Live Report: Cannibal Corpse + Municipal Waste + Immolation + Schizophrenia @ Alcatraz, Milano – 15/10/2024
Live Report: Cannibal Corpse + Municipal Waste + Immolation + Schizophrenia @ Alcatraz, Milano – 15/10/2024
a cura di Jennifer Carminati
Photo report completo: Cannibal Corpse + Municipal Waste + Immolation + Schizophrenia @ Alcatraz, Milano – 15/10/2024 – truemetal.it
Lo show organizzato da MC² Live che si è tenuto all’Alcatraz di Milano il 15 ottobre 2024 è stato l’unica data italiana per la death metal band americana guidata da George Fisher. A seguito della massiccia richiesta di biglietti dei fan il concerto si è svolto sul palco principale del locale di via Valtellina, dove i Cannibal Corpse, preceduti da Municipal Waste, Immolation e Schizophrenia, hanno avuto la maggiore affluenza di pubblico nella loro storia, e sono i numeri a parlare.
Le premesse per una serata pazzesca c’erano tutte e ora vi racconto come le aspettative di tutti noi sono state ampiamente soddisfatte.
Schizophrenia
L’apertura porte è prevista alle 17:30, che è oggettivamente presto essendo un normale giorno lavorativo, e alcuni metallari potrebbero essere ancora al lavoro non arrivando in tempo per le prime band. Tuttavia, sono numerosissimi i presenti in quel dell’Alcatraz quando gli Schizophrenia fanno il loro ingresso sul palco. Il gruppo death/thrash metal belga, con questo tour, ha l’opportunità di farsi conoscere al grande pubblico che molto probabilmente non aveva mai sentito parlare di loro, non essendo così noti fuori confine nazionale. Gli Schizophrenia fanno buon uso di questa occasione, offrendoci un set “breve ma intenso”, come il migliore degli amplessi. Brani estrapolati sia dal loro album di debutto che dal primo EP, dimostrando molta passione per la musica che fanno e con la cover di ” Black Magic ” degli Slayer, con Rob Barrett dei Cannibal Corpse alla chitarra, rendono omaggio ad una loro indubbia fonte d’ispirazione.
Tutto sommato, non mi è dispiaciuto affatto questo feroce mix di death e thrash metal, governato dal carismatico frontman e bassista Ricky Mandozzi che si è dimostrato tale, interagendo molto bene con il pubblico in un italiano perfetto.
Gli Schizophrenia non li ricorderemo certo per l’originalità della proposta, ma come inizio serata ci stavano alla grande.
Lineup
- Ricky Mandozzi – voce, basso
- Romeo Promos Promopoulos – chitarra
- Marty VK – chitarra
- Lorenzo Vissol – batteria
Setlist
- Souls of Retribution
- Schizophrenia
- Divine Immolation
- Black Magic (Slayer cover)
- Cranial Disintegration
- Structure of Death
Immolation
Dopo una breve pausa per il cambio palco tocca ai ben più noti Immolation prendere la scena. Tenendo conto che la band newyorkese non è stata in tour in Europa negli ultimi cinque anni, sono stati accolti con un grande applauso dal pubblico sempre più numeroso nel locale di via Valtellina. Tra i pionieri indiscussi del death metal della East Coast, la setlist degli Immolation viene accolta con un entusiasmo sfrenato, quasi come fossero loro gli headliner, e direi che è più che meritato questo affetto da parte del pubblico italiano. Pur non avendo un nuovo album da presentare, gli Immolation ci faranno ascoltare brani dalla loro ultima uscita del 2022 “Acts of God”, tra cui: “An Act of God” e “Noose of Thorns”, apprezzatissime dai fan. Ross Dolan è un eccellente frontman sotto tutti i punti di vista e particolarmente degna di nota anche la performance del chitarristica Robert Vigna.
Chiunque li conosca un minimo e li ha già visti in sede live sa cosa aspettarsi dagli Immolation e sa benissimo che la delusione non è contemplata. Nella loro prevedibilità che non stupisce si dimostrano coerenti e riconoscibili, e ciò non è sempre un male.
