Death

Live Report: Pestilence @ Legend Club, Milano – 13/04/2024

Di Jennifer Carminati - 14 Aprile 2024 - 21:16
Live Report: Pestilence @ Legend Club, Milano – 13/04/2024

Live Report: Pestilence @ Legend Club, Milano – 13/04/2024
a cura di Jennifer Carminati

Dopo lo “Special Old School Show” al Metalitalia Festival 2023, tornano finalmente a farci visita da headliner i Pestilence. La band capitanata dall’inossidabile Patrick Mameli fa ben due tappe in suolo italico, in questa primavera 2024 ormai iniziata, con un “Best of Show” che ripercorrerà la propria carriera, ed una setlist studiata ad hoc per l’occasione: tra classici del passato e brani dell’ultimo periodo.

Con loro troveremo i Bodyfarm, attualmente alle prese con le date a supporto dell’ultima fatica in studio intitolata Ultimate Abomination, e i Carnation, anch’essi freschi di pubblicazione del loro album Cursed Mortality.

Il leggendario death metal combo olandese si esibirà oggi sabato 12 aprile al Legend Club di Milano, data di cui vi parlerò in questo Live Report e domani, domenica 13, al Revolver Club di San Donà di Piave (VE).

Eventi che si preannunciavano imperdibili per tutti gli amanti del genere, e in effetti l’affluenza almeno in quel del locale di viale Enrico Fermi, non ha di certo deluso le aspettative di Saverio e la sua Cerberus Booking.

Quattro chiacchiere con gli amici qui ritrovati, prima birra delle serata in mano e con Luca V. e Claudio, i miei compagni di concerto questa sera, ci addentriamo subito dopo l’apertura porte all’interno del locale per accaparrarci un posto in transenna, come ci piace fare in questi contesti piccoli sì, ma che in un attimo possono diventare una bolgia infernale al limite dell’invivibile se ci si ritrova in mezzo al pit.

Cosa che per altro accadrà tra pochi minuti, ma non vi anticipo nulla, “leggere per credere”.

Bodyfarm

L’onere di aprire le ostilità spetta ai death metaller olandesi Bodyfarm, che ammetto di non aver mai sentito nominare prima di aver letto la locandina dell’evento di questa sera. Ma, siccome ho amici come Luca B. che se ne intendono molto più di me e mi dispensano consigli di ascolto settimanali, mi sono approcciata a questo gruppo negli scorsi giorni e devo dire che son rimasta piacevolmente colpita da questo combo.

Cinque album all’attivo per loro, ultimo dei quali Ultimate Abomination uscito lo scorso anno, e un ancora più fresco EP Malicious Ecstasy di soli pochi giorni fa, da cui attingeranno a piedi mani per la scaletta di questa sera.

Il loro è un mix ben riuscito di death metal fatto alla vecchia maniera venato di thrash e qualche capatina di black metal che non guasta mai, riprodotto in sede live con la giusta attitudine: sono estremamente aggressivi e impattanti nei ben 50 minuti a loro disposizione.

Per tutti gli uomini barbuti presenti, assistere ad un concerto come quello di questa sera potrebbe significare risparmiare sul barbiere, tali sono le rasoiate micidiali che tutte le band sul band ci schiafferanno addosso senza quasi pausa.

Riff i che si ripetono? Si. Nulla di nuovo all’orizzonte? Si. Sono stati un ottimo inizio di serata? Si, almeno per me e per i moltissimi che partecipavano attivamente alla loro esibizione. Per cui, va bene così.

Dal vivo sicuramente i Bodyfarm acquistano qualche marcia in più rispetto al disco, dove, almeno al mio orecchio, appaiono spesso monotoni, ma con la loro giusta intenzione furiosa e modi di fare sul palco, riescono a coinvolgere il pubblico presente in headbanging e moshpit sfrenato.

Tra l’altro, è bello vedere come prima e dopo lo show fossero seduti amabilmente sui tavoli dei locali, tra la gente, in infradito e non anfibi e borchie, come stessero tra amici di lunga data.

Avanti i prossimi che sono molto curiosa di rivedere in sede live e nel mentre del cambio palco, sapete dove mi dirigo? Si, bravi, avete indovinato.

