Hard Rock

Live Report: Reckless Love+ Speed Stroke @Slaughter Club, Paderno Dugnano (MI) – 17/09/2022

Di Vittorio Cafiero - 1 Ottobre 2022 - 23:49
Live Report: Reckless Love+ Speed Stroke @Slaughter Club, Paderno Dugnano (MI) – 17/09/2022

Proprio in contemporanea con il festival a tema thrash metal che si tiene al Live di Trezzo, sulle assi dello Slaughter di Paderno (che dall’apertura post-Covid non ha risparmiato serate e appuntamenti live) è di cartello una serata a tinte hard anni ’80, con il recupero della data dei finlandesi Reckless Love, inizialmente prevista per il 2021, poi posticipata una prima volta la scorsa primavera e finalmente confermata per questo settembre. Ad aprire, gli italianissimi Speed Stroke.

SPEED STROKE

From Imola, Tennessee” (cit.) gli Speed Stroke confermano il loro status di opening band di gruppi di un certo spessore del panorama hard/glam (Steel Panther, Gotthard, Tigertailz fra gli altri) e senza complessi di inferiorità di sorta si presentano davanti al pubblico dello Slaughter in tutta la loro incoscienza ed energia. Se a prima vista (look, atteggiamenti) potrebbe sembrare di assistere al concerto di una band parodia, in realtà il gruppo emiliano fornisce una prova di grande spessore, proponendo un hard infuocato che non rinuncia ad atmosfere street (a differenza della band headliner che invece è più orientata verso lidi tipicamente glam). Nonostante i problemi iniziali alla chitarra, gli Speed Stroke non si lasciano scoraggiare e presentano ad un pubblico partecipe i pezzi del loro ultimo, ottimo album “Scene Of The Crime”, apprezzato da critica e pubblico. Pezzi come “Soul Punx” e la stessa title-track trovano la loro origine certamente negli anni ’80, ma non sono una semplice rivisitazione vintage, hanno nel loro DNA un che di estremamente attuale, tanto che in certi momenti ricordano alla lontana i Destrage più melodici e meno cervellotici. Più simpatici che belli (!), gli Speed Stroke sono un concentrato di Rock (notare la maiuscola), un guilty pleasure a cui nessuno può resistere. Promossissimi (finta quasi-scazzottata finale compresa)!!

RECKLESS LOVE

(NB: avere come intro pre-registrata “The Boys Are Back In Town” dei Thin Lizzy è una vera e propria captatio benevolentiae per ilo scribacchino di turno). In perfetto orario e tiratissimi con completi tamarri in stile “Miami Vice”, i quattro Finlandesi si presentano davanti al pubblico di un gremito Slaughter carichi e sorridenti, attaccando subito con una doppietta tratta dal nuovo disco, il che fa capire come la band ci creda e non poco. In effetti, c’era molta curiosità di sentire dal vivo i pezzi tratti da “Turborider”, nuovo capitolo che, dopo l’interlocutore “Invader” del 2016, rappresenta un secondo tentativo di trovare la giusta sintesi tra hair-metal e i suoni sintetici tipicamente anni ’80, sulla scia di un album qualsiasi come “Hysteria” dei Def Leppard, per fare un esempio banale. Addirittura, lo stesso Ollie Herman più volte fa menzione della diatriba nata in rete sullo stile scelto ultimamente. Ebbene, bisogna ammettere che di suoni sintetici questa sera se ne sono sentiti veramente pochi e il pubblico ha avuto la fortuna di assistere ad un bellissimo show hard’n’heavy davvero infuocato e come si deve. La band è in palla e appare immediatamente calda e carica di entusiasmo. La principale qualità dei Reckless Love è probabilmente quella di riuscire a caratterizzare ogni pezzo da renderlo un potenziale singolo, tanto che è sufficiente ascoltarlo mezza volta per assimilarlo e “viverlo” dal vivo come se lo si conoscesse da sempre. Dopo la sempre bella “Bark At The Moon” di voi-sapete-chi, è il turno della strumentale “Prelude (Flight Of The Cobra)” che dà lo spunto per parlare di Pepe Reckless, chitarrista di cui si parla poco ma che si è dimostrato un vero guitar-hero vecchia scuola: tapping come se non ci fosse un domani, chitarra Kramer con paletta reverse come si usava un tempo, sorrisi e pose a effetto (tra l’altro, è dotato di una certa somiglianza con Chuck Billy dei Testament, per chi scrive!)…sicuramente è il motore della band, assieme al frontman che, calato a pieno nella parte, sembra un incrocio tra Bret Michaels e David Lee Roth, con tanto di gamba lanciata in alto come faceva quest’ultimo. Prima di attaccare “Edge Of Our Dreams”, il vocalist ci ricorda come il limite tra la balaustra e il palcoscenico a volte sia davvero piccolo e che realizzare il proprio sogno è possibile. Oltre ad un Ollie raggiante e ad un chitarrista in grande spolvero, ciò che rende la prova live dei Finlandesi davvero rilevante è il fatto di avere tre voci sul palco – anche un sornione Jalle Verne al basso fa il suo in questo senso. Decisamente un valore aggiunto per dei cori già impattanti a prescindere.

Di certo (e dal vivo lo si nota anche di più) di originalità i nostri non ne hanno tantissima, tra look, stile, songwriting, chorus e pose varie sembra davvero di assistere ad uno show del Sunset Boulevard nel 1987. Ma alla fine, è così grave tutto questo? Si tratta di hard rock melodico, il cui fine ultimo è divertire, non reinventare la ruota. E certamente il pubblico presente (non giovanissimo, guarda caso) se la gode senza troppi pensieri. Ma poi come si fa a non cantare a squarciagola un ritornello come quello di “On The Radio”? Ci si avvia verso il gran finale: l’atmosfera di festa è forte e la band dà appuntamento per salutare i fan di persona a poco più tardi. Fan che saranno stati ampiamente soddisfatti per una serata davvero esaltante.

Reckless Love setlist:

Turborider
Outrun
Monster
Back to Paradise
Bark at the Moon (Ozzy Osbourne cover)
Kids of the Arcade
Prelude (Flight of the Cobra) (instrumental)
Like a Cobra
Edge of Our Dreams
Eyes of a Maniac
Prodigal Sons
Badass
On the Radio
Encore:
Animal Attraction
Night on Fire
Hot

Vittorio Cafiero