Live Report: Extreme + H.E.A.T. + Eclipse @ Ferrara Summer Festival, Ferrara 04/07/2024
Live Report: Extreme + H.E.A.T. + Eclipse @ Ferrara Summer Festival, Ferrara 04/07/2024
4 luglio 2024: gli Extreme tornano in Italia! La band di Nuno Bettencourt e Gary Cherone chiude il “Ticker Than Blood Tour 2024” facendo tappa al Ferrara Summer Festival. Come da tradizione, il programma del festival della città emiliana regala almeno un appuntamento imperdibile per tutti gli amanti dell’hard rock. L’anno scorso vi avevamo parlato degli Europe (qui il nostro report, n.d.a.), show svoltosi in Piazza Trento-Trieste, la piazza principale di Ferrara, quest’anno non potevamo certo mancare agli Extreme! Ad accompagnare la band americana in questa data sentitissima troviamo due new sensation dell’hard rock, l’accoppiata svedese Eclipse e H.E.A.T.. Rispetto alla data degli Europe l’organizzatore ha deciso di spostare lo show degli Extreme in Piazza Ariostea, altro punto di riferimento per la cittadina emiliana.
Arriviamo a Ferrara poco prima delle 18:00 e, mentre ci apprestiamo a entrare dall’ingresso dedicato alla stampa, ci viene spiegato il perché della scelta di spostare lo show in Piazza Ariostea: Piazza Trento-Trieste può contenere al massimo diecimila persone ma alcune date dell’edizione 2024 del Ferrara Summer Festival hanno ricevuto una richiesta superiore. È quindi nata la necessità di spostare la location nella più capiente Piazza Ariostea. Gli Extreme, ovviamente, rientrano in questi appuntamenti. Un bel segnale, verrebbe da dire.
Sono circa le 18:30 quando accediamo all’area concerti e veniamo subito colpiti dalla location: se Piazza Trento-Trieste ci aveva dato l’idea di un museo a cielo aperto, la Piazza Ariostea si presenta invece come una sorta di anfiteatro, per una sera dedicato al rock! Notiamo subito varie zone d’ombra, formatesi grazie agli alberi che circondano la piazza, particolare molto apprezzato, visto che il sole, nonostante siano le 18:30, continua a picchiare. Attendiamo quindi l’inizio dei concerti all’ombra, in una delle terrazze laterali create appositamente per assistere allo spettacolo da posizione privilegiata.
Live report a cura di Marco Donè
ECLIPSE
Verso le 19:15 la musica di sottofondo si spegne, parte l’intro e gli Eclipse entrano in scena. La formazione svedese appare subito in forma strepitosa, trainata da un Erik Mårtensson che sul palco è pura energia. Le danze vengono aperte dal nuovo singolo ‘Apocalypse Blues’, per poi pescare a piene mani dalla nutrita discografia della band scandinava. Il pubblico, nonostante il caldo, inizia ad accalcarsi sotto lo stage e risponde con partecipazione agli Eclipse che, vuoi per la scaletta, vuoi per la carica e l’adrenalina che riescono a mettere sul palco, scaldano sin dalle prime battute la folla presente in Piazza Ariostea. E dopo due succosi antipasti, è con ‘The Storm’ e la sentita ‘The Hardest Part Is Losing You’ che gli Eclipse attuano l’autentico cambio di marcia, conquistando l’intera Ferrara. La voce di Mårtensson fa letteralmente la differenza, regalando una prova al microfono semplicemente sensazionale. Ma è tutta la band a girare a mille, sostenuta e acclamata da un pubblico affamato di rock’n’roll. Dopo le interlocutorie ‘Anthem’ e ‘Battleground’, cantante a squarciagola dal Ferrara Summer Festival, gli Eclipse piazzano un finale in crescendo, proponendo classici del calibro di ‘Saturday Night (Hallelujah)’, ‘Black Rain’, ‘Runaways’ e ‘Twilight’. Il pubblico è in estasi totale, coinvolto, carico, pronto a cantare, battere le mani a tempo e incitare gli Eclipse. La formazione svedese, d’altronde – supportata da dei suoni efficaci e curati per tutto il concerto – sta sfoderando una prestazione da dieci e lode, sia dal punto di vista tecnico, che di resa sul palco. Il risultato? Un’atmosfera gioiosa, che definire festaiola è dire poco, in pieno stile rock’n’roll. Il finale è affidato all’inno ‘Viva la victoria’, il tassello che suggella una prestazione riuscita sotto ogni punto di vista. Sono circa le 20:10 quando gli Eclipse salutano un pubblico in visibilio. Che inizio di serata!
Setlist:
Apocalypse Blues
Got It!
