Live Report: memorial Baffo Jorg @Defrag, Roma – 28/02/2025

Siamo giunti alla quarta edizione del memorial dedicato a Baffo Jorg, la storica figura cardine della scena Metal capitolina, scomparso ormai 15 anni fa. Come di consuetudine, al Defrag di Roma, la serata sarà caratterizzata da una miscellanea di vari generi, come lo stesso Baffo avrebbe fatto.
L’evento vedrà sullo stesso palco esponenti di matrice Power Metal, Post Metalcore, Progressive-Power Metal e Melodic-Death Metal. Stiamo parlando dei Chronosynthesis, degli The Unlimited Chaos Company, dei The Prowlers e dei Lahmia.
L’affluenza è tanta, come per le passate edizioni.
Sullo schermo in fondo al palco è proiettata una foto del compianto Jorg e, alle 21:30 spaccate, salgono sul palco i Chronosynthesis.
CHRONOSYNTHESIS
La band ha appena firmato con la Elevate Records e pubblicato il primo estratto, con video annesso, dell’imminente full lenght “Echoes of Forlorn Tales” in uscita a maggio di quest’anno. Il singolo si intitola “A Bird of Gold” (ispirato alla fiaba dei fratelli Grimm). La musica del gruppo è un concentrato di atmosfere Power Metal con venature sognanti come i temi che tratta. I brani dei cinque musicisti, infatti, parlano di fiabe classiche europee e non (arriviamo addirittura al Giappone). Nonostante il genere sia, a mio modesto parere, ormai autolimitante, i Chronosynthesis sembra vi siano approdati partendo dalla scrittura dei brani e non viceversa. La voce delicata e lirica allo stesso tempo di Moreno Sangermano trasporta con sé proprio quelle atmosfere di cui è pregna la mente di un bambino mentre, davanti al suo libro di racconti fantastici, sogna di essere un cavaliere coraggioso o un principe sul suo cavallo lanciato a folle velocità. La scaletta proposta ci porta a rivivere le peripezie di Biancaneve, la storia Aurora (meglio conosciuta come La Bella Addormentata), ad incontrare il crudele Barbablù e a conoscere le bizzarre creature della mitologia nipponica: gli yōkai.
La stabile e cesellata sezione ritmica, composta da Paolo Biscardi al basso e da Fabio Mancinelli ai tamburi, fa da fondamenta per la chitarra di Roberto Di Lazzaro e per le tastiere del giovane Matteo Riccia che ben si fondono nei paesaggi favolistici disegnati dal gruppo. In tutta sincerità, sono molto curioso di ascoltare il lavoro completo in studio…
Setlist:
What’s Beyond
Jester’s Soul
A Bird Of Gold
The Sleeping Beauty
Wrath Of God
Gashadokuro
THE UNLIMITED CHAOS COMPANY
Usciti dall’estasiante viaggio aulico e fiabesco, veniamo catapultati in una dimensione diametralmente opposta: è il momento dei The Unlimited Chaos Company, band Post Metalcore.
Attiva dal 2021, la band attinge ad alcune sonorità affini a Mr. Bungle e Burnt By The Sun e sta per uscire con il suo primo lavoro in studio. La formazione è dotata di una carica sonora non indifferente e il fomento dei quattro musicisti arriva dritto alle nostre orecchie senza ombra di fraintendimenti. La graffiante e percussiva voce di Marco “Melly” Del Bufalo sembra un’estensione della rabbiosa e scatenata chitarra di Emanuele “Toby” Di Massimo, mentre il pavimento è vessato senza pietà dal basso di Deborah Pettine e dalla batteria tuonante di Leopoldo Russo Ceccotti. Durante lo show qualcuno mi fa notare che sono alla loro prima esibizione live e devo dire che, come battesimo, non è niente male. Gli ingredienti della ricetta sono perfettamente dosati e, cosa non da poco, la carica emotiva dei nostri si percepisce in maniera netta (addirittura, spinto dal momento, Emanuele Di Massimo lancia un urlo furioso che sovrasta l’impianto). Uno spettacolo genuino, senza troppi fronzoli, ma caratterizzato da una schiettezza sonora convincente e pregna di esplosione. Anche per loro, attendo impaziente la release completa in studio.
Setlist:
Love & Napalm
Fiends Will Be Fiends
Rumblefish
Bold To The Bone
The B(L)each
Runaway
God Only Nose
Ottawa
THE PROWLERS
Arriviamo alla terza portata del menu di questa sera: i The Prowlers. Nati nel 1996 come cover band degli Iron Maiden, i cinque virano poi verso la produzione di musica originale. Nel 2021 esce il loro ultimo lavoro: “Closing Circle”. L’impatto musicale del gruppo è una mistura alchemica di Power, NWOBH, Progressive e Hard Rock. La raffinatezza dei brani e la bravura tecnica dei membri danno vita a uno spettacolo altamente godibile. I brani sono scritti in maniera molto curata nei dettagli e l’esibizione dal vivo è all’insegna della minuziosa precisione esecutiva. Le doti canore di Fabio Minchillo si palesano a tratti in maniera assolutamente strabiliante, mentre il funambolico chitarrista Massimo Canfora si rivela senza dubbio un’eccellenza in termini di tocco, inventiva e precisione. I nostri calcano il palco con fare divertente e professionale, le bacchette di Dr. K molestano le pelli con presuntosa potenza, appoggiate sul megalitico basso di Alessandro Vincis. A condire il tutto, le ben ragionate tastiere di Massimiliano De Stefano. L’offerta dei The Prowlers è fresca, nonostante le fonti a cui attingono siano chiaramente riconoscibili. Diciamo che hanno fatta loro l’arte di personalizzare le radici da cui provengono. Per questo motivo, i brani in scaletta scorrono piacevolmente, ben suonati e cesellati con maestria.
Setlist:
Absolution
Devil’s Bridge
Liar
Business Day
Point of No Return
The Attraction Law
I’ll Never Be (A Rich Man)
Incubus
LAHMIA
A terminare questa variopinta serata ci pensano i Lahmia, gruppo Melodic-Death Metal attivo dal 2001 e con all’attivo due album. L’ingrediente segreto di questa formazione è la fusione perfetta tra melodia e violenza. Al microfono, Giuseppe Di Giorgo ci delizia i timpani alternando growl e scream magistralmente eseguiti, mentre le note delle sei corde si rimbalzano la palla infuocata di riff velocissimi in una commistione melodica infernale. Il gruppo ha calcato palchi importanti (tra cui, il Gods Of Metal del 2007) e, diciamolo chiaramente, si vede benissimo. La scansione temporale di basso e batteria rafforza le pareti sonore dell’incubo in cui i Lahmia ci stanno trascinando. Esibizione dura e decisa ma, nota non da poco, anche colma di simpatia da parte degli elementi i quali, senza assumere atteggiamenti altezzosi, conducono lo show con divertimento e freschezza. L’evento sta per terminare e non poteva epilogare in maniera più efficace. Il combo si rivela, ancora una volta, una band di grande professionalità, qualità e capacità tecnica.
(Setlist non pervenuta)