Kreator (Mille Petrozza)
Avevo già avuto modo di parlare per telefono con Mille Petrozza,e l’impressione che ne avevo ricavato era stata quella di avere a che fare con una persona disponibile, ma forse fin troppo seriosa.
Ma è stato davvero piacevole invece constatare incontrandolo di persona quanto quell’impressione fosse sbagliata, infatti Petrozza è sì una persona che parla molto di cose serie, ma anche capace di uscite davvero divertenti.
questo è il resoconto della nostra chiaccherata, a vvenuta in un elegante hotel milanese, in compagnia di una ragazza di un’ altra testata, di cui, chiedo scusa, non so il nome.
(Matteo Lavazza) Iniziamo subito parlando del vostro nuovo album “Enemy of God”, quali sono le differenze con “Violent Revolution” seconde te?
(Mille Petrozza) Le canzoni sono più dirette, più naturali, su “Violent Revolution” avevamo 4 tracce di chitarra, su questo disco ne abbiamo usate solo 2, e questo secondo me da alle nuove canzoni un feeling più live, più fresco.
Direi che il nuovo disco è più scorrevole, meno complicato di “Violent”, e credo che dal vivo i nuovi pezzi renderanno anche meglio.
(M.L.) A me sembra che le nuove canzoni siano allo stesso tempo più aggressive ma anche più melodiche per certi versi…
(M.P.) Sì è vero, abbiamo ripreso il discorso iniziato col disco precedente ed abbiamo cercato di ampliarlo ulteriormente, e quello che dici sembra confermare il fatto che siamo riusciti a fare un buon lavoro (risate, ndr)
(M.L.) In più a mio parere ci sono anche molte influenze che derivano direttamente dai vostri vecchi lavori, soprattutto “Extreme Aggression”…
(M.P.) Sì, ci sta anche questo, durante la composizione abbiamo guardato spesso al nostro passato, e questo credo si senta
(M.L.) Una canzone che mi ha colpito molto è “Voices from the Dead”, che mi ha dato l’impressione di essere un mix tra la musica aggressiva tipica dei Kreator e delle linee di voce che mi hanno ricordato certe cose di “Endorama”…
(M.P.) Ehm…sì… ok lo dico a te perché sei il primo che me lo fa notare (qui potrei “tirarmela” alla grande, ma visto che sono incredibilmente modesto evito di farlo, ndr); la linea vocale di “Voices from the Dead” risale proprio ai tempi di “Endorama”, l’avevo scritta per una canzone che poi non è finita su quel disco, e quando è nata l’idea di base per “Voices” mi sono accorto che quella linea di voce era perfetta, si incastrava alla grande, e quindi l’ho rispolverata.
(M.L.) Riguardo ai testi del disco che mi puoi dire? mi sembra che come al solito siano molto politici e rivolti alla situazione mondiale
(M.P.) Credo che per questo disco i testi siano anche più politici del solito, sai in questo periodo c’è molto da dire
(M.L.) Qual è la tua opinione sulla situazione attuale?
(M.P.) Potrei parlare per ore dopo questa domanda (risate, ndr)
E’ inutile negare che questo è un periodo molto negativo per il mondo, ci sono guerre di tutti i tipi, non solo la guerra in Iraq, quella è solo la più “pubblicizzata”. Il vero problema è che sembra che la gente guardi a queste guerre come se fossero uno spettacolo, pare che siano davvero pochi a rendersi conto che il momento per il mondo è davvero negativo.
(M.L) Voi come band siete spesso negli States in tour, ti sei fatto un idea sul perché sembra che gli statunitensi sia così convinti quando si parla di guerra?
(M.P.) Anche questo è un discorso lungo.
Non si può paragonare il pensiero Europeo e quello Americano, da quelle parti è molto diverso rispetto a qui da noi. Là c’è molto patriottismo, giri per le strade e vedi bandiere a stelle e strisce dappertutto. Comunque non tutti gli americani sono pro-Bush, lui ha vinto le elezioni nei piccoli centri, quelli dove si trovano i moderni cowboy (risate, ndr), nelle grandi città la maggioranza delle persone stava dalla parte di Kerry, soprattutto nell’ambiente musicale, ed ancora di più tra i ragazzi che ascoltano Metal. Sai questo genere secondo me si basa su ideali di libertà e fratellanza, e di sicuro Bush non è il candidato migliore per chi segue idee del genere. Però per capire a fondo come stanno le cose negli U.S.A. bisogna andare là, da qui si ha un idea distorta dettata dai media.
