Power Symphonic

Live Report: Avantasia @ Alcatraz Milano – 08/04/2025

Di Valeria Usiello - 9 Aprile 2025 - 11:38
Live Report: Avantasia @ Alcatraz Milano – 08/04/2025

Live Report: Avantasia @ Alcatraz, Milano – 08/04/2025
a cura di Valeria Usiello

Non c’è tempo da perdere. Non ci sono cambi palco. Non ci sono gruppi spalla.
Coda.
Apertura porte.
Primafila.
Sipario.
Here Be Dragons!

…e che draghi questa sera sul palco!
Vorrei fingere sorpresa e non aver visto già altre due tappe europee di questo tour. Ma non posso.
E’ il progetto parallelo di Tobias Sammet, ossia gli Avantasia, ossia un palcosecnico costellato di star.
Ok, forse negli ultimi anni questo colosso Power Metal è diventato il progetto di punta del frontman degli Edguy. Avantasia è di fatto un concept show, misto Rock Opera, con grandi nomi e voci soliste provenienti da tutto l’universo Heavy Rock e Metal.

Dopo tre concerti (per ora!), ciò che continua ad entusiasmarmi e rendere la serata fantastica, davvero speciale, sono sicuramente i nomi dei giocatori messi in campo da Tobias. Una squadra di voci e personalità in continuo cambiamento che mantiene lo spettacolo sempre nuovo ed interessante.
Durante la prima parte del set, ogni artista ospite ha una traccia in cui duetta con Tobias, e quindi la possibilità di mostrare al pubblico le proprie capacità vocali. Poi il mood cambia, ed il palcoscenico diventa il teatro in cui gli attori interagiscono tra loro per dar vita a questo mondo che va al di là dell’immaginazione umana sulla base di un sound metal sinfonico.

L’apertura della serata spetta a “Creepshow” che potrebbe non risultare maestosa quanto il resto del concerto: prima traccia del nuovo album “Here Be Dragons”, magistralmente citato da Tobias durante tutta la serata con sapienti toni ironici al punto da stampare nelle mente dei fan una reazione a comando. E’ uomo di marketing lui, ma anche un perfetto ‘master of puppets’, come si comprende alla fine dello spettacolo.

Si entra subito nel vivo della serata e dalla panchina arriva Ronnie Atkinson dei Pretty Maids (assente per le prima tappe del tour in quanto impegnato con la sua band sul palco della Monsters of Rock Cruise) che si scatena con la sua esibizione Rock Glam dai toni un po’ rauchi in  “Phantasmagoria” e “The Scarecrow”, brano che sembra vestirlo alla perfezione. La sua presenza si fa sentire anche in “Let the Storm Descend Upon You” e “Promised Land” che, assieme a Herbie Langhans ed Eric Martin, rendono giustizia alle linee roche e proibitive. Il suo contributo non passa inosservato ed il pubblico si scatena in una reazione entusiasta.

Il testimone passa poi alle recente aggiunta, lo svedese Tommy Karevik, componente di Kamelot e Seventh Wonder, a cui vengono affidate “The Witch” e la title track dell’album “Here Be Dragons”. Una esibizione pulita e sceneggiata, una voce che sicuramente impressiona ma non tanto quanto quella della seconda componente svedese della formazione la cui presenza risale alla scorsa estate: nella sfida vocale di “The Wicked Symphony”, Tommy perde il confronto con Kenny Leckremo (H.e.a.t), la cui superba esecuzione gli fa guadagnate di diritto il titolo di “Sua Maestà il Drago”. Kenny viene accolto con entusiasmo trascinante dai presenti: se è vero che ‘amore è amore riflesso’, ciò è ancor più vero quando si parla di energia. L’entusiasmo coraggioso e trascinante di Kenny del primo duetto “Against the Wind” con Tobias, anticipa solo la forza travolgente che viene fuori nel brano interpretato con Tommy ed in “Shelter from the Rain” nel quale troneggia anche su Herbie Langhans. Nei suoi due brani brucia letteralmente il palco e spinge la sua forza vocale molto al di fuori della sua comfort zone del repertorio degli H.e.a.t. Cito il collega tedesco Andre Schnittker che ha coniato una definizione subito diventata popolare e che ha fatto sorridere tutti i fan degli Avantasia (e che vorrei aver pensato io, ovvio, scusate l’invidia!): “Lecko Mio!”, Lecko mio, cosa ha preso Kenny Leckremo? Per favore non fraintendetemi, non sto affatto accusando il frontman degli H.e.a.t di aver assunto sostanze. Ma ciò che lo svedese scatena in questa e in altre canzoni è semplicemente incredibile in senso positivo…”.

Continuando l’elenco di nomi illustri della panchina, il prossimo a scendere in campo è Eric Martin dei Mr. Big. Dopo aver recensito con immenso piacere la data milanese della band, è una gioia vedere Eric e Tobias scambiarsi battute con enormi sorrisi e complicità. Sono proprio queste battute giocose tra i diversi cantanti che, come ricorda Eric Martin, provengono da parti completamente diverse del mondo del Rock, sembrano reali e piene rispetto, nonostante si ripetano uguali a se stesse ogni sera.
L’intera squadra Avantasia non sembra una forzatura, almeno questa è la mia sensazione alla tappa #3, ogni singolo componente sembra sinceramente onorato di essere parte di questo gruppo, si stimano a vicenda ed hanno raggiunto una complicità tale da potersi anche prendere in giro. Oltre a supportarsi anche nei momenti di pausa: non è passata inosservata (almeno da me!) la presenza ai lati del palco dei cantanti in attesa della propria performance che gesticolano o cantano dando un contributo di vero cuore alla performance generale.

