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Live Report: Hellrising @Extreme Music Academy, Bari – 02/02/2024

Di Giuseppe Casafina - 5 Febbraio 2024 - 9:00
Live Report: Hellrising @Extreme Music Academy, Bari – 02/02/2024

Il Metal Estremo è bello, ma è ancora più bello se è parte di quel sottobosco musicale meglio noto come “Underground”: questa folta giungla di piccoli nomi è ciò che mi spinge ad andare avanti ogni giorno e che, proprio in occasione di quest’evento, mi ha anche spinto a ritornare a scrivere Live Report. L’attuale scena musicale pullula di novità, energia e voglia di fare, al dispetto dei soliti ‘personaggioni’ che ritengono che la musica dura sia finita nel 1982 (!) e che le band, per restare pure, non debbano andare oltre i demo. Quindi, tecnicamente parlando, per i cosiddetti espertoni la serata a cui ho presenziato lo scorso fine settimana, vale a dire l’Hellrising presso l’Extreme Music Academy di Bari, sarebbe stata una serata indubbiamente da seguire dato che tutte le band qui presenti non sono ancora andate oltre il primo demo! Eh già, le parole sono belle, peccato che costoro queste putt…ehm, questi CONCETTI dicevo, vengano scritti solo su Facebook e non nei fatti. Ma andando oltre questi fighettoni delle belle parole, torniamo a noi e partiamo dal locale: l’Extreme Music Academy, ormai un po’ la seconda casa di tutti gli amanti dell’estremo pugliese, è un magazzino adibito a sala concerti, sala prove e persino una vera e propria scuola musicale di Metal A TUTTO TONDO E ANCHE Estremo, con tanto di insegnanti qualificati (voce, chitarra, basso, tastiera, batteria) atti a seguirvi per far sì che magari, un giorno, sul palco dell’accademia dove avete studiato possiate salirci anche voi, e sicuramente con la giusta tecnica. E sì, insegnano anche il growl nel caso ve le steste chiedendo. Accademie specializzate sul Metal soprattutto estremo in Italia ce ne sono davvero poche, e personalmente credo che sia uno dei fiori all’occhiello dell mia tanto amata quanto controversa Regione dello Stivale: il tacco dello Stivale dovrebbe rappresentare stabilità, eppure la Puglia ha molte, molte falle. Però, per fortuna, esistono anche posti come questo a ridare splendore!

PRECISAZIONE DOVEROSA: ovunque il sottoscritto vada lo fa in veste di Live Reporter quindi GIORNALISTA e non come fotografo, pertanto le fotografie sono ricavate nel limite possibile dei miei mezzi (la medesima compatta che mi accompagna da quasi dieci anni e il mio precedente Smartphone adibito al mesto ruolo di seconda fotocamera) in quanto fungono da testimonianze del testo e non da manufatti da Mostra della Fotografia. Mi tocca precisarlo dati alcuni commenti poco gentili ricevuti in passato. Grazie, spero capiate.

Presentatisi con un chiaro rimando al mondo ellenico per via del loro monicker, i Krytios sono quattro thrasher la cui età va dal giovane al giovanissimo, esordienti assoluti questa sera presso l’Extreme Music Academy: anzi, oltre ad essere totalmente esordienti ci è stato comunicato che il loro frontman, tale Daniele Guerriero, suona con loro da appena un mese! Ed è proprio quest’ultimo lungocrinito personaggio il fiore all’occhiello del rinnovato e giovane four-piece del tarantino, efficace sia nelle ritmiche di chitarra che nel suo scream lacerante in puro stile Thrash/Death Metal vecchia scuola. Vecchia scuola così come le sonorità proposte, ovvero un Thrash Metal decisamente robusto e infarcito di ritmiche incalzanti così come di rari momenti di calma prima di poter scatenare nuovamente la tempesta. Durante la mia (davvero) modesta ‘carriera’ da spettatore mi è stato davvero raro trovare un gruppo agli esordi totali che sia stato convincente allo stesso livello di questo quattro giovani ribelli dal jeans sdrucito, e difatti loro ci sono riusciti. Ci sono alcune imperfezioni ovviamente (come ad esempio una certa imprecisione di esecuzione in alcuni momenti, ma avrà giocato molto anche la classica foga giovanile più un certo imbarazzo), ma date le suddette condizioni non mi va di calcare la mano per ora. Anzi, direi che proprio per questo costoro stasera hanno compiuto un mezzo miracolo: ‘Walk ‘till the End’ è il pezzo che ha convinto maggiormente tutti i presenti, mentre la cover di ‘Tornado of Souls’ dei Megadeth ha messo il sorriso sulle labbra a più di qualcuno. E bravi ragazzuoli, ora però attendo la conferma: per ora un 7+ sulla fiducia, si direbbe a scuola! Avanti così. Tutti i presenti hanno gradito la performance, purtroppo rovinata da un sound da palco che, non so come, s’impastava man mano che i pezzi andavano avanti.

