Death

Live Report: Obscura – Skeletal Remains – Gorod @ Legend Club, Milano – 05/02/2025

Di Jennifer Carminati - 6 Febbraio 2025 - 10:13
Live Report: Obscura – Skeletal Remains – Gorod @ Legend Club, Milano – 05/02/2025

Live Report: Obscura – Skeletal Remains – Gorod @ Legend Club, Milano – 05/02/2025
a cura di Jennifer Carminati

Photo report completo: 

Il tour degli Obscura denominato Silver Linings // Europe 2025 passa anche dall’Italia per un unico imperdibile appuntamento, mercoledì 5 febbraio 2025 al Legend Club Milano. Opener di tutto rispetto, come Skeletal Remains, band death metal di Los Angeles, aggiuntisi in corsa ai francesi Gorod, altro nome di spicco della scena prog/tech-death metal continentale.

A supporto dell’album A Sonication previsto in uscita il 7 febbraio 2025 e fortunatamente già presente qui al banco del merchandising, questo tour era molto atteso dai fan italiani della band di Steffen Kummerer, che negli anni sono andati sempre più aumentando, anche se questa sera devo ammettere, mi sarei aspettata molta più gente al Legend pieno invece solo a metà.

Data quindi segnata in rosso sul calendario da tutti gli appassionati di technical e progressive death metal, e non solo, subito dopo il comunicato stampa di MC² Live degli scorsi mesi.

Cambio di location e band di supporto a parte, finalmente ci siamo.

Arrivo al locale, come ormai sapete vicino casa mia, poco dopo l’apertura porte prevista alle h 19 ed entro subito per accaparrarmi il mio posticino in transenna e potermi godere al meglio il concerto, come piace a me.

Pubblico eterogeneo quello di questa sera, come età e tipologia, con accenti diversi provenienti da tutto lo stivale e anche parecchi francesi, che fanno capire come questo live fosse tanto sentito quanto atteso, per vari motivi, uno su tutti, la qualità indiscutibile della lineup.

Vediamo quindi come è andata questa serata all’insegna di un genere di metal dall’ascolto non facile certo, ma che può dare molte soddisfazioni se lo si riesce ad apprezzare veramente.

Gorod

Grande scoperta per la sottoscritta questi francesi in apertura. Il mio amico Giancarlo Capra me ne aveva parlato più che positivamente ma non c’è nulla di meglio che vedere un live in prima persona per avere la prova tangibile della caratura di una band.

I Gorod, suonano a tratti  bestiali a tratti ipertecnici: Julien Deyres con i suoi ruggiti, urla e ringhi, purtroppo fortemente penalizzato da innumerevoli problemi ai microfoni, insieme al resto dei componenti, visibilmente felici di essere qui, sanno creare e diffondere all’interno del locale di viale Enrico Fermi, una serie di riff e accordi progressive dal groove trascinante, grazie anche alla sintonia che hanno nel suonare insieme.

Il loro death metal estremamente tecnico è aggressivo e sofisticato allo stesso tempo, snodandosi spesso attraverso passaggi più lenti che lasciano spazio rapidamente ad intricati momenti progr. Attacchi particolari di chitarra che duellano con il basso, frenetico e implacabile, accompagnati da blastbeat martellanti che non lasciano scampo.

Arrangiamenti jazz dissonanti che aggiungono alla loro proposta un tocco di raffinatezza che la rende un qualcosa di interessante e pensato che attira l’attenzione di tutti i presenti al Legend, piuttosto numerosi nonostante abbiano iniziato alle 19.45 ed il giorno infrasettimanale.

Band purtroppo semisconosciuta nel nostro paese, sono in vita da due decenni e, sebbene siano rimasti solo due dei membri fondatori, il chitarrista Mathieu Pascal e il bassista Benoit Claus, il nome Gorod è riuscito a sopravvivere fino ad oggi e sono certa che continuerà a farlo anche in futuro perché ci sono poche band tecnicamente così abili in circolazione.

A mio parere, davvero bravissimi, anche perché non è da tutti affrontare un palco col sorriso sempre stampato in faccia, nonostante come detto, i tanti problemi al microfono risolti solo sugli ultimi due brani in scaletta.

A rivederci presto, spero.

Lineup
  • Julien Deyres – voce
  • Mathieu Pascal – chitarra
  • Nicolas Alberny – chitarra
  • Benoit Claus – basso
  • Karol Diers – batteria
Setlist
  1. Bekhten’s Curse
  2. Breeding Silence
  3. The Axe of God
  4. We Are the Sun Gods
  5. The Orb
  6. Disavow Your God

 

Skeletal Remains 

Fondata nel 2011 come Anthropophagy, la squadra death metal californiana Skeletal Remains, ci ha preso letteralmente a schiaffi in faccia, sorprendendoci con la loro dose di brutalità e velocità, che in sede live trova il giusto compromesso.

La band guidata dai membri fondatori Chris Monroy, chitarra e voce, e Mike De La O, chitarra, è stata fenomenale sul palco, con un coinvolgimento totale del pubblico durante un’esibizione davvero pazzesca.

Il loro ultimo album Fragments of the Ageless, uscito all’incirca un anno fa, che vale sicuramente la pena ascoltare se non l’avete già fatto, è death metal old school fatto con tutti i crismi, che dal vivo rende ancora meglio. Brani orecchiabili, come ad esempio Void of Despair e Relentless Appetite, si alternano ad altri più pesanti, che riescono ad attirare l’attenzione sia dei metallari più affezionati alle sonorità del death metal classico, sia i più giovani, che apprezzano maggiormente gli elementi moderni nel death metal.

