Thrash

Live Report: Extrema @ Slaughter Club, Paderno Dugnano – 07/10/2023

Di Jennifer Carminati - 8 Ottobre 2023 - 14:43
Live Report: Extrema @ Slaughter Club, Paderno Dugnano – 07/10/2023

Sabato 7 ottobre 2023, allo Slaughter Club di Paderno Dugnano (MI), è il giorno scelto per celebrare 30 anni dall’uscita di ‘Tension At The Seams’, seminale disco d’esordio degli Extrema, band guidata dal leggendario Tommy Massara che questa sera ha un solo obiettivo: produrre in sede live “Un fottuto massacro collettivo”, da sempre mantra indiscusso dei nostri e diventato titolo della loro biografia ufficiale.

Quello di oggi non è solo un concerto, ma un evento speciale in cui gli Extrema regaleranno ai numerosissimi loro fans, accorsi a dare il giusto tributo a uno dei dischi più importanti del metal italiano, una setlist micidiale, con parte dei brani estratti dal capolavoro d’esordio oggi qui celebrato, alcuni dei quali tra l’altro assenti dai loro show da oltre vent’anni e non mancheranno le canzoni più rappresentative della loro incredibile carriera.

A questo si aggiunge la presentazione della loro biografia ufficiale dal titolo “E’ un fottuto massacro collettivo”, scritta e curata da Massivo Villa, con interventi di Enrico Salvini, storico manager della band, ex-membri e addetti ai lavori. Genovese, già noto nel mondo metal per aver scritto la biografia di Sadist e Necrodeath, Villa è oggi qui presente al banchetto di Tsunami Edizioni, pronto a vendere copie autografate e scambiare quattro chiacchiere con i presenti.

Questa sera, tra le mura dello Slaughter Club, divenuto per qualche ora tempio della metal band milanese per eccellenza, è in vendita anche il cofanetto esclusivo della ‘30th Anniversary Boxset Edition’ di ‘Tension At The Seams’ su Rockshots Records, rimasterizzato dai nastri originali e disponibile in tre formati: vinile blu, musicassetta e digital download. Nel cofanetto, che si poteva preordinare e decidere di ritirarlo in loco, i fans troveranno un ricco ed esclusivo storybook con foto inedite, memorabilia, articoli e note a margine di addetti ai lavori vicini alla band all’epoca del disco, una foto mai pubblicata della line-up originale, due big pins con il leggendario logo della band e la copertina del disco, una patch e un adesivo.

Una serata già imperdibile per tutto quello che vi ho appena detto, arricchita ulteriormente dall’aggiunta di due bands italiane molto valide in apertura: saranno infatti i veterani 𝗚ory Blister, storica metal band milanese da poco fuori con un nuovo album gli ospiti speciali dell’evento mentre a dare fuoco alle polveri toccherà ai torinesi Ural, che usciranno invece con il nuovo disco tra pochi giorni.

Di carne al fuoco ce n’è davvero tanta questa sera, che dite, iniziamo?

Live Report a cura di Jennifer ‘Jenny’ Carminati

Foto di copertina a cura di Emanuela Giurano – @emanuelagiuranokp

URAL

Sono le ore 21,00 precise quando i thrasher piemontesi Ural fanno il loro ingresso sul palco e danno ufficialmente inizio a quella che si rivelerà essere davvero una bellissima serata, ottimamente riuscita, all’insegna della buona musica e dell’amicizia.

Nati nel 2010 a Torino, con 2 EP e 2 album all’attivo (il terzo, ‘Psychoverse’, uscirà il 10 ottobre per Xtreem Music), i nostri sono dediti ad un thrash metal vecchia scuola che fa sempre presa nel metallaro se fatto con i dovuti crismi come san fare loro.

Già dall’opener ‘Crossearth’ mostrano ampiamente un’attitudine accelerata e il loro essere anni ’80 in tutto e per tutto, nell’atteggiamento sul palco e anche nel cantato di Andrea Calviello, graffiato e tiratissimo, non pulito, rabbioso il giusto, come vuole la migliore delle tradizioni thrash.