Concludono il loro show con un grande classico del loro repertorio: la furiosa “Into Everlasting Fire”, brano che apre l’album di debutto della band. Gli Immolation sono ancora in gran forma, dimostrando di volere ancora essere in giro per i palchi europei, divertendosi molto questa sera e noi con loro, offrendoci uno show micidiale all’insegna del death metal old school.
Un aspetto che ha suscitato più di qualche commento è l’ordine delle esibizioni di questo tour: vedere gli Immolation prima dei Municipal Waste, che significa sostanzialmente meno tempo per la band di Dolan e soci, lascia un po’ interdetti, soprattutto considerando il peso storico delle band e l’impronta prettamente death metal del bill.
Lineup
- Ross Dolan – voce, basso
- Robert Vigna – chitarra
- Alex Bouks – chitarra
- Steve Shalaty – batteria
Setlist
- An Act of God
- The Distorting Light
- Kingdom of Conspiracy
- The Age of No Light
- A Glorious Epoch
- When the Jackals Come
- Noose of Thorns
- Father, You’re Not a Father
- Into Everlasting Fire
Municipal Waste
E dopo i primi due gruppi di stampo death metal, tocca ai Municipal Waste, con il loro thrash festaiolo e irriverente, ricordarci che a volte mischiare i generi non è sempre un male.
I non più giovani ma sempre divertenti ragazzi della Virginia, guidati dal travolgente Tony Foresta, portano in scena una performance energica e dirompente, iniziando con “The Executioner”, seguita a ruota da “Breathe Grease”. Pubblico completamente impazzito con crowdsurfing e circle pit come non ci fosse un domani, impossibile stare fermi mentre i Municipal Waste sono sul palco a caricarci e istigarci ad un party collettivo. “The Art of Partying” del 2007 infatti non viene lasciato da parte, mentre ad avere la meglio sulla scaletta di questa sera sono le ultime due uscite della band.
“Born the Party”, chiude egregiamente quella che è stata a tutti gli effetti una festa metal esplosiva, divertente e irriverente come solo i Municipal Waste sanno ancora essere dopo oltre vent’anni dalla loro formazione.
Senza mai prendersi troppo sul serio, sono i vincitori indiscussi di stasera per carisma, attitudine, e soprattutto per la capacità di coinvolgere il pubblico certamente non composto da soli fan della band, anzi. Sulla carta potevano sembrare l’outsider di questo tour ed invece, i Municipal Waste sono riusciti alla grande a far scatenare e scaldare l’intera folla in attesa degli headliner.
Lineup
- Tony Foresta – voce
- Ryan Waste – chitarra
- Nick Poulos – chitarra
- Land Phil – basso
- Dave Witte – batteria
Setlist
- The Executioner
- Breathe Grease
- Grave Dive
- You’re Cut Off
- The Thrashin’ of the Christ
- Poison the Preacher
- Crank the Heat
- Headbanger Face Rip
- High Speed Steel
- Wave of Death
- Sadistic Magician
- Slime and Punishment
- Restless and Wicked
- Under the Waste Command
- The Art of Partying
- Demoralizer
- Born to Party
Cannibal Corpse
Dopo questa sferzata di thrash torniamo al motivo per cui siamo tutti qui, i Cannibal Corpse, che non hanno certo bisogno di ulteriori preamboli. Tra i precursori del death metal fatto in una certa maniera, questa sera saranno purtroppo solo in quattro, perché, come molti di voi già sapranno, Eric Rutan ha dovuto lasciare il tour pochi giorni fa per cause di forza maggiore. L’ uragano Helene, che ha devastato la Florida nelle scorse settimane, si è portato con sé la sua casa, ed Eric ha giustamente deciso di tornare per stare con la sua famiglia. La mancanza di un chitarrista non influisce troppo sull’intensità del set di stasera, certo, con entrambi la potenza dei nostri raggiunge livelli ancora più alti ed il muro sonoro è implacabile, ma anche così, riescono ad offrirci un concerto pazzesco e per una volta emerge un po’ di più il basso di Alex Webster.
