Keep of Kalessin (Obsidian C.)
Una piacevole chiacchierata con Obsidian C., leader e fondatore dei norvegesi
Keep of Kalessin, che si presenta all’altro capo del telefono in perfetto
orario, mostrando grande voglia e orgoglio nel parlare della sua ultima
creazione,
Kolossus, nonostante fosse l’ultima intervista di giornata e sera
ormai inoltrata. Buona lettura.
Ciao Obsidian, siete appena tornati da un tour negli Stati Uniti con
Behemoth e Dimmu Borgir, sarà stato sicuramente un successo…
Sì, il tour è stato grandioso, è stato sicuramente il miglior tour che abbia mai
intrapreso, considerando tutti quelli fatti in passato. Anche secondo i Dimmu
Borgir questo è stato il miglior tour di sempre, e insieme ai Behemoth siamo
rimasti molto soddisfatti dalla line-up di questa tournee, abbiamo passato
bellissimi momenti insieme, siamo diventati amici. C’era moltissima gente a ogni
show, in ogni città c’erano migliaia di spettatori che si godevano tutte e tre le
band, e i Keep Of Kalessin sono stati accolti benissimo. Credo sia stato una
buona pubblicità per il lancio del nuovo album che uscirà a giugno.
Appunto, il nuovo album, Kolossus. Penso che sia il seguito naturale di
Armada, anche se avete utilizzato un approccio leggermente diverso per questo
nuovo lavoro, valorizzando molto di più la melodia, l’atmosfera e il lato epico
della vostra musica. Sei d’accordo?
Si, sono d’accordo. Abbiamo cercato di creare il naturale successore di
Armada, e di portare la nostra musica a un livello superiore e ovviamente
comporre materiale maggiormente melodico. Credo che Kolossus sia semplicemente
un disco più complesso e più epico, con tante variazioni e anche per quanto
riguarda la produzione, abbiamo cercato di allontanarci dal trend delle ultime
black metal band, che secondo me hanno un suono plastificato, tralasciando
l’atmosfera del disco, per preferire la perfezione del suono. Noi
attualmente ci siamo concentrati nel mantenere l’umanità del nostro disco, e un
feeling organico, far sentire che dei musicisti hanno suonato quella musica. Non
abbiamo ricorso a un editing esasperato, abbiamo registrato “live on take”… Per esempio se la batteria perdeva
per un paio di secondi il ritmo preciso scandito dal click (scandendo nel
frattempo un tempo dall’altro capo del telefono. ndr) abbiamo deciso di
lasciarlo e di non correggerlo. Normalmente quando si registra un album si
controlla ogni riff che si suona, noi invece abbiamo lasciato svilupparsi tutto
in modo naturale, proprio per dare più umanità al lavoro.
Con Kolossus vi siete allontanati ulteriormente dalla formula classica del
black metal…
Penso che sia stata un’evoluzione naturale. Volevamo creare un album più
strutturato ed epico di Armada, e hai bisogno di maggiore melodia se vuoi
comporre della canzoni epiche. Sì è stata un processo naturale… Non mi sono
mai posto il problema di varcare i confini del black metal, ho semplicemente
suonato la musica che mi piacerebbe ascoltare, e non c’era solo black metal.
Anche se abbiamo elementi che sono fortemente radicati nella tradizione black,
come i blast-beat ad esempio, abbiamo definitivamente rotto le barriere, e credo
sia stata una cosa giusta. Non mi sento in pena per essermi allontanato dai
canoni del black, ho fatto solo quello che volevo, e spero che il sound ne abbia
tratto giovamento.
Hai parlato di evoluzione naturale, ma a un certo punto bisogna pur mettersi
a far quadrare tutte le influenze, senza creare squilibri, e a quanto si ascolta
siete riusciti a confezionare il tutto per il meglio. È stato difficile?
Non è stato difficile mischiare diversi generi, dal momento che nella mia
vita ho suonato black metal, death metal, thrash, heavy, power, rock, blues…
tante cose diverse, quindi unire diversi stili è stato un lavoro piuttosto
semplice per me, anche perchè mi sono concentrato nel comporre le migliori
canzoni possibili e non su quale riff o stile utilizzare. Penso che troppe band
di adesso si focalizzano eccessivamente sui singoli momenti che caratterizzano
un brano… Se tu ascolti il vecchio black metal, tutto era incentrato sulla
canzone, c’era un’intro, lo svolgimento, c’erano alti e bassi, poi arrivava il
climax, e non credo che la maggior parte dei gruppi di oggi lavorino in questa
direzione, saltano semplicemente da una parte all’altra, e molte volte fanno
fatica a metterle insieme. Il mio credo, come compositore, è appunto di riunire
in modo organico tutte le influenze, e concentrarmi a creare le miglior canzoni
possibili. Per il nuovo album avevo centinaia di parti diverse, ma è come se ci
fosse un flusso continuo tra i momenti thrash, black o death metal, per noi il
tutto suona molto naturale. Non mi metto mai a pensare che genere prediligere,
penso solo a comporre musica per i Keep Of Kalessin.
