Progressive

Live Report: DGM@Reload Speakeasy – Release Party di “Life”+Set Acustico

Di Fabrizio Figus - 27 Novembre 2023 - 11:11
Live Report: DGM@Reload Speakeasy – Release Party di “Life”+Set Acustico

Grande evento oggi al Reload Speakeasy, l’intimo locale della Capitale a tema Gothic, situato in via Casilina 75. Questa sera, infatti, i nostrani DGM ci offriranno il release party dell’ultima loro fatica: “Life”, con un ascolto integrale dell’ultimo disco e un live acustico d’eccezione. L’atmosfera è, al contempo, carica di adrenalinica attesa e di amichevole condivisione. I cinque musicisti melodic-prog, infatti, non si risparmiano in chiacchiere e aneddoti, interagendo con tutti noi tra risate e ammirazione, mentre si sorseggia dell’ottima birra. Maurizio Pariotti, tastierista e proprietario del posto, nonché la “M” del monicker della band (visto che è stato uno dei fondatori dei DGM), si aggira nel locale per controllare che tutto sia perfetto per l’inizio effettivo dell’evento. Con un leggero ritardo dovuto a piccole problematiche tecniche dell’ultimo minuto, dopo un breve discorso di Maurizio, veniamo invitati a entrare nella stanza d’ascolto. Le note del disco riempiono la sala mentre sulla parete vengono proiettati i video del gruppo. C’è un’aria di ritrovo, come in un raduno di vecchi amici che si rivedono dopo tanti anni (cosa che, in effetti, mi verrà confermata durante una chiacchierata con la straordinaria voce del combo Marco Basile).

Durante l’ascolto, mentre commentiamo vari momenti del platter insieme ai componenti nella band nostrana, noto che è presente una sorta di soppalco sopra la mia testa. Individuo una stretta scalinata e mi appresto ad andare al “piano di sopra”. Lì trovo seduto Marco che mi sorride mentre ascolta e guarda le proiezioni sulla parete davanti a noi, da solo. Gli chiedo: “Posso sedermi con te?” e lui, con aria gentile mi risponde: “Prego! Ora sei ufficialmente nel nostro camerino”. Ridiamo per questa sua affermazione e cominciamo a parlare. La prima domanda che mi viene in mente (in maniera colloquiale, visto che l’intervista ufficiale era già stata fatta da noi qui) è come mai avessero scelto come opener del disco un brano dall’incipit tranquillo e ambient come “Unravel The Sorrow”, diversamente dal quello a cui ci avevano abituati.

Beh, la scelta è stata dettata da uno spirito di cambiamento, diciamo. Proprio per il fatto di aver sempre aperto i dischi con pezzi esplosivi, abbiamo pensato che era ora di cambiare stavolta. D’altronde, il Prog è questo: è evoluzione, è cambiamento, è libertà di andare avanti”.

Poi ha continuato:

“Era una vita che non venivo a Roma, sono contento di essere qui, è anche una scusa per rivedere Maurizio [Pariotti ndr]. C’è sempre stata una grande amicizia amalgamata alla musica; credo che, con gli altri del gruppo, ci vediamo più spesso per andare a cena e per stare insieme che per suonare [ride]. Ci siamo sempre stati gli uni per gli altri, anche quando qualcuno di noi ha avuto problemi famigliari o personali, come succede nella vita, eravamo tutti lì, pronti”.

A quel punto gli ho detto che, a mio avviso, questo spirito si percepiva tantissimo nel video di “Surrender” (brano tratto dal penultimo “Tragic Separation”).

Esatto! È proprio così! Stasera la suoniamo!” mi dice con fare entusiatico come un bambino, “Quel videoclip è stato girato durante una sessione in sala prove e tutto quello che vedi è genuino e spontaneo. Sai cosa vorrei stasera? Che il pubblico del set acustico si sedesse per terra mentre ascolta, come in un momento tra amici. Mi piace questo tipo di atmosfera”.

Nel frattempo, l’ascolto dell’album era finito. Io e Marco scendiamo dal soppalco, lui per prepararsi e io per prendere un’altra birra.

Torno dal bancone con il mio boccale in mano ed entrando nella saletta del concerto, vedo il pubblico in attesa dell’inizio. Erano tutti seduti…per terra.

Mi sono emozionato non poco.

La formazione del live si presenta ridotta. Per il set acustico, infatti, abbiamo davanti a noi solamente la voce di Marco Basile, il funambolico Simone Mularoni alla chitarra e, ai tasti bianchi e neri, il simpatico Emanuele Casali.

Marco aveva ragione: il breve concerto sa proprio di intimità, quasi fosse un falò sulla spiaggia. I nostri tre sono impeccabili e, oltre a essere perfetti da un punto di vista esecutivo, ridono e scherzano con noi tra un brano e l’altro. La scaletta di cinque brani scorre che è un piacere e tutti noi ci uniamo al cantante partenopeo cantando con lui i ritornelli. Le canzoni riarrangiate in acustico per l’occasione non perdono la loro bellezza, anzi, acquistano di calore e spontaneità. Stiamo bene, tutti. Ci sentiamo un corpo unico e lo siamo davvero. A concerto finito, arriva il momento delle domande alla band e delle foto di rito.

Si chiude così la serata, abbiamo tutti il sorriso stampato e siamo pronti a uscire dal Reload Speakeasy e tornare alle nostre vite. Cerco con lo sguardo Marco per ringraziarlo del tempo speso a parlare con me e gli stringo la mano calorosamente, gesto che lui ricambia con un sorridente “Ma no, grazie a te!”.

Esco dal locale, l’aria è pungente, le strade bagnate per la pioggia di stanotte. Mentre torno alla macchina, mi porto dietro tutte le sensazioni di questa serata e un senso di pace mi riempie mentre cammino da solo sorridendo.

Acoustic Live Set:

– Unravel the sorrow
– To the core
– Repay
– Neuromancer
– Surrender

Qui sotto, un video amatoriale dell’esibizione:

https://www.facebook.com/dgmprog

https://www.facebook.com/reload2021