Nel momento in cui partono le prime note di “Blood Blind”, i fan dei Cannibal Corpse si scatenano in pogo, mosh e circle pit praticamente costanti. Solo un telo sullo sfondo con il logo della band e il resto del palco è completamente riempito da questi quattro ragazzotti, con George ‘Corpsegrinder’ Fisher al centro della scena, che celebrano come solo loro sanno fare il death metal brutale ed estremo. Fuori discussione la potenza dei muscoli del collo del corpulento frontman che ha una capacità incredibile di fare headbanging furiosamente mentre ci sferza addosso il suo growl micidiale. Divertente vedere parecchi fan indossare la stessa maglietta con la scritta “Respect the neck” indossata spesso in questo tour, anche oggi come potete vedere dalle foto, anche da Fisher stesso.
Per quanto riguarda la scaletta, i Cannibal Corpse offrono un mix ben scelto di titoli che risalgono a “The Bleeding” del 1994: a partire da “Fucked With a Knife” dedicata ironicamente a tutte le non poche donne presenti in sala, mentre sul finale di concerto, ci faranno ascoltare “Staring Through the Eyes of the Dead e “Stripped, Raped and Strangled”. Anche la nuova “Chaos Horrific” piace alla stessa maniera ai fan della band che sa bene cosa il suo pubblico vuole e soprattutto si aspetta da un loro live, anche se qualche grande assente ingiustificato dalla scaletta c’è stato, “I Cum Blood” su tutti.
Suoni pieni e potenti per una band dall’enorme impatto live, che da sempre riesce a portare ad un loro concerto più generazioni, oltre che metallari più o meno occasionali, richiamati dalla nomea e dalla risonanza mediatica che vanta questo nome ormai leggendario.
Certo, i Cannibal Corpse sono da sempre piuttosto statici sul palco e i tempi di pausa tra un pezzo e l’altro aumentano sempre più, ma è anche lecito che questi ormai cinquantenni e oltre si prendano del tempo per rifiatare. Quando il gruppo parte e tira dritto con pezzi come: “Scourge of Iron”, “Inhumane Harvest”, “Disposal of the Body” non ce n’è ancora per nessuno, reggono ancora alla grande questi ritmi estremi.
“Hammer Smashed Face” brano cult di queste leggende, dallo storico ‘Tomb Of The Mutilated’ del 1992 del periodo con Chris Barnes alla voce, chiude uno spettacolo tutto incentrato sulla musica e poco o nulla è lasciato al resto, come ci hanno da sempre abituati in tutti questi anni di onorata carriera.
È divertente al limite del surreale vedere Giorgione (lasciatemelo chiamare così) raccogliere i tanti peluche lanciati sul palco con un sorriso stampato in faccia, ed è bello vedere come poi, a fine concerto, si ferma a parlare e donare merch ad alcuni fortunati delle prime file. C’è un cuore buono dentro questo enorme orco, altroché.
I Cannibal Corpse di George “Corpsegrinder” Fisher non mostrano alcun segno di cedimento, anzi, ne hanno ancora da insegnare alle nuove band. Sono un’assoluta garanzia di intransigenza: non danno mai sul palco meno del cento per cento delle loro possibilità, anche senza un membro della caratura di Erik Rutan come in questa occasione, non fanno mai uno spettacolo scadente e non deludono mai le aspettative dei fan, e anche questa sera lo hanno dimostrato.
Parental Advisory: contenuti espliciti di death metal feroce, brutale, violento, corrosivo, da strappare la pelle dalle ossa.
Ci si vede alla prossima carneficina.
Stay Metal.
Lineup
- George “Corpsegrinder” Fisher – voce
- Alex Webster – basso
- Rob Barrett – chitarra
- Erik Rutan – chitarra
- Paul Mazurkiewicz – batteria
Setlist
- Blood Blind
- Scourge of Iron
- Inhumane Harvest
- Chaos Horrific
- Death Walking Terror
- Disposal of the Body
- Pounded Into Dust
- Summoned for Sacrifice
- Fucked With a Knife
- The Wretched Spawn
- Unleashing the Bloodthirsty
- Pit of Zombies
- Kill or Become
- Staring Through the Eyes of the Dead
- Stripped, Raped and Strangled
- Hammer Smashed Face