Live Report: Queensrÿche+Night Demon @ Magazzini Generali (MI) 20/02/2025
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Testo di Vittorio Cafiero – Photo Gallery di Davide Sciaky.
Serata all’insegna del classico in quel di Milano: ai Magazzini Generali, sono di scena i Queensrÿche che portano dalle nostre parti il loro “The Origins Tour”, accompagnati dai metallers californiani Night Demon, per una serata all’insegna della tradizione, benché declinata in due modi abbastanza diversi. Vediamo com’è andata.
Night Demon
Power-trio attivo da una quindicina d’anni, gli americani Night Demon propongono un heavy metal senza particolari caratteristiche che vadano al di là degli stilemi più classici della musica pesante, tanto che il loro approccio potrebbe essere considerato di matrice NWOBHM, seppure in chiave moderna, soprattutto come suoni. Il bassista-cantante (Jarvis Leatherby) e il chitarrista (Armand John Anthony) oltretutto gravitano nella galassia Cirith Ungol e questo fa capire quanto la band sia legata ad un heavy metal tradizionale e relativamente ortodosso.
Imbracciate la Flying V di ordinanza, i nostri aprono con l’energica “Outsider”, che mette in mostra carica e tiro. Suonando il basso come se fosse una ritmica, il frontman sfoggia un cantato niente male. L’alternanza di atmosfere NWOBHM a ritmiche serrate riporta ai primissimi Metallica addirittura (“Screams In The Night” ricorda terribilmente “Hit The Lights”), ma i Night Demon sono anche bravi a proporre intermezzi strumentali più lunghi e ragionati dove viene fuori una vaga nota goticheggiante (Unto Others, The Night Eternal, per intenderci): è il caso di “Beyond The Grave”, nella fattispecie, con un’intro di basso à la Cliff Burton. Sullo stesso registro anche la lunga “The Wrath”, mentre con “Welcome To The Night” si aumentano nuovamente i giri, tanto ad arrivare al limite dello speed metal e rendendosi davvero coinvolgente. Anche il “piglio” del pezzo è da anni d’oro del true epic metal americano. Ancora tanto heavy metal classico con “The Chalice” (qualcuno ha detto Angel Witch?) e si chiude con l’anthemica “Night Demon” (e in questo caso vengono in mente i cult-heroes Savage), dimostrando che probabilmente i tre Americani sono più a loro agio con i pezzi più tirati. La band esce soddisfatta e orgogliosa tra gli applausi degli astanti, che non hanno di certo assistito ad un trionfo di originalità, ma certamente ad un’ottima dimostrazione di classicissimo heavy metal. Bravi.
Night Demon setlist:
Outsider
Screams in the Night
Escape From Beyond
Dawn Rider
The Howling Man
Beyond the Grave
The Wrath
Welcome to the Night
The Chalice
Night Demon
Queensrÿche
Non era finita benissimo la volta scorsa al Phenomenon di Fontaneto D’Agogna e molti dei presenti ancora ricordano lo spettacolo brevissimo e la fuga della band prima del tempo. Tuttavia, l’affluenza è buona (nonostante la contemporanea data degli Unleash The Archers al Legend) e il parterre è affollato da tanti appassionati, rigorosamente senior e a fortissima predominanza maschile. Sicuramente la consapevolezza che oggi la band di Seattle sarà impegnata nel riproporre nella loro interezza l’omonimo EP del 1986 e il grande cult-album “The Warning” ha favorito l’afflusso dei fan, anche di quelli che magari ultimamente si erano allontanati da una band che chiaramente negli anni si è trasformata, perlomeno in termini di line-up.
La band conquista il palco sulle note del grande classico “Queen Of The Reich”, uno dei loro pezzi più famosi, che dall’uscita e ancora oggi affascina tutti i fanatici di sonorità classiche e raffinate, benché il video che accompagnava il pezzo fosse tutt’altro che sofisticato. È indubbiamente un Todd La Torre dotato di occhiali scuri a catturare l’attenzione e con un paio di acuti fa subito capire lo stato di forma stellare con cui affronterà la performance, ma più in generale come almeno a livello tecnico abbia poco da invidiare a chi lo ha storicamente preceduto. I suoni sono decenti (e sappiamo tutti come non sempre sia stato così scontato nel locale milanese di zona Ripamonti), tuttavia durante la successiva “Nightrider” per qualche secondo la PA salta mentre la band continua a suonare sicura con l’audio da monitor; fortunatamente il problema dura poco ed è già il momento di “Blinded”, portata a termine questa volta senza problemi, ma che mette in evidenza come gran parte del tiro della band e della sua unicità ora siano in massima parte merito del vocalist.
Per carità, siamo davanti a storici professionisti, ma allo stato attuale indubbiamente è Todd La Torre a fare la differenza in seno ai Queensrÿche. Il cantante americano non è soltanto un clone veramente perfetto, ma un professionista che si erge tra i migliori della sua generazione. Proprio un altro classico come “The Lady Wore Black” è riproposto perfettamente (ok, banale dirlo, ma sembra davvero di stare al cospetto di Geoff Tate…), mentre la band svolge il suo compito senza sbavature: lo storico Michael Wilton alla chitarra è una garanzia di qualità, pur trattandosi di un chitarrista non particolarmente famoso per virtuosismi o originalità, e anche l’altro senatore Eddie Jackson è un monumento che, sia con le dita che con il plettro, dà consistenza ai pezzi. Casey Grillo, batterista di grande esperienza, è preciso, ma abbastanza standard come stile, mentre Mike Stone tutto sommato non va oltre il compito di chitarrista ritmico (e, sostanzialmente, gregario).
I pezzi si succedono l’uno dopo l’altro come da programma. Terminato l’EP di esordio, è il turno di “The Warning” e sono in tanti tra il pubblico a cantare i testi a memoria. Nemmeno a ribadirlo, è il cantante a fare il bello e il cattivo tempo, favorito dal fatto di interpretare dei pezzi che hanno contribuito a scrivere la storia dell’US Metal delle origini. In modo particolare, colpisce la sua interpretazione stratosferica di “No Sanctuary”. Prima di “Take Hold Of The Flame”, La Torre si prende il tempo necessario per ringraziare i presenti e per ricordare il successo di questo tour, che dopo essersi svolto negli Stati Uniti, è stato richiesto a gran voce anche in Europa.
La tracklist di “The Warning” volge ahinoi velocemente al termine e c’è grande curiosità per scoprire quelli che saranno i bis, scelti sicuramente tra altri grandi classici della band. È quindi il turno di “Walk In The Shadows”, pezzo di apertura di “Rage For Order”, seguita da una versione abbastanza scanzonata di “Jet City Woman” e infine da una delle canzoni della vita di chi scrive, ossia “Eyes Of A Stranger”.
Altro show da mettere in archivio: una setlist stellare e un cantante eccezionale hanno fatto sì che il concerto dei Queensrÿche di stasera fosse davvero bello e godibile. Certamente Geoff Tate è leggenda, ma Todd La Torre che ne ha preso il posto è un asset incredibile e forse chi davvero manca oggi alla band di Seattle è un songwriter di razza come Chris De Garmo e una powerhouse di grinta e tiro come Scott Rockenfield alla batteria.
Queensrÿche setlist:
Queen of the Reich
Nightrider
Blinded
The Lady Wore Black
Warning
En Force
Deliverance
No Sanctuary
NM 156
Take Hold of the Flame
Before the Storm
Child of Fire
Roads to Madness
Encore:
Walk in the Shadows
Jet City Woman
Eyes of a Stranger
Vittorio Cafiero