Katatonia: Anders ‘Blakkheim’ Nyström, “Non sono stato io a lasciare, la band mi ha allontanato”

Di Davide Sciaky - 11 Aprile 2025 - 17:05
Katatonia: Anders ‘Blakkheim’ Nyström, “Non sono stato io a lasciare, la band mi ha allontanato”

Anders ‘Blakkheim’ Nyström, fondatore dei Katatonia che recentemente si è separato dalla band, ha pubblicato un lungo comunicato per chiarire alcuni aspetti della separazione.
Poco dopo il primo messaggio con cui i Katatonia avevano annunciato il cambio di lineup Nyström aveva pubblicato un messaggio ai fan, ma ora il chitarrista ha voluto chiarire alcuni aspetti, rivelando tra l’altro di essere stato allontanato dalla band e che la separazione non è stata una sua idea:

Visto come le cose sono state interpretate, speculate, e persino manipolate ufficialmente, ecco un seguito alla mia ultima dichiarazione. Lo pubblico qui, perché sento che i canali social attuali dei Katatonia non sono più il mio posto.

Riguardo allo scenario del materiale “vecchio vs nuovo” dei Katatonia, ingigantito come motivo principale della mia uscita: non ho mai detto di voler ritornare sulla vecchia direzione musicale della band e fare un nuovo album in quel stile con la line-up attuale. Alcune persone sono troppo rapide nel proiettare le loro supposizioni in una sorta di pseudo-realtà. Ascoltate, ho sempre detto che, fintanto che i Katatonia continueranno a suonare dal vivo, avremmo dovuto includere brani da tutti i capitoli della nostra storia nei live, per rispetto verso il nostro passato. È anche un gesto onorevole verso i fan di ogni epoca. Inoltre, non mi stavo illudendo pensando che la scaletta sarebbe stata improvvisamente composta solo da pezzi vecchi. Ovviamente, la maggior parte delle canzoni sarebbe sempre rimasta in linea con il momento attuale della band, ma i Katatonia stanno facendo un pessimo lavoro nel rimanere in contatto col proprio passato. Ho quindi suggerito un’alternativa: fare ogni tanto un set speciale in stile old-school, oppure uno show tipo “an evening with…”, dove la scaletta si concentri esclusivamente sulla vecchia era e ci permetta di includere molto più materiale di quel periodo in un’unica esibizione, come accade nei celebrativi in cui viene suonato un album per intero. Ma proporre questa idea è stato come parlare a un muro. Lo status del vecchio materiale resta allo 0%, e francamente, sono stanco di combattere per questo. Ma allora perché tutto ciò è un grosso problema? Beh, a quanto pare, diversamente da altri, la mia integrità è ancora connessa con il nostro passato, perché do valore ad ogni passo che ci ha condotti fino a dove siamo oggi. Non puoi cancellare da dove vieni! Per chi si interessa solo al materiale nuovo o, al contrario, solo a quello vecchio: va bene, ma per quanto mi riguarda, è una vostra perdita, non la mia. Io sono stato fortunato a far parte di tutto questo, e continuo a esserne appassionato.

Ora, c’è chi dice che io sia “assente da troppo tempo” e che “non abbia contribuito alla band nell’ultima decade”, quindi “quello che dico non conta più”. Ok, cerchiamo di chiarire. In effetti, ho saltato le attività live per un bel po’, è vero. La vita può essere complicata, e non sono riuscito a partecipare ai primi due tour del 2023. Ho trovato un sostituto per il primo, ma non per il secondo, quindi mi prendo la responsabilità di aver messo la band in difficoltà in quel momento, dato che hanno finito per usare delle backing track per coprire le mie parti. Ricordo che era già successo qualche anno prima, quando Roger aveva saltato un tour e c’ero solo io alla chitarra abbiamo dovuto usare le sue parti registrate. Sì, era strano e compromettente, ma è stato un compromesso temporaneo per evitare di cancellare il tour. Ad ogni modo, prima dell’estate 2023, quando i festival stavano per cominciare, mi è stato comunicato che “la band aveva deciso di continuare a usare le backing track invece di farmi tornare”… Significava che io dovevo comunque sentirmi responsabile per questa decisione? Poteva esserci un’altra soluzione? Proprio nello stesso periodo, Jonas ha lasciato i Bloodbath improvvisamente, e con tutti quei concerti in arrivo ho dedicato tempo ed energie per mantenere le cose stabili dal mio lato. Entrambe le band hanno rispettato i loro impegni. È passato del tempo prima che scoprissi che Roger era stato costretto a lasciare la band, e che lui e io (o le mie backing track, nel mio caso) eravamo stati rimpiazzati da nuovi musicisti per i live. Ho contattato Jonas per dire che volevo mettere in pausa tutta la situazione, ma non ho ricevuto risposta. La nostra comunicazione disfunzionale era ormai una realtà e gestita male, da tutti. Forse a causa della natura complessa del nostro rapporto (abbiamo entrambi ragione e torto a fasi alterne), o dei problemi personali non diagnosticati che gravano sulla band, o semplicemente tutto questo e molto altro ancora, abbiamo faticato e vacillato sull’orlo della fine più volte. La maledizione dei Katatonia.

