Legacy (symphonic/prog metal Italia)
Dopo anni di buio totale, anche la tanto bistrattata scena metal torinese torna prepotentemente alla ribalta grazie a giovani leve che tentano di riportare in alto il vessillo della città che negli indimenticabili anni ottanta , assieme a Firenze e Milano, formava il triunvirato metallico italiano. Gli Highlord prima, i Wind of Hate poi, e ora largo alla promessa chiamata Legaci, che giunti con “The equitime point” alla seconda prova in studio, danno pieno sfoggio di una maturità tecnico/compositiva davvero ragguardevole facendosi fautori di un symphonyc/prog metal di ottima fattura suonato con gusto e con un’invidiabile perizia tecnica. E si, credo proprio che la band guidata dal guitar hero Massimo La Russa, possa piacere a chi fra voi lettori è un fan sfegatato di Rising Force, Symphony X e Shadow Gallery…Ciao Max che ne dici di presentare i Legacy ai nostri lettori facendo magari un piccolo excursus sulla vostra genesi?
I Legacy hanno visto la luce verso l’inizio del 1999 quando Costa ed io abbiamo deciso di dare inizio ad un progetto molto più prog rispetto a quanto avevamo suonato fino a quel momento. Il primo acquisto fu Naike, ex batterista dei Neutra, con il quale avevamo già suonato in passato e che conoscevamo già molto bene. Questi ci propose subito Omar come candidato a ricoprire il ruolo di cantante. E fu davvero una rivelazione! In passato Costa ed io avevamo già visionato numerosi cantanti che, diciamo… non si erano proprio rivelati all’altezza della situazione (pur non avendo noi grosse pretese!). E così il primo nucleo dei Legacy diede vita alla demo “Sometime in Eternity” verso la fine dell’anno. Nel 2000 riuscimmo a convincere anche Edoardo Zambardi, valido bassista nonchè nostro caro amico, ad unirsi alla band e con lui potemmo registrare la seconda fatica: “The Equitime Point”. Purtroppo all’indomani delle registrazioni i troppi impegni hanno costretto Edo a lasciare il gruppo, con grande rammarico di tutti noi, e così sono partite le audizioni per trovare il suo sostituto.Le tantissime audizioni (una!) hanno fatto cadere la scelta su Gabriele, il nostro attuale bassista.Eppure sentivamo che mancava ancora qualcosa…La demo da noi registrata era bella, però quando riproponevamo i pezzi dal vivo questi perdevano parecchio a causa della ricchezza di sovraincisioni di chitarra operate in studio (sì… mi ero lasciato prendere un po’ troppo la mano!!) che chiaramente non potevamo eseguire dal vivo. E così, dopo numerose discussioni, si è deciso di tornare di nuovo sul mercato per la ricerca di un altro chitarrista. E chi se non quel pazzo scatenato di Danilo poteva fare al caso nostro?[coro]:Abbiamo fatto un grande affare!!!E così ora ci troviamo con una formazione stabile, pronti per partire alla conquista dell’universo!
“Equitime point” arriva a quasi due anni dal precedente “Sometime in eternity”, cosa avete combinato a livello musicale in questo tempo?
(Costa) Più che altro il tempo intercorso fra la registrazione delle due demo ci è servito per comporre il nuovo materiale, il tempo che possiamo permetterci di dedicare alla musica non è poi così tanto! (Naike)Sì… in pratica ce la siamo presa comoda! Ascoltando attentamente il nuovo promo ho notato una vostra profonda maturazione sia a livello di songwriting che d’esecuzione, ma non solo poichè i brani mi sembrano molto più articolati e avvincenti rispetto ad un recente passato, dunque quant’è durata la gestazione delle nuove songs? (Costa)Non ci siamo mai fermati nell’opera di composizione, la quale è sempre andata di pari passo con le prove del vecchio repertorio. Il fatto che gli ultimi pezzi possano risultare migliori rispetto ai precedenti ritengo sia attribuibile al naturale processo di maturazione artistica a livello sia musicale sia umano.
Non so se siete d’accordo con me nell’affermare che il vostro precedente lavoro, pur nella sua totale validità, presentava alcune “pecche” della prima volta in studio, mentre con”Equitime…..” sia la registrazione sia la produzione mi sono sembrate davvero eccellenti, questo significa che l’esperienza insegna?
(Max) Sicuramente, ma significa anche che un budget maggiore può di certo fare comodo!!!
Restando a parlare del songwriting sembra che questo sia di totale appannagio della coppia La Russa/Terzago, questo significa che gli altri componenti sono relegati al solo compito di semplici esecutori delle parti portate avanti da voi due, o vengono chiamati spesso in causa?
(Costa)No, anzi, ciascuno ha dato il suo personale contributo alle composizioni. Più che altro il non possedere una sala prove tutta nostra ci ha spesso costretti a trovarci a piccoli gruppi per mettere insieme le idee.
(Max)E poi mia mamma se la prendeva sempre un po’ quando Naike veniva a casa mia per farci sentire le sue idee….
(Naike) E io non ho mai capito come mai alcuni vicini di casa di Massi hanno ripetutamente tentato di accoltellarmi alle spalle… vuole forse dire che la mia batteria non ha un bel suono?!?
