Hard Rock Thrash

Live Report: David Ellefson Warrior Bass Tour @ Kill Joy, Roma – 29/02/2024

Di Fabrizio Figus - 3 Marzo 2024 - 18:55
Live Report: David Ellefson Warrior Bass Tour @ Kill Joy, Roma – 29/02/2024

Confesso che era la prima volta che varcavo la soglia del Kill Joy, il grande locale romano situato nell’area sud-est della Capitale. Il posto, come già detto, è molto grande e si sviluppa in lunghezza. Ha un’atmosfera tipica americana, quasi un saloon…
È pieno di gente, In giro si vedono parecchie magliette dei Megadeth. Ero tentato anche io di indossare la maglietta degli ex compagni di Ellefson ma, forse per rispetto, non me la sono sentita. Dicevo, il posto è pieno, talmente tanto che maledico me stesso per non aver prenotato un tavolo (“Tanto sono solo, starò in piedi, vuoi che non trovi un posticino?”). Certo, in piedi…magari su una gamba. Per tutta la serata sono riuscito a non coprire la visuale a qualcuno che mi stava dietro, solamente perché mi sono seduto per terra esattamente davanti al palco (e non scherzo!). Ad ogni modo, mi prendo una birra, tiro fuori il telefono per prendere appunti e subito salgono sul palco i Wild N’ Wasted, il gruppo capitolino d’apertura di questa serata, attivo sin dal 2017 e reduce da continui cambi di line up che certo non hanno fatto bene, purtroppo, al progetto. I cinque romani, a marzo 2022, hanno fatto uscire il loro primo ep intitolato “Wasted Night”, una raccolta di precedenti singoli, con l’aggiunta della title track.

WILD N’ WASTED

I cinque giovani musicisti offrono un hard rock spinto, gonfio, preciso e appassionato. Tengono il palco con estrema naturalezza e grinta, e hanno già la stoffa dei musicisti live navigati: rilassati, lucidi e simpatici in maniera spontanea.
Suonano solo sei brani che scorrono lisci come l’olio, piacevoli e senza sbavature. Aprono lo show con “Wasted Night”, dal loro ultimo ep. La musica dei nostri ricalca chiaramente stilemi conosciuti da tutti ma non si appoggia a facili e pigri stratagemmi compositivi. Lo show si snoda veloce, forse troppo, visto il valore del gruppo. Terminata la performance con “Fight”, mi avvicino presentandomi per chiedere gentilmente la setlist, e vengo colpito dall’atteggiamento quasi d’imbarazzo con cui mi viene dato il foglio. Per semi-citare un noto detto, sul palco leoni, a terra…sempre leoni ma umili. Comunque, grazie ai Wild N’ Wasted, la serata si è scaldata alla temperatura giusta.
Bravi ragazzi, continuate così…

Wild n' WastedWild n' WastedWild n' Wasted

Line Up:

Francesco Zoppi (voce)
Renato Orsili (chitarra solista e cori)
Davide Iuliani (chitarra ritmica e cori)
Yari Pierucci (basso e cori)
Luca Mechelli (batteria)

Setlist:

Wasted Night
Devill Girl
Frozty Sour
You Die
Checkmate
Fight

 