Setlist Krytios:
1. The Preacher
2. Walk ‘till The End
3. Hiroshima
4. Tornado of Souls (Megadeth cover)

E siamo a due. Anche i deathster baresi Liquid Rot rappresentano la seconda formazione del lotto al suo esordio totale questa sera. Presentatisi suo suolo ove sorge l’Extreme Music Academy grazie al loro demo “Gutted” pubblicato via Headsplit Records e composti in parte da membri di Awaken The Night, Burning Nitrum e Suicidal Anxiety, questa sera ci propongono il loro orgogliosamente rozzo e basilare Death Metal e tinte putride. Dato il background degli elementi, non sorprende che la band sia totalmente a suo agio sul palco nonostante un sound live che, purtroppo, è andato a penalizzare la resa musicale degli ascoltatori: le due grasse chitarre appaiono infatti impastate e il basso dal tono marcio risuona troppo alto rispetto al resto nonostante il soundcheck, la voce spesso appare sommersa dal mix strumentale e la batteria a tratti non pesta come dovrebbe. Eppure la band non si arrende nonostante appaia in più frangenti spaesata dal mix di palco un po’ confusionario a tratti: a dire il vero il sound non è dei più facili da missare anche per un fonico esperto, però il suono che proviene da quel palco ha oggettivamente qualcosa di sbagliato. I brani hanno un songwriting semplice, i campionamenti Horror abbondano: a partire da ‘Maggot Maniac’ la band riprende subito quota e si adatta come può al tutto sciorinando una performance sì buona, ma che avrebbe potuto essere ancora migliore se non fosse stato per il problema sopra citato. Chiariamoci, i cinque baresi sono convincenti soprattutto se consideriamo che sono alla loro prima prova live in assoluto (e sicuramente l’esperienza sui palchi tricolore ha aiutato), solo che avrebbero potuto essere addirittura esplosivi e ciò è un vero peccato. Ogni brano viene introdotto dal frontman Frank Cliver con un fare fra il serio e lo scanzonato, e su ‘Maggot Maniac’ viene invitato sul palco Francesco Todisco, già frontman della formazione Death Metal bostrana Teralit pronto a ‘rinvigorire’ un brano rapidissimo e altettanto breve con un verace Pig Squeal. A partire dalla seconda intro la band riprende ulteriormente vigore, intenzionata a dare il massimo che può nonostante un sound che anche qui, purtroppo, non so come ma peggiorava brano dopo brano. A questo punto mi era già sorto un dubbio, essendo anche io stesso un fonico a mio modo: il ‘peggioramento’ non era reale bensì dovuto dalla fortissima pressione sonora sprigionata questa sera dall’impianto, il quale causava in un battibaleno fischi alle orecchie i quali, inevitabilmente, man’ mano che avanzano peggiorano la nostra percezione sonora. Sta quindi a ‘Zombi Holocaust’ il ruolo di chiudere in maniera egregia un set purtroppo come già detto fortemente penalizzato da problemi tecnici, ma nel complesso la band ne esce fuori vincitrice, praticamente a testa alta.

Setlist Liquid Rot:
1. Resurrection (Intro 1)
2. Rotten Meat
3. Cannibal Obsession
4. Maggot Maniac
5. Sea of Shadows (Intro 2)
6. Reped and Tortured
7. Martha’s Body
8. Zombi Holocaust

Terza band sul palco, composta da membri a loro volta attivi anche in formazioni quali laCasta (una delle più longeve della zona, precisamente bassista e frontman) e Nigredo quindi non proprio esordienti dei palchi contrariamente alle due formazioni precedenti, agli Horrid Human Condition (sigla che appunto sta per H.H.C. con cui sono soliti firmarsi) spetta quello che è indubbiamente il migliore suono live della serata. Sbalorditivo infatti come si potesse di colpo sentire distintamente il distortissimo basso, la freddissima chitarra, le pelli martellanti e soprattutto quelle urla spinte verso i territori Death/Crust che si mostreranno poi cari alla band. Un Death/Punk a tinte Grind/Crust, insomma un bel minestrone di roba ben presentato e altrettanto ben eseguito. Pezzi brevi, spesso anche brevissimi (con le ispirazioni del combo sul palco che vanno dal grind più verace allo Swedish Death più crudo), dove emergono tutte le abilità dei quattro baresi: il frontman è un animale da palco ben oliato, idem dicasi i restanti membri fra cui il chitarrista, il quale si è più di una volta gettato a pogare mentre il pubblico nonostante fosse intento a suonare! Forti sul serio, oltre che migliore band della serata non tanto per sound quanto per performance, perché è vero che il sound di palco c’era (ma nonostante tutto mi pare, salvo non ricordarmi male, che uno dei componenti si sia poi lamentato del suono delle spie, ma prendete questo con le pinze) però è anche vero che sono il gruppo con più esperienza di tutti stasera dato il loro background. Da segnalare il pubblico che si faceva sempre più risicato sotto il palco, con molti dei presenti che si erano diretti verso l’esterno nonostante il freddo pungente, anzi alcuni di questi sono rimasti tutta la sera lì fuori senza mai presenziare all’interno. Ma che diamine venite a fare voi altri ai concerti? Per chiacchierare?! Prendersi un bel malanno dettato dal gelo della notte barese? Contenti voi…

