche un po’ più fluido ma bisogna dare a Ghost Opera più tempo, non è proprio immediato.
Avete mai considerato l’idea di una scaletta predefinita per accontentare le diverse tipologie di “metallari” che vi seguono? Esempio: abbiamo bisogno di pezzi veloci per i fans che ascoltano power, di pezzi oscuri per quelli che ascoltano gothic e così via…
Non proprio. Abbiamo vari step, varie fasi in seno alla band durante il processo di songwriting nelle quali ci fermiamo e facciamo il punto della situazione. Ma non ci preoccupiamo del tipo di canzone che viene fuori, piuttosto stiamo attenti alla qualità e stiamo attenti a non allontanarci pericolosamente dal trademark. Il nostro è un genere molto vario, è vero, ma se ci pensi bene lo stile è sempre lo stesso e l’esperienza, durante tutti questi anni, ha fatto il suo corso e il suo dovere.
Torniamo al disco, c’è una cosa che proprio non ho digerito Thomas: il filtro sulla voce di Roy. Mi riferisco principalmente alla ballata Anthem. Avete uno dei migliori cantanti in circolazione, unico nel suo genere, che bisogno c’era?
Sarò sincero. Non sono un grandissimo fan di queste “invenzioni da studio”, chiamiamole così, e non ho alcuna responsabilità sulla scelta di quel filtro. Ero contrario e tuttora lo sono. Alla fine ha vinto la nostra etichetta che pensava di presentare qualcosa di diverso, qualcosa di più “figo”, ma mi trovano severamente in disaccordo. La ballad è una delle migliori che abbiamo mai composto anche se, e qui condivido, perde un po’ di punti causa filtro.
Io davvero non capisco queste pressioni, poi su una band rodata e conosciuta come la vostra. Cambiamo argomento: con Ghost Opera i Kamelot hanno raggiunto lo status di metal band completa. Non solo power, non solo heavy ma anche e soprattutto gothic. Pensi che i Kamelot siano, oggi, più maturi che mai?
Si, confermo. Mi sono accorto durante i nostri ultimi concerti: abbiamo un pubblico variegato e questo, è un aspetto che mi inorgoglisce. E’ bello vedere i power metal fans esaltarsi su Center Of The Universe ma è parimenti eccezionale sentirli cantare a squarciagola un brano come The Haunting, non propriamente power. Discorso che vale per tutti gli altri naturalmente. Lo spirito è quello di unire, non quello di dividere e penso che i Kamelot stiano riuscendo nell’impresa.
Siete una band di mentalità aperta…
Esatto, e ci piace diversificare la nostra proposta, disco dopo disco. Speriamo di riuscire ad accontentare tutti e di non deludere mai nessuno (e qui, dopo tre interviste, finalmente sorride ndg).
Ghost Opera, come Karma e come The Fourth Legacy, non è un concept album. Qual è il messaggio che si nasconde dietro i nuovi testi?
E’ vero, non è un concept album, era da un po’ di tempo che non ci misuravamo con testi più liberi e non “forzati” da una storia predefinita. In Ghost Opera si parla soprattutto di nostre esperienze di vita vissuta e di sentimenti riguardo a ciò che, più in generale, ci circonda. Non scriviamo unicamente di momenti tristi ma anche di momenti più felici. Ti posso dire, in aggiunta, che i testi riflettono lo stato sociale che ci ha circondato negli ultimi cinque anni e di come le guerre, per esempio, influenzano o hanno influenzato la crescita di ognuno di noi. Ghost Opera riassume i pensieri della band su notizie più o meno attuali.
