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Kingdom Come (Lenny Wolf)

Di Fabio Vellata - 28 Febbraio 2009 - 18:05
Kingdom Come (Lenny Wolf)


Spigoloso, schietto, genuino e forse, a causa di un carattere un po’ difficile, ormai fuori dal grande mercato e dai circuiti che contano.
Ecco a voi Lenny Wolf, artista enigmatico e controverso ma dalla grande sensibilità e dal romanticismo innato, poco incline a fornire descrizioni approfondite della propria arte a pieno vantaggio dell’immaginazione di chiunque si ponga all’ascolto del suo nuovissimo album “Magnified”, disco che, ancora una volta, spinge lo sguardo verso una modernità accesa che poco o nulla ha a che vedere con lo stile di un tempo.
Con un solo imperativo…guai a pronunciare la lettera “Z”…

 


Bentornato Lenny, è bello risentirti in occasione di quest’intervista!

Ciao Fabio, il piacere è tutto mio!

Magnified è l’undicesimo capitolo nella storia dei Kingdom Come. Purtroppo, a causa di disguidi postali, non ho ancora potuto dargli nemmeno un minimo ascolto. Lascio quindi a te l’onore di presentare la tua nuova fatica ai nostri lettori.

Onestamente non amo molto parlare della mia musica: preferisco che sia lei stessa a parlare per me. In ogni caso, “Magnified” è un po’ lo specchio di quello che sento e sono in questo periodo…è un disco, a mio parere, che può rapirti l’anima o lasciarti del tutto indifferente.
La musica lo sai benissimo, è un linguaggio universale che, per somma fortuna, non può essere spiegato o descritto con semplici parole…
Sicuramente capirai…

Ci sono state grosse differenze nella sua elaborazione rispetto al precedente album?

Non molte per la verità…il processo di lavorazione che ho seguito è stato più o meno il medesimo. Tutto sulle mie spalle quindi con Eric ad occuparsi della gran parte degli assolo e Hendrik, con me, alla batteria. Per il resto, nulla di diverso da “Ain’t Crying For The Moon”.

Dando uno sguardo ai testi, ho notato in particolare alcuni brani che mi sono sembrati piuttosto profondi e ricchi di fascino. Cosa mi puoi dire di più?

Tutte le canzoni sono creazioni mie, personali e parlano da sole…c’è molto di me…”Unwritten Language” ad esempio, narra di quanto sia stretto il legame che s’instaura tra un artista e le persone che compongono il suo pubblico, anche se non le ha mai incontrate realmente. Qualcosa di fantastico…

E perché “Magnified”?

Quella è una cosa che lascio all’immaginazione di ognuno. Mi è sempre piaciuto fare le cose, lasciando che siano gli altri ad interpretarle…un po’ come i Pink Floyd, che avevano un maiale che volava nel cielo…una cosa senza senso all’apparenza, ma che ognuno può intendere come meglio crede.

 


Parlando del tuo stile attuale, la considerazione che nasce è inevitabile. Molto meno grandioso ed accattivante rispetto agli anni ottanta e decisamente più moderno ed ermetico, direi quasi compatto. Come la vedi?

Dipende da cosa intendi per grandioso ed accattivante…rifare all’infinito le stesse cose non è mai stato il mio obiettivo. Non vorrei mai rischiare di far addormentare i miei ascoltatori, proponendo di continuo una nuova versione di “Get It On”…
Sono cresciuto molto, sia come uomo sia come musicista e questo mi ha portato inevitabilmente a cambiare molte cose. Sono lieto però di sapere che il mio stile ti risulti moderno e compatto. È esattamente ciò che desidero…

Accetta subito questa provocazione. I tuoi album sin dagli albori dei Kingdom Come, sono sempre stati accusati di grande dipendenza dai Led Zep. Cosa rispondi a chi, ancora oggi, ti solleva questo appunto?

Che la parola che inizia con la “Z” è taaaaaaanto vecchia! Coraggio su, siamo nel 2009!!!
Se qualcuno sente gli Zep nelle mie canzoni, ok, mi può anche stare bene. Ma provate a sentirci anche altro…i Kingdom Come, ad esempio…

E quando pensi agli anni ottanta?

Sono molto più che grato di aver vissuto quel periodo grandioso. Un’esperienza straordinaria che nessuno potrà mai portarmi via…in quegli anni, ho visto il mondo da una posizione perfetta e con una veduta fantastica…quando ci penso, lacrime e risate nascono spontanee e si accompagnano insieme…insomma, è quella che si chiama comunemente “vita”! Ad ogni modo, periodo grandissimo…

E al riguardo degli Stone Fury invece, la tua prima band di quel periodo, che ricordi conservi?

Quella fu una lezione pagata a caro prezzo. Una scelta sbagliatissima a livello di produzione (Richard Landis), ma comunque zero preoccupazioni, divertimento, divertimento e ancora divertimento senza ritegno ed un sacco d’energia positiva!
Grazie America!

