Live Report: Edge of Forever + Hellfox @ Druso, Ranica (BG), 04/03/2022
Live Report Edge of Forever + Hellfox @ Druso, Ranica (BG)
Live report a cura di Stefano Burini
Arrivo al Druso poco dopo le 22:00 e l’effetto devo dire che è un po’ “strano”: è il mio primo concerto post pandemia e non so bene cosa aspettarmi. Tanta gente o poca gente? Mascherinati o wild like there’s no tomorrow? Carichi o ammosciati da due anni di limitazioni?
Meglio entrare e vedere cosa succede senza pensarci troppo!
A scaldare il pubblico in attesa delle star della serata ci pensano le volenterose Hellfox, gruppo tutto al femminile che propone un metal moderno direi piuttosto originale (già il fatto che non riesca a dare una catalogazione ben definita è un punto a favore), a base di doppia voce (l’una melodica, l’altra growlata) e riff energici.
Tra i vari brani proposti e ben accolti dal pubblico presente in sala, vale la pena citare l’intensa strumentale ispirata ai ben noti fatti pandemici vissuti nella nostra Bergamo due anni or sono, la poetica “Nothing Really ends” e “Your Name”.
Setlist:
Our Lady Of Sorrows
Haunted
Raising
Nothing Really Ends
Rebirth
Your Name
Dead Star
Bleeding Machine
Ci vogliono circa 15-20 minuti per il cambio palco ed è finalmente il turno di Alessandro Del Vecchio e dei suoi Edge Of Forever.
La setlist, come è giusto che sia, è perlopiú incentrata sull’ultima fatica, il neonato “Seminole“; tuttavia, come meglio racconteremo tra poco, c’è spazio anche per più di una puntatina nel passato.
L’apertura con la suite omonima è di grande effetto e fin da subito, con “Seminole” e “Get Up On Your Feet Again” abbiamo la possibilità di apprezzare l’ottimo setting sonoro e la splendida voce del medesimo Del Vecchio, subito in palla e del tutto aderente in quanto a resa rispetto a quanto udito si disco.
Non c’è solo “Seminole“, come si diceva, ed anzi gli EOF si divertono a ripescare anche track dal passato, più e meno remoto, ma sempre all’insegna di un AOR/hard rock fortemente melodico quanto illuminato da riff sferzanti e scandito da ritmiche martellanti.
“Native Soul” è infatti la title track del penultimo album (mai potuto proporre live a causa della ben nota, maledetta, pandemia) mentre “Crime of Passion” risale addirittura a “Let The Demon Rock n’ Roll“.
Entrambi i pezzi, come pure le interposte “Edge of Life”, “Shift Of Paradigm” e “Carry On” mettono in luce oltre al vocalismo straripante di Del Vecchio, anche le doti di formidabili strumentisti di Lonobile, Mazzucconi e Di Salvia. In particolare al termine di “Crime Of Passion” c’è spazio per un assolo di basso di Nik Mazzucconi e un assolo di batteria eseguito da Marco Di Salvia.
La setlist prosegue con altri pezzi che tengono alta la tensione, quali “Breath Of Life“, “Promised Land” e “Prisoner” (tratta dal primo album), con menzione speciale per la “sassata” a nome “Wrong Dimension“, veramente letale nel riffing, negli assolo e nel vocalismo.
In chiusura di setlist troviamo infine “Feeding The Fire“, degno coronamento di una serata che, come da parole del mastermind Del Vecchio, c’è solo da sperare che sia un nuovo inizio per l’attività live di tante band e per gli appassionati al seguito, dopo due anni decisamente e sperabilmente fuori dall’ordinario!
Setlist:
Seminole
Get Up On Your Feet Again
Native Soul
Edge Of Life
Shift The Paradigm
Carry On
Crime Of Passion
Breath Of Life
Promised Land
Prisoner
Wrong Dimension
Feeding the Fire