Live Report: Crypta+Nakkeknaekker+Plaguemace @Legend, Milano – 23/04/2024
Seconda data in assoluto in Italia e prima volta dal vivo per le Crypta a Milano. Dopo tantissima presenza sui social, tanto parlare e altrettante polemiche, a volte anche lontane dal contesto strettamente musicale, abbiamo finalmente la possibilità di assistere ad un concerto delle quattro determinate deathster brasiliane, accompagnate in questa occasione da due giovanissimi act danesi.
Plaguemace
In un Legend che inizia a riempirsi, nella particolare conformazione che vede i banchetti del merchandising nella sala principale (e a rischio travolgimento causa circle pit, come succederà in un paio di casi), i primi a salire sul palco sono i Plaguemace, cinque giovani provenienti da Horsens e con il fresco debutto “Reptilian Warlords” uscito pochi mesi fa su Napalm Records. I ruspanti nordici danno vita ad uno show di mezz’ora esatta, fatto di un death abbastanza classico dalle radici thrash, decisamente scanzonato nell’approccio e lontano dai cliché seriosi e lugubri del genere. Tecnica basilare, batteria per una volta non triggerata e tanta energia. Intrattengono il giusto e, sul ritmo di un forsennato tupa-tupa, non smettono di scapocciare. Dopo pochi pezzi, tolgono le magliette sudate e, in jeans, bermuda e petto nudo, portano avanti il loro spettacolo, che a volte ricorda quelli che si svolgono sul palco dell’Obscene Extreme festival in quanto a spirito e a mood, alle volte ai limiti del grind, nei versi urlati e a volte staccati dalla metrica del pezzo (in modo particolare, quelli forniti alle backing vocals dal chitarrista). Una buona mezz’ora di riscaldamento, ma non sufficiente a farci annotare sul taccuino la band.
Nakkeknaekker
Dopo il cambio di palco, è il turno dei Nakkeknaekker (“spaccacollo” in Danese), combo nato qualche anno fa, con alle spalle solo due demo e qualche pezzo dal vivo su Youtube, ma decisamente attivo dal punto di vista live (tour con Baest ed Hatesphere e partecipazioni al Roskilde Festival, allo Sweden Rock e al Tuska Open Air). Se avevamo definito i Plaguemace “giovani”, con i Nakkeknaekker ci troviamo di fronte a cinque ragazzini: no, non si tratta di una presa in giro, ma di una constatazione, in quanto i Danesi in questione saranno al massimo maggiorenni e anche a livello di fisionomia appaiono davvero poco più che adolescenti. Buon per loro, perché, al di là dell’anagrafe, i Nostri travolgono gli astanti con un bel concentrato di death metal classico, che parte dai mostri sacri dello swedish metal fino ad arrivare ai nomi storici della tradizione danese (no, non parliamo certamente dei Volbeat ma di act quali Konkhra e Illdisposed…). In jeans e maglietta, con il cantante Christoffer Kofoed che se avesse un cappellino sembrerebbe, per modi di fare ed interpretazione dei pezzi, il figlio di Tomas “Tompa” Lindberg degli At The Gates, i Nakkeknaekker presentano dal vivo tracce ancora abbastanza destrutturate (ci può stare considerando la poca esperienza), ma con tantissima grinta e tanto tiro. Chiamano con successo diversi circle pit e, similmente a chi li ha preceduti, intrattengono alla grande i presenti. Devono certamente definirsi ancora, ma sono un ottimo prospect per il futuro e certamente da tenere d’occhio.
Crypta
Come anticipato nell’introduzione, finalmente abbiamo la possibilità di assistere ad una performance dal vivo delle brasiliane Crypta, capitanate dalla “celebre” Fernanda Lira, che negli ultimi anni, dai tempi delle Nervosa, alla separazione delle stesse e passando da opinabili raccolte di fondi, in un modo o nell’altro ha presenziato ininterrottamente sulle pagine delle news metal in giro per il globo e tra i commenti degli appassionati. La sua band, forte del secondo album “Shades Of Sorrow” uscito l’anno scorso su Napalm Records (lavoro che pur non facendo gridare al miracolo, si è lasciato decisamente apprezzare), passa da Milano, per una prestazione da headliner tutta da gustare.
Notiamo subito un numero di fanciulle più alto del solito per un concerto di metal estremo e un’età media decisamente bassa. Questi sono sicuramente fattori positivi per il benessere della scena. E, similmente a quanto notato durante il recente show delle messicane The Warning, una rilevante presenza di fan latino-americani.
La band appare subito ben organizzata e compatta, attorno alla figura della frontwoman, che nei modi ricorda un po’ Cronos dei Venom, affiancata da Tainà (più accigliata) e Jessica (più sorridente) alle chitarre, le quali, oltre all’avvenenza, mostrano indubbiamente ottime doti tecniche, macinando riff su riff e suddividendosi il lavoro alla fase solistica. Sono sufficienti pochi pezzi per capire che probabilmente le Crypta hanno trovato la loro dimensione musicale, sottoforma di un death metal tecnico quanto basta e costruito appunto su una fase chitarristica davvero consistente. La batteria di Luana Demetto è invece un po’ monotona e tende a “seguire” un po’ troppo i pezzi, probabilmente a causa di suoni non particolarmente bilanciati a suo favore, perché la giovane brasiliana è sicuramente capace dietro le pelli. Se nella prima metà dello show la band appare comunque leggermente legata (poco male per i presenti, impegnatissimi ad immortalare le ragazze, davvero visti raramente così tanti telefoni sollevati durante un concerto death metal!), nella seconda fase del concerto viene fuori veramente bene: diciamo che a partire da “Lullaby For The Forsaken” in avanti la formazione verdeoro “esplode” veramente e si rende protagonista di una prestazione impeccabile, come esecuzione e come tiro. Feroci e potenti, le due chitarriste danno vita a perfetti scambi delle parti e anche la batteria guadagna in personalità. Anche “Dark Clouds” è davvero convincente e “Lord Of Ruins” è eseguita in modo splendido. Con i suoni in costante miglioramento, le Crypta chiudono veramente in crescendo, salutando il pubblico con le note di “From The Ashes”.
Siamo felici di constatare che, dopo tanto gossip e tanta spazzatura da social network, le Crypta si sono dimostrate una band di professioniste capaci e coinvolgenti, seppure agli inizi: non dimentichiamo infatti che ci troviamo davanti a giovani musiciste poco più che esordienti, per cui i margini di miglioramento sono molto ampi. Un’altra serata di ottimo metal estremo in quel del Legend, quindi, a dimostrazione dell’ottimo stato di forma del genere.
Crypta setlist:
The Other Side of Anger
Poisonous Apathy
Lift the Blindfold
The Outsider
Lullaby for the Forsaken
Stronghold
The Limbo
Trial of Traitors
Under the Black Wings
Dark Clouds
Shadow Within
Lord of Ruins
From the Ashes
Vittorio Cafiero