Lineup
  • Ralph de Boer – voce, basso
  • Bram Hilhorst – chitarra
  • Alex Seegers – chitarra
  • David Schermann – batteria
Setlist
  1. Manhunt
  2. Soul Damnation
  3. Pervitin
  4. Storming Revolution
  5. Retaliate
  6. Torment
  7. The Swamp
  8. The Well of Decay
  9. Dreadlord
  10. The Dark Age

 

Carnation

I Carnation si che li conoscevo già invece, avendoli visti anni fa di supporto a non ricordo assolutamente chi, ed essendone rimasta pressoché folgorata.

Giovane band belga sia nell’anagrafica dei singoli componenti, classe 1993 in media, sia del gruppo stesso, nato nel 2013, con tre album all’attivo, di cui l’ultimo Cursed Mortality, uscito lo scorso novembre da cui ci faranno ascoltare quasi la totalità dei brani.

Nel tempo a loro disposizione, facendoci ascoltare pezzi anche dei loro primi due lavori, si nota come i nostri siano passati da old school death metal classico a qualcosa di più moderno, più al passo coi tempi, come è giusto fare per provare almeno a distinguersi nel marasma di questi gruppi tutti uguali che spuntano come funghi dopo un temporale.

Anche loro, come chi li ha preceduti, rendono molto ma molto di più dal vivo che su disco: sono ragazzi giovani, che hanno la giusta malizia e sanno cosa fa presa sul pubblico, soprattutto delle nuove generazioni di metalheads, qui presenti in maniera piuttosto copiosa, ed è giusto così.

Voci pulite che si uniscono in maniera armoniosa a growling aggressivi e cattivi, o ad uno screaming lancinante, lasciando il giusto spazio ad un retrogusto di maligna melodia.

Le due chitarre unite alla base ritmica possente, danno luogo ad un vero e proprio wall of sound massiccio e incazzato, come piace alla sottoscritta.

Con la loro genuina ferocia, i Carnation, senza troppe pretese, hanno definitivamente scaldato gli animi degli ormai numerosissimi presenti in questo Legend Club divenuto come vi anticipavo inizialmente, una bolgia di sudore e birra.

Siamo tutti definitivamente pronti ad accogliere nel migliore dei modi i tanto attesi headliner della serata, ma devo ammettere che ancora ora, mentre sto scrivendo questo report, mi chiedo il senso del face painting del cantante, bravissimo eh, con uno sguardo perforante, vero Luca V.? ma sto trucco, mah.

Lineup
  • Simon Duson – voce
  • Jonathan Verstrepen – chitarra
  • Bert Vervoort – chitarra
  • Yarne Heylen – basso
  • Vincent Verstrepen – batteria
Setlist
  1. Herald of Demise
  2. Iron Discipline
  3. Sepulcher of Alteration
  4. Maruta
  5. Cycle of Suffering
  6. Cursed Mortality
  7. Metropolis
  8. Necromancer
  9. Fathomless Depths

 

Pestilence

Inizio subito col dirvi che, dopo aver visto nel giro di un mese, quella che per me è una triade imprescindibile del metal mondiale nonché dei miei ascolti, ovvero: Atheist, Cynic e con oggi Pestilence, potrei anche chiudermi in un religioso silenzio concertistico per un po’ ( ma non lo farò non preoccupatevi).

Al Metalitalia Festival 2023 ci sono andata quasi esclusivamente per loro, che non vedevo in sede live da troppo tempo, e non hanno di certo deluso le mie aspettative, come non lo hanno fatto oggi, scusate lo spoiler, ma è giusto lo sappiate, così da mordervi le dita delle mani e dei piedi se non c’eravate.

Questo tour è particolare, lo sappiamo, è un “Best of Show” che ripercorrerà la carriera dei Pestilence, con una setlist studiata ad hoc per l’occasione: tra classici del passato e brani dell’ultimo periodo.