The Storm
The Hardest Part Is Losing You
Anthem
Battlegrounds
Saturday Night (Hallelujah)
Black Rain
Runaways
Twilight
Viva la victoria
H.E.A.T.
Dopo un veloce cambio palco, verso le 20:30 parte l’intro degli H.E.A.T. e sul maxischérmo alle spalle della batteria principale viene lanciato un filmato con la presentazione dei componenti della band. La formazione entra in scena carica, proponendo una graffiante ‘Demon Eyes’. I suoni sono migliorabili ma gli H.E.A.T. aggrediscono il palco con classe ed esperienza, facendo passare in secondo piano la qualità audio. È però sufficiente un pezzo e già dalla successiva ‘Rock Your Body’ i suoni recuperano l’efficacia che abbiamo apprezzato con gli Eclipse. Già, gli Eclipse… Lo show della formazione di Mårtensson è stato talmente esplosivo che gli H.E.A.T. pagano dazio. Certo, il pubblico risponde, ma alla prova di Kenny Leckremo e compagni manca quell’energia, quell’atmosfera magica che avevamo respirato con la formazione d’apertura. Se a questo sommiamo che lo show degli H.E.A.T. dura giusto una mezz’oretta, beh, credo sia inutile nascondere che un pizzico di delusione sia affiorato. Siamo comunque sicuri che gli H.E.A.T. sapranno presto riscattarsi. Sono da poco passate le 21:00 quando il quintetto svedese saluta il Ferrara Summer Festival, scatta la classica foto dal palco, reclamando al pubblico le corna al cielo, e inizia a godersi la serata mescolandosi con la folla presente in Piazza Ariostea. L’affluenza, intanto, raggiunge il suo apice.
Setlist:
Demon Eyes
Rock Your Body
Hollywood
Downtown
One by One
Beg Beg Beg
Back to the Rhythm
EXTREME
Come da tradizione, il cambio palco per l’headliner richiede un po’ più di tempo. I roadie lavorano freneticamente e verso le 21:30 tutto è pronto per l’ingresso in scena degli Extreme. La band americana decide però di giocare con il pubblico e si attarda nel backstage. Il Ferrara Summer Festival inizia a rumoreggiare, prima sommessamente, poi a volume sempre più alto: proprio ciò che cercavano e volevano gli Extreme! Sono le 21:45 quando la formazione americana si impossessa del palco e attacca con il classico ‘It’s a Mosnter’. Sono sufficienti le prime battute della canzone per capire che assisteremo a uno show infuocato, come solo la vecchia scuola sa fare. Gary Cherone si muove sullo stage con l’attitudine della rockstar navigata, trasmettendo grande carica e adrenalina, conquistando immediatamente il pubblico. I suoni sono curati ed esplosivi e valorizzano la prestazione dei singoli, con il basso martellante di Pat Badger e l’irruenza sulle pelli di Kevin Figueiredo, che creano un groove impressionante. E poi c’è un certo Nuno Bettencourt, autore di una prova magistrale, a tratti quasi irreale per la precisione e la qualità espressa. Quella di stasera è l’ultima data del “Ticker Than Blood Tour 2024” e, forse proprio per questo motivo, gli Extreme sembrano volersi gustare ogni singolo istante dello show. La formazione americana cerca ripetutamente il contatto con il pubblico, lo sprona a partecipare a ogni canzone, ottenendo il risultato desiderato. Sul palco, poi, i quattro sono affiatatissimi e sembrano davvero divertirsi. A tratti appaiono quasi in “trance agonistica” per l’energia, l’adrenalina e il pathos che riescono a trasmettere. La scaletta proposta pesca a piene mani dall’ultimo lavoro “Six” e dall’immortale “Extreme II: Pornograffitti (A Funked Up Fairy Tale)”, ma non scorda di toccare alcuni dei capitoli seminali da “Extreme” e “III Sides to Every Story”. Solo “Saudades de Rock” non viene preso in considerazione. Ci troviamo quindi a vivere un autentico viaggio tra presente e passato, che genera ricordi intensi, emozioni fortissime. In questo modo il pubblico cade in una sorta di ipnosi e vive il concerto con un’intensità a cui raramente mi è capitato di assistere. La prova degli Extreme è davvero magistrale, una band in stato di grazia. A guidare l’assalto sono in particolare Cherone, in modalità animale da palco, e Bettencourt, il cui carisma è indiscutibile, così come la sua presa sui fan, tanto da venire più volte acclamato a gran voce dall’intera Piazza Ariostea. È lui a dialogare con il pubblico tra un pezzo e l’altro, scambiando simpatici sketch con i presenti, come