Just for fun’ è il titolo del loro album del 2019 dal quale ci proporranno, oltre la già citata opener, altri tre pezzi: ‘Mind Control’, ‘Werewolf’ e ‘So What’, potenti e ritmicamente perfette. E questi ragazzi si divertono davvero sul palco, si vede che gli piace quello che fanno: simpatici e tecnici allo stesso tempo, gli Ural danno luogo a 30 minuti di un thrash metal ragionato, non solo “casinista” come spesso accade, inficiato solo dai volumi decisamente troppo alti che in alcuni frangenti hanno reso più caotica di quel che è la loro proposta.

Bravi davvero, questo refresh degli anni ’80 mi è piaciuto molto, ma bisogna guardare al futuro, e mi auguro di trovare nell’album, ‘Psychoverse’, da cui ci hanno proposto due pezzi ‘Nightmare’ e ‘Heritage’, una dose di personalità in più, che li possa contraddistinguere maggiormente. Sarebbe davvero un peccato se questi ragazzi finissero nel calderone delle tante band che non riescono ad emergere, se lo meritano, e la sensazione di “già sentito troppe volte” è un attimo che arriva all’orecchio di chi come me, ne ascolta tanta di musica, soprattutto nel genere che hanno scelto di fare.

Chiudono con quella che è stata la mia preferita della scaletta di questa sera, ‘Virtual Sleep’ dall’da EP ‘Cyber Requiem’ dello scorso anno e, se posso permettermi, questa è la direzione giusta da prendere, un giusto mix di aggressività e velocità fatto in musica, non una sfuriata fine a sé stessa, ma è solo il mio gusto a parlare ovviamente.

Detto questo, ribadisco che dal vivo sono una potenza, energici e divertenti, trasmettono tutta la passione che hanno in corpo e questa è una cosa che mi piace molto vedere; quando scendono dal palco son sudatissimi e noi con loro, anche se siamo ad ottobre, ma fa ancora caldo in quel di Milano e provincia, e non avete idea a fine serata di come saremo tutti quanti, siamo solo all’inizio.

E mentre mi appresto a bere la prima birra della serata, vado a fare un giro al banco di Tsunami, e vediamo se riesco a farmi autografare pure io la biografia degli Extrema, in cui, tra gli altri, si parla anche di mio padre, per chi non lo sapesse, Ulisse Carminati, l’umile scribacchino di Flash e non solo.

Lineup

Andrea Calviello – voce

Alex Gervasoni – chitarra e cori

Luca Caci – chitarra

Stefano Cipriano Moliner – basso e cori

Phil Torno – batteria

Setlist

Crossearth

Nightmare

Mind Control

Heritage

Werewolf

Fake Reality

So What

Virtual Sleep

GORY BLISTER

Non sono neanche le 22,00, tempi rispettati alla perfezione, e dopo un veloce cambio palco è ora il turno dei Gory Blister, band milanese nata nel 1991 che ha subito vari cambi di formazione e vede ora all’attivo: Raff Sangiorgio con il suo caratteristico chitarrismo di scuola schulderiana, John ‘St. John’ alla voce, Gianluca D’Andria alla batteria e Fulvio Manganini al basso.

Ad oggi 7 gli album per loro, ma questa sera si concentreranno principalmente sull’ultima uscita discografica, ‘Reborn from Hatred’, pubblicato un mese fa per l’etichetta americana Eclipse Records, dal quale ci proporranno ben 9 dei 12 pezzi in scaletta.

I nostri propongono un death metal molto tecnico ed elaborato, che necessita di suoni davvero ottimali per goderne appieno e, fortunatamente, rispetto a prima, la situazione anche dei volumi è decisamente migliorata. Col passare del tempo a loro disposizione constatiamo con piacere l’esperienza che i Gory Blister dimostrano di avere sia nel gestire il palco che i propri strumenti, dimostrando di essere finalmente tornati alle origini del loro sound, cattivo e violento, ma senza trascurare la qualità.

I loro riff sono impattanti, potente e martellante anche la sezione ritmica, con una grancassa incessantemente martellante e che dire del cantante John “St. John”, una vera bestia da palco, massiccio nella prestanza fisica oltre che nel carisma dirompente che dimostra di avere provando più volte a scuotere un pubblico decisamente troppo statico, che si limita a del calmo headbanging fermi al proprio posto.