Cosa mi puoi dire della produzione del disco? A me è piaciuta molto
(M.P.) Grazie. Il disco è stato registrato nelle campagne intorno a Nottingham, in Inghilterra, negli studi di Andy Sneap, che sono situati in una vecchia fattoria immersa nella natura e nel bel mezzo del nulla! (risate, ndr)
L’atmosfera in studio era molto rilassata, e l’ambiente ci ha aiutato a focalizzare la nostra attenzione solo sul disco, senza distrazioni esterne, e questo senza dubbio ha aiutato molto la buona riuscita dell’album.
(M.L.) Ormai sono 20 anni che esistono i Kreator
(M.P.) Quasi! (sorridendo, ndr)
(M.L.) Dove trovi ancora l’energia e le motivazioni per comporre nuovi dischi, partire in tour…
(M.P.) Non lo so! (risate, ndr)
Onestamente non me lo sono mai chiesto, semplicemente lo faccio e basta.
A volte l’ispirazione arriva guardando un tg, oppure vedendo delle scene per strada, o ancora vedendo un film, non c’è un qualcosa di preciso che fa scattare la molla.
(M.L.) Ho visto che hai cantato un pezzo con gli Edguy, in coppia con Tobias Sammet, una cosa un po’ strana per un cantante Thrash come te
(M.P.) E’ stato strano anche per me! (risate, ndr)
la collaborazione è nata in maniera molto naturale, semplicemente lui un giorno mi ha chiamato e mi ha chiesto semplicemente se mi andava di fare delle backing vocals su una loro canzone, io ho risposto solo “perché no?”, poi ci siamo trovati in studio ed abbiamo inciso. Io e lui siamo buoni amici, quindi mi è sembrato divertente poter cantare con lui. Comunque stai tranquillo che i Kreator non si metteranno a suonare come gli Edguy (risate generali, ndr)
(M.L.) Qual è la tua definizione di “True Metal”?
(M.P.) Non saprei….. quando ho iniziato a suonare ero convinto si essere “True Metal”, ma adesso non saprei cosa dire (risate, ndr) e poi non vorrei dire qualcosa di sbagliato (altre risate generali, ndr)
penso che il concetto di “True Metal” sia diverso da persona a persona, io lo potrei vedere in un certo modo e tu in un altro, tu come lo definisci?
(M.L.) Secondo me quando una persona suona quello che vuole davvero, quello che sente allora è “True”…
(M.P.) Sì assolutamente! Sai penso che soprattutto nel Metal la gente si accorge quando qualcuno finge, non è stupida, se qualcuno cerca di imbrogliare un Metal Kid farà poca strada.
(M.L.) Chi è il nemico di Dio ( Enemy of God, ndr)?
(M.P.) In realtà non ha a che fare con la religione, anche perché io non credo in Dio, prima di tutto qualcuno deve dimostrami la sua esistenza, e finora non c’è riuscito nessuno.
Il titolo è riferito al medioriente, in cui ci sono i musulmani che dicono che gli americani sono i nemici di Dio, e gli americani che sostengono che invece sono i musulmani i veri nemici di Dio.
In realtà io credo che siano entrambi nemici di Dio, anche se non sono credente non credo che ci sia un Dio che predica l’odio e la morte. Certo che secondo me gli americani potevano evitare di partire per questa sorta di guerra santa in Iraq…
(M.L.) In pratica si sentono come dei crociati…
(M.P.) Sì esattamente, è assurdo pensare di presentarsi là come forza di pace partendo da questi presupposti…
(M.L.) Visto che tra poco festeggerete il ventennale di attività avete pensato di fare qualcosa di speciale?
(M.P.) No i miei 20 anni! (risate generali, ndr).
A me non piacciono molto le celebrazioni, figurati che non festeggio nemmeno il mio compleanno!
Stavamo pensando a fare qualcosa, magari un boxset, ma niente di particolarmente celebrativo, insomma non una cosa tipo “20 years of Kreator”! (risate, ndr)
(M.L.) Ok Mille, purtroppo il tempo per l’intervista è finito, lascio a te il finale!
(M.P) Spero che l’album piaccia nostri fans e che veniate a vederci in occasione delle nostre date italiane!
A mio parere l’appuntamento live con i Kreator è davvero di quelli a cui non si può mancare, una buona serata all’insegna del Thrash è sempre sinonimo di divertimento.