Vario

Kingcrow (Diego Cafolla e Mauro Gelsomini)

Di Riccardo Angelini - 10 Novembre 2006 - 2:05
Kingcrow (Diego Cafolla e Mauro Gelsomini)

Su TM capita spesso di intervistare personaggi di spicco della scena metal di oggi e di ieri, dell’Italia e del mondo. Questo non è uno di quei casi. Ai nostri microfoni (si fa per dire) si sono avvicinati due giovani (si fa di nuovo per dire) promesse (si fa per… insomma, avete capito, no?) della scena heavy rock dello stivale, che il sottoscritto ha voluto sottoporre a un brutale terzo grado per celebrare l’uscita di Timetropia, ultimo nato in casa Kingcrow. Buona lettura, e soprattutto buon divertimento.

È già passata qualche settimana dall’uscita del vostro nuovo album. Come valutate il responso del pubblico e della critica in generale?

Diego: Il responso del pubblico in termini quantitativi per ora è molto confortante anche se forse è un po’ presto per esprimersi sul potenziale commerciale di Timetropia considerando che la distribuzione del disco non è ancora stata completata. Per quanto riguarda invece il responso della critica ma soprattutto delle persone che ci seguono è veramente esaltante. Comunque bisogna aspettare ancora un po’ per fare un bilancio.

I generi musicali che si incontrano in “Timetropia” sono veramente parecchi, e il balzo sul piano sperimentale rispetto al precedente “Insider” mi pare netto. Vi va di parlarne un po’?

Diego: La condicio sine qua non per una band come la nostra è sicuramente quella di cercare di fare un passo in avanti di album in album, cercando di evitare il confortevole mondo del “genere ben definito”. Non è una scelta fatta a tavolino per dare un’aurea di intellettualismo forzato alla band ma bensì rappresenta l’unico modo in cui noi realmente vediamo la nostra musica. Questo non vuol dire che non ci piaccia il materiale classico anzi, lo adoriamo, però riteniamo che oggi fare un disco che ricalchi in modo fedele quanto fatto dalle grandi band del passato non avrebbe molto senso. Cerchiamo di sperimentare, fondere tutte le influenze che fanno parte del nostro background musicale in un qualcosa che possa essere stimolante per noi in primis e poi per l’ascoltatore. Ci rendiamo conto che ad esempio il divario tra Insider e Timetropia a livello stilistico sia piuttosto ampio ma è esattamente quello che volevamo ossia fare un passo in avanti. Sono fermamente convinto che esiste talmente tanta musica affascinante anche al di fuori del mondo heavy per cui vale la pena esplorare, assimilare e poi magari estrapolare e portare questa musica in un contesto fortemente legato alla tradizione come quello dell’heavy-rock. Certo, è una visione che dal punto di vista meramente commerciale può rivelarsi una scelta azzardata ma penso sia anche giunto il momento di tornare ad una musica più vera, meno influenzata da quelle componenti che bene o male hanno sempre accompagnato l’evoluzione della musica ossia il marketing, il trend di mercato, ecc…

Personalmente non amo le definizioni e le rigide categorie, ma se proprio dovessi dargli un nome, non mi sentirei di etichettare completamente il vostro sound in quest’album come “prog”. Voi come vorreste che fosse definito?

Diego: Finalmente!! Ho sempre desiderato questa domanda perché adesso anche io potrò coniare un nuovo genere: i Kingcrow sono l’unica band di Broadway Progressive Heavy Rock. Voglio anche l’adesivo con tale dicitura sul cd!!!
Scherzi a parte, definire il nostro sound non credo sia semplice per il fatto che un disco come Timetropia ha in se moltissime sfaccettature. Il progressive c’è sicuramente ma non è che una delle componenti del nostro sound attuale. Preferisco lasciare agli altri il cruccio di trovare un’etichetta per la nostra musica…oggi sembra obbligatorio appiccicare un’etichetta ad un artista anche quando non è possibile.
Come lo definiamo Zappa se non semplicemente Zappa? Anche questo rientra tra le cose di cui non ci preoccupiamo.

Mauro: io sinceramente non mi pongo il problema. Ascolto e canto quello che mi piace, indipendentemente da come sia etichettato. Per me potete pensare anche che sia black metal…

C’è chi ritiene “Timetropia” un album per intenditori. Non suona un po’ come una scusa per poter giustificare il fatto che la band non sia ancora riuscita a raggiungere la popolarità di altri colleghi connazionali più famosi?