Attaccano con ‘Thresholds’, da ‘The Fifth Fury’ 2014, e dopo qualche pezzo di riscaldamento la loro rabbia si scatena definitivamente nelle ritmiche dirompenti di ‘Push Out the Venom’, ‘Relentless Fear’ e ‘Profound Sedation’, e travolgono letteralmente gli astanti con la loro grinta ed aggressività fatta in musica. Quest’ultima la preferita di John mentre la mia è stata sicuramente ‘Greedy Existence’, dove il suo growling rabbioso ci invita, come in altri pezzi dell’album, ad affrontare faccia a faccia i nostri demoni, e non nasconderci dietro l’ipocrisia e l’egoismo sempre più dilaganti in questa società malsana in cui tutti noi viviamo.

Non posso fare track by track perché non è questa la sede, posso dirvi però che i Gory Blister, con la loro grinta mista ad esperienza e mestiere ci conducono velocemente e piacevolmente alla fine della loro performance, di quelle che restano impresse, che si conclude con No Shadow, dal precedente album ‘1991.Bloodstained’ del 2018.

Con il loro death metal senza fronzoli i Gory Blister si riconfermano essere un’eccellente rappresentanza di metal nostrano che dopo trent’anni di carriera nell’underground ha ancora voglia di suonare su di un palco e di spaccare il culo a tutti.

Grandi davvero ragazzi, e ve lo volevo dire di persona ma purtroppo non vi ho più incrociato dopo la vostra esibizione, mentre il locale di riempiva di gente e io mi accaparravo insieme al mio Vecchio un posto in prima fila.

Alla prossima occasione, ci conto.

Lineup

John “St. John” – voce

Raff Sangiorgio – chitarra

Fulvio Manganini – basso

Gianluca D’Andria – batteria

Setlist

Thresholds

Trails of Lies

Intro From Ashes…

Push Out the Venom

Relentless Fear

Profound Sedation

Unexpected Livings

Intro This Blood is Forever

Reborn from Hatred

Greedy Existence

Outro…to Flames

No Shadow

 

EXTREMA

I due gruppi di cui vi ho appena parlano hanno sicuramente fatto la loro bella figura ed erano perfetti per scaldare l’atmosfera, ma diciamocelo chiaramente, la maggior parte delle persone è arrivata dopo una certa ora perché l’interesse era totalmente rivolto all’evento clou della serata.

Era il lontano 1993 quando gli Extrema pubblicarono ‘Tension At The Seams’ e fu subito un successo, quanto inaspettato che meritato, per la band milanese che fino ad allora era semisconosciuta anche all’interno dei confini nazionali, pur essendo all’attivo già dal 1985. Un disco visionario a tutti gli effetti, che rappresenterò, col senno di poi, un vero e proprio spartiacque tra il passato e quello che sarebbe stato il futuro del metal italiano. Successivamente all’uscita di questa vera e propria pietra miliare che non può mancare nella casa di un metallaro degno di tale nome, gli Extrema suonarono centinaia di concerti, anche all’estero, riuscendo a condividere il palco con Metallica, Megadeth, Slayer, Motorhead e molti altri nomi altisonanti, arrivando dove nessun’altra band italiana era arrivata prima di allora. Se volete sapere i dettagli di tutto quello che è successo alla band nel corso della loro storia, non vi resta che comprare la loro biografia ufficiale qui al banco di Tsunami Edizioni oppure attraverso i soliti canali di vendita.

Oggi è finalmente il momento di celebrare 30 anni dall’uscita di questo seminale disco d’esordio della band guidata da Tommy Massara e chi, come la sottoscritta, conosce la band e ha continuato a seguirla nonostante le varie vicissitudini interne e i numerosi cambi di formazione, sa che non saranno proposti solo i brani di questo capolavoro ma anche altri importanti capitoli che sono entrati a far parte della storia del metal Made in Italy, come è giusto che sia per una band di tale importanza.

Come detto inizialmente il ritorno di una seconda chitarra nella formazione, nelle mani talentuose di Marco Cassone, è una netta dichiarazione di quale sia l’obiettivo del quintetto: produrre “Un fottuto massacro collettivo” in sede live e sarà esattamente quello che succederà nei prossimi 80 minuti, dove lo scapocciamento dei metalheads qui presenti sarà pressoché continuo e il divertimento altrettanto assicurato.

