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Live Report: Abbath + Deicide + Aborted @ Arena Alpe Adria, Lignano Sabbiadoro (UD), 05/08/2024

Di Marco Donè - 9 Agosto 2024 - 17:00
Live Report: Abbath + Deicide + Aborted @ Arena Alpe Adria, Lignano Sabbiadoro (UD), 05/08/2024

Live Report: Abbath + Deicide + Aborted @ Arena Alpe Adria, Lignano Sabbiadoro (UD), 05/08/2024

5 agosto 2024: Lignano Sabbiadoro, una delle mete estive più gettonate del Nord-Est, per una notte diventa capitale della musica dura. Sì, perché all’Arena Alpe Adria si svolgerà il Black Over Festival Summer Edition, con le uniche date italiane di Abbath e Deicide. E se pensiamo che Abbath eseguirà un set basato su sole canzoni degli Immortal, beh, possiamo facilmente comprendere quanto questo evento possa essere sentito dai metalhead italiani. Noi di Truemetal.it abbiamo ovviamente presenziato alla data, uno degli appuntamenti imperdibili dell’estate metallica 2024. Eccovi quindi il resoconto della serata. Buona lettura!

 

 

Live report a cura di Marco Donè

 

Accediamo all’Arena Alpe Adria alle 17:00, all’apertura dei cancelli. Il sole picchia duro e la temperatura si fa sentire, eccome. Nonostante questo, un nugolo di coraggiosi appassionati inizia a popolare l’Arena Alpe Adria, per gustarsi il Black Over Festival Summer Edition fin dalle prime battute. E alle 17:30 i Sedna entrano in scena, aprendo le danze di questa serata imperdibile per tutti gli amanti della musica dura.

 

SEDNA

La band di Cesena irrompe sul palco con il proprio black-sludge metal, fatto di atmosfere pesanti, nere come la pece. Visto l’orario e il caldo il pubblico non è numerosissimo ma la prima fila si fa sentire e supporta a dovere i Sedna. I suoni risultano buoni, soprattutto se consideriamo che ci troviamo a inizio serata. Certo, le temperature non agevolano lo show della band, che risulta molto statica sul palco, forse vittima del caldo elevato. Una proposta così atmosferica, poi, avrebbe reso di più a notte inoltrata, con le tenebre a fungere da perfetta scenografia. Nonostante questo i Sedna riescono a sfruttare a dovere il proprio tempo a disposizione, regalando una prova convincente. Sono le 18:00 quando il combo romagnolo saluta il pubblico di Lignano Sabbiadoro e, in un bagno di sudore, si dirige verso il backstage.

 

NOCTURNAL DEPRESSION

Un cambio palco velocissimo e alle 18:15 i Nocturnal Depression sono già in scena. La formazione francese si presenta bardata di tutto punto, con abiti neri lunghi e face painting, in classico stile black metal. Le temperature sono ancora elevatissime e per il combo di Grenoble credo non sia semplicissimo suonare così vestiti. I Nocturnal Depression iniziano subito in maniera energica, aggredendo il palco con enfasi ma, piano piano, iniziano a risultare più statitici, soffrendo, e non poco, il classico caldo di agosto che caratterizza le località balneari. Il pubblico inizia ad aumentare e la formazione di Cedric Giordani può suonare davanti a una platea interessante. Nei quaranta minuti a loro disposizione i Nocturnal Depression propongono una serie di classici della propria discografia e presentano un pezzo inedito, estratto dall’imminente nuovo disco che vedrà la luce a settembre. Bellissimo sentire Giordani parlare al pubblico di Lignano Sabbiadoro in italiano, coinvolgendolo a dovere, ricorrendo anche a qualche imprecazione che, in particolare su un pubblico fatto in prevalenza di veneti e friulani, ha sempre il suo effetto. I suoni seguono la stessa linea apprezzata con i Sedna anche se, quando i Nocturnal Depression aumentano la velocità, risultano un po’ più confusi. I presenti comunque apprezzano e questo è ciò che importa. Sono le 18:55 quando dei Nocturnal Depression provati ma soddisfatti salutano l’Arena Alpe Adria e si ritirano in camerino. Bellissimo, poi, vedere i componenti del gruppo girare all’interno dell’area concerti e cercare il contatto con i fan.

 