DAVID ELLEFSON

Dopo una breve attesa (già, ho detto davvero “breve”!), salgono sul palco i musicisti che accompagneranno Mr. Ellefson stasera. L’ex bassista dei Megadeth di certo non ha risparmiato in termini di qualità, visto che spiccano i nomi di Andy Martongelli alla chitarra solista e Titta Tani alla voce. Alla batteria, invece, abbiamo un ottimo Roberto Pirami e alle sei corde ritmiche il chitarrista Walter Cianciusi. I quattro iniziano con un’intro strumentale e, sulle note di “Skin O’ My Teeth”, fa il suo ingresso il nostro bass hero, trionfante carico e sorridente. Mi è arrivato un colpo al petto. I Megadeth sono stati il mio primo gruppo del cuore, la prima band che ho visto dal vivo trent’anni fa…ed avere anche solo uno dei componenti originali a un metro da me, in un “semplice” pub, mi ha dato un’emozione indescrivibile.
Ma proseguiamo…
Il concerto continua sulle note di “99 Ways To Die”, sparando (termine non a caso) il brano in ogni angolo del locale, e tutti capiamo che David e soci fanno davvero sul serio, anche perché Roberto Pirami sembra essere intenzionato a sfondare le pelli e dalle sue espressioni, è chiaro che si sta divertendo un mondo. Purtroppo, l’incredibile voce di Titta Tani non emerge come dovrebbe e come meriterebbe, cosa che lo porterà anche a fare una scherzosa battuta al tecnico del suono, durante le presentazioni di rito a fine concerto. Dopo il brano di denuncia sulla vendita libera delle armi in America, ci viene proposto un pezzo del progetto Ellefson-Soto: “Celebrity Trash” il quale, onestamente, rende molto meglio in sede live risultando più potente e deciso. Le sonorità poi tornano sul mondo di Mustaine & co., e veniamo immersi nella scalpitante “Reckoning Day”, il pezzo d’apertura dell’osannato “Youthanasia”, che veramente apre a calci l’aria intorno a tutti noi. Il palco si incattivisce in maniera diabolica con “Bad Omen”, tratta dall’incredibile “Peace Sells…But Who’s Buying?”, per poi essere trasformato nel pozzo acido di “Go To Hell”.

Riprendiamo il progetto di Ellefson-Soto con “Like A Bullet” e, immediatamente dopo, viene offerta la splendida intro di basso di “I’ll Get Even”, dal disco “Cryptic Writings”, che vede un insolito David Ellefson nelle vesti di un’efficace voce principale. “Over Now” (cover di Post Malone) e “Simple Truth”, brano del progetto solista del buon David, teminano questa parte, ma qualcosa ribolle nelle intenzioni dei cinque musicisti…

Forse timorosi di abbassare troppo il tiro della serata, ci sparano senza preavviso la ballad “Countdown To Extinction”, cantata a gran voce da tutti noi, e il medley “Lucretia” / “Take No Prisoners” / “Five Magics”. Ovviamente, su ogni volto dei presenti si legge un’esplosione di godimento puro e tangibile. Però, quest’estasi sonora raggiunge il culmine del Nirvana quando udiamo forse gli armonici più famosi della scena thrash anni novanta: il gruppo parte con “Tornado Of Souls”.
E il Kill Joy diventa una sorta di Idra con mille teste che si muovono in maniera forsennata.
Non c’è nemmeno bisogno di dire che eravamo tutti con lo sguardo puntato su Martongelli, nell’attesa che il guitar hero eseguisse il leggendario assolo del brano. E devo dire che è stato perfetto. Mi ha solo un po’ lasciato dubbioso il suono ma, ovviamente, solo perché per me, l’assolo del brano in questione, è esclusivamente quello eseguito da Marty Friedman.Il tornado di anime si spegne e il gruppo esce dal palco, per poi tornare immediatamente con la simpatica dichiarazione di Titta Tani “Pareva brutto…nun se fa così!”(detta con inflessione romanesca). Ora il biondo bassista, insieme ai suoi scagnozzi, suona il brano di Billy Idol “Rebel Yell” e poi ci lancia le ultime due palle di cannone eseguendo “Symphony Of Destruction” e, come brano di chiusura, “Peace Sells”, che ci permette di finire di squarciare le nostre corde vocali per bene.


Foto con il pubblico alle spalle, inchino multiplo della band e la serata finisce qui.
Che dire? Concerto divertentissimo, con momenti di vera nostalgia e grande fomento. Da un certo punto di vista, credo, molti di noi hanno avuto la sensazione di rivedere dei vecchi amici nell’ascoltare la scaletta proposta.

Line Up

Titta Tani (voce)
Andy Martongelli (chitarra solista)
Walter Cianciusi (chitarra ritmica)
David Ellefson (Basso)
Roberto Pirami (batteria)

Setlist:

Intro
Skin O’ My Teeth
99 Ways To Die
Celebrity Trash
Reckoning Day
Bad Omen
Go To Hell
Like A Bullet
I’ll Get Even
Over Now (cover Post Malone)
Simple Truth
Lucretia / Take No Prisoners / Five Magics (medley)
Tornado Of Souls
Rebel Yell (cover David Bowie)
Symphony Of Destruction
Peace Sells

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