Lion’s Share (Lars Chriss)
Gran bel disco Emotional Coma dei Lion’s Share, a dimostrazione che le pause, a volte, servono. Parleremo di questo ed altro nell’intervista col leader Lars Chriss. Buona Lettura
Ciao Lars, congratulazioni per il nuovo disco, Emotional Coma, sei anni dopo Entrance. Perché questo lungo silenzio?
Ciao Gaetano, prima di tutto ti ringrazio per aver accettato l’intervista. Devi sapere che siamo in giro dal 1995 e non ci siamo quasi mai fermati. Dopo il tour di supporto ad Entrance, e qui si parla del 2002, abbiamo deciso di riflettere sulla situazione intesa come gruppo musicale, certamente, ma anche sulle nostre vite private. Non ci siamo mai fermati del tutto, Patrick (Johansson ndg), per esempio, è entrato nella band nel 2003 e questo ti può far capire che i Lion’s Share sono sempre stati attivi. Abbiamo preso tutto con più calma, ci siamo messi a lavorare con serenità e dedizione fino alla firma del contratto con la prestigiosa AFM Records, di cui siamo davvero orgogliosi. Abbiamo pianificato tutto nei minimi dettagli, dal logo alla copertina, dai suoni del disco al sonwriting. Ci siamo presi tutto il tempo di cui necessitavamo per pubblicare un prodotto che fosse all’altezza dei Lion’s Share.
Ma è cambiato qualcosa in questi sei anni?
Musicalmente abbiamo raggiunto uno status di band heavy metal, molto più heavy rispetto al passato, perché io amo questo genere. Amo le parti di chitarra progressive, ne abbiamo di più, abbiamo più pezzi veloci, più energia e più feeling tra di noi. Se devo scegliere una sola tra le cose che ti ho detto beh, ti dico che in questi sei anni i Lion’s Share hanno guadagnato tantissimo in energia e qualità.
Sono un supporter della qualità a discapito della quantità Lars, preferisco un buon disco ogni sei anni che sei dischi decenti in sei anni…
Sono perfettamente d’accordo con te. Però spero di non dovermi fermare altri sei anni per pubblicare un buon disco, e ti assicuro che non succederà (ride ndg).
Bene Lars, speriamo! Una domanda sul titolo del disco: come può, uno stato comatoso, essere definito “emotional”?
Domanda pertinente (e qui prima ride poi si ferma a pensare, ndg). Non ne ho idea. Patrick Johansson ha scritto tutti i testi del disco e ha deciso i titoli. Posso dirti che il titolo del disco suonava bene, questo contrasto tra le parole Emotional e Coma è piaciuto a tutti fin da subito e abbiamo avallato la decisione di Patrick senza nemmeno porci domande. Poi ci sei tu che mi chiedi lumi e io non so rispondere se non con un “it sounds good” (ride ndg).
Eheheeeh Lars va bene, allora parliamo di energia, di musica. Il disco è catchy, potente e completato da una gamma suoni davvero azzeccata. Chi si è occupato del songwriting?
Io mi sono occupato della maggior parte del songwriting e degli arrangiamenti. Tutto il resto, a parte i testi come ti accennavo prima, è stato un lavoro di gruppo: le strutture dei brani, la scelta dei suoni, alcune melodie. E’ stato un lavoro intenso ma appagante, questo è anche un altro fattore che ci differenzia dal passato.
Pensi che i testi siano importanti per un disco heavy metal?
No, per niente. Non mi sono mai interessato dei testi del mio gruppo e non mi interesserò dei testi di nessun altro gruppo. Per me conta solo la musica.
Sei un true metaller Lars!
Appunto! (ride di gusto, ndg)
Il nuovo lavoro si fa forza anche sugli ospiti: Bruce Kulick (Kiss), Glen Driver (Megadeth) e Mats Levèn (Yngwie Malmsteen e Therion). Come li hai contattati?
E’ doveroso ringraziare questi grandi artisti che hanno dato una marcia in più al nostro disco, sono pienamente soddisfatto del loro operato. Sono ragazzi molto simpatici e socievoli, e nessuno di loro si è comportato da rock star. Certo, per uno come me che ha collezionato dischi di Kiss e Megadeth non è stato facile ritrovarsi faccia a faccia con gente che sei abituato a vedere sui booklet. Mats è un vecchio amico della band, si è reso subito disponibile, Bruce è stato un colpo di fortuna: conoscevamo una persona in comune e quando l’ho saputo ho provato a chiedere supporto e… ha detto sì. Un sogno che diventa realtà. Per Glen beh… qui c’è stato lo zampino della nostra label che ci ha fatto un gran bel regalo.
Curiosando sul vostro sito internet ufficiale, ho letto che sei un grande appassionato della musica hard rock e metal anni ottanta, è così?
Si, senza ombra di dubbio, musica che mi ha costruito.
Su Emotional Coma questa influenza, anche se in minima parte, si sente.
Vero! Emotional Coma è un mix di tante cose, tra le quali rock e metal anni ottanta. Posso anche farti qualche nome: Judas Priest, Black Sabbath, Saxon, Megadeth. Penso siano le maggiori influenze. E’ anche vero che mi piace ascoltare un po’ di tutto, tipo Testament, Rush, Dream Theater, Queensryche anche se non fanno espressamente parte del nostro parco influenze.
Che opinione ti sei fatto della AFM Records? La tedesca è un’etichetta che può aiutarvi a realizzare i vostri sogni?
Sì, ne sono sicuro. Trovo siano ragazzi speciali e la loro etichetta è semplicemente fantastica. Non hanno avuto nessun dubbio dopo il demo che gli abbiamo presentato e ci hanno messo direttamente sotto contratto. Non è tutto: hanno soddisfatto le nostre richieste e ci seguono costantemente. Sai cosa? Si comportano come vecchi amici e ti mettono nelle condizioni di poter rendere al meglio.
Ah, questi tedeschi… senti Lars, quanto tempo dovrà passare prima di vedere uno show dei Lion’s Share qui in Italia?
Porca miseria… è dal 97 che non passiamo da quelle parti, siamo ormai giunti al decennale (ride, ndg). Ma non sai quanta voglia abbiamo di tornarci, soprattutto per le belle ragazze, sono le nostre preferite in assoluto (ride ancora, ndg). Boh, incrocio le dita, dipende da quanto venderà il nostro nuovo disco.
Altri piani per il futuro?
Faremo un bel tour in settembre, ancora tutto da programmare però. Spero si possa suonare anche in Italia. Prima però ci concentreremo per lo Sweden Rock Festival e continueremo con la promozione di Emotional Coma.
Ok Lars, per quanto mi riguarda è tutto. Hai voglia di aggiungere qualcosa?
Certo! Voglio ringraziare tutti i fans italiani per averci supportato negli anni passati, l’Italia è sempre nei nostri cuori, che energia la gente ai concerti! Ho un grandissimo rispetto per voi. Siamo tornati e speriamo che il nuovo disco dei Lion’s Share possa essere di vostro gradimento. Ciao ciao!
Gaetano Loffredo