Diego: I nostri lavori vengono spesso etichettati dalla stampa come “colti” ma credo sia solo un altro modo di voler trovare un’etichetta ad un qualche cosa di difficile catalogazione. Un disco come Timetropia ha uno spiccato carattere idiosincratico ma non per questo è un disco troppo difficile da assimilare. C’è una spiccata propensione alla melodia e alla teatralità ed il disco è comunque fatto di canzoni. L’unica cosa che forse richiede è una buon eclettismo da parte dell’ascoltatore ma chi ci segue sicuramente non ha di questi “problemi”. E poi in realtà siamo una band di burloni…i nostri lavori sono pieni giochi di parole, codici nascosti, messaggi subliminali…ti assicuro che siamo tutt’altro che seriosi.
Non credo suoni come una scusa per giustificare il fatto  che non abbiamo ancora raggiunto la popolarità di band come Rhapsody et similia…a parte forse un’oggettiva maggiore fruibilità di tali band per le grandi masse, a parte il periodo che è decisamente avverso…ma tu hai visto quanto è brutto Mauro? Con un frontman così o si sale su un palco col passamontagna oppure non si arriva molto lontano.

Mauro: bisognerebbe chiederlo a chi lo ritiene tale. Io penso che Timetropia sia un album per tutti. Se la band non è ancora riuscita a raggiungere la popolarità di altri colleghi connazionali più famosi, significa che il pubblico ha deciso che è meno meritevole di loro. E il pubblico ha sempre ragione.
P.S.: brutto ce sarai!


Kingcrow: un sound ricercato

Confessate: che cosa stavete bevendo/fumando quando è nata “A-Merry-Go-Round (Chemical Exctasy)”?

Diego: A-Merry-Go-Round rappresenta il momento di sballo del protagonista del concept. Solitamente negli altri dischi questo viene rappresentato con una musica catacombale e tristissima mentre noi abbiamo messo su una giostra musicale. Dietro c’è solamente il fatto che noi ci divertiamo con la musica e mettere un pezzo alla Timewarp su una base heavy non rappresenta assolutamente un problema, anzi. Comunque, da buoni italiani, la nostra sostanza psicotropa preferita è sicuramente del buon vino, possibilmente rosso e bello corposo. Il cavatappi è uno degli strumenti più preziosi del nostro studio di registrazione.

Mauro: quando ho ascoltato la musica di A-Merry, ho pensato che fosse una song alla Saxon, poi mi hanno dato un po’ della roba che stavano facendosi, e abbiamo arrangiato le voci nella maniera che senti… Però non ho mai chiesto cosa ci fosse nel cocktail…


Sembra che non tutti nella band vadano matti per i Dream Theater, ma se l’orecchio non mi inganna proprrio sulla title-track compare un break – come si dice, breve ma intenso – che suona un tantino ispirato allo stile della band newyorkese. Allora è vero che chi disprezza compra?

Diego: Ho capito a quale riff ti riferisci e stiamo parlando di circa 20 secondi su tutto un disco. Comunque sulla questione DT…io ritengo che abbiano fatto dei dischi che rappresentano sicuramente ciò che il progressive metal è diventato. Hanno avuto il merito di portare alla ribalta un genere. D’altra parte questo ha portato a dei fenomeni secondari alquanto discutibili come il fanatismo esasperato di parecchi sostenitori che, vuoi per una mancanza culturale in merito, vuoi per un limite puramente anagrafico, hanno visto nella band newyorkese la più alta espressione del progressive mondiale (cosa che non condivido affatto) e ad un appiattimento mostruoso della scena. C’è stato un momento in cui il mercato discografico era invaso di cloni senza un minimo di personalità. Dischi del genere per me sono assolutamente inutili. Comunque da parte mia nessuna avversione…semplicemente non rientrano tra le mie band progressive preferite.

Mauro: io mi dissocio dalla domanda, dalla risposta di Diego, e soprattutto da QUEL pezzo. La mia versione di Timetropia è censurata in quel punto.

Gli ultimi due album dei Kingcrow ruotano attorno a dei concept. Avete voglia di parlarcene? Non credete che la moda dei concept album tra le progressive band sia un po’ troppo inflazionata?