È forse anche per questo che Kolossus è un disco meno immediato di Armada,
che necessita di numerosi ascolti prima di essere inquadrato appieno. Non solo i
brani sono più complessi, ma anche il lavoro di chitarre è quanto di più
intricato abbia mai fatto… Come ad esempio in A New Empire’s Birth…
Certo, il riffing è molto più intricato, ma la tecnica non è l’elemento
principale dell’album, credo che le canzoni e le melodie siano gli elementi
chiave. È un po’ come per i primi album dei Metallica o dei Megadeth: quando li
ascolti percepisci subito l’atmosfera e il senso del brano, ma quando li
suoni ti accorgi che sono anche abbastanza tecnici. Quindi io non credo che sia la
tecnica la prima cosa che si nota per il nuovo album, è semplicemente il mio
modo di comporre. Anche se tutti quanti abbiamo dato il massimo dal punto di
vista della tecnica, facendo il nostro meglio, ci sono alcuni riff che sono
davvero tecnici che mettono a dura prova la mano destra, ma l’atmosfera è la
cosa più importante, la tecnica viene di conseguenza.
In questo senso vanno sicuramente le vocals di Thebon: meno scream rispetto
al passato, e uno stile che si adatta ai vari momenti del brano, come per
esempio i tanti cori epici cantati quasi in clean…
Yeah, quello che volevamo era di non ricorrere a pure clean vocal, ma
volevamo enfatizzare maggiormente le melodie e l’epicità del disco, quindi abbiamo ricorso a
uno stile vocale particolare, una via di mezzo tra il cantato in scream e il
cantato pulito, una combinazione fra questi due stili. Il risultato è un
qualcosa di graffiante, come nel black metal, ma che al tempo stesso fa
percepire le melodie, si accompagna perfettamente alle chitarre, con il
risultato che tutto il sound è diventato molto più epico.
Senza dubbio Kolossus è l’album della vostra definitiva consacrazione, ma è
stato più difficile, in termini di pressione, registrare l’album che vi ha dato
una certa popolarità, Armada, o dare vita al seguito?
Credo che la pressione sia stata maggiore durante la scrittura di Kolossus,
anche se la realizzazione è stata più semplice. Ora abbiamo tutto quanto in
regola, ma prima di registrare Armada non avevamo un batterista di talento e ci
siamo dovuti arrangiare durante le prime fasi, ho scritto alcuni testi per conto
mio, e non avevo un’idea precisa dei miei riff come mi è capitato per Kolossus.
Quindi questa volta ci abbiamo impiegato meno tempo per registrare l’album, ma
ammetto che dopo la pubblicazione di Armada e prima di cominciare a lavorare per
Kolossus, mi sono chiesto come poter fare ancora meglio di un disco che è stato
accolto molto bene, ma quando ho cominciato a suonare i primi due o tre riff mi
sono detto: “Wow!” e dopo aver completato le prime due canzoni le ho fatte
sentire al resto della band, e ci siamo detti che avrebbero spaccato il culo ad
Armanda. Non posso dire di essere rilassato quando scrivo la mia musica, ma
fortunatamente devo solo seguire il flusso, avviene tutto in modo naturale, e
questo è importante, perchè se sei forzato a dover scrivere, sicuramente non
verrà fuori qualcosa di buono. Si… mi sono bastate un paio di canzoni per
capire come sarebbe stato l’album
Credi che i vostri vecchi fan saranno abbastanza aperti per apprezzare il
nuovo album?
Credo che Kolossus sia un album davanti al quale la gente di dividerà. Armada
è stato molto apprezzato ovunque, anche se a qualche amante del true black metal
non era piaciuto, ma Kolossus è un album che piace o che non piace, senza vie di
mezzo. So gia che ai fan del true black metal non piacerà, ma non mi importa più
perchè non sono affatto dispiaciuto di aver violato le regole del black metal,
ho preferito essere “true” verso me stesso, verso la musica che volevo suonare,
e sono contento di questo disco. Spero che alla gente piaccia comunque, anche se
è qualcosa di molto differente, non siamo più una band black, è molto più
importante formare un proprio stile personale piuttosto che seguire il trend o
l’underground.
Beh… i primi commenti di alcuni nostri lettori, dopo l’ascolto di
Ascendant sulla vostra pagina MySpace, erano buoni, anche se è chiaro a tutti che
un brano solo non basta a farsi un’idea.