ABORTED

Inizia il cambio palco e viene eliminata una delle tre batterie presenti sullo stage, aumentando quindi lo spazio a disposizione degli Aborted, i prossimi a entrare in azione. La scenografia del combo belga è efficacissima, con un backdrop che richiama la copertina dell’ultimo lavoro “Vault of Horrors”. Ai lati della batteria compaiono poi degli armadi di vetro, al cui interno troviamo dei cadaveri in decomposizione, e teste impalate di mostri di film horror di inizio secolo scorso. Verso le 19:20 Sven de Caluwé entra in scena su un triciclo e con una maschera ispirata alla saga di Saw. Recita l’intro e abbandona il palco. Subito dopo è tutta la band a salire sullo stage per dare inizio allo show. Il cambio di registro è impressionante: i suoni sono esplosivi, potentissimi e gli Aborted aggrediscono il palco con una ferocia incredibile, conquistando immediatamente il pubblico dell’Arena Alpe Adria. Il combo belga suona con una precisione maniacale e i suoi breakdown si traducono con un puro massacro delle prime file. Gli Aborted si presentano sul palco con la classica formazione a quattro, con due chitarre e senza basso, per la “gioia” di tutti i bassisti presenti a Lignano Sabbiadoro. Sven de Caluwé è l’assoluto trascinatore dello show, un autentico animale da palco, con una presenza scenica a metà strada tra un cantante hardcore e uno thrash: un vero uragano. Bellissimo quando coinvolge il pubblico in un circle pit ginnico: totale! I suoni, seppur potentissimi, penalizzano la chitarra solista nelle battute iniziali, per poi migliorare durante il set, permettendo al combo belga di enfatizzare il proprio impatto e velocità. Gli Aborted pescano a piene mani dall’ultimo lavoro, proponendo ben cinque pezzi, per poi dare spazio al resto della discografia. La prova degli Aborted termina alle 20:05 e, a fine set, l’intera Arena Alpe Adria intona il coro “Aborted, Aborted”, chiedendo un ulteriore pezzo alla formazione di Beveren. Il tempo non lo permette ma questo è un chiaro segnale di quanto gli Aborted siano stati incisivi. Show devastante.

 

DEICIDE

Alle 20:25 i Deicide, autentiche leggende del death metal a stelle e strisce, entrano in scena. Attaccano subito con un pezzo che ha fatto la storia del genere, una vera e propria istituzione del calibro di ‘When Satan Rules His World’. I suoni risultano immediatamente curati e potentissimi. Purtroppo, però, vi sono dei problemi al microfono di Benton, con la voce dell’istrionico cantante che esce dalle casse dell’impianto in maniera intermittente. Il bassista inizia a stizzirsi, così come il resto della band, tanto che i primi due pezzi vengono suonati con qualche sbavatura. I problemi al microfono vengono prontamente risolti e a partire da ‘Bury the Cross… With Your Christ’ i Deicide cambiano marcia e mettono in scena una prova devastante, per intensità e resa. Il pubblico appare quasi in trance, ipnotizzato: è lì, imbambolato, a bocca aperta, ad ammirare lo show dei Deicide. Si respira un’atmosfera magica, quasi mistica. Benton e i Deicide, d’altronde, sono delle vere e proprie istituzioni e l’Arena Alpe Adria, in stato reverenziale, tributa loro il doveroso omaggio. I Deicide, intanto, pestano duro, dando spazio a tutta la propria discografia, regalando pezzi dall’ultimo, splendido, “Banished by Sin” ma soprattutto pescando a piene mani dai primi tre seminali dischi. E se puoi proporre pezzi come ‘Behead the Prophet (No Lord Shall Live)’, la devastante e dissacrante ‘Once Upon the Cross’, ‘Sacrificial Suicide’, ‘Satan Spawn, the Caco-Daemon’, beh, hai la vittoria in pugno. I Deicide suonano da paura, creando un vero e proprio massacro sonoro. Poco importa se in alcuni frangenti la velocità venga ridotta – Asheim non ha più vent’anni, deve anche rifiatare – il risultato è di pura devastazione, con un pubblico che si lascia andare in ripetuti circle pit e pogo forsennato. Benton decide di non interagire con l’Arena Alpe Adria, zero chiacchiere tra un pezzo e l’altro, lascia che sia la musica, la violenza sonora, la blasfemia a parlare. Bellissimo il momento di pausa dopo ‘In Hell I Burn’, quando Benton va ad asciugarsi il viso con un asciugamano. Il pubblico inizia a rumoreggiare per poi lanciarsi in un coro con la più classica delle imprecazioni. Benton ammira il pubblico, guarda Quiron e scoppia a ridere, riprendendo in pugno la situazione con una ‘They Are the Children of the Unoderworld’ da paura. Siamo ormai alle battute conclusive dello show. Ecco quindi una devastante ‘Dead by Dawn’, seguita dalle prime parole di Benton ai fan, con i ringraziamenti e la presentazione dell’ultimo pezzo. Arriva quindi il turno della seminale ‘Homage for Satan’ che genera un vero e proprio massacro tra il pubblico. Siamo arrivati alla fine, Benton e compagni si guardano, il pubblico incita i Deicide a gran voce e parte il fuori programma: la formazione americana regala un ulteriore pezzo, una ‘Oblivious to Evil’ che chiude uno show che definire totale è dire poco. Alle 21:25 cala il sipario. Deicide pazzeschi!