Cambiando argomento. I tuoi precedenti album erano stati prodotti dalla nostra Frontiers Records. Cosa ti ha portato al cambio di label e ad accettare un deal con la piccola Planet Music?

Il cambio è stato causato principalmente da una serie di clausole contrattuali su cui non siamo riusciti proprio a trovare un accordo. L’idea della neonata Planet Music, come puoi leggere nella nostra bio, è venuta da Martina Pokorny, una importante promoter austriaca, da sempre grandissima fan dei Kingdom Come e mia amica di vecchia data.
La collaborazione è nata così, in modo del tutto amichevole e spontaneo, senza nessun contratto scritto, basando tutto sull’amicizia e la fiducia reciproca. Benvenuti ai cari vecchi tempi, insomma…

Ormai, giacché suoni e produci tutto in proprio, possiamo affermare che i Kingdom Come sono Lenny Wolf…

Senza falsa modestia, possiamo affermarlo tranquillamente. Anche questa volta Eric e Hendrik, come detto poco fa, mi hanno dato una mano, ma è comunque tutta opera mia. Sino a quando avrò la mia visione musicale, procederò da solo nella mia missione chiamata Kingdom Come…è una vera missione per me…
Mi vedo ancora ad ogni modo, a lavorare con qualche altro grande artista in futuro…vedremo, ci penserò su…
Probabilmente il gruppo sarà chiamato “Kingdom Condom” ah ah ah! (“Kingdom Condominio” NdA)
Ad ogni modo, se vuoi pensare ai Kingdom Come nella veste di band vera e propria hai un solo modo per farlo: quello di venire a vederci dal vivo.

In effetti, a parte una tua breve apparizione sul primo album degli Ayreon, il tuo nome è sempre stato legato a doppio filo solo ai KC. Hai davvero mai pensato di creare qualcosa di diverso, collaborando con qualcuno in altri progetti?

Sono davvero troppo impegnato. E poi, come disse il grande Bon Scott “Non fare nulla, ha grande significato per me!”. Ecco come ricarico le batterie!
Non m’interessa morire ricco quando la fuori, c’è così tanto che si può vedere senza aver bisogno di avere molti soldi… Quando sarò vecchio, non mi servirà altro che una sedia a dondolo, una televisione a colori, uno stereo un po’ decente e qualcosa da mangiare.
Ma nel frattempo, ho bisogno di fare tantissimo “twilight cruising” ah ah ah!

Cosa ascolti intanto?

Dunque, le cose che ascolto di più le ho attualmente in auto: Muse, Stone Temple Pilots, Rammstein ed un paio di gruppy russi ultraheavy di cui non ricordo proprio il nome!

 


So tuttavia, facendo un salto indietro con la memoria, che nel 2006 hai sostenuto un grande concerto al Kremlino insieme a grandissimi artisti come Glenn Hughes, Tony Iommi, Ken Hensley e Rick Wakeman…com’è stato condividere il palco con calibri di quel tipo?

Quella è stata una gradevolissima adunata di bella gente. Un momento a dir poco fantastico.
È stato semplicemente grandioso calcare il palco spalla a spalla con musicisti che ascoltavo ed amavo quando ero ragazzino…
Come passa però il tempo…è molto particolare pensare “al passato” riferendosi al 2006…mi sembra davvero sia successo tutto ieri…

E il futuro?

Per i prossimi mesi, un tour estivo in Russia con Alice Cooper, Scorpions e Rasmus, il resto d’Europa in autunno. Nulla di confermato ancora, stiamo programmando proprio in questi giorni…

Italia compresa? Non sei capitato spesso da queste parti…

Adoriamo suonare nella terra dei grandi panorami e dell’ottimo cibo. Probabilmente faremo qualche data, ma dipende da un po’ di particolari diversi. Tieni d’occhio il nostro sito per ogni novità.
Sino ad allora, il mio grandissimo amico Pippo dalla Sicilia dovrà continuare a cucinare per me…ha un piccolo ristorantino Italiano proprio vicino casa mia e fa le migliori Penne al’Arrabbiata del mondo!!! Ah ah ah!!!

A te un pensiero finale…

Ascoltate il vostro cuore e continuate a sventolare la bandiera delle vostre idee con orgoglio!!! Un abbraccio dal vostro “howling Lenny”

Grazie di tutto Lenny…è stato interessante e piacevole!

Il piacere è stato tutto mio Fabio!

Fabio Vellata

Discografia:

* 1988 Kingdom Come
* 1989 In Your Face
* 1991 Hands of Time
* 1993 Bad Image
* 1995 Twilight Cruiser
* 1997 Master Seven
* 2000 Too
* 2002 Independent
* 2004 Perpetual
* 2006 Ain’t Crying for the Moon
* 2009 Magnified

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