Vario

Live Report: Behemoth – Unto Others – Imperial Triumphant @ Phenomenon, Fontaneto D’Agogna (NO) – 13/08/2024

Di Jennifer Carminati - 14 Agosto 2024 - 17:36
Live Report: Behemoth – Unto Others – Imperial Triumphant @ Phenomenon, Fontaneto D’Agogna (NO) – 13/08/2024

Live Report: Behemoth – Unto Others – Imperial Triumphant @ Phenomenon, Fontaneto D’Agogna (NO) – 13/08/2024
a cura di Jennifer Carminati

Photo report completo: Photo Report: Behemoth – Unto Others – Imperial Triumphant – truemetal.it

Grande ritorno in Italia per i Behemoth con l’unica data italiana del loro O Father O Satan O Svmmer Tour, oggi martedì 13 agosto 2024 sul palco del Phenomenon di Fontaneto D’Agogna (NO). In apertura alla black/death metal band polacca si esibiranno Unto Others e Imperial Triumphant.

Era la prima volta che venivo in questo locale in provincia di Novara, per l’occasione allestito in configurazione estiva, e devo ammettere che mi ha piacevolmente colpito, se non fosse per il caldo patito sotto la parte al coperto, dove effettivamente mancava l’aria. Meglio si stava indietreggiando un po’ dalle prime file dove la parte di tetto scoperta permetteva il ricircolo di ossigeno e si riusciva a respirare, oltre che godersi meglio il concerto. Possibilità di cenare al ristorante adiacente e ampio parcheggio, uniti all’ottima acustica, fanno del Phenomenon una valida alternativa ai tanti locali di Milano e provincia, dove si concentrano la maggior parte dei concerti del nord Italia.

Una combo molto particolare e variegata in termini di genere proposto, quella messa in piedi per il tour che celebra i 33 anni di carriera dei Behemoth, band che non ha bisogno certo di molte introduzioni, a differenza dei loro predecessori sul palco. Ma andiamo con ordine, ora vi racconto come è andato questo martedì sera di metà agosto, che si è rivelato un ottimo motivo per far muovere centinaia di persone, accorse soprattutto per vedere la band polacca, che ricordiamo non era riuscita ad essere sul palco a luglio 2023 con i Pantera a Bologna, causa volo cancellato all’ultimo.

 

Imperial Triumphant

Orari della serata rispettati a minuto, con le porte che si aprono poco dopo le h 19 e la formazione avantgarde black metal Imperial Triumphant che inizia i suoi 30 minuti di concerto alle 19.45 precise. Formati a New York nel 2005 da Zachary Ilya Ezrin, unico membro della formazione originale ancora oggi presente di questo gruppo davvero difficile da inquadrare e ancor più da etichettare, definirli sperimentali è dire poco, credo siano assolutamente unici in quel che fanno. Sonorità spesso al limite del disturbante, variazioni continue di sound, che hanno nel complesso un effetto dissonante cacofonico. Se dovessi definirli in una parola sola definirei gli Imperial Triumphant schizofrenici, e credo renda bene l’idea di questo trio newyorkese la cui intenzione è quella di mostrarci il marcio di quella Grande mela di cui siamo abituati a vedere solo la parte buona. Contrasti decisamente estremi, non di facile approccio né presa sul pubblico, che sembra in parte apprezzare, ma certamente non manifesta un grande entusiasmo nei loro confronti. A me piacciono tantissimo e avevo già avuto modo di vederli in altre due occasioni in passato e si sono dimostrati nuovamente dei grandi musicisti oltre che performer. Dal punto di vista tecnico e strumentale, il talento di questi ragazzi è enorme ed evidente, e si palesa nelle tantissime influenze musicali che vanno dal metal estremo al free jazz con tutto quello che ci può stare in mezzo, che inseriscono nelle loro canzoni con una bravura compositiva senza eguali a mio parere: assistere ad un loro live è come essere ad una jam session, sembra che improvvisino quello che decidono di suonare sul momento, si vede che c’è chimica e alchimia tra di loro, sono trascinanti e coinvolgenti nonostante le maschere ieratiche a celare ogni qualsivoglia espressione, è chiaro che tra di loro s’intendono eccome, con cenni d’intesa tra un pezzo e l’altro. La setlist proposta fila via liscia, non ci sono intoppi, gli ingranaggi di questa macchina targata IT son davvero ben oleati, ed il bassista Steve Blanco, un vero fenomeno delle quattro corde, tra un momento di virtuosismo e l’altro, scende tra il pubblico per suonare un susseguirsi di suoni in forma libera in parte stranianti, mentre ci scruta da sotto quella maschera inquietate. Kenny Grohowski dietro le pelli è bravissimo a fondere tecniche di batteria jazz con la precisione del metal estremo tradizionale, e poi c’è l’assai imprevedibile intersezione di quel che uscirà tra il bassista Blanco e Zachary Ezrin alla chitarra, con i suoi suoni sbilenchi e la voce dalle varie sfaccettature. Sono tre pazzi furiosi e scriteriati amanti del jazz che si divertono a suonarlo nel e con il metal estremo mandando in confusione totale di chi li ascolta, anche se non è la prima volta come per la sottoscritta, questo sono gli Imperial Triumphant. Possono piacere o meno, ma la qualità è fuori discussione.

