Live in Italy: Gods of Metal 2007 (Andrea Pieroni)
Andrea Pieroni, head promoter della Live in Italy, risponde ad una raffica di domande, approfondisce l’argomento Gods of Metal 2007 e ci parla della nascita di un nuovo grande evento “metallico” che si terrà prossimamente a Roma. Buona lettura.
Ciao Andrea, sono Gaetano di www.truemetal.it. Bentornato sulle pagine della nostra web-zine. Anno nuovo, intervista nuova. Cominciamo?
Con piacere. Sono sempre disponibile a confrontarmi e a tentare di decodificare le dinamiche che regolano il mondo dei concerti per chi invece vive questo mondo solo come spettatore. A volte è difficile comprendere certe situazioni per chi non è un addetto ai lavori, per cui ritengo che queste interviste siano utili e necessarie per spiegare il nostro mondo. I tempi cambiano, non siamo più negli anni settanta ed è giusto che anche il pubblico sia a conoscenza di come si svolgono le cose dall’altra parte della barricata.
Truemetal è stata l’unica web-zine che ha assunto il ruolo di partner ufficiale della Live In Italy per l’evento Gods of Metal 2006. Cosa pensi della nostra testata e del lavoro che svolgiamo a favore del popolo metallaro? Cosa abbiamo, a tuo modo di vedere, che gli altri non hanno?
Truemetal è indubbiamente un veicolo importante per dialogare con i metal kids e per far conoscere ad un vasto numero di persone le nostre proposte in tempo reale. Penso che l’aggiornamento quasi immediato delle notizie sia il fattore vincente. Inoltre ho notato che recentemente avete dato spazio ad interviste per così dire storiche, direttamente riprese dagli archivi degli anni 80. Non posso far altro che dire che per me che musicalmente vengo da quegli anni ha fatto un grande piacere e mi ha fatto riassaporare quei momenti. Non lo dico con nostalgia, perché credo che ogni epoca abbia i suoi lati positivi e i suoi lati negativi, però vedere che molti di quegli artisti sono ancora in giro a grossi livelli è molto bello.
So’ che sei sempre stato in ottimi rapporti con i Manowar ed in particolare con Joey De Maio. Di recente è scoppiata una semi-lite tra voi, i Manowar sembravano essere stati confermati come headliners del Gods 2007 (almeno secondo loro) ma da voi è giunta una secca smentita ufficiale. Vogliamo chiarire definitivamente la situazione?
Mah, guarda, io e Joey siamo amici da una vita e sia a me che a lui avrebbe fatto piacere che i Manowar fossero uno degli headliner del GOM 07. Purtroppo nel momento in cui ci siamo confrontati, ci siamo accorti di avere una visione differente di quello che avrebbe dovuto essere il festival di quest’anno. Da lì è nato il fraintendimento. Ma non c’è stato nessun litigio. Solo che, proprio per lo stretto rapporto di amicizia che ci lega, le cose sono andate un po’ troppo velocemente rispetto ai nostri pensieri. Tutto qua. Ma, ripeto, nessun litigio.
Possiamo cominciare a parlare, a questo punto, del Gods che verrà. Prima domanda obbligatoria: perché la decisione di “spezzare” il festival in due tronconi? La prima parte sabato 2 e domenica 3 giugno e la seconda sabato 30 giugno. Una scelta un po’ singolare, è il classico esperimento?