Naike mi sembra che “Falling” sia il brano più accattivante del lotto, un ipotetico singolo da lanciare sul mercato discografico. Sei d’accordo con me oppure credi che ci sia qualche altro brano fra i sei che possa rappresentare al meglio la band?
Come ipotetico singolo potrebbe funzionare anche se, in realtà, non credo che rappresenti appieno il genere che vorremmo proporre. Forse la canzone che potrebbe meglio incarnare l’ideale di canzone dei Legacy è “The Endless Struggle”, nella quale riescono a coesistere potenza, melodia e tecnica.
Ma in studio avete fatto tutto da soli o dietro la consolle c’era qualcuno a darvi una mano d’aiuto?
(Omar)Da dietro la consolle ci è stato offerto un grande aiuto da Fabrizio Ronco, il fonico dello studio dove abbiamo registrato (La Mole Recording). Pensa che è stato in grado di darci una mano sia per quanto riguarda i suoni sia per ciò che concerne gli arrangiamenti.
(Costa)Bisogna ammettere che ci ha insegnato davvero parecchi accorgimenti per far rendere al meglio le nostre composizioni.
(Max)E non dimentichiamoci degli altri due musicisti che fanno la propria comparsa all’interno di “The Equitime Point): Alessandro Pallaro (il responsabile di buona parte dei cori) e Julia Kostrub (la voce femminile in “The Veil”)
Omar devo farti i miei complimenti per la tua prestazione sulla splendida “The veil”, davvero emozionante, anche se so che su quel brano non ti sei piaciuto affatto, è così?
Sì. (Naike)Devi scusarlo, è un po’ ermetico… quello che Omar cerca di dire è che, a causa del processo compositivo un po’ “ortodosso” di “The Veil”, la linea vocale è stata cantata con un’intenzione differente da quella espressa dal brano finito. Tutto è dovuto al fatto che è stato operato un secondo arrangiamento del pezzo quando il lavoro di Omar era già stato terminato.
(Omar)E’ sempre la solita storia… quando ci si deve arrangiare con pochi soldi bisogna necessariamente sacrificare qualcosa.
Hey Max certo che citare Symphony X, Shadow Gallery e Rising Force come muse ispiratrici dei Legacy mi sembra il minimo, non trovi?
Di sicuro questi gruppi rappresentano per noi una grandissima fonte di ispirazione.Non mi trovo invece d’accordo con chi ci accosta ai suddetti gruppi per quanto riguarda la tecnica ed il valore delle composizioni… diciamoci la verità, noi saremo anche bravi ma qui si sta parlando dei mostri sacri di questo genere!
“Sometime in eternity” e “The equitime point”. Leggendo questi due titoli sembra davvero che i Legacy siano molto legati alla sempiterna dicotomia uomo-tempo, sbaglio?
[coro]:Sì (Costa)Veramente abbiamo cercato dei titoli che potessero avere un certo impatto ma non possiamo dire che in noi sia così radicata l’annoso rapporto tra l’umanità ed il susseguirsi degli eventi. Quali sono gli argomenti trattati all’interno dei vostri testi?
(Max)Tolto un paio di testi, tutti gli altri sono stati più che altro il frutto della disperazione: mancavano pochi giorni alle registrazioni ed Omar continuava a cantare parole senza alcun significato preciso.
Costantin da buon studente del conservatorio, non pensi che la vostra musica sia un po’ troppo elegante e raffinata per piacere alla nuova generazione di metal kids?
Noi non componiamo nell’ottica di piacere a tutti i costi. Per ora possiamo permetterci di offrire quello che sentiamo nostro nella speranza che possa incontrare il gusto di qualcuno.
.. e di contatti con qualche etichetta, che mi dite?
(Max)Ora come ora abbiamo ricevuto alcune proposte anche se non c’è nulla di definitivo. Abbiamo ancora le mani legate ma ti prometto che quando (e se!) firmeremo un contratto sarai il primo a saperlo.
Adesso una domanda personale per Naike, so che sei coinvolto in un altro progetto musicale con gli storici Braindamage, come sta andando la stesura del nuovo disco? Sostanzialmente che differenza trovi fra il symphonic/prog metal dei Legacy e il thrash tout court dei Braidamage? E, se non è troppo, mi diresti che priorità hanno l’una rispetto all’altra?
La stesura del nuovo disco dei Braindamage è terminata. Rispetto al passato questo nuovo album risulterà decisamente più tecnico ma, al tempo stesso, più diretto, pur mantenendo il classico marchio di fabbrica che da sempre ha contraddistinto questa band. La differenza di genere fra i due gruppi è abissale, anche se, per quanto mi riguarda, il lavoro di batteria risulta per entrambi piuttosto complesso. Con i Braindamage mi ritrovo a suonare in maniera più istintiva essendo più libero di spaziare visto che non mi ritrovo necessariamente costretto a rispettare divisioni ritmiche da eseguire necessariamente all’unisono. Riuscendo ad organizzarmi non sottraggo tempo prezioso nè agli uni nè agli altri, percui entrambi i progetti hanno la mia più completa disponibilità.
Ragazzi siamo veramente alla fine, volete fare un saluto ai nostri lettori?
[coro]:Un salutone a tutti coloro che hanno avuto la pazienza di arrivare al termine di questo delirio. Vi aspettiamo numerosi ai nostri concerti.
Beppe “HM” Diana