 

Lineup
  • Zachary Ezrin – voce, chitarra
  • Steve Blanco – basso
  • Kenny Grohowski – batteria
Setlist
  1. Gotham Luxe
  2. Lower World
  3. Cosmopolis
  4. Chernobyl Blues
  5. Black Psychedelia
  6. Swarming Opulence

 

Unto Others

Giusto il tempo di un cambio palco e una birra in compagnia ed ecco salire sul palco gli Unto Others, nota dolente della serata, almeno per quanto mi riguarda, e non solo ne sono certa. Totalmente fuori contesto, con uno stile musicale completamente diverso. Una commistione, non troppo ben riuscita, tra heavy metal classico e gothic rock, con sonorità tetre e un’interpretazione drammatica che ha letteralmente smorzato gli animi dei molti presenti al Phenomenon, che come la sottoscritta, ne hanno approfittato per andare a mangiarsi qualcosa al ristorante. Lo so che non si fa, e tipicamente seguo tutti i live di cui devo scrivere, ma con loro proprio non ce l’ho fatta, ho seguirò qualche pezzo e poi son fuggita a mettere le gambe sotto al tavolo, lo ammetto. Il loro sound è davvero peculiare e il gruppo di Portland è destinato a far parlare di s’è, questo è indubbio. Un concerto breve anche per loro ma comunque intenso e d’impatto, positivo o negativo che sia stato, impossibile restare indifferenti. I quattro musicisti sanno tenere molto bene il palco, sfruttando al meglio sia l’occasione presentatagli per farsi rivedere dal pubblico italiano sia il tempo a loro disposizione, riuscendo certamente a convincere molti dei presenti così come a lasciarne straniti altri, evidentemente non preparati ad accogliere, come la sottoscritta ribadisco, sonorità così differenti rispetto all’headliner della serata. Gli Unto Others sono la risposta alla domanda “Se Robert Smith decidesse di suonare i Cure in versione metal, dove suonerebbe?”. La loro esibizione mi lascia quindi con molti interrogativi e dubbi, ma va bene così: “ci vuole sempre un gruppo per approfittarne ed andare a mangiare” cit. Giancarlo.

Lineup
  • Gabriel Franco – voce, chitarra
  • Sebastian Silva – chitarra
  • Brandon Hill – basso
  • Colin Vranizan – batteria
Setlist
  1. Nightfall
  2. Butterfly
  3. Why
  4. Double Negative
  5. Give Me to the Night
  6. Can You Hear the Rain
  7. Time Crushes All
  8. When Will God’s Work Be Done
  9. Raigeki
  10. Heroin
  11. Jackie
  12. It Doesn’t Really Matter
  13. Dragon, Why Do You Cry?