Un pubblico di età mediamente oltre i miei quarant’anni, con mio padre saldamente ancorato alla transenna in prima fila come emblema di tutta quella vecchia guardia che porta avanti la passione per questo genere che una volta entrato nel cuore non ne vuole sapere di uscire, perché si sa, “metal is an attitude” e sono orgogliosa sia così anche per la sottoscritta che, nel suo piccolo, cerca di trasmettere tutto questo tra le pagine di TrueMetal.it, che ringrazio (grazie a Te Jenny – Ndr).

Nella formazione attuale, oltre ai già citati Tommy e Marco alle chitarre, al basso troviamo Gabri Giovanna, alla batteria Francesco “Frullo” la Rosa e alla voce Tiziano Spigno, tanto criticato per il peso di dover sostituire G.L.Perotti quanto bravo a far vedere che non c’è nulla da rimpiangere, e soprattutto, i paragoni non hanno più senso di esistere. Gli Extrema ora sono questi e non è questa la sede giusta per esprimere un parere personale, che potrebbe essere o meno condiviso da chi legge, posso solo dire che Tiziano sul palco si dimostra essere un Frontman con i controcoglioni, sia in termini di carisma che di capacità vocali, e questo è quanto basta per portare avanti con dignità e rispetto il nome di questa leggendaria band nostrana di qui dobbiamo essere tutti orgogliosi.

Scusate il preambolo che per me andava fatto e ora vi racconto quello che è stato il concerto, a tutti gli effetti, un fottuto massacro collettivo, che prende ufficialmente il via quando, poco dopo le 23,00, fanno finalmente ingresso sul palco gli Extrema, sulle note di ‘Volare’ di Modugno, perfetta per l’occasione (vi ricordate il cofanetto?), visto che saremo immersi “Nel blu dipinto di Extrema” questa sera.

Acclamati a gran voce dai metalheads che nel frattempo hanno ben riempito lo Slaughter Club, partono a spron battuto con la potente ‘The Call’ seguita a ruota da ‘For the Loved and the Lost’, tratte da ‘Headbanging Forever’, come anche la titletrack proposta più avanti nella scaletta; album del 2019, appartenente in toto all’ugola del buon Tiziano e che son sue si sente eccome. Un umile Tiziano, devo dire, che ringrazierà più volte il pubblico e riconoscerà lui stesso l’onere e l’onore di poter cantare canzoni che sono entrate nella storia del metal italiano e non solo.

Si torna indietro ancora di qualche anno, ma non di molto, è il 2013 quando i nostri pubblicano ‘The Seed of Foolishness’, copertina bellissima tra l’altro, dal quale ci propongono ‘Between the Lines’, ‘Deep Infection’ rifilateci una dietro l’altra a inizio serata e poi ‘Pyre of Fire’, accolte tutte con entusiasmo ma non troppa partecipazione degli astanti.

Sezione ritmica precisa al millimetro, non una sbavatura almeno al mio orecchio, con l’incalzante incedere di Francesco alla batteria, Marco e Tommy a dettare ritmi vorticosi e Gabri a seguirli con il suo basso dall’ispirato groove mai banale. Tiziano, dal canto suo, come già detto, si dimostra un autentico frontman, con un timbro vocale più vario e meno aggressivo di G.L.Perotti che, però, non snatura eccessivamente gli originali riproponendoli quanto più fedelmente gli è possibile. Non si deve mai imitare ma emulare, e lui questo lo sa bene e, con rispetto, fa il suo dovere egregiamente.

Tommy alla chitarra, particolarmente ispirato durante l’intermezzo dei soli, ci Massacra letteralmente, regalandoci dei riff abrasivi e graffianti e incita più volte il suo pubblico a scatenare circle pit, pogo e irrefrenabili headbanging. È bellissimo vedere poi come non manchi di scambiare sguardi d’intesa con la moglie e mandare baci a sua figlia che lo segue dall’alto del terrazzino del locale e non si perde un minuto dell’esibizione del padre, di cui ovviamente va orgogliosa e non ha neanche la minima idea di quanto quest’uomo sia un simbolo per molti dei qui presenti e per il metal italiano in generale.