Ritengo che sia molto più importante scrivere un album, piuttosto che un
insieme di canzoni. Quando si ascolta un album dei Keep Of Kalessim è come
intraprendere un viaggio, lo era Armada ed è un viaggio ancora più lungo
Kolossus, e Ascendant è solamente un piccolo assaggio. Ti sarai accorto che
contiene gli stessi riff dell’intro… Infatti prima ho scritto l’intro e mi
sono chiesto perchè non riprenderla per fare un’intero brano come outro, e così
è nata Ascendant. È molto importante per me che la gente ascolti tutto l’album
per intero prima di farsi un’idea, perchè tutte le canzoni sono collegate, e va
ascoltato nel preciso ordine della tracklist, invece di scaricarlo e ascoltare
prima la quarta e poi la prima… Ci sono tanti aspetti del disco, tante
atmosfere che vanno assimilate nel’insieme.
Ho visto dagli studio report sul vostro sito internet la strumentazione che
avete a disposizione per registrare, e da come ne parli sembra che curiate
abbastanza questo aspetto…
Sì, ce ne occupiamo, ma come ho detto prima abbiamo cercato di correggere il
meno possibile, proprio per risaltare tutta “l’umanità” che c’è in Kolossus.
Anche per quanto riguarda i video sul nostro sito, dobbiamo andare avanti, siamo
in una nuova era, e dobbiamo portare i fan più vicini alla band. Metteremo
sempre più video in futuro, materiale in streaming, studio report e cose di
questo genere. Credo che i video siano un mezzo molto utile per tenere informato
il pubblico, ci sono un sacco di opportunità in più e cercheremo di muoverci
sempre più in questa direzione.
Sempre dai video si vede Thebon scrivere i testi per le nuove canzoni, che
dovrebbero essere legate al concept di Armada. È così?
Il concept di Kolossus è strettamente legato ai temi che abbiamo sviluppato
in Armada, tratta della vittoria della guerra trattata in Armada, e del leader,
il protagonista, che ora deve affrontarsi con gli dei. Quindi Kolossus parla
della guerra contro gli dei, con il protagonista che trascina sulla terra e
affronta le divinità diventando egli stesso un dio. Questo è essenzialmente il
concept, e si può capire anche scorrendo i titoli nella tracklist, fino a quando
non ascolti il disco e puoi crearti questa lotta epica nella tua mente.
È vero che avete gia delle tracce pronte per il prossimo album?
Sì, stiamo iniziando la pre-produzione del prossimo disco, forse fra un paio
di settimane… dipende da quanto tempo avrò. Abbiamo qualche brano pronto e
sono dieci volte meglio di Kolossus (risate… ndr) e credo proprio verrà fuori
un disco enorme.
Si profila una trilogia epica dunque…
Credo che il nuovo concept non sarà una continuazione di Kolossus, ho gia il
titolo, e la copertina, so gia tutto del prossimo album, credo che dovremo
ancora aggiungere cinque o sei canzoni. Sarà sempre un disco complesso ed epico,
ma torneremo un po’ verso l’oscurità… Penso che Kolossus sia un album “soft”,
un disco raggiante, è un album complesso ma non molto oscuro e devastante, e per
il prossimo lavoro saremo molto più estremi, mantenendo sempre la nostra matrice
epica.
Quando credi potrà essere pubblicato?
Spero prima dell’estate del 2009, ma forse bisognerà aspettare l’autunno.
Saremo molto impegnati nei prossimi mesi per il tour di supporto a Kolossus, e
dipende da quanto tempo staremo in tour. Dobbiamo solo aspettare per ora.
Puoi spiegare la vostra situazione contrattuale? Siete sia sotto la Indie
Recordings che la Nuclear Blast.
Usiamo la Indie Recordings per sondare il terreno, invece siamo sotto la
Nuclear Blast nei paesi dove sappiamo di vendere molti più album, come in
Germania, Austria e Svizzera, Giappone e credo Stati Uniti, la Indie per gli
altri paesi europei come Francia, Italia, Uk, per la Scandinavia.
Giusto per farsi un’idea, quante copie riesce a vendere un album come il
vostro?
Al momento è impossibile da dire, ma speriamo molto di superare la soglia
delle trentamila copie e arrivare a cinquantamila, ma per ora non posso dirlo
con esattezza. Armada non ha venduto molto, anche perchè ha avuto una
distribuzione pessima. Con una buona distribuzione avremmo venduto come minimo
il doppio delle copie, ma questa volta le label stanno lavorando bene, e
speriamo di vendere molte copie e diventare una delle maggiori formazioni
norvegesi.
Bene Obsidian, siamo arrivati alla fine. Complimenti per l’album, puoi
concludere a tuo piacimento.
Ti ringrazio molto, spero solo che tutti i lettori comprino il nostro album,
o vadano sulla nostra pagina myspace a sentire qualcosa, e se gli dovesse
piacere che comprano il disco. È molto importante al giorno d’oggi per le piccole
band come noi che la gente compri i dischi, perchè se ci volete vedere dal vivo,
l’unica nostra arma per convincere le label e i promoter sono i dati di vendita,
quindi è fondamentale comprare e non scaricare il disco… al massimo potete
pure scaricarlo, ma se vi piace andatelo a comprare.
Stefano Risso