Mauro: è possibile, ma ti dirò che scrivere album eterogenei come i nostri richiede coesione. Un concept che raccordi i brani è ciò che si presta meglio a fornire questa coesione, e soprattutto, è eccitante da scrivere!

Ora mi piacerebbe sapere qualcosa del vostro background musicale. Da quanto tempo suonate? Siete autodidatti o avete preso lezioni? In quest’ultimo caso, per quanto tempo?

Diego: Io e mio fratello abbiamo iniziato da bambini. Io iniziai con il pianoforte e solo un anno dopo passai alla chitarra. Anche gli altri comunque hanno preso lezioni

Mauro: ho preso lezioni a 16 anni, mi annoiavo e ho proseguito per conto mio a storpiare i pezzi degli Europe. Dopo “Insider” sono tornato ad aggiustare alcune cose con un’insegnante di canto Jazz, anche per un mio interesse personale. Alcune inflessioni su Timetropia credo che lo suggeriscano.

Il fatto che Mauro Gelsomini, cantante dei Kingcrow, sia lo stesso Mauro Gelsomini direttore di Truemetal, è ormai il segreto di pulcinella. Le recensioni degli ultimi due album dei Kingcrow pubblicate su questo sito sono decisamente entusiastiche. C’è chi avanza il sospetto che le due circostanze siano strettamente collegate, alla faccia dell’imparzialità. Voi che cosa avete da dire a riguardo?

Diego: Ti assicuro che la cosa genera un certo “imbarazzo” anche a me.
Però se si va a vedere non abbiamo mai sfruttato TM per scopi personali. Le news pubblicate sono quelle che sono pubblicate da tutti gli altri portali/megazines ossia i comunicati stampa nostri/della nostra etichetta e le recensioni sono in linea con tutte le altre uscite e questa dovrebbe essere la conferma che il tutto si svolge in maniera trasparente. Per Timetropia  tra l’altro è stata pubblicata la recensione di un utente proprio per non coinvolgere la redazione di TM.
In realtà avevo proposto l’apertura in pop-up del nostro sito appena si accede a TM ma dicono che non se po’ fa…dicono che forse sarebbe troppo evidente.

Mauro: Credimi, all’inizio avevo deciso di non far pubblicare nessuna recensione per Timetropia, non certo per i sospetti che potesse destare la cosa, anzi… di quelli, come si dice a Roma, non me ne po’ fregà de meno, anche perché chi mi conosce sa di che pasta sono fatto. Più che altro per motivi legati all’attività di moderazione nei confronti degli utenti idioti che non leggono i disclaimer e i regolamenti, e che mi sta facendo perdere un sacco di tempo.
La nostra etichetta, invece, ha spinto perché fosse recensito a tutti i costi, e abbiamo affidato la recensione ad un esterno, proprio per evitare polemiche. “Purtroppo” il disco gli è piaciuto, anche se il sottoscritto non condivide ciò che RoyKing dice per giustificare il voto… Avrei detto tutt’altro…
Forse questo non basta a dimostrare la nostra buona fede, ma vi ricordo che non mi sarebbe costato nulla “ordinare” al Riccardo Angelini di turno di affibbiare un bel 20 a Timetropia… Probabilmente la recensione avrebbe fatto molte più letture…

Veramente io più di 15 non avrei dato… ghghghgh.


Mauro Gelsomini: carismatico frontman dei Kingcrow e rispettato direttore di TM

C’è chi ritiene che per mandare avanti una band sia necessario scendere a compromessi: con la label, con il pubblico, con il mercato. Siete d’accordo? Vi è mai capitato di essere costretti a mandar giù dei bocconi amari pur di vedere pubblicato un vostro album?

Diego: Mai. La nostra indipendenza artistica è una cosa che abbiamo sempre difeso e fino ad ora i dischi che abbiamo pubblicato sono esattamente come li volevamo. Credo comunque che le pressioni siano decisamente più consistenti a livelli mainstream.

Mauro: personalmente gli unici compromessi a cui a volte (e sottolineo, a volte) sono ben disposto a scendere, sono quelli con gli altri ragazzi della band. Mai nessuna label ha imposto nulla, neanche la Consytech, che ha speso per noi più di quanto nessuna label abbia mai fatto per nessun gruppo emergente negli ultimi dieci anni, figuriamoci…
Per il pubblico, non aspettiamo che ci dicano loro cosa fare: se non apprezzano la nostra musica, non la compreranno, e noi accetteremo insindacabilmente il responso.