 

Behemoth

Ed eccoci, in men che non si dica, al tanto atteso momento del ritorno su di un palco italiano dei Behemoth. A causa di alcuni problemi di salute dichiarati nelle scorse settimane, il batterista Zbigniew Promiński alias Inferno, non prende parte al tour europeo ed è stato sostituito da Jon Rice, batterista dei Uncle Acido & The Deadbeast. Noi tutti qui presenti ci dobbiamo accontentare, si fa per dire, di vedere in azione quel fenomeno e per molti genio creativo di Adam ‘Nergal’ Darski con i suoi fedeli compari. Un entusiasmo ed un mosh pit continuo che accompagnare la loro scaletta, che spazia in tutta la loro ampia discografia, non tralasciando nessun album.

Le due mini gradinate ai lati della batteria, sui cui spesso i musicisti si piazzeranno, i simboli esoterici, il fumo e le luci sono stati studiati fino all’ultimo dettaglio, come ci si aspetta da loro. I quattro musicisti, con il loro usuale abbigliamento e corpse paint, e le movenze perfettamente sincronizzate, danno inizio ad uno show inattaccabile per l’aspetto visivo e l’accuratezza esecutiva. Dall’iniziale Post‐God Nirvana e Ora Pro Nobis Lucifer alla recentissima The Deathless Sun. Un vero e proprio tuffo nel passato con Ov Fire And The Void e poi è susseguirsi dei loro grandi successi: da Conquer All a Off To War!, passando per Daimonos e Bartzabel, con tanto di Nergal in versione “Papa satanista”. Una scaletta quasi perfetta, che come sempre avrà accontentato molti e lasciato con l’amaro in bocca altri, per quel pezzo non fatto, ma non è certo facile per band di questo calibro selezionare cosa portare in sede live ad ogni occasione. Finale lasciato all’antemica e infernale Chant For Eschaton 2000 e O Father O Satan O Sun!, nell’encore, subito seguita al momento di saluto da parte di tutta la band al pubblico. Suoni perfetti e potentissimi, ferocia e perizia tecnica nell’esecuzione dei brani devastanti. La carneficina diabolica è stata fatta e anche oggi ci portiamo a casa la nostra buona dose di pensiero oltraggioso e blasfemia.

I Behemoth sono da sempre una vera e propria garanzia quando si parla di spettacoli dal vivo, e in questa calda serata estiva di metà agosto hanno dimostrato un’interazione col pubblico italiano più partecipata e sentita rispetto al passato. Un tempo c’era una band che praticamente non parlava, ora sul palco, dopo ben 33 anni di carriera, e non poche vicissitudini negative personali del loro frontman, c’è un combo di musicisti partecipi e pronti a ricambiare, in tutto e per tutto, le attenzioni delle centinaia di astanti.

Il buon Nergal, oltre alla consuete ormai bestemmi di rito, spiaccica anche qualche simpatica battuta con i suoi fan, per poi elogiarci tutti come il miglior pubblico tra tutti quelli trovati finora nel tour. Sarà vero? Non lo sapremo mai, e lo dicono tutti ormai, per cui perde di credibilità questo complimento; quello che sappiamo di certo però è che il concerto di questa sera è stato davvero sopra le aspettative, le mie quantomeno. Ed ogni tanto, è bello e positivo che queste siano disattese, se il risultato è come quello di oggi.

 

 

Nei prossimi giorni uscirà il mio Live Report del Brutal Assault 2024, dove vi parlerò ancora di queste band.

Stay Tuned and Stay Metal, e lo leggerete.

Lineup
  • Adam “Nergal” Darski– voce, chitarra
  • Tomasz “Orion” Wróblewski – basso, voce
  • Patrick “Seth” Sztyber – chitarra, voce
  • Jon Rice – batteria
Setlist
  1. Post‐God Nirvana
  2. Once Upon a Pale Horse
  3. Ora Pro Nobis Lucifer
  4. Conquer All
  5. Ov Fire and the Void
  6. Cursed Angel of Doom
  7. Christians to the Lions
  8. Demigod
  9. The Deathless Sun
  10. Blow Your Trumpets Gabriel
  11. Bartzabel
  12. From the Pagan Vastlands
  13. Chant for Eschaton 2000

Encore

  1. O Father O Satan O Sun!