Per quanto riguarda il secondo punto, cioè “non aver contribuito alla band nell’ultima decade”, lasciatemi dare qualche semplice esempio di cosa significhi stare in una band così a lungo. Avete un’idea di quante ore, quanto impegno, o quanti sacrifici ho fatto per rendere la band sempre la mia priorità negli ultimi trent’anni? Solo perché non ho i crediti come autore su una certa canzone o album, pensate davvero che sia tutto lì? Non sapete quante responsabilità e distrazioni ho tolto dalle spalle di Jonas per permettergli di concentrarsi su ciò che ama di più. Sapete quali decisioni ho preso durante le registrazioni e produzioni della nostra musica (incluse le grandi canzoni di Jonas) e come quel processo sia intrecciato creativamente e artisticamente? Ha un valore aver curato la direzione artistica e aver disegnato la maggior parte dei nostri album, del merchandise, dei temi visivi, inclusi loghi e simboli fin dall’inizio? Come si valuta il mio impegno nel gestire la comunicazione, le negoziazioni o nel fare la parte del “cattivo” nei conflitti che gli altri evitavano di affrontare? Ho fatto risparmiare molti soldi alla band non voltandomi dall’altra parte quando le cose andavano male. Tutto questo è stato dato per scontato. Questi aspetti dietro le quinte non compaiono nei crediti dei booklet o nelle pagine Wiki, ma fanno parte dell’essere in una band. Quindi oltre a scrivere canzoni, ci sono molti altri ingranaggi nel meccanismo che permettono a un artista di mantenere una carriera professionale.

Non ho mai affermato di aver perfezionato questa band da solo; non avrei mai potuto! Ogni membro ha avuto un ruolo nel corso degli anni, ma io ho sempre fatto il passo in più per i Katatonia quando nessun altro lo faceva. Nessuno mette in dubbio che un management aiuti con l’amministrazione o che un road crew supporti la band durante i tour, quindi pensateci due volte prima di mettere in discussione la rilevanza di qualcuno. È un caso che chi ha scoperto i Katatonia solo nella fase più recente della carriera non comprenda che era già passata una vita prima che sapessero chi fossimo? Abbiamo una storia che ci ha portati dove siamo ora. Se percepite cosa o chi siano i Katatonia solo basandovi sul fatto che Jonas è il frontman e autore principale negli ultimi album, allora continuate pure a vivere in quella bolla! Ma non pensate nemmeno per un secondo che io stia sminuendo il suo ruolo nella band, perché è co-fondatore originale e attualmente autore principale, ed è giustamente celebrato da tutti. L’ho sempre incoraggiato a essere il nostro frontman. Vent’anni fa fui io a chiedergli con forza di assumersi quel ruolo! Nessuno può toglierglielo, ma nonostante il suo talento e dedizione, non ha più sovranità sul nome della band di quanta ne abbia io. È sempre stata una nostra decisione, fin dal primo giorno: e questo è il punto centrale di tutto.

Quindi, legalmente e spiritualmente, ci sono solo due opzioni. O il nome va in ibernazione, permettendo a ciascuno di andare avanti con un altro nome, oppure concordiamo che entrambi abbiamo il diritto di continuare a usarlo. Dato che Jonas sta ora per pubblicare un nuovo album dei Katatonia da solo, pare che la seconda opzione sia stata scelta anche per me. A questo punto devo ammettere di aver pensato a cosa si potrebbe fare con il materiale trascurato falla band. In questa strana situazione in cui ci siamo messi, prima che il nostro destino e la nostra attività siano sistemati, continuare a suonare live è una cosa… ma pianificare e scrivere un nuovo album in segreto, mettere insieme una nuova line-up per registrarlo, fare servizi fotografici e girare video senza dirmi nulla? E poi pubblicare una nuova biografia ufficiale piena di contraddizioni… Cos’altro posso dire?

Considerate che solo pochi anni fa City Burials era stato inizialmente pensato come primo album solista di Jonas, e non doveva uscire sotto il nome Katatonia. Sono stato io a convincerlo a trasformare quei brani in un album di ritorno dei Katatonia, mettendo fine alla nostra pausa. Ma fino a quel momento, Jonas voleva che fosse il suo debutto da solista. Allora, cosa rende questa situazione teoricamente diversa da quella? Pensavo potesse essere finalmente il momento giusto per fare davvero quell’album solista, e per questo Jonas non avrebbe avuto bisogno della mia approvazione. Lo avrei supportato fino in fondo. Ma a quanto pare, uscirà ancora una volta sotto il nome Katatonia, sotto lo stesso contratto su cui c’è anche il mio nome. E non ho potuto fare a meno di notare che l’uccello nel nostro logo attuale è stato rimosso, e il font modificato… ma per quale scopo? Artistico? O solo per tracciare un’altra linea di demarcazione?

Non ho mai detto, in tutto questo tempo, di aver deciso di lasciare o rinunciare ai Katatonia, e nessuno me lo ha chiesto… fino al mese scorso, quando mi è stato detto che “la band vuole sostituirmi ufficialmente”. La gente mi ha chiesto “ma dovevi saperlo…?” Beh, se il silenzio è un metodo legittimo per farti sparire, allora suppongo sia così che finisce questa storia. Anche se ora ho ufficialmente accettato di separarmi dalla versione attuale della “band”, non mi separerò mai dalla mia eredità nei Katatonia, che seguirà la mia anima oltre la tomba.

Sempre alla ricerca di un finale alternativo,
Anders ‘Blakkheim’ Nyström