Nel corso della vostra carriera, siete mai stati scavalcati da qualcuno a causa di conoscenze e intrallazzi vari? E vi è mai capitato di approfittare di qualche amicizia ben piazzata per ottenere vantaggi a scapito di altre band?

Diego: Queste sono cose che accadono molto spesso. Purtroppo il mercato discografico non è un sistema meritocratico. Se avessimo potuto approfittare di amicizie ben piazzate ora stareste tutti ballando e saltando a ritmo di A Merry Go Round davanti al televisore sintonizzato su MTV.
Mi sembra evidente quindi che i nostri amici ben piazzati lo sono solo dal punto di vista della stazza fisica.

Mauro: non abbiamo mai subito “soprusi” di alcun genere, e speriamo di non averne mai fatti… Non crediamo che i Kingcrow abbiano certi “poteri”…

A certe formazioni il successo dà alla testa: più vendi, più ti sforzi di vendere, assecondando i gusti di un pubblico sempre più ampio. Chi guarda dal basso, spesso giudica con disprezzo questa condotta, ma soldi, donne e successo sono una tentazione difficile da respingere, soprattutto quando li vedi a portata di mano. In altre parole: si predica bene finché non si è coinvolti in prima persona. Che cosa ne pensate? In tutta schiettezza, scambiereste la vostra carriera con quella dei Rolling Stones?

Diego: Guarda è inutile dire che il successo non ci interessa perché sarebbe una menzogna. Ogni persona che si applica con passione in qualsiasi cosa vuole essere gratificato e questo non significa per forza una gratificazione di tipo economico. La più grande soddisfazione credo arrivi dal fatto di aver raggiunto un enorme numero di persone con la propria musica. Mi sembra un po’ puerile la visione della rockstar tutta sesso droga e rock ‘n roll.
Per quanto riguarda l’ultima parte della domanda, quella sui Rolling Stones, mi sembra pura retorica.

Mauro: sì, assolutamente.

A proposito di Rolling Stones… si dice che il solo Mick Jagger nella sua carriera abbia fatto sesso con più di mille donne. Siete proprio sicuri della vostra risposta alla domanda precedente?

Diego: Ancora più sicuri.

Mauro: sì, assolutamente.

Il download di mp3 in Italia è spesso un argomento tabù. Per alcune band si tratta di un vero e proprio furto, da perseguire e punire severamente (chi ha detto Metallica?), altre lo ritengono una forma di pubblicità, seguendo il ragionamente secondo il quale se un disco piace, verrà comunque acquistato. Voi che cosa ne pensate?

Diego: Che l’mp3 è un mezzo utile che però troppo spesso è usato in modo illecito.
Conosco gente che ha discografie intere scaricate gratuitamente dalla rete…questo lo ritengo un furto in quanto bene o male ti appropri gratis del frutto di lavoro altrui.
Poi io sono un appassionato e gli immateriali mp3 non fanno decisamente per me.
Diverso chi lo usa come mezzo per saggiare le proposte musicali che il mercato ci offre.

Mauro: ho già esposto il mio pensiero a riguardo nell’intervista allo staff di Truemetal.it.

Si dice spesso che l’italiano sia musicalmente esterofilo. Credete che sia vero? Ritenete che la scena metal italiana sia effettivamente inferiore a quella dei paesi stranieri?

Diego: L’italiano è esterofilo ed è risaputo. E’ anche vero che alla scena italiana manca il coraggio di rischiare, proporre e trainare. Nel 99% dei casi seguiamo invece i dettami di band estere. Abbiamo una tradizione musicale veramente invidiabile eppure ci mettiamo a scopiazzare la prima band proveniente dall’estero.

Mauro: non si dice che l’italiano è anche superficiale. Quello che credo sia vero è che gli italiani, rispetto ai popoli del nord europa approccino a ciò che fanno in maniera quasi sempre “amatoriale” piuttosto che professionale. Ecco perché statisticamente non reggiamo il confronto.
E’ anche vero, però, che l’italiano è invidioso, e pur di non riconoscere il valore di un suo connazionale, è pronto a scoprire la nuova sensazione metal hondureno.

