Heavy Speed

Live report: Ambush, Evil Invaders, Enforcer @ Slaughter, Paderno Dugnano (MI), 2022

Di Stefano Ricetti - 26 Maggio 2022 - 10:33
Live report: Ambush, Evil Invaders, Enforcer @ Slaughter, Paderno Dugnano (MI), 2022

Kings Of The Underground Tour

Ambush, Evil Invaders, Enforcer

Slaughter Club, Paderno Dugnano (MI)

Sabato 21 maggio 2022

 

CHE SEMPRE SIA BEATA L’IGNORANZA!

 

Notte epica quella trascorsa fra le mura dello Slaughter Club di Paderno Dugnano sabato 21 maggio 2022 in occasione della calata italica del Kings Of The Underground Tour vergato Apocalypse Extreme Agency, Krampus MTMG & Retailing . Esagerando un po’, una sana e salvifica immersione lunga tre ore circa dentro una siviera di Metallo Incandescente, con la stessa canzone ripetuta all’infinito. Mi correggo, facciamo le stesse TRE canzoni… Una “piena” di coerenza, attaccamento ai valori e credo da parte di un terzetto di “giovani” band (si fa per dire, se confrontate a Saxon , Judas Priest e Accept) nate successivamente all’anno 2000, quindi con “solo” due decenni scarsi di durata sul groppone, mediamente.

Questi i nomi dei nostri eroi:

Ambush, svedesi, spudorati debitori dei Judas Priest, sia per pose che per suoni.

Evil Invaders, belgi, idolatria assoluta per Exciter e Razor.

Enforcer, svedesi, la versione iper mega metallic-amplificata dei Motley Crue.

 

Ambush

La mattanza prende il via poco dopo le ore 20, più o meno in linea con gli orari annunciati, con lo show degli Ambush, band compatta e come già esplicitato sopra dalle movenze legate alla grande lezione degli anni Ottanta. Buoni i suoni, a suggello del clima di cameratismo regnante all’interno del pacchetto. Spesso, come ben si sa, i primi ad esibirsi scontano il disinteresse dei fonici e dei tecnici luci, a discapito della performance. Gli svedesi partono con “Infidel”, title track dell’ultimo loro disco, risalente al 2020. A seguire un buon manipolo di mazzate di puro heavy metal quali “Possessed by Evil”, “Master of the Seas”, “Firestorm”, “Hellbiter”. Chiusura, fra gli applausi dei presenti, sulle note di “Don’t Shoot (Let ‘em Burn)”.

Riguardo la partecipazione in termini numerici da parte dei metallari italiani  alla kermesse di sabato va tenuto conto di qualche aspetto: la fine, o presunta tale, del periodo legato alla pandemia ha inevitabilmente aperto le cataratte del cielo in termini di concerti dal vivo. Fra quelli rimandati più e più volte e le varie new entry in questi mesi c’è l’imbarazzo della scelta. Impossibile quindi sperare di incappare in un sold out dietro l’altro, per ovvi motivi, anche economici. Interessante notare, però, fra i convenuti in quel di Paderno, una buona percentuale (quantomeno rispetto ai soliti standard) di giovani dediti alle sonorità più pure e tradizionaliste dell’Acciaio. Decisamente un buon segnale per il futuro.

 

Evil Invaders

 

Secondi in scaletta ma poi rivelatisi primi per ferocia e intensità esecutiva i belgi Evil Invaders, capitanati da Joe, al secolo Johannes Van Audenhove , carismatico frontman dal fisico che pare “rubato” al glorioso ciclismo belga, una bestia assatanata di sangue, tanta è la convinzione e il credo con i quali prende le redini del palco.

Speed Metal allo stato brado, il loro, apprezzatissimo dal primo all’ultimo minuto. Bordate dietro bordate, come se non vi fosse un domani. “Mental Penitentiary”, “Pulses of Pleasure”, “In Deepest Black”, “ Tortured by the Beast”, “Feed Me Violence”, “Die for Me”, “Raising Hell” non fanno prigionieri. L’effetto sul palco dello Slaughter è lo stesso della calata di Attila, re degli Unni: non crescerà più l’erba dopo il loro passaggio. Devastanti.

 

 

Enforcer

Finale ad appannaggio degli altri svedesi, i più famosi del terzetto, gli Enforcer da Stoccolma. Un netto miglioramento dei suoni, come da prassi per gli headliner, porta Olof Wikstrand e soci a impossessarsi con il giusto piglio delle assi dello Slaughter, impresa non propriamente agevole dopo le performance al calor bianco dei predecessori. Gli Enforcer, dalla loro, hanno “i pezzi” e un buon numero di persone giunte appositamente in quel di Paderno. Benché la violenza non sia paragonabile a quella sprigionata dagli Evil Invaders, il gruppo dimostra di saper reggere l’urto del confronto e nel giro di breve tempo riesce a far sua l’audience. Si susseguono, fra le altre, “Undying Evil”, “From Beyond”, “Death Rides This Night”, “Kiss of Death”, “Mesmerized by Fire”, “Running in Menace” e la chiusura viene affidata alle robuste note dell’accoppiata “Katana/Midnight Vice”.  Uno show solido, quello degli svedesi, che concede il giusto spazio anche alla melodia. Sul finale Wikstrand sottolinea come il futuro dell’heavy fucking metal più ortodosso e incontaminato sia decisamente roseo, proprio perché esistono band come loro e le altre due che li hanno preceduti.

Parole Sante, resterà da capire quale sarà la risposta del pubblico nei loro confronti negli anni a venire. Se, come probabilmente accadrà, certo heavy metal diverrà un fenomeno di nicchia, ancor più di adesso, Ambush, Evil Invaders, Enforcer insieme con gli altri gruppi sulla stessa linea anagrafica e di pensiero diverranno le pietre angolari dell’HM dei prossimi decenni.

Ci credono per davvero, i tre gruppi e lo hanno ampiamente dimostrato con i fatti e il sudore riversato. Per ora non resta che ringraziarli, una nottata come quella di sabato, grondante sana e sublime ignoranza HM (beninteso, nella sua accezione migliore e ultra-mega-iper-positiva) rimarrà scolpita per sempre nella memoria dei presenti.

 

Stefano “Steven Rich” Ricetti