Ho notato che non tutti hanno percepito la cosa nel giusto verso. Da parte nostra c’era la forte volontà di riportare Ozzy al Gods dopo la storica apparizione con i Black Sabbath nel 98, e da parte di Ozzy c’era la forte volontà di essere presente al festival. Solo che bisogna fare i conti anche con gli impegni che gli artisti hanno nelle altre parti del mondo. E per Ozzy l’unica possibilità di essere in Italia era sabato 30 Giugno. In un primo momento avevamo pensato di fare il concerto di Ozzy con i suoi special guest come un concerto a se stante, quindi senza la denominazione Gods Of Metal. Poi abbiamo pensato che avremmo comunque, visti i costi, dovuto praticare un prezzo di biglietto a 55 euro, cioè lo stesso biglietto giornaliero del Gods, e francamente per i ragazzi, fare due giorni di Gods + il concerto di Ozzy sarebbe stato un po’ troppo caro. Per cui abbiamo studiato le formule di abbonamento tra il giorno di Ozzy e i due giorni di Gods Of Metal, in modo che, per chi lo avesse voluto, ci sarebbe stato un risparmio notevole sul prezzo del biglietto. A quel punto, approvato il discorso dell’abbonamento tra i due eventi, abbiamo deciso di fare un Gods Of Metal part I e un Gods Of Metal part II., visto che Ozzy stesso ci teneva tantissimo ad essere presente al festival. Francamente non capisco questa polemica su part I e II. Ripeto, avremmo potuto non inserire il giorno di Ozzy nel Gods e non ci sarebbe stata nessuna possibilità di abbonamento, con conseguente maggior esborso economico da parte del pubblico. Il fatto di avere creato part I e part II è un vantaggio, non uno svantaggio, dal momento che l’unico giorno possibile per fare Ozzy era il 30 giugno. E d’altro canto mi sembra che il pubblico abbia recepito in pieno il messaggio, visto che le prevendite su tutte e tre le giornate sono partite veramente alla grande, addirittura superiori al 2005, che fino ad ora è stato il miglior anno, per il Gods.
Le otto formazioni fino ad oggi confermate sono di altissimo livello: Dream Theater, Ozzy Osbourne, Heaven & Hell, Blind Guardian, Megadeth, Scorpions, Black Label Society e Dimmu Borgir. Curiosità personale: quale di queste ha richiesto un maggiore esborso economico?
Beh, chiaramente gli headliner sono sempre quelli che costano di più, ma devo dire che questo Gods, per l’altissimo livello delle bands che presenta è il più costoso di sempre. Nonostante questo abbiamo voluto mantenere i prezzi dello scorso anno e credo che alla fine sia la scelta più giusta.
Dobbiamo aspettarci ulteriori grosse conferme o mancano soltanto i “pezzi piccoli”?
Ci sono ancora tre grossi nomi che verranno annunciati entro pochissimi giorni, tra cui l’headliner del 2 Giugno. Inoltre ci sono tutta una serie di acts medi che però ricoprono una particolare importanza nel panorama metal mondiale. Avremo un totale di 24 bands, 8 al giorno, con un tempo maggiore a disposizione per ognuno. Inoltre nella giornata di sabato 3 giugno, Dream Theater, Heaven & Hell e Blind Guardian avranno un tempo similare a disposizione, praticamente saranno tre concerti da headliner. A questo proposito devo segnalare che Dream Theater e Heaven & Hell suoneranno esattamente lo stesso tempo e al momento gli artisti stanno parlando tra loro per decidere chi dei due chiuderà lo show.
Andrea, è Milano la capitale italiana dell’Heavy Metal? Secondo anno consecutivo all’Idroscalo, quali caratteristiche vi hanno portato alla decisione di riconfermare la location?
E’ normale che le città che anno un bacino d’utenza maggiore siano quelle dove si scelgono di fare determinati eventi. In questo senso devo dire che sia Milano che Roma sono molto simili in quanto a presenze di pubblico, almeno per quanto riguarda i concerti metal. Io credo che, in Italia, la prima cosa da tener presente per il buon andamento di un festival sia la raggiungibilità del luogo. Non credo che se facessimo il Gods in un posto difficile da raggiungere avrebbe successo. Anzi, credo che, anche se il bill fosse stratosferico, il festival sarebbe probabilmente un flop. L’Italia non è la Germania e nemmeno la Svezia. Il pubblico ancora non va al festival per il festival, ma ci va per vedere qualche artista. La dimostrazione di ciò è che gli abbonamenti che vengono venduti al Gods ogni anno, nonostante l’altissimo livello degli artisti, sono un numero minimo. La maggior parte dei biglietti sono venduti per il giorno singolo. Da qui la decisione di restare a Milano. La raggiungibilità. Da ogni parte d’Italia e d’Europa si arriva a Milano facilmente, questo è innegabile. L’Idroscalo inoltre si è dimostrato un’ottima location da molti punti di vista e quindi non c’era motivo di non riconfermarla.
Per quanto riguarda Roma, devo dire che abbiamo un mega evento in programma in estate. Annunceremo tutti i dettagli venerdi 8 febbraio. Quindi restate sintonizzati, ma ti assicuro che non è niente di meno del Gods.