E parlando di simpatia, l’ultimo pezzo del puzzle che rende questa serata così amabile è Tobias Sammet in persona. Non ho una spiccata simpatia per i tedeschi, lui però riesce ad essere spiritoso in tanti momenti della serata e fare autocritica. Ringrazia più volte il pubblico e cita anche Milano come capitale della moda quando giustifica l’essere salito sul palco con gli occhiali da sole per nascondere le borse sotto gli occhi. Avantasia è come la sua fiaba perferita della buonanotte, c’è amore ed entusiasmo in questo tedesco che riesce ad immedesimarsi nello stile del personaggio di fantasia che abbina un cilindro steampunk ad un paio di All Star fuxia brillantinate, per diventare una creatura credibile e creare un’atmosfera meravigliosamente inebriante. Sa come presentarsi davanti all’obiettivo del suo fotografo e del suo video maker che non lo perdono mai di vista, è divertente e percorre il palco da una parte all’altra senza sosta, facendo però un passo indietro quando sono i suoi ospiti a dover brillare. Non passa inosservata nemmeno la sincronizzazione e l’astuta produzione che ruota attorno a tutti questi artisti dalle grandi personalità.

Lo spettacolo è tutto in crescendo, non c’è mai un momento di noia, una pausa troppo lunga, un riempitivo casuale: la formazione, che a fine serata sai elencare come un mantra, composta da Ronnie, Tommy, Kenny, Eric e persino Tobias, prevede che tutti possano tirare il fiato o avere il proprio momento per brillare. Non ho citato volutamente le altre grandi voci che hanno presenziato, essendo queste componenti un pò più ‘anziane’ dello scenario fiabesco degli Avantasia: Adrienne Cowan che propone una versione maestosa di “Reach Out for the Light” ed “Avalon”, Herbie Langhans presenza rassicurante e poliedrica voce in “Devil in the Belfry” e “Let the Storm Descend Upon You”/”Shelter from the Rain”, ed ultima ma non ultima, lasciata in coda come star della serata per essere la quota ed ‘insegnante di lingua’ italiana (per questa sera!) della band, Chiara Tricarico che riscalda il cuore di tutti con il brano folk metal “Farewell”, la cui risposta sono cori e braccia alzate in una onda oscillante.

Ogni pezzo ha la sua interpretazione, i suoi costumi, una produzione che sembra uguale a se stessa ma sempre diversa. La band fa un lavoro magistrale, sembra vivere nell’ombra dei presonaggi che si alternano sul palco ma ha un ruolo di primo piano dato che rende questa Rock Opera semplicemente perfetta. Il tempo alla fine vola ma non è ancora tempo di saluti e Tobias rompe l’illusione dicendoci che sarebbero sempre tornati per altro: è vero, ci sono letteralmente tutti sul palco mentre si passa da “Sign Of The Cross” a “The Seven Angels”. La squadra di musicisti è tutta in fila davanti al pubblico dell’Alcatraz che ha risposto alla chiamata riempiendo il locale e scatenandosi per tutta la serata mentre cantano a squarciagola: sono gli ultimi svolazzi, inchini, coriandoli, ringraziamenti e foto di rito.

Gli Avantasia spesso vengono accolti con una certa dose di scetticismo. Per la natura in sè del progetto, per la lista degli ospiti sul palco. Ma non è quello che porti a casa. E’ la sensazione che ti rimane, il calore, l’umiltà e questi grandi frontman del Rock e Metal che si divertono veramente. Forse quel microfono in fin dei conti è anche una bacchetta magica, chi lo sa… Bravo Tobias!

Guarda la Fotogallery della serata

 

SCALETTA

1) Creepshow
2) Reach Out for the Light (con Adrienne Cowan)
3) The Witch (con Tommy Karevik)
4) Devil in the Belfry (con Herbie Langhans)
5) Phantasmagoria (con Ronnie Atkins)
6) What’s Left of Me (con Eric Martin)
7) Dying for an Angel (con Eric Martin)
8) Against the Wind (con Kenny Leckremo)
9) Here Be Dragons (con Tommy Karevik)
10) Avalon (con Adrienne Cowan)
11) Let the Storm Descend Upon You (con Ronnie Atkins e Herbie Langhans)
12) Promised Land (con Eric Martin e Ronnie Atkins)
13) The Toy Master
14) Twisted Mind (con Eric Martin e Ronnie Atkins)
15) The Wicked Symphony (con Tommy Karevik e Kenny Leckremo)
16) Shelter from the Rain (con Herbie Langhans e Kenny Leckremo)
17) Farewell (con Chiara Tricarico)
18) The Scarecrow (con Ronnie Atkins)
19) Death is Just a feeling
20) Lucifer (Piano didn't burn due to venue restrictions)
21) Lost in Space
22) Sign of the Cross / The Seven Angels (tutti gli artisti)