Purtroppo mi ero affezionato ai vostri concept, eheheheheeh…
Non disperare, magari col prossimo…
Penso che Amanda Sommerville abbia svolto un ottimo lavoro. Dentro lei, fuori Simone Simons. Avete buon gusto in fatto di donne, e non mi riferisco al lato puramente musicale…
Vero? (ride ndg)
Amanda è un’artista eccezionale, ha intrapreso una carriera solista e ci siamo avvalsi della sua eccelsa collaborazione. Voglio chiarire che non abbiamo messo da parte Simone Simons; lei era impegnata col nuovo disco degli Epica ed abbiamo optato per Amanda. Siamo soddisfatti.
Quali sono le canzoni di Ghost Opera che state suonando e che suonerete nel corso del nuovo tour?
La title track, Ghost Opera, preceduta dall’intro Solitarie, faremo The Uman Stain, Mourning Star e probabilmente cominceremo a fare Love You To Death. Non più di cinque canzoni, questo è sicuro. Il resto se lo spartiranno The Black Halo e i suoi predecessori a partire da The Fourth Legacy in poi.
Anche in questa occasione la SPV pubblicherà un’edizione limitata del nuovo disco dei Kamelot, ce ne parli?
Certo. Ci sarà una versione in digipack che conterrà diverse cose in più rispetto alla jewel case. Una bonus track, una versione estesa del booklet, un bonus DVD col video del brano Ghost Opera e il classico making of. Ci saranno anche diverse fotografie inedite e poi…
E poi?
E poi la SPV deciderà se è il caso di aggiungere qualcosa o meno. Di sicuro ci sarà il bonus DVD col video e il making of, il resto è a loro discrezione. Gli americani sono meno fortunati perché avranno comunque una edizione limitata ma non nella confezione in digipack.
E’ già successa una cosa simile col vostro ultimo live CD + DVD. Come mai queste differenze tra America ed Europa?
Penso che gli americani non siano disposti a spendere qualche dollaro in più per portarsi a casa un’edizione limitata. Loro vanno sul sodo, tutto qui. Agli europei, viceversa, piace collezionare versioni particolari e, magari, tra qualche tempo introvabili.
La Sanctuary sta per pubblicare un best-of dei Kamelot, è così?
E’ corretto. Si tratta di un’antologia che doveva uscire a gennaio ma che è stata posticipata. La nuova data è ancora da definire. Si tratta di un doppio cd che conterrà le migliori canzoni del catalogo Noise Records e ci saranno, inoltre, tracce live inedite dei concerti giapponesi.
A proposito di concerti, suonerete in Italia in occasione dell’edizione 2007 del nostro Evolution Fest, tra poco più di un mese. Il tour da headliner è cominciato da un po’ e nei concerti programmati fino a fine anno di una data italiana non c’è nemmeno l’ombra. Come mai?
Non lo so e sinceramente ci sono rimasto male anche io. Siamo stati anche in Svizzera ma la nostra agenzia non ha preso accordi per un concerto da headliner in Italia dove, oltretutto, abbiamo avuto momenti esaltanti. Ricordo ancora con estremo piacere il concerto di Milano di qualche anno fa, uno dei più intensi di quel tour, senza dubbio. Siamo prontissimi per l’Evolution Festival e voglio anticipare a tutti i fans che i Kamelot torneranno da headliner in Italia in primavera 2008. Questa è una promessa.
Bene Thomas, gran bella notizia. Quali sono i piani per il prossimo futuro?
Stiamo promuovendo il nuovo disco ma posso rivelarti che stiamo già lavorando sul prossimo full length. Sarà, come avrai già intuito, un concept album e uscirà tra un anno e mezzo, massimo due. Contiamo di registrarlo già ad inizio 2008.
Una macchina sforna cd, vuoi anticiparci qualcosa?
Non posso, siamo appena entrati nella Ghost Opera era…
Ci ho provato. Ok Thomas, per me è tutto, ti va di lasciare un messaggio agli utenti di Truemetal?
Certo! Grazie per il vostro supporto e per la vostra pazienza. Torneremo presto per uno show passionale ed energico. Un grazie anche a te Gaetano, spero di vedervi in tanti all’Evolution Festival.
Gaetano Loffredo