A proposito di location, ricordo con un pizzico di nostalgia lo stadio Brianteo di Monza ma, al contrario, ho gli incubi se ripenso al caldo insostenibile sofferto in quel del Palavobis. In base a quali elementi scegliete una location piuttosto che un’altra? E’ soltanto una questione economica?
Come in tutte le cose la questione economica è importante, ma non è fondamentale, anche perché ormai , fortunatamente, il Gods si è affrancato rispetto a certa logica di vedere il metal. Ha travalicato certi confini e da più parti ci chiedono di andare a fare il festival nelle loro aree. Per cui alla fine non è la location pura e semplice che costa, ma è tutto quello che ci sta intorno. Quindi molto importante è capire che tipo di infrastrutture tale location può offrire e, come ho detto prima, la sua raggiungibilità.
Torniamo al Gods 2007, quali sono nello specifico, e se ci saranno, le migliorie che apporterete a livello organizzativo e logistico?
Ogni anno cerchiamo sempre di prendere spunto dagli errori dell’anno precedente e proviamo a migliorarci. La priorità di quest’anno sono il campeggio e i parcheggi. Siamo in trattativa molto avanzata, ma sembra proprio che quest’anno, per la prima volta riusciremo ad avere il campeggio interno all’area del concerto. Quindi niente più navette o marce chilometriche. Mancano gli ultimi dettagli per l’ufficializzazione ma pare proprio che sia l’anno buono. Stesso discorso per i parcheggi. Ci stiamo attrezzando per avere a disposizione un’area adiacente all’Idroscalo per parcheggiare un numero adeguato di autoveicoli. Anche in questo caso siamo ad ottimo punto con le trattative e contiamo di poter confermare il tutto entro breve tempo.
Spesso mi sono chiesto se qualche “pezzo grosso” della Live in Italy abbia mai assistito ad un festival tedesco, mi riferisco ai vari Wacken Open Air, Earthshaker Fest, Bang Your Head e via dicendo. Non pensi che sia giunto il momento di prendere più di uno spunto dalla loro altissima capacità organizzativa per rendere al meglio anche in Italia?
Non possiamo paragonare Wacken, BYH o Eartshaker con il Gods Of Metal, semplicemente perché l’Italia non è la Germania. Il mercato è completamente differente e i numeri italiani sono decisamente inferiori in quanto ad entrate rispetto a quelli tedeschi. Wacken, tanto per fare un esempio, ha grosso modo lo stesso incasso del Gods. Con una differenza sostanziale: il costo del festival, tra artisti e organizzazione, è di circa 5 volte inferiore. Con quello che costa Ozzy, tanto per fare un nome, a Wacken pagano tutti gli artisti e buona parte delle spese organizzative. Capisci anche tu che il paragone non può essere fatto. Se noi facessimo un festival come Wacken, intendo dire presentando gli headliner che presentano a Wacken, dovremmo chiudere baracca e burattini il giorno dopo. Quest’anno a Wacken hanno gli Immoratal come headliner. Quanti paganti potremmo fare con un headliner come Immortal in Italia? Forse mille, ma ho i miei dubbi. Attenzione, senza giudicare in alcun modo la proposta artistica degli Immortal, che tra l’altro sono un gruppo che mi pace molto. Questo è solo un esempio. Certi artisti che in Germania hanno in vasto seguito in Italia hanno invece poche centinaia di adepti, e di questo bisogna tenere conto. Io apprezzo molto i festival che hai citato, ma il Gods non ha niente a che vedere con tali festival. Piuttosto lo si può paragonare al Download o al Rock Am Ring, visto che gli artisti che presentiamo sono i o meno gli stessi, con la differenza che se noi al Gods facciamo 50.000 persone, in Inghilterra e in Germania ne fanno 100.000, pur avendo lo stesso tipo di spese.
In termini economici la Live in Italy è penalizzata se confrontata con l’alter ego tedesco?
Beh, per quanto ho appena detto mi sembra proprio di si. Ma non solo la Live, qualsiasi operatore musicale italiano è penalizzato se confrontato con il suo alter ego tedesco o inglese. Ma anche svedese o finlandese, nonostante in quei paesi la popolazione sia decisamente meno numerosa che in Italia e di conseguenza anche il potenziale bacino d’utenza.