quando chiede in quanti siano ad assistere per la prima volta a uno show degli Extreme. Dalla piazza si alzano tantissime mani e Nuno, sorpreso e sorridendo, chiede loro dove siano stati in tutti questi anni. Lo spettacolo è un continuo crescendo e tocca alcuni punti elevatissimi, a partire da ‘Play With Me’, nella cui parte centrale viene proposto un piccolo estratto di ‘We Will Rock You’ dei Queen. Subito dopo ‘Play With Me’ assistiamo a un cambio di scena, con una seconda batteria montata nella parte frontale del palco – che il buon Figueiredo suonerà in piedi – e Nuno che rientra dal backstage con due chitarre: una elettrica e una classica, posizionata sul tipico supporto. Gli Extreme propongono una splendida ‘Other Side of the Rainbow’ – bellissimo vedere Cherone impossessarsi della chitarra classica quando Nuno passa all’elettrica per l’assolo – e il classico ‘Hole Hearted’, cantato a gran voce dall’intera Piazza Ariostea. La seconda batteria viene fatta sparire, Figueiredo torna sul proprio trono e propone un veloce assolo, che introduce una ‘Cupid’s Dead’ suonata da paura, seguita da una sentita ‘Am I Ever Gonna Change’. Altro momento top della serata è quando Nuno rimane solo sul palco e, scusandosi per l’ennesima volta perché senza voce, dice che questa è la sua parte preferita dello show, in quanto può finalmente sedersi. Eccolo quindi proporre una spaventosa ‘Midnight Express’, che manda in visibilio il pubblico, in particolare la marea di chitarristi presenti. Nel finale di ‘Midnight Express’ rientra in scena Cherone. Il cantante occupa lo sgabello a fianco di Bettencourt e i due danno il via al momento più atteso da molti dei presenti: ‘More Than Words’. Impressionante il numero di telefonini al cielo, pronti a riprendere la perfomance. Ma godersi il momento? È così brutto? Ultimata ‘More Than Words’ tutta la band rientra sul palco, a cappella propone il coro di ‘Fat Bottom Girl’ dei Queen e attacca con un’aggressiva ‘Banshee’. Da sottolineare come dal vivo i pezzi del nuovo “Six” rendano molto di più che su disco. Lo spettacolo è un susseguirsi di emozioni, di cambi di scena, di adrenalina. Nuno rimane nuovamente solo sul palco, dice di sentire uno strano ronzio e spara una ‘Flight of the Wounded Bumblebee’ che lascia tutti a bocca aperta. È poi il momento di ‘Get the Funk Out’, con cui gli Extreme salutano Ferrara, rientrando nel backstage. Il pubblico rumoreggia e gli Extreme tornano sul palco con una toccante ‘Small Town Beatifull’ che nel finale lascia il posto a ‘Song for Love’, per poi ringraziare e salutare il Ferrara Summer Festival con l’energica ‘Rise’. Uno show stellare, come sottolinea il clamore con cui il pubblico omaggia gli Extreme: una sorta di standing ovation. Un concerto che i presenti ricorderanno per molto tempo. Sono le 23:30 quando la formazione americana rientra nel backstage.
Setlist:
It (‘s a Monster)
Decadence Dance
#Rebel
Rest in Peace
Kid Ego
Play With Me
Other Side of the Rainbow
Hole Hearted
Cupid’s Dead
Am I Ever Gonna Change
Thicker Than Blood
Midnight Express
More Than Words
Banshee
Flight of the Wounded Bumblebee
Get the Funk Out
Encore:
Small Town Beautiful / Song for Love
Rise
CONCLUSIONI
Serata da incorniciare quella vissuta al Ferrara Summer Festival. Una prova magistrale offerta dagli Extreme che, assieme alle prestazioni di Eclipse e H.E.A.T, ci hanno fatto fare un salto a ritroso nel tempo. Siamo stati catapultati in un’epoca magica, quando il rock’n’roll non era solo un genere musicale, era qualcosa in più, un condensato di emozioni, un movimento culturale che permetteva di staccarsi dalla pesantezza della realtà, di iniziare a sognare. Bellissima la location scelta, con la Piazza Ariostea che per una sera è diventata una sorta di anfiteatro del rock. Un plauso all’organizzazione per aver occupato molto bene lo spazio della piazza. È stato inserito un vero e proprio angolo ristorazione – con cibo e bevande – nel lato opposto al palco e sono inoltre state inserite varie zone bar. Sono state quindi evitate fastidiose code, dando la possibilità a tutti di vivere la serata nel miglior modo possibile. Il Ferrara Summer Festival è ormai sinonimo di qualità. Non rimane che attendere l’edizione 2025.
Marco Donè