Setlist:

When Satan Rules His World
Carnage in the Temple of the Damned
Bury the Cross… With Your Christ
Behead the Prophet (No Lord Shall Live)
Once Upon the Cross
From Unknown Heights You Shall Fall
Sacrificial Suicide
Satan Spawn, the Caco-Daemon
In Hell I Burn
They Are the Children of the Underworld
Sever the Tongue
Scars of the Crucifix
Dead by Dawn
Homage for Satan

Encore:

Oblivious to Evil

 

ABBATH

Intanto il sole è tramontato e già durante lo show dei Deicide è comparsa la classica brezza estiva delle località balneari, che rinfresca un po’ l’atmosfera infernale dell’Arena Alpe Adria. Viene intanto smontata anche la seconda batteria e sul palco vi rimane solo la principale, quella degli Abbath, in bella mostra sopra la pedana. La scenografia scelta da Abbath è semplice ma carica di significato, con un backdrop che riporta un paesaggio montano del nord, con le cime innevate. Inutile nascondere che l’attesa inizi a farsi spasmodica e carica di curiosità, soprattutto per capire come possa presentarsi sul palco Abbath dopo il percorso di rehab. Sono le 21:55 quando le luci si spengono e Abbath e la sua band, accolti dal boato del pubblico, entrano in azione sfoderando una ‘Mount North’ da paura. I suoni appaiono subito perfetti, con volumi meno invadenti rispetto ai Deicide. Abbath e soci si presentano sul palco con un look curatissimo, di grande impatto. I quattro nordici sfoderano una prova stellare, suonando con precisione ogni singola parte e aggredendo il palco con enfasi e abrasività. Ad accompagnare Abbath, d’altronde, troviamo dei giovinetti, con energie da vendere, in particolare dietro le pelli. La scaletta è semplicemente stellare e ripercorre tutti i capitoli fondamentali degli Immortal con Abbath alla voce. Ecco quindi arrivare ‘Sons of Nothern Darkness’, il classico ‘The Call of the Wintermoon’, l’aggressiva ‘One by One’, ‘Damned in Black’, fino ad arrivare alla glaciale ‘Withstand the Fall of Time’. Sullo stage lo spettacolo tocca livelli elevatissimi, con una band molto fisica, che occupa ogni singolo centimetro a propria disposizione. I più attivi sono Abbath e Fosse Salbu che si scambiano ripetutamente le posizioni e cercano a più riprese il contatto con il pubblico. I fan sono in totale estasi e si lasciano travolgere e coinvolgere dalla gelida energia sprigionata dagli Abbath. All’appello, ovviamente, non può mancare il classicissimo ‘In My Kingdom Cold’, il cui ritornello “In my kingdom cold… At the mountains of madness, Unending grimness, These mountains which I heart” intonato da Abbath e da tutta l’Arena Alpe Adria sprigiona un’energia senza pari, soprattutto se consideriamo che il profumo dei pini marittimi e l’aria salmastra di Lignano Sabbiadoro vanno in totale contrasto con i versi della canzone! Siamo ormai alle battute finali dello show, Abbath è carichissimo e aizza il pubblico con le classiche movenze del granchio. Ecco quindi arrivare ‘At the Heart of Winter’, ‘The Sun No Longer Rises’ e il momento più atteso della scaletta, quella ‘Blashyrkh (Mighty Ravendark)’ introdotta dall’investitura di Abbath con l’elmo dalle corna rosse, ormai suo marchio di fabbrica. Finita la canzone Abbath ringrazia e assieme alla band si ritira nel backstage, pronto a essere acclamato per gli encore. Succede però che il pubblico di Lignano rimane un po’ sulle sue, in silenzio, forse dando per scontata l’uscita per un ulteriore pezzo. Non sentendosi chiamato, non sentendo il pubblico rumoreggiare, Abbath, giustamente, decide di non uscire. Un epilogo triste per uno show semplicemente devastante. Una delle prove più efficaci viste negli ultimi anni da una formazione black metal. E considerando la qualità di registrazione dei primi dischi degli Immortal, questa è una di quelle occasioni in cui possiamo dire che dal vivo i pezzi sono stati suonati meglio che su disco. Sono da poco passate le 23:30 quando il pubblico viene invitato a uscire dall’Arena Alpe Adria. Le facce soddisfatte con cui i fan si dirigono verso l’uscita, con un bel sorriso stampato in faccia, sono il segno inequivocabile della qualità offerta da Abbath e i suoi. Serata stellare.

Setlist:

Mount North
Sons of Northern Darkness
Norden on Fire
The Call of the Wintermoon
One by One
Damned in Black
In My Kingdom Cold
Tyrants
Withstand the Fall of Time
At the Heart of Winter
The Sun No Longer Rises
Blashyrkh (Mighty Ravendark)

 

CONCLUSIONI

Ottima serata quella vissuta a Lignano Sabbiadoro. Il Black Over Festival Summer Edition ha regalato tonnellate di qualità, con le esibizioni di Aborted, Deicide e Abbath che hanno raggiunto livelli siderali. Molto interessante la location, che permette di vivere lo show alla perfezione, da diverse angolazioni, in pace con sé stessi, senza dover lottare per le prime fila per guadagnarsi la migliore visuale. Bello vedere alcuni vacanzieri, svizzeri e tedeschi, presenziare alla serata, per un’affluenza, considerando il periodo di ferie, interessante. Ora non rimane che attendere il 19 agosto, con il passaggio degli Amon Amarth all’Arena Alpe Adria, per un’estate infuocata in quel di Lignano Sabbiadoro.

Marco Donè