L’inossidabile e particolarmente loquace Patrick Mameli, chitarra e voce che ve lo dico a fare, ormai unico membro storico ancora in formazione, si conferma quello che è sempre stato: un esecutore impeccabile di riff con un carisma del tutto particolare. Tenuta ginnica d’ordinanza, muscoli e tatuaggi in evidenza, cartone del latte e lattine di bibite energetiche a portata di mano (si avete letto bene), e via, dopo un “Benvenuti animali” inizia lo show.

Una prestazione di alto livello la loro, curata sotto ogni aspetto, grazie anche ai professionisti da cui il buon Mameli si fa sempre accompagnare nei tour in giro per il mondo: Rutger van Noordenburg all’altra chitarra, Michiel van der Plicht alla batteria e Roel Käller, al basso, e nota di merito per quanto mi riguarda va a lui, una padronanza dello strumento e una presenza scenica che hanno spesso attirato l’intera mia attenzione.

Una scaletta davvero perfetta che fa contenti tutti, i fan di vecchia data, come le nuove leve che magari hanno scoperto questa leggendaria band olandese solo nel recente periodo, con l’ultimo album di inediti Exitium del 2021 o con l’ultimissimo best-of Levels of Perception. Titolo emblematico come ha dichiarato lo stesso Mameli, visto che sono brani del passato eseguiti da musicisti del presente, diversi, con i loro punti di vista e interpretazioni dei brani, che inevitabilmente si ripercorrono anche nell’esecuzione in sede live degli stessi.

Dall’opener Morbus Propagationem alla conclusiva Out of the Body, dal loro classico Consuming Impulse del 1989, passando per Deificus e Twisted Truth, tutte accolte con entusiasmo da un pit davvero in continuo subbuglio, e come dargli torto.

Potrei citare ogni singolo brano proposto, ma non posso.

Quando ti trovi di fronte ad un best of set di una band che ha fatto la storia del death metal che titolo potrei nominare a discapito di un altro? I primi quattro dischi della band olandese sono, ancora oggi, una tappa imprescindibile per ogni metalheads che si rispetti, e su questo non si discute.

Sentire in sede live capolavori come The Process of Suffocation, Chronic Infection, Lost Souls, Dehydrated e Land of Tears, solo  per citarne alcuni, non ha prezzo, o meglio ce l’ha si, quello del biglietto; ma credo siano tutti concordi con me i qui presenti che sono stati 35 euro ben spesi.

Pogo e moshpit si scatenano in maniera inesorabile a quasi ogni loro attacco, impossibile rimanere impassibili di fronte all’esecuzione micidiale e impeccabile di brani spesso articolati tecnicamente ma allo stesso tempo coinvolgenti e travolgenti in una maniera incredibile, grazie anche ad un Mameli particolarmente in vena di chiacchiere oggi.

Glielo dite voi che il maiale non ha le corna però? Io non ho il coraggio di contraddire un ammasso di muscoli così, e dopo aver visto la moglie, neanche ho osato avvicinarmi per chiedere una foto, ma Claudio ed altri lo hanno fatto senza problemi dopo il concerto, essendosi lui dimostrato disponibile questa volta per i suoi fan.

Questa è passione, questa è coerenza, questa è fedeltà, questo è il metal.

Non so spiegarvi bene il perché ma ho visto la lineup di questa sera un po’ come il vecchio che accompagna il nuovo a prendersi il suo spazio; il giusto ricambio generazionale, sopra e sotto il palco, che ci vuole affinché la fiamma nera del metallo continui ad ardere nei nostri cuori.

Solo così, partecipando ai concerti e comprando il merchandising, tutto questo può continuare ad esistere. E io voglio continuare a contribuire a tutto ciò, e voi?

Stay Metal, Till next time.

 

Lineup
  • Patrick Mameli – voce, chitarra
  • Rutger van Noordenburg – chitarra
  • Roel Käller – basso
  • Michiel van der Plicht – batteria
Setlist
  1. Morbus Propagationem
  2. The Process of Suffocation
  3. The Secrecies of Horror
  4. Deificus
  5. Chronic Infection
  6. Prophetic Revelations
  7. Resurrection Macabre
  8. Devouring Frenzy
  9. Twisted Truth
  10. Lost Souls
  11. Dehydrated
  12. Land of Tears
  13. Horror Detox
  14. Out of the Body