La band ha completamente rubato la scena. Il livello di energia che hanno portato sul palco è stato davvero micidiale. Quello che mi ha davvero impressionato è stata la precisione con cui sono riusciti a mantenere la qualità musicale presente nell’album anche in sede live, e come sappiamo, questo è indice di passione e vero talento.

Nota di merito al lavoro di Pierce Williams alla batteria, davvero implacabile ed anche la performance vocale di Chris Monroy è stata impressionante: riesce a catturare vari stili nel modo di cantare, rendendoli tutti al meglio in maniera propria, restando sempre comprensibile, peraltro, anche nelle parti growl.

Sono sicura che se torneranno a farci visita in futuro da headliner, la loro buona quota parte di pubblico italiano se la sono guadagnata questa sera, con una performance pesante ed aggressiva che è filata via liscia come l’olio.

Banco del merch preso letteralmente d’assalto, e non poteva essere diversamente, vista la quantità e varietà inverosimile di merce esposta: dalle magliette ai cd, vinili, passando per musicassette e tantissime toppe, si avete letto bene. Sembrava di essere ad un concerto degli anni ’80-’90 ed è stato bellissimo vedere l’entusiasmo con cui i componenti della band si prestavano a foto e autografi subito dopo il live, mentre si scusavano per le tasse imposte con il pagamento tramite carte di credito.

Queste sono le band che mi pace vedere, questo è il metal che mi piace ascoltare, quello fatto con il cuore e la passione.

Nel mentre che aspettiamo un loro ritorno in terra nostrana, se ne avrete la possibilità, andate a vedere gli Skeletal Remains dal vivo, non ve ne pentirete.

Lineup
  • Chris Monroy – chitarra, voce
  • Mike De La O – chitarra
  • Brian Rush – basso
  • Pierce Williams – batteria
Setlist
  1. Void of Despair
  2. Relentless Appetite
  3. Beyond Cremation
  4. To Conquer the Devout
  5. Devouring Mortality
  6. Unmerciful
  7. …Evocation (The Rebirth)
  8. Tombs of Chaos

 

Obscura

E finalmente ci siamo: dopo un’esibizione ridotta ai minimi termini per problemi tecnici al Brutal Assault 2024, rivedo gli Obscura e in veste di headliner per giunta. La band bavarese, con il suo progressive death metal suonato con tecnica sopraffina, e un alto tasso di aggressività intrinseco, vanta una carriera ultraventennale, costellata di successi, quali gli acclamati Cosmogenesis del 2009 ed Omnivium del 2011 o A Valediction del 2021.

Gli Obscura, nella nuova formazione che vede tutti componenti nuovi dallo scorso anno, ad eccezione del fondatore, chitarrista e cantante Steffen Kummerer, salgono sul palco sulle note di un’intro acustica ed attaccano con Forsaken.

I musicisti sono cambiati, è vero, ma ciò che non lo è, è la maestria nel maneggiare i propri strumenti, con intricati assalti death metal che diventano inserti jazzati con estrema naturalezza.

Steffen super sorridente come sempre incita ripetutamente un pubblico entusiasta, lanciandosi in diverse occasioni in esclamazioni in italiano e ricordando come la band ami il nostro Paese, nel quale ha messo piede per la prima volta nel 2009, e dove torna sempre con piacere, anche per il cibo.

Gran parte della setlist è riservata all’ultimo album A Sonication previsto in uscita il 7 febbraio, come giusto che sia: Silver Unings, il singolo Evenfall, che personalmente ritengo un po’ troppo commerciale e radiofonico, In Solitude, The Sun Eater, sono i brani estrapolati, dove ritroviamo tutto quello che i fan degli Obscura si aspettano, ovvero, precisione ritmica e un tocco di raffinata melodia ad ingentilire le parti più intricate e potenti.

Nota di merito per le esecuzioni di The Anticosmic Overload seguita da A Valediction, due tuffi nel passato che hanno fatto la felicità di molti.

L’attuale formazione della band include a pieno titolo degli eccellenti musicisti che non fanno rimpiangere i loro predecessori: il chitarrista Vince Wilquin (Fractal Universe) sa farsi valere con il suo stile personale anche qui dove non è il suo gruppo principale. Il bassista Hugo Doyon-Karou (Beyond Creation) porta il suo virtuosismo in ogni brano proposto questa sera, ed il batterista Clement Denys (Fractal Universe) non è da meno con un’implacabile drumming.

La chiusura è affidata a Septuagint da Omnivium, con un pubblico che applaude convinto fino alla fine l’esibizione degli Obscura, che ancora una volta, lasciandosi alle spalle un passato ingombrante, fatto di polemiche recenti con ex membri (qui potete leggere la news),  e guardando verso il futuro con una lineup rinnovata, hanno dimostrato che sanno ancora fare death metal tecnico e progressive, brutale ma con raffinati riff melodici, che ormai è diventato un loro marchio di fabbrica.

Gli Obscura sono dei veri e propri fuoriclasse del genere, riuscendo a combinare potenza e cattiveria alle immense capacità tecniche, sia in studio che in sede live, non deludono le aspettative e convincono il pubblico accorso al Legend Club di Milano, già impazienti di rivederli, come la sottoscritta, magari in qualche festival estivo.

Ci si rivede prestissimo, sempre tra queste righe.

Stay tuned and Stay Metal.

Lineup
  • Steffen Kummerer – voce, chitarra
  • Vince Wilquin – chitarra
  • Hugo Doyon-Karout– basso
  • Clement Denys – batteria
Setlist
  1. Forsaken
  2. Silver Unings
  3. Evenfall
  4. Emergent Evolution
  5. In Solitude
  6. Devoured Usurper
  7. Akroasis
  8. The Sun Eater
  9. The Anticosmic Overload
  10. A Valediction
  11. When Stars Collide
  12. Septuagint