Argomento prezzi. Che politica attuerete per l’imminente Gods of Metal? E mi riferisco non soltanto ai biglietti, ma anche alla ristorazione.
Come ho detto prima i prezzi dei biglietti rimarranno invariati rispetto allo scorso anno, ovvero 55 euro per il giorno singolo, 95 per l’abbonamento ai due giorni e 130 per l’abbonamento ai tre giorni. Per quanto riguarda la ristorazione, anche questo è un punto che vogliamo assolutamente migliorare, per cui stiamo ridiscutendo tutti gli accordi con i gestori della ristorazione in modo da avere una maggior offerta di prodotti e un minor prezzo per il consumatore.
Ci sarà spazio per il merchandising ufficiale?
Certo, anche questo a prezzi decisamente inferiori allo scorso anno e ci sarà anche una efficace opera di controllo e prevenzione nei confronti venditori abusivi. Voglio ricordare che il merchandising ufficiale si trova solo all’interno dell’arena. Quello venduto all’esterno è materiale contraffatto.
Quanto è difficile, in Italia, riuscire a campare nel vostro settore? Secondo te a cosa è dovuto il fallimento del Tradate Iron Fest? E cosa pensi dell’Evolution Fest, uno dei vostri principali concorrenti?
E’ difficile come per qualsiasi altro lavoro imprenditoriale. Ci vuole professionalità, applicazione al lavoro, costanza e una buona dose di ottimismo. L’improvvisazione non paga. Visto da fuori può sembrare un mondo dove tutto è facile, dove si fanno i soldi in quattro e quattr’otto, ma ti assicuro che non è così.
Per quanto riguarda Tradate mi è molto dispiaciuto. Con i ragazzi dell’organizzazione abbiamo collaborato, abbiamo fornito al festival anche degli artisti, purtroppo le cose non sono andate come loro si aspettavano. Credo che l’estrema vicinanza, come periodo, al Gods alla fine abbia nuociuto al festival. Rispetto all’Evolution, francamente io non credo che sia un nostro principale concorrente. Mi sembra che le loro scelte siano completamente differenti alle nostre. A volte mi sembra che si percepisca la Live in maniera non del tutto corretta, credendo che sia una specie di mostro monopolista. Ma non è così. Collaboriamo con la gran parte dei festival italiani, anche quelli più piccoli. Al momento stiamo tirando su un progetto per un nuovo giovane festival che dovrebbe nascere in Toscana. Non so se sarà per questa stagione o per la prossima, ma lo stiamo facendo. Come ho detto, abbiamo lavorato con i ragazzi del Tradate, con quelli dell Agglutination, con quelli del Valpolicella, con il Morarock e anche con l’Evolution! Infatti abbiamo fornito all’Evolution i Vision Divine e i Domine, bands che sono rappresentate da Live. Questa storia della concorrenza spietata tra i festival italiani è una leggenda “internettiana”. In realtà non è così. E’ chiaro che ognuno poi fa i suoi affari, ma come ho detto, abbiamo fatto suonare i nostri artisti a tutti i festival sopra menzionati, per cui tale leggenda non ha ragione di esistere.
Mi dai un giudizio sulla scena metal italiana?
Per quanto mi riguarda cerco di supportarla il più possibile. Negli ultimi anni mi sembra molto cresciuta e finalmente abbiamo delle bands di livello mondiale. E mi sembra che anche il pubblico se ne sia accorto. Lo scorso anno al Gods abbiamo dedicato un’intera giornata al metal italiano e il successo è stato clamoroso. Abbiamo avuto quasi 6000 presenze, un numero impensabile fino a qualche anno fa. Siamo sulla strada giusta. Credo che il successo mondiale di Lacuna Coil e Rhapsody abbia aperto le strade a molte bands, quantomeno a livello europeo. Ormai il metal è un linguaggio universale, non è più solo americano o inglese o nella migliore delle ipotesi tedesco. Essere italiani non è più limitativo come lo era prima. Oltre a Lacuna Coil, Live rappresenta anche Vision Divine, Domine, Sadist ed Extrema, e con ognuna di queste bands cerchiamo di toglierci delle piccole soddisfazioni. Tanto per farti un esempio, con Sadist, che usciranno con il nuovo album in primavera, abbiamo già confermato una serie di festival estivi. Oltre al Gods, andremo al Metal Camp, all’Up From The Ground vicino a Francoforte, più altri tre/quattro festival in via di conferma. Fino a pochi anni fa sarebbe stato impensabile.
Ora qualche curiosità sul passato:
Ti chiedo di segnalarmi quale Gods of Metal vi ha reso (economicamente) più del previsto e quale invece vi ha fatto, in tal senso, penare.
Più del previsto direi proprio nessuno, nel senso che ogni anno abbiamo le nostre previsioni di entrate/uscite e la percentuale di errore e nell’ordine del 2/3%. Quindi in senso assoluto direi che, economicamente parlando, il 2005 è stato l’anno migliore, seguito a ruota da 2003, 2001 e 99. Invece il peggiore è stato certamente il 2006. Non perché le presenze siano state poche, tutt’altro. Il numero di presenze è stato enorme, addirittura superiore al 2005, ma affrontare i costi di gestione per 4 giorni è stata veramente un’impresa titanica. Per cui l’edizione 2006 si è chiusa sostanzialmente in pareggio. Ma era una cosa che avevamo messo in conto. Si trattava della decima edizione, e abbiamo voluto fare qualcosa di speciale per il decennale. Un investimento sul futuro.
Avete mai pensato di abbandonare l’evento Gods?
No. Come ti ho detto per fare questo lavoro è necessario essere degli inguaribili ottimisti. Bisogna sempre trovare il lato positivo della faccenda altrimenti rischi di andare in depressione, perché questo lavoro è così. Un giorno sei sull’altare e il giorno dopo nella polvere. Mantenere la calma, portare in fondo le proprie idee e tanto tanto ottimismo. Il Gods è ormai un evento pubblico trans-nazionale ed è normale che sia soggetto a giudizi e valutazioni di ogni tipo. Non dobbiamo abbatterci per i giudizi negativi né esaltarci troppo per quelli positivi. Dobbiamo ascoltare tutti e cercare di migliorare anno dopo anno.
Nel corso degli anni, ci sono stati gesti censurabili da parte del pubblico; mi riferisco al lancio di oggetti ai danni dell’artista ritenuto inadatto alla manifestazione. Ti chiedo: avete mai avuto problemi di ordine legale per questo?
Che io mi ricordi l’unica volta è successa con il progetto solista di Tommy Lee a Monza. Ma mi sembra che Tommy e il pubblico italiano abbiano fatto pace alla svelta visto come sono stati accolti i Motley Crue al GOM 05. Il pubblico paga il biglietto e ha il diritto di dissentire se la proposta artistica non è di suo gradimento. Certo il tutto si deve svolgere entro i limiti della civiltà e della buona educazione, nonché della legalità.
Comunque, problemi legali, fortunatamente non ne abbiamo mai avuti.
Un’ultima domanda Andrea: quali sono le caratteristiche irrinunciabili che una band deve possedere per poter accedere al vostro festival? Quanto contano conoscenze e vendite?
Se ti riferisci ai gruppi italiani ti devo dire che né l’une né le altre contano. Collaboriamo con una tutte le etichette discografiche presenti in Italia ed è normale che ogni anno ci vengano proposti una serie infinita di acts da inserire al Gods. Ed è altrettanto naturale che non possiamo includerli tutti. Per cui si fa una scelta rispetto alla piega artistica che vogliamo dare alla giornata. Ma sempre nel rispetto di tutti i ruoli in campo. D’altro canto mi sembra che il Gods in tutti questi anni abbia ampiamente dimostrato di avere particolarmente a cuore la situazione delle bands tricolori. Il numero di artisti italiani che si sono esibiti è importante e questa è la linea che intendiamo tenere anche per il futuro.
Ti ringrazio per il tempo concessoci, puoi chiudere l’intervista come meglio credi.
Io ringrazio te per l’intervista e vi aspetto tutti al Gods Of Metal 2007 per tre grandi giornate di metallo rovente. Entro qualche giorno annunceremo i gruppi mancanti, compreso l’headliner del 2 giugno. A proposito anche il 2 sarà una giornata con fiocchi …. E non dimenticate il mega evento di Roma !
Gaetano Loffredo