Vi dispiacerebbe darvi una vostra opinione sintetica sulle seguenti band?

Diego:
Queensryche: il trittico RFO, Operation ed Empire sono tra i miei favoriti di sempre in campo metal
Virgin Steele: molto bravi
Iron Maiden: la band HM per eccellenza
Guns N Roses: li ho seguiti quando avevo 15 anni…
Pink Floyd:  L’eleganza fatta musica
Queen: una band che ha fatto grandi cose e pessime cose
Windseeker: la ex-band di un brutto cantante
Time Machine: la miglior prog metal band italiana fino a quando non siamo arrivati noi
X-Japan (come sarebbe dire “ecchiccazzo sono?”!? Ho riempito il database con le loro recensioni!): una band con un sacco di recensioni sul database di TM.

Mauro:
Queensryche: bellissimo l’EP omonimo, strepitoso O:M, magnifico sound con “Empire”, poi caduta libera, fino all’ultimo ridicolo tentativo di ripresa.
Virgin Steele: onore e gloria in secula seculorum amen. Ultimamente, bando ai sentimentalismi, si sono un po’ persi, ma confido ancora.
Iron Maiden: non mi hanno mai esaltato.
Guns N Roses: brani commerciali, brutti. Voce orrenda.
Pink Floyd: credo che mi potrebbero far cadere dalla sedia solo sotto l’effetto di droghe.
Queen: bellissimi, il periodo sperimentale mi fa impazzire, ma anche dopo li adoro.
Windseeker: no comment.
Time Machine: dovrei ascoltarli meglio, non mi hanno mai fatto gridare al miracolo.
X-Japan (come sarebbe dire “ecchiccazzo sono?”!? Ho riempito il database con le loro recensioni!): e basta co sti X-Japan!

Parlando di popolarità, se vi dico: Dream Theater > Rush > un sacco di band > Kingcrow, voi cosa rispondete?


Kingcrow vs. Dream Theater: un conflitto ad armi impari?

Diego: Innanzitutto ti correggo. DT>Rush dovrebbe essere Rush > DT in quanto i Rush (oltre ad essere considerati dal sottoscritto forse la più grande rock band di sempre) hanno venduto più di 30 milioni di copie e quindi sono leggermente più popolari dei DT . Poi ti dico che oggi raggiungere certi livelli di popolarità con un genere come il nostro è una chimera.

Mauro: che dovresti invertire i primi due, e sostiture il primo > con >>

Avrei dovuto aspettarmelo…

Quali sono, a vostro avviso, le formazioni italiane più ingiustamente sottovalutate? E quali quelle esageratamente sopravvalutate?

Diego: Sottovalutate sicuramente molte e così su due piedi penso ai IV Luna. Penso che di sopravvalutate  dalla critica ve ne siano diverse. Per quanto riguarda le vendite invece non saprei dirti…mi pare logico che più è commerciale e semplice la proposta e più il bacino d’utenza si allarghi, ne è una naturale conseguenza e quindi non parlerei di sopravvalutazione ma di target a cui è destinata una proposta.

Mauro:
sottovalutate Wine Spirit
sopravvalutate Rhapsody

Questa è per Mauro. Che cosa ti deluderebbe di più: che i Manowar si dessero all’hip-hop o un figlio romanista?

Mauro: Difficile trovare un’alternativa ai Manowar. Piu’ facile fare un altro figlio e abbandonare il reietto.

A vostro giudizio che rilevanza ha la dimensione live per una band?

Mauro: per una band emergente/underground/con meno di 50.000 copie vendute per disco, poca, visti i risultati. Nessuno va piu’ ai concerti, per non parlare del rapporto tra locali e artisti… Ci stiamo globalizzando anche in quell’ambito… Chi è grande diventerà sempre più grande, chi è piccolo…

Diego: Mauro, riguardo l’ultima frase non bisogna disperare…mai letto mail con oggetto Penis Enlargement?


Oggi grazie all’avanzamento della tecnologia nel mondo della musica si possono fare miracoli, utilizzare vere e proprie orchestre sintetiche e correggere ogni piccola sbavatura di un brano. Voi che rapporto avete con la tecnologia? In che misura ha a che fare con il vostro lavoro in studio?