Tecnica e precisione a dir poco impressionanti per gli Extrema, capaci di sprigionare una quantità di adrenalina incredibile con il loro thrash incazzato, fatto di momenti più veloci alternati a mid-tempo altrettanto possenti e incisivi.

Per 80 minuti infiammano l’atmosfera del locale alla periferia milanese e con la setlist proposta accontentano sia i fans degli ultimi anni, sia quelli della vecchia guardia, sempre rimasti fedeli a Tommy e la sua band. Che ci siano poche persone, qualche migliaio o qualche centinaio come questa sera qui allo Slaughter Club, gli Extrema sono sempre stati, e, probabilmente, saranno sempre una delle migliori live band in circolazione, e questo è fuori discussione.

È circa a metà scaletta che raggiungiamo il picco più alto dello show, con ‘Modern Times’, sentitissima da Tommy per primo, che la dedica a Carmelo Giordano, noto fotografo della scena metal italiana mancato in questi giorni, e a tutti gli altri componenti della sua famiglia musicale, i presenti, e quelli che purtroppo non sono più tra noi. Ora si che si scatena un vero e proprio massacro collettivo, fatto di pogo, headbanging e sudore.

E continua con ‘Displaced’, ‘Join Hands’ e ‘Child O’Boogaow’, anch’esse direttamente da ‘Tension At The Seams’, oggi qui celebrato a dovere, veri e proprio inni cantati a squarciagola da molti dei presenti, a dimostrazione che le cose belle restano e non c’è tempo che passa che possa scalfirle.

Non c’è tempo neanche per una pausa e si continua ininterrottamente a macinare riff tritaossa che fanno sudare anche chi sta pressoché immobile al suo posto e si vuole godere lo spettacolo, ma quando i pezzi si chiamano ‘The Positive Pressure of Injustice’, ‘Confusion’ e, soprattutto, ‘Money Talks’ e ‘This Toy’ c’è poco da star fermi e bisogna solo scatenarsi per difendersi da questi veri e propri pugni in faccia che i nostri ci lanciano addosso senza soluzione di continuità.

A concludere uno show praticamente perfetto ci pensa ‘Life’, cantata a gran voce dal pubblico che riceve così la mazzata finale di questo show dove gli Extrema, con rabbia e con orgoglio, hanno dato origine all’ennesimo “fottuto massacro collettivo” e accompagnati da applausi che non vorrebbero finire mai, possono scendere ancora una volta dal palco a testa alta.

Inutile negarlo, c’era molta attesa per questo show celebrativo di ‘Tension At The Seams’, apice ella loro carriera non troppo fortunata, e la curiosità di vedere come gli Extrema di oggi riuscissero a confrontarsi con un passato a volte scomodo era tanta, per la sottoscritta in primis, per mio padre, e per tutti gli altri qui con noi questa sera a dar loro il giusto tributo.

Come avete potuto leggere, se non c’eravate peggio per voi, stasera più di tutte le altre volte che l’ho scritto, i nostri hanno dato giustamente spazio anche al resto della loro discografia, confermando di essere un’istituzione del thrash metal italiano, che dopo quasi quarant’anni di carriera sa ancora il fatto suo e suona con un entusiasmo e un’energia dirompente da far invidia a molti dei gruppi, giovani e meno giovani, nati dopo di loro, anzi, grazie a loro. Perché diciamolo a gran voce una volta per tutte: senza gruppi come gli Extrema che han fatto la storia del metal italiano non ci sarebbero le decine di gruppi che da loro hanno tratto ispirazione e voglia di fare la propria musica.

E dopo uno show come quello di questa sera gli Extrema hanno dimostrato come il loro “fottuto massacro collettivo” non ha ancora fine, nelle parole ma, soprattutto, nei fatti.

Lineup

Tommy Massara – chitarra

Tiziano Spigno – voce

Marco Cassone – chitarra

Gabri Giovanna – basso

Francesco “Frullo” la Rosa – batteria

Setlist

The Call

For the Loved and the Lost

Between the Lines

Deep Infection

The Positive Pressure of Injustice

Confusion

Modern Times

Displaced

Pyre of Fire

Money Talks

Headbanging Forever

From the 80’s

Join Hands

Child O’Boogaow

This Toy

Life