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Live Report: Luppolo In Rock 2024, Cremona – Day 2, 20/07/2024

Di Elena Pisu - 31 Luglio 2024 - 22:44
Live Report: Luppolo In Rock 2024, Cremona – Day 2, 20/07/2024

Day 2
A cura di Elena “DraconianHell” Pisu

Photo Report Day 2

 

Che il secondo giorno del Luppolo abbia inizio. Molti di noi pensavano, o meglio, speravano di un clima più rinfrescane ma nulla… Nonostante l’acquazzone di ieri ci troveremo “Inceneriti”, sia dal tempo, sia soprattutto dalle band che calcheranno il palco in questa giornata.
Al mio arrivo l’area parco è già gremita di persone il che fa presagire il gran pienone per oggi.

Il caldo è davvero insopportabile e tutti invocano la pioggia per un po’ di refrigerio.. .ma quella che arriva non è quella rifrescante, ma quella fatta di metallo liquido e fiamme… ed ecco far capolino sul palco i RAIN.
Con il loro Heavy graffiante e possente non promettono refrigerio, tutt’altro. La loro esibizione non può che essere delle migliori con brani come “Spacepirates”, “Bang Bus”, “Hellfire” e “New Sin”. Nonostante piccoli problemi tecnici Amos e soci innalzano un muro sonoro fatto di chitarre ruggenti e ritmi prepotenti. I Rain sono delle macchine da guerra e non danno tempo al pubblico di riprendersi; incalzano gli animi con pezzi come “We Don’t Call the Cops (W.D.C.T.C.)” e “Revolver”, giusto per citarne qualcuno tra i più amati. Mentre per la chiusura non poteva mancare il loro cavallo di battaglia e inno, la superlativa “Only for the Rain Crew”. I Rain hanno creato spettacolo adrenalinico e, sicuramente, i meno distratti lo hanno vissuto in pieno. Perchè la musica è sempre al primo posto.

 

Giusto il tempo di prendere una birra e un pochino di ombra e sul palco arriva la prima band estera… dalla Germania con furore oserei dire… i
BRAINSTORM. Con il loro power granitico attraggono subito l’attenzione dei presenti e l’area palco si riempie velocemente di fans.
“Chamber Thirteen”,”Where Ravens Fly”,”Worlds Are Comin’ Through”,”Devil’s Eye” sono pezzi che dovrebbero essere patrimonio dell’umanità solo per la grinta che emanano.
I Brainstorm negli anni si sono rivelati una delle migliori band live anche a detta di chi non bazzica moltissimo il power, tipo la sottoscritta, ma sono sempre una gioia rivederli sul palco.
“Glory Disappears”, che dire, semplicemente immensa. Lo spessore vocale di Andy quì emerge in tutto il suo splendore e la sua possenza. La mazzata arriva con “Escape the Silence” in cui la batteria di Dieter riesce a mettere a dura prova le cervicali dei presenti.
“Turn Off the Light” non poteva essere fatta meglio, anche se speravo nell’arrivo sul palco di Seeb degli Orden Ogan… “All Those Words” ha fatto venire gli occhi lucidi!
Il morale di questa esibizione è che i giovani resteranno incolumi al dolore nei giorni futuri, ma gli “older metalhead” a ogni movimento rivivranno esattamente questi momenti e avranno un ricordo che solo il brufen potrà alleviare.

 

Dalla terra sassone ci spostiamo verso lidi sconosciuti a bordi di una papea gigante…. arrivano gli ALESTORM: i nostri pirati mattacchioni preferiti.
Come consuetudine, sono partiti in quarta nella prima serata di questo Luppolo in Rock con una scaletta potente e agitata nel rispetto delle migliori bettole piratesche. “Keelhauled”,”Back Through Time”,”Mexico” da delirio, difficile dire se si divertissero più loro o il pubblico; quello che è certo è che la ‘pirate band’ scozzese ha saputo infiammare una serata che sarebbe stata ben lontana dalla sua conclusione.
Da migliore tradizione, non può che arrivare la tempesta della birra. Il grande cavallo di battaglia che è “Alestorm” porta con se una sorpresa: l’arrivo sul palco della strepitosa Patty Gurdy che con la sua ghironda e la sua voce arricchisce questa ciurma di “ubriaconi festaioli”… non che il pubblico fosse da meno.
“Hangover (Taio Cruz cover)”, “Zombies Ate My Pirate Ship”, “P.A.R.T.Y.” sono alcuni dei brani che vi siete persi di questa fantastica band. Divertimento e festa allo stato puro. Gli Alestorm si confermano, anche a distanza di anni, di essere una live band in cui tutti i metalheads si divertono, piaccia o meno il genere. Il concetto è: “Beer, so cold as ice ,Its taste it will suffice, Drinking through night and through day”!
Le energie calano, così fortunatamente anche il sole e urge una bella ricarica di sali minerali che solo una buona birra sa dare.

 

Il tempo di un piccolo pit stop e si torna in trincea…Una trincea che inevitabilente sarebbe stata Sold Out per i giganti del power metal, la band che ha saputo, negli anni, crearsi una carriera e un seguito invidiabile… I GAMMARAY.
Gli unici in grado di unire insieme nuova e vecchia generazione di metalheads. Assenti nel nostro Paese dal lontano 2016, anno in cui Kai mise il progetto in stanby per affrontare la tanto acclamata “reunion” degli Helloween con il “Pumpkins United World Tour” tra 2017 e 2018.
Trovare una postazione “comoda” all’ascolto è stata una vera battaglia. Era anche attesa la partecipazionne di quel colosso sonoro di Ralf Scheepers, primo cantante dei Gamma Ray e ora voce dei Primal Fear.
Pezzi come “Land of the Free”, “Last Before the Storm”, “Avalon”,”Master of Confusion”, “Lust for Life” (Ralf Scheepers), “One With the World” (Ralf Scheepers), “Man on a Mission”, “The Silence” (Ralf Scheepers), “Dethrone Tyranny”, “Rebellion in Dreamland”, “Somewhere Out in Space”, “Heading for Tomorrow” (Ralf Scheepers), “Send Me a Sign” si abbattono come una spada di Damocle sulle teste degli eroi che stoicamente rimangono ben saldi nell’ara concerto, sfidando sete e caldo torrido.
La scaletta è a dir poco memorabile, anche se all’interno l’area concerto in certe occasioni si perdeva l’acustica generale. Una cavalcata nella storia musicale di quel genio di Kai Hansen che, coadiuvato dai musicisti che lo circondano, ha fatto letteralmente rimanere senza voce i propri fans fortunati dentro l’area concerto e in diversi casi anche chi è rimasto purtroppo fuori. “Heaven Can Wait” (con Ralf) sancisce, con rammarico, la fine di questa seconda grandiosa giornata del Luppolo In Rock 2024.

Non c’è niente di più bello vedere facce sorridenti, ubriachissime di birra e di felicità. Questo è il popolo del Metal. Stoico, indistruttibile e pieno di voglia di vivere. Ma non ditelo troppo in giro, abbiamo una reputazione da difendere.