Setlist H.H.C.:
1. Prelude to Failure (Intro)
2. Man is Overrated
3. Heavy Burden
4. The Great Decay
5. Endless Nightmare
6. Scorn
7. A New Famine
8. Price to Pay
9. Nowhere to Hide
10. Abused by Life
11. Disguise
12. Total Indifference
13. The Last Era
14. Black Lungs

Calano le luci di palco, al punto da rendere quasi impossibile qualsivoglia fotografia! L’atmosfera si fa quella giusta e i Sadomortuary sono la band di punta della serata: provenienti da Mantova e autentico culto nostrano, si presentano sul palco incappucciati e con un sound truce e minimale fatto di blast beat quasi continui, riff di chitarra e basso minimali e pure un bel face painting in stile Ross Bay Cult, alla Blasphemy per intenderci, atto a ricordarci che il loro sound si scrive Black/Death Metal, ma nella sostanza si legge WAR METAL! Infatti questo è ciò che propongono i tre (in realtà un duo, stasera un terzetto grazie al bassista session) lombardi, nulla più e nulla meno. Non che ci sia da lamentarsi eh, a noi va benissimo così: voce gutturalissima volutamente ai limiti del cacofonico, chitarra dal tono cupo e basso sgraziato e distorto. Ciò che effettivamente però potrebbe essere migliorato è il fattore relativo alla presenza di palco. Certo, si parla pur sempre di un genere dall’attitudine particolare e non di Speed Thrash, però tolto il bassista che dava un po’ di energia a tratti il chitarrista era veramente troppo, troppo statico anche se si parla di sonorità così barbariche. Il batterista, vocalist allo stesso tempo, logicamente era impegnato a svolgere entrambi i compiti in maniera egregia. Non che tutta questa staticità sia un male dato il genere proposto, temo più che altro che possa esser’ stata la differenza con l’esecuzione live della precedente formazione a marcare nettamente la sensazione. Il sound di palco qui si era fatto volutamente più cupo e impastato, forse un po’ troppo impastato a tratti (questo sì, però vi era anche da notare come il fonico avesse permesso alla batteria di avvicinarsi il più possibile al sound su disco), ma a deludere a questo giro non è stata tanto la band quanto il pubblico presente alla performance, qui ormai totalmente risicato e, quando presente, in parte completamente disinteressato. Forse, e sottolineo forse, la presenza di palco della band, minimale quanto il loro sound, non ha avuto molto effetto sui presenti, però è anche vero che a questo punto della serata più dei tre quarti dei presenti erano all’esterno oppure lontani dal palco a chiacchierare…ecco qual’è stata la più grande delusione. Delusione ancor più grande sarebbe il sottoscritto, il quale si era dimenticato di comprare la combo t-shirt + disco al banco del merchandise della band, la quale ha comunque mantenuto esattamente ciò che prometteva.
No comment…uno va ai concerti e si dimentica pure di comprare la roba!! Ah, la testa…

Setlist Sadomortuary:
1. Ravenous Tormentor
2. Corpse Communion
3. Blood Descends
4. Incensing the Putridarium
5. Wormridden Crucifix
6. The Eternal Murder
7. Antropophagus Orgy of Evil
8. Sacrilegious Tumulation
9. Chalice of Offal

In conclusione non posso comunque che considerarmi soddisfatto della serata nonostante qualche piccolo inconveniente tecnico: alla fine la non certo piccola area concerti è pur sempre ricavata da un capannone pertanto va sempre considerato qualche problema di acustica, soprattutto di sera quando l’umidità cala (avendo studiato Sound Engineering ne mastico qualcosa). Ciò che apprezzo di meno per quanto riguarda il ‘calare’ è il pubblico: va da sé che ognuno logicamente coi suoi soldi fa quel che vuole però dai, per il sacro volere di Ronnie James Dio, uno va ai concerti per stare tutta la serata fuori al freddo a chiacchierare? Forse non ci sono più le frange di pubblico dedicate di una volta? Non lo so, io comunque come potete vedere qualche domanda me la pongo…che l’Underground sia con voi e che la stella dell’Extreme Music Academy possa splendere il più a lungo possibile lungo la costellazione barese.

Giuseppe Casafina, TrueMetal.it