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Kivimetsän Druidi (Joni Koskinen)

Di - 24 Ottobre 2008 - 0:11
Kivimetsän Druidi (Joni Koskinen)

Intervista a cura di Roberto Gallerani e Paola Bonizzato.

Abbiamo raggiunto al telefono Joni Koskinen, voce e chitarra dei finlandesi Kivimetsän Druidi al loro esordio discografico direttamente sotto Century Media con Shadowheart.

Ciao ragazzi! Benvenuti su Truemetal.it! Siamo lieti di intervistarvi per il vostro debutto! Volete presentare voi la band ai nostri lettori?
Ciao a tutti. La band è stata fondata da me e da mio fratello Antti nel 2002. All’inizio suonavamo nel garage di casa solo noi due per mettere in musica le nostre idee fantasy, poi arrivò nel giro di un anno l’opportunità di suonare a un concorso locale e quindi dovemmo mettere insieme una formazione completa.

Parliamo quindi di Shadowheart; la caratteristica principale che risalta da questo lavoro è una miscela di molti generi, soprattutto folk, ma anche heavy, black, power. Siete d’accordo con me? Quali sono le vostre principali influenze?
Sì, nella nostra musica in generale ci si ritrova dentro di tutto: brutal, heavy, parti lentissime… E folk ovviamente che è la componente principale. Il tutto segue molto l’andamento delle lyrics principalmente.

Come si sviluppa il vostro processo compositivo? C’è una mente principale oppure tutta la band partecipa alla stesura dei brani?
Non c’è un vero e proprio “processo”. Dipende molto dalle idee che devono essere sviluppate. A volte partiamo da un giro di chitarra, altre volte da una melodia alle tastiere… Principalmente mi occupo io del songwriting, ma questo non esclude che in un futuro non ci possa essere più spazio anche per gli altri.

Leeni-Maria è una figura decisiva nella vostra line-up… Potrebbe esserlo anche per il songwriting?
Certamente, non è escluso che anche lei avrà più spazio prossimamente. Per quanto riguarda questo debut album lei si è trovata tutto pronto, ha dovuto solamente prestare la sua voce, anche perchè in sole due settimane in studio registrazione non c’era molto da aggiungere a quanto c’era già pronto da suonare e registrare.

Come siete arrivati a una etichetta blasonata ed importante come la Century Media?
Eravamo in tour coi Korpiklaani lo scorso autunno in Europa e abbiamo avuto modo di entrare in contratto con l’etichetta direttamente, alla quale abbiamo presentato il nostro ultimo demo che è evidentemente piaciuto. Per il momento è ancora tutto da vedere per quanto riguarda l’estensione del contratto per le future release.

Tornando all’album, ci potete spiegare il motivo che vi ha spinto a scrivere brani cantati in inglese e altri nella vostra lingua?
All’inizio ci eravamo giurati che avremmo scritto esclusivamente testi in finlandese, ma dopo i primi 3 demo ci siamo letteralmente stufati e abbiamo quindi deciso di buttare giù qualche idea anche in inglese e visto che i risultati si adattavano bene a quello che avevo in mente non ci è dispiaciuto continuare su questa linea. Pensavamo di confinare l’inglese a una percentuale minima delle tracce, ma alla fine devo proprio ammettere che  in futuro arriveremo a un 50 e 50.

Qual è il brano di Shadowheart che scegliereste per descrivere al meglio la vostra idea di musica?
Sceglierei “Korpin Laulu” perchè è quello che meglio ci rappresenta dal punto di vista stilistico: è un buon mix di parti sinfoniche, folk, thrash, black…

Di che cosa parlano le vostre canzoni? Dietro Shadowheart si nasconde un concept oppure ogni canzone ha qualcosa di diverso da narrare?
Non c’è un concept vero e proprio, anche perchè i primi  brani sono ispirati a un racconto fantasy che ho scritto personalmente, mentre quelli più recenti raccontano di destini e battaglie… Diciamo che come si è evoluta la nostra musica, così è successo anche con i testi.

Alcune tracce di Shadowheart sono pezzi tratti dai precedenti demo e ri-registrati per l’occasione. Dal punto di vista strettamente musicale siete riuscire a mantenere un filo conduttore?
Credo proprio di sì e la scelta di riproporre alcuni brani dal passato credo possa essere una buona occasione per dare un’idea d’insieme agli ascoltatori di che tipo di band sono i Kivimetsän Druidi.

Ciò che mi ha colpito è anche il vostro nome, Kivimetsän Druidi, che significa “Druidi della foresta di pietra”. Ho letto che all’inizio della vostra carriera non avete scelto questo moniker molto seriamente e che volevate addirittura cambiarlo non appena ce ne fosse stata l’occasione…
Sì, l’abbiamo scelto sempre sulla scia del racconto che ho scritto ed è stato un po’ per gioco ma alla fine ha resistito finora e quindi non credo proprio che lo cambieremo più. Alla fine è un nome unico che emerge nettamente dalla massa di moniker.

La scena finlandese è ricca di grandi nomi in tutti i generi del metal, la concorrenza non manca! E’ una dura lotta con le altre band?
E’ vero, la Finlandia offre ottime band e ce ne sono ancora altre altrettanto ottime che vivono nell’ombra… Non direi che ci sia una lotta in corso per emergere, alla fine riesce a “sfondare” o perlomeno a distinguersi chi se lo merita: se la musica piace e attecchisce allora il risultato è evidente.

Ho letto che siete molto attivi nelle performance live; considerando le orchestrazioni che utilizzate, è un problema riprodurre live i vostri brani?
Avevamo due tastieristi all’inizio per tutte queste orchestrazioni ma poi uno dei due se n’e’ andato e quindi alla fine sul palco ora il suono è molto più grezzo, al limite del thrash.

Avete qualche sorpresa in serbo per la data italiana che si terrà a novembre con Korpiklaani, Battlelore e Falchion?
Non proprio… Ma posso garantire che ci sarà un sacco di sano headbanging!

Cosa avete in programma dopo il tour? Riposo o di nuovo al lavoro?
Sicuramente ci riposeremo un attimo, ma io ho già in mente dei nuovi pezzi e non vedo l’ora di mettere giù le prime idee!

Dal 2002 in poi avete pubblicato alcuni demo ed EP. Se doveste consigliarne uno ai vostri nuovi fans per permettere loro di conoscervi meglio, quale sceglieresti?
Sceglierei “Mustan Valtikan Aika” perchè è quello che meglio rappresenta l’inizio della nostra carriera. E’ quello maggiormente folk.

Cosa ne pensate riguardo il download illegale? A volte si dice che per una band all’esordio sia un modo per farsi conoscere…
Io se devo essere sincero non ho mai scaricato nulla illegalmente, ma credo che sia in un certo senso un modo positivo per conoscere nuove band. Credo che alla fine il vero fan sia portato a comprarsi ciò che gli piace davvero.

Bene abbiamo concluso, vi ringrazio per la vostra disponibilità, a voi le ultime parole! Ciao e ancora complimenti per il vostro album!
Ringrazio voi per lo spazio dedicatoci e spero di vedervi tutti alla data di Milano. Ci siamo già passati con lo scorso tour ed è stato veramente un gran concerto con una folla veramente calorosa e partecipe. Sono sicuro che questa volta sarà anche meglio!