Diego: La tecnologia può aiutare molto ma non sempre a beneficio dell’impatto emotivo del brano. Dal canto nostro non utilizziamo autotune o simili perché siamo contrari per principio. Se un take non ci soddisfa si ripete l’esecuzione. Credo che Timetropia da questo punto di vista abbia anche quelle “sporcature” che rendono più vera un’esecuzione. Potevamo editare tutto ma abbiamo scelto di mantenere un approccio più seventies, anche considerando la natura del disco. Tutto quello che senti sul Timetropia è suonato, niente trigger o aggeggi miracolosi. E’ ovvio che la complessità degli arrangiamenti ci ha portato a fare molte sovraincisioni…ci sono dei punti in cui ci sono batteria ,percussioni, basso, chitarre elettriche, chitarre acustiche, keys, cori e voce solista tutti contemporaneamente.

Mauro: la tecnologia è preziosa, ma non è bene abusarne, anche perché poi un prodotto artefatto si sente… Non credo sia un grosso sacrificio, in fase di registrazione, rifare un pezzo venuto così così, se sai che puoi farlo meglio… Altro paio di maniche, se chi registra è un incapace…

Come valutate le band che sul palco faticano a replicare i risultati ottenuti in studio?

Diego: Semplicemente considerandole come band che rendono bene da studio e non dal vivo. Non c’è nulla di male ad essere uno studio project. L’importante è non spacciare per grande live band un gruppo che sul palco non è a proprio agio

Mauro: bisogna vedere il contesto, quale band che non riesce a replicare quale risultato. In generale non sono contrario al riarrangiamento dei brani per riproporli in sede live, ma è pur vero che esagerare con gli arrangiamenti da disco vuol dire dare poi per scontata la loro rielaborazione per proporli dal vivo.

Come pensate di regolarvi per quanto riguarda l’attività dal vivo? Avete in programma qualche esibizione per supportare l’uscita dell’album?

Diego: Stiamo considerando l’idea di fare l’intero concept dal vivo con tutti gli strumenti presenti sul disco. Per far questo abbiamo in mente uno spettacolo che oltre la band presenti anche un coro, un terzo chitarrista, un percussionista e un tastierista. E’ una bella sfida e stiamo valutando in questi giorni il da farsi.

Vi piacerebbe fare un album con un’orchestra?

Diego: Personalmente non mi piace l’utilizzo dell’elemento sinfonico come viene fatto nelle band metal. Credo che per ora l’orchestra non rientri nel nostro modo di evolverci ma non escludo la cosa a priori. Non ho proprio idea di dove andremo a finire col prossimo lavoro.

Mauro: sì, ma solo se femminile.

Famiglia, musica, sesso, successo: mettetele in ordine di importanza (Mauro deve aggiungere anche la Lazio).

Diego: Credo che l’ordine che hai scelto possa andare bene con a pari merito musica e sesso.

Mauro: Famiglia, successo (e quindi) sesso, musica. La Lazio, come dico sempre, è la più importante delle cose meno importanti.

Ci sono persone che vorreste ringraziare per il supporto che vi hanno dato finora? C’è qualcuno invece a cui piazzereste volentieri un calcio sul fondo dei pantaloni?

Diego: Vorrei ringraziare tutte le persone che mi hanno supportato e sopportato. Un ringraziamento in particolare alla mia G favorita.
Credo che di calci nei coglioni/culo (non ho capito se il fondo dei pantaloni di cui parli è anteriore o posteriore) non ci sia bisogno…mi sono tolto le mie piccole soddisfazioni.

Mauro: di solito i ringraziamenti si scrivono nel booklet… e ne abbiamo fin troppi… I calci nel culo di solito li diamo al più presto, è sbagliato portarsi appresso strascichi inutili. Al momento tutte le “pratiche” risultano chiuse…

Siete raccomandati?

Diego: Purtroppo no.

Mauro: no, siamo tutt’ora in attesa.

Davvero?

Diego: Purtroppo si. Anzi se qualcuno cercasse una band da raccomandare non esiti a contattarci.

Mauro: davvero.

Ok, ultima domanda: sono licenziato?

Mauro: no, ti raddopio lo stipendio.

Che culo… -.-


Tutto si può dire dei Kingcrow, fuorché “braccia sottratte all’agricoltura”…