Heavy Thrash

Live Report: Crying Steel + Wicked Asylum + Drunkards @ Druso, Ranica (BG), 30/10/2022

Di Stefano Ricetti - 31 Ottobre 2022 - 12:06
Live Report: Crying Steel + Wicked Asylum + Drunkards @ Druso, Ranica (BG), 30/10/2022

Live Report: Crying Steel + Wicked Asylum + Drunkards @ Druso, Ranica (BG), 30/10/2022

La sera del 30 ottobre 2022 in quel del Druso di Ranica (BG), organizzata da Mostro Production, in collaborazione con Irukandji booking live Promotion e RocknRolla Eventi, si è celebrata un lezione di stile e di comportamento. Gli officianti corrispondono ai nomi di Drunkards e Crying Steel. I primi, nonostante una lunga milizia iniziata del 1985 (per poi prendersi una pausa di qualche decennio) e con il solo Marco Vetturi (chitarra) a tenere alta la bandiera della line-up originale (con l’attuale che si completa con Luca Longoni alla voce, Dario Kaldas alla seconda chitarra, Passacantando al basso e Marco Bottazzi alla batteria) hanno aperto la kermesse come se il tempo si fosse fermato agli anni Ottanta.

Posti in scaletta prima delle meritevoli Wicked Asylum, si sono presentati sul palco con l’umiltà e l’attitudine giusta, sciorinando una prova senza sbavature, figlia di numerose e ripetute sessioni di allenamento, evidentemente. L’improvvisazione e il pressapochismo, oggi, nel 2022, non sono più tollerati, anche se si suona per divertirsi e basta. E i cinque bergamaschi lo sanno bene. Forti di un cantante perennemente di buonumore e dalla timbrica possente quale Longoni hanno setacciato per quanto possibile il loro repertorio a base di thrash vecchia maniera, compatibilmente con i limiti di tempo imposti presentando anche un brano di heavy speed metal, “Final Revenge”, figlio del loro passato remoto e totalmente rivisitato, che promette più che bene in previsione del prossimo full length ufficiale. Se passano dalle vostre parti non fateveli scappare. A seguire la band tutta al femminile delle Wicked Asylum, attiva dal 2015 e con nel carniere un album, Out of the Mist, uscito nel 2020. Partite suggestivamente con le spalle al pubblico, anche le cinque milanesi non si sono risparmiate in termini di energia profusa dimostrando di poter stare fra due colonne del Metallo italiano quali Drunkards e Crying Steel, con questi ultimi naturali headliner per storia e materiale prodotto. E torniamo al concetto espresso a inizio live report e già declinato per i Drunkards (beninteso: le Wicked Asylum avranno modo di raccogliere in futuro gli stessi frutti, la disamina riguarda specificamente band con più decenni di milizia sul groppone) ossia professionalità, sorriso sulle labbra e voglia di divertirsi su di un palco dotati di tutte le condizioni necessarie per poter far bella figura: tecnica, presenza, dinamismo, credo in quello che si fa. Nonostante una partecipazione in termini numerici da parte del pubblico non di certo paragonabile al Marquee di inizio anni Ottanta in quel di Londra (eufemismo), Franco Nipoti (chitarra) e Luca Ferri (batteria), i due componenti originali del gruppo nato in quel di Bologna nel 1982 hanno sfoderato un concerto al calor bianco, degno, per l’appunto, di un quarantennale, come esplicitato nelle locandine dell’evento.

Ottima la prova del nuovo cantante Alessandro Rubino (protagonista di un simpatico siparietto, foto) che, all’ultimo momento o quasi ha sostituito il defezionario Mirko Bacchilega salvando letteralmente il culo alla band, come asserito da Nipoti, dal momento che tutte le date erano già fissate. In compagnia di Marco Zirondelli (basso), Paolo Nocchi (seconda chitarra) e il sopra menzionato Rubino, Ferri e Nipoti hanno celebrato come meglio non si poteva una milizia lunga quattro decenni, pescando a piene mani da tutti i loro lavori, lasciando, a mo’ di ciliegina sulla torta, il loro brano–simbolo “Thundergods” come ultimo in scaletta. Nell’heavy metal, come ammoniva Biff Byford, non conta se ti esibisci di fronte a quattro, quaranta, quattrocento, quattromila o quarantamila persone. L’atteggiamento deve essere sempre il medesimo: dare il massimo! Perché chi ti è di fronte è lì per te e ha fatto sacrifici per esserci, e va ripagato. E i Crying Steel, nella notte del Druso, hanno applicato alla lettera la grande lezione del leader dei Saxon. Chapeau.

 